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Autore: il muffin di tomlinson    11/07/2012    10 recensioni
Lei sarebbe rimasta lì tutta la vita, sulle gambe del suo idolo, ma era tutto irreale, non era la sua vita e quel momento di felicità doveva finire.
‘Vieni via con me’ sussurrò il moro, capendo dove aver sentito la chiamata del padre, pur non avendo capito nulla, che la sua famiglia non l’amava abbastanza di come avrebbe dovuto.
La sedicenne prese il volto del ragazzo fra le mani e ammirò tutta la sua bellezza.
Quei suoi occhi azzurri fissi su di lei, quei capelli tutti disordinati, ma pur sempre perfetto e quell’accenno di barba sul mento e sulle guance che lo rendevano ancora piùmeraviglioso.
‘Non sai nulla di me. Ora hai trovato la fan che è stata al tuo gioco e sei
emozionato, ma poi capirai quanto sono inutile, quanto la mia vita non
valga nulla e quante delusioni io dia e mi lascerai sola. Questa è la mia vita e
nonostante tutto, la devo vivere’
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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‘Ami Louis Armstrong?’
‘No, amo te’

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Il sogno della dolce ragazza dai capelli color castano era solamente quello di poter conoscere i suoi idoli, di poter dire a quello che l’aveva conquistata di più
rispetto gli altri che lo amava e che era la sua forza
Erano i sogni di un’adolescente in piena crisi ormonale, questo era per coloro che non sapevano cosa voleva dire avere un idolo, ma lei era il sentimento più forte che provava ogni giorno, che le dava la forza di andare avanti, nonostante le difficoltà ed i problemi di quell’età.
Allegra non conosceva il mondo, non sapeva ancora nulla, ma lei voleva conoscerlo, voleva sapere come doveva comportarsi, ma aveva anche paura, nonostante ogni giorno cercasse di nasconderlo, non le piaceva far sapere alla gente che era debole.
La dolce ragazza ammirava chi nella vita era riuscito a far tutto, magari anche da solo, amava poter pensare che forse un giorno sarebbe diventato qualcuno che sarebbe stato per sempre ricordato.
‘Allegra, vai a prendere tuo cugino all’asilo’ disse sua madre, che come al solito era
troppo concentrata al suo lavoro per fermarsi un attimo e chiederle se andava tutto bene,
ma era abituata, era così da più di sedici anni, sapeva che non sarebbe cambiato nulla.
Si alzò dal suo letto, prese una borsa e dentro mise l’ipod, il telefono e dei soldi per prendere poi il gelato insieme al suo cuginetto.
Uscì di casa senza salutare nessuno, intanto non sarebbe stata ascoltata, come al solito
Mise le cuffie alle orecchie e con come sottofondo le note di ‘More than this’ iniziò a camminare per le strade di Milano, distratta, pensando solamente alle voci di quei cinque ragazzi che la facevano sognare ogni giorno solamente sentendo le loro canzoni.
Camminò per venti minuti e poi quando arrivò davanti all’asilo che un tempo aveva frequentato anche lei, entrò ed andò a cercare suo cugino di quattro anni che l’aspettava
davanti alla porta con la giacca in una mano o lo zainetto per terra. Davide appena la vide, le corse incontro per poi saltarle addosso, facendola cadere per
all’indietro, sbattendo la schiena contro il muro, ma la rossa non sentì dolore, sentì solo amore verso quel piccolo amore.
‘Andiamo a prendere il gelato?’ chiese mettendolo giù e prendendo il suo zainetto di
Dragon ball che un tempo era stato suo.
Il piccolo annuì felice, poi prese la mano della cugina e la trascinò fuori, volendo andare di
corsa in gelateria.
Camminarono come al solito per dieci minuti, per poi arrivare in centro e dirigersi verso le Tre gazzelle’ il posto che preferivano.
Allegra prese cookies e tiramisù, come al solito e Davide, invece, fragola e limone.
Dopo felici, cominciarono a camminare, con in mano il gelato, per le strade del centro.
Mentre la ragazza stava fissando una delle ennesime pubblicità sui One Direction, Davide cominciò a strattonarla sempre di più, finchè non iniziò a correre e lo perse di vista.
Quando si voltò per cercarlo e non lo vide nelle vicinanze sentì il sangue raggelarsi. Iniziò a correre, cercando di vedere dove il marmocchio si fosse cacciato, ma non lo trovò.
Si scontrò con varie persone, finchè il suo cono non cadde sulla maglia di un ragazzo, sporcando la maglia a righe bianca e nera che indossava.
‘Stai attenta’ esclamò in inglese.
La ragazza dagli occhi color cioccolato alzò il viso e fissò il ragazzo per porgergli le sue scuse, ma quando si rese conto di chi fosse, dalla sua bocca non uscì neanche un rumore.
Era Louis William Tomlinson, il ragazzo che le aveva rubato il cuore con la sua voce paradisiaca ed il suo essere ancora un bambino.
‘Come mai stai piangendo?’ chiese preoccupato, notando gli occhi rossi e gonfi della
giovane.
Allegra avrebbe voluto dire qualcosa, ma non riusciva, la bocca le si era bloccata e sembrava non volesse dir nulla, sembrava che volesse farle perdere l’unica opportunità che aveva nella sua vita.
‘Non trovo il mio cuginetto’ disse trattenendo un singhiozzo.
‘In che direzione è andato?’ chiese preoccupato, quella ragazza non doveva piangere,
doveva aiutarla.
‘Non lo so’ rispose sedendosi sulla panchina dietro di lei, stringendo le gambe contro il petto, dondolandosi lentamente.
Louis si sedette al suo fianco e la abbracciò, non pensando alle emozioni che avrebbe provato la ragazza sconosciuta.
Appena Allegra sentì il dolce profumo del moro, le sembrò di essere a casa, le sembrò
quasi di aver sentito sempre quel profumo, di esser sempre accerchiata da quel dolce profumo che sapeva di lui.
Il ventenne poi vide il tatuaggio della giovane che aveva sul polso. C’era scritto Louis in corsivo e stranamente il suo cuore perse un battito, ma non poteva essere per lui quel tatuaggio.
‘Ami Louis Armstrong?’ chiese accennando un sorriso,
La mora lo fissò con aria interrogativa e poi guardò il polso e capì il motivo della domanda, allora rise, facendo sentire delle strane emozioni al giovane.
‘No, amo te’ rispose tranquillamente, senza farsi problemi, per poi puntare i suoi occhi
color cioccolato negli azzurri di lui.
Quelle semplici parole furono le più vere che aveva sentito fino ad ora, al confronto tutti quei ti amo sussurrati da Eleanor quando stavano insieme, quando uscivano, quando mangiavano, al confronto sembravano falsi. In quelle semplice parole sentì l’amore di quella fan, ma forse capì anche che non era solo amore, ma molto di più.
In quelle parole vide tanta sofferenza e la speranza.
Louis, in fondo, era ancora un piccolo bambino che non conosceva il mondo e che lo voleva conoscerlo, come la mora che aveva al suo fianco, ma lui era ignaro, non sapeva quanto fossero simili, quante cose avessero in comune, di lei non sapeva nulla, eppure gli sembrava di conoscerla da sempre e forse proprio per questo, fece quello che gli ordinò il cuore.
Prese la mano di Allegra fra le sue e la strinsi, facendole capire che era lì con lei e poi portò il suo viso sempre più vicino a quello di lei, facendo diventare una cosa sola i loro respiri.
Louis era ignaro della sua età, non sapeva nulla di lei, sapeva solo che l’amava e che era una ragazza triste che avrebbe dovuto sorridere al posto di piangere.
Le loro bocche si unirono, bocche di due sconosciuti, ma che nel momento in cui si sfiorarono diventarono un’unica cosa, unita.
Le loro lingue a contatto si muovevano velocemente, era baci tutt’altro che casti, baci di due persone che non sapevano nulla l’uno dell’altro, ma che sembravano conoscersi da
sempre. Louis fece sedere la ragazza sulle sue gambe e continuò quel bacio, stringendola fra le sue
braccia, avendo paura di perderla per sempre.
Quando il telefono della mora iniziò imperterrito a suonare, si staccarono con poco fiato.
Allegra rispose distratta, pensando solamente a quello che era appena successo, anche se non ci credeva ancora.
‘Perché non sei con tuo cugino? Sei inutile. Ti chiedo di fare una cosa e la
sbagli, possibile che devi sempre sbagliare? Torna a casa e vedi di non far
altri casini, non ho voglia di starti sempre dietro’ urlò la voce metallica di colei
che avrebbe dovuto chiamare padre
Una lacrima bagnò il volto della ragazza, che subito asciugò prontamente l’inglese.
Lei sarebbe rimasta lì tutta la vita, sulle gambe del suo idolo, ma era tutto irreale, non era la sua vita e quel momento di felicità doveva finire.
‘Vieni via con me’ sussurrò il moro, capendo dove aver sentito la chiamata del padre,
pur non avendo capito nulla, che la sua famiglia non l’amava abbastanza di come avrebbe
dovuto.
La sedicenne prese il volto del ragazzo fra le mani e ammirò tutta la sua bellezza.
Quei suoi occhi azzurri fissi su di lei, quei capelli tutti disordinati, ma pur sempre perfetto e quell’accenno di barba sul mento e sulle guance che lo rendevano ancora più meraviglioso.
‘Non sai nulla di me. Ora hai trovato la fan che è stata al tuo gioco e sei
emozionato, ma poi capirai quanto sono inutile, quanto la mia vita non
valga nulla e quante delusioni io dia e mi lascerai sola. Questa è la mia vita e
nonostante tutto, la devo vivere’ sussurrò trattenendo le lacrime, odiava farsi vedere
debole, anche se lei, in fondo, era questo.
‘Dimmi il tuo nome’ le sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra
‘Allegra’ sussurrò per poi tornare a posare le sue labbra sulle sue
Le loro bocche erano ancora unite e sembrava che non volessero staccarsi, le mani scorrevano sui loro corpi coperti come se cercassero qualcosa, qualcosa che non avrebbero mai trovato.
Poi la mora si staccò e dopo aver fissato per un’ultima volta il suo idolo se ne andò, cercando di non piangere, sperando che non cambiasse idea, ma fortunatamente le gambe la portarono dritta a casa.
La mora si diresse di corsa in casa, sapeva che suo cugino stava bene, non voleva ascoltare le lamentele dei suoi genitori, allora andò in camera sua e ci restò tutto il restante pomeriggio ripensando a quelle emozioni, al suo piccolo segreto che condivideva solamente con Louis, con il suo idolo.
 

 
 
 
I giorni, le settimane, i mesi e gli anni erano passati dal giorno più bello della ragazza, sapeva che oramai solamente lei se lo ricordava, che Louis se lo era
dimenticata, ma forse si sbagliava, forse il ragazzo si ricordava ancora di quei occhi color cioccolato che gli avevano tolto il respiro, di quel sorriso accennato
che gli era apparso il più bello della storia e forse quei ricordi dopo due anni, nonostante tutti, non erano stati rimossi dal cantante inglese di successo ed ogni notte gli tornavano in mente e forse proprio per questo aveva deciso di fare una pazzia.
Una sera di inverno era andato a farsi fare un tatuaggio, da tempo ci stava pensando, ma mai aveva pensato di fare una scritta, era entrato per farsi fare la stessa stellina di Harry, ma alla fine aveva deciso di farsi incidere il suo nome sulla pelle, per non dimenticarlo.
‘Cosa vuole farsi?’ chiese il ragazzo tatuato davanti a lui
‘Allegra, vieni via con me’ sussurrò accennando un sorriso, sicuro di quello che stava
facendo.
Quando tornò a casa ed i ragazzi scoprirono del tatuaggio, ne rimasero colpiti, quando seppero la storia non dissero nulla, non avevano le parole, ma capirono i cambiamenti dell’amico e quando quella sera, in uno dei tanti concerti, la maglietta a maniche corte fece vedere il tatuaggio sul polso del ragazzo, quando la mora lo scoprì dovette rivedere le foto più o più volte.
Nessuno seppe mai di questo segreto, a parte i ragazzi, fu la loro pazzia.
Non si videro mai più, ma il ricordo di quei pochi minuti fu impressa nella mente per sempre in tutti e due.
Era stato il loro angolo di pace, il loro paradiso e per sempre lo sarebbe stato.






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Lo so, questa OS non è nulla di che, ne sono consapevole, ma ho voluto pubblicarla.
Dopo quello che sta succedendo a Louis to male e non sto scehrzando, insomma lui è quello amo di più, anche se dovrei, ma io in lui mi vedo e tutto quello che ho scritto in questa storiella è vero, a parte il fatto dei genitori che mi parlano male, ma il resto sì.
Qui ci sono parte delle mie emozioni, descritte male, lo so, ma è quello che provo e spesso è difficile spiegare quello che si prova.
Grazie a chi leggerà questa cacchina, so che non è molto.

Scusatemi in caso ci fossero eventuali errori di battitura, ma non ho ricontrollato

Un bacio, xtomlinsonsmuffin

   
 
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