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Autore: _Shadow_96    11/07/2012    5 recensioni
Ellie è una ragazza francese di 16 anni. La sua città è stata attaccata dai tedeschi, suo padre è stato deportato mentre lei, sua madre e le due sorelline sono nascoste in un rifugio.
Fabian ha 24 anni e prima di partire per la guerra stava per laurearsi in Giurisprudenza. Costretto ad arruolarsi svolge il suo compito più per dovere che per convinzione.
Un amore nato fra le bombe e la distruzione in una Francia degli anni quaranta martoriata dalla guerra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Senza Tempo


 

Se dico che mi dispiace ci credete?! Beh se non lo fate vi capisco! E' passata praticamente una vita dall'ultimo capitolo che ho pubblicato e ripeto, mi dispiace tantissimo! Oggi ho ripreso questa ff dopo tanti giorni a riflettere su come avrei potuto continuare e alla fine grazie a Dear Juliet sono riuscita a scrivere l'epilogo. Odiavo me stessa per non aver concluso la ff e ci sono riuscita!! In realtà non è finita realmente ma prima di pubblicare il continuo voglio rimettermi al passo con "Aiutami a non avere paura del buio" scrivere altri capitoli delle altre ff che ho in programma e non posterò prima di aver scritto almeno una decina di capitoli!
Chiedo ancora scura sia per il ritardo che per gli eventuali errori ma ho la testa distrutta!
Non mi aspetto nulla ma spero che ci saranno un paio di recensioni!
Un bacione e grazie mille!
Maddalena <3

Capitolo 17-Epilogo

Ellie alza le braccia per stendere il lenzuolo al sole nonostante il dolore alla schiena e la vescica che implora pietà. Sua madre ha finalmente un lavoro stabile in una fabbrica poco fuori città che gli permette almeno di pagarsi le cure e sopravvivere ma non ha proprio più tempo per occuparsi della casa. Monique e Sophie sono tornate a scuola e la guerra sembra essere finalmente sono un brutto ricordo. Lei non ha potuto riprendere gli studi così è rimasta in casa dove può rendersi utile per la sua famiglia. Per i primi mesi ha lavorato anche Ellison in una sartoria ma ha dovuto lasciare dopo qualche settimana quando si è accorta di essere incinta. All’inizio non voleva crederci e non ha fatto altro che piangere per interi giorni poi, quando è arrivata la conferma della dottoressa, Ellie ha dovuto accettare la realtà. Nelle notti insonni e piene di incubi immaginava tutti i possibili scenari e tutto ciò che riusciva a pensare era: Come farò a crescere un bambino da sola? Ce la faremo a pagare i conti? Sarà sano? Quando qualche mese dopo però il suo bambino aveva scalciato lei si era innamorata e ogni paura era scomparsa; avrebbe lottato per dare a suo figlio tutto ciò di cui aveva bisogno anche a costo di sacrificare per sempre la propria vita. Angelique invece era stata entusiasta fin dal primo istante mentre le sue sorelline erano impazzite all’idea di un nipotino e avevano iniziato a vantarsi con tutti i loro compagni di classe di essere le zie più giovani del mondo. Due mani si stringono sui fianchi di Ellie facendola sobbalzare.

“Tesoro sono solo io” mormora lui dandole un bacio sul collo “Come stai?” le chiede dolce iniziando a massaggiarle la schiena con lentezza sciogliendo i nervi tesi e stanchi. Ormai all’ultimo mese di gravidanza la schiena di Ellison è a pezzi e lei non ne può più di trasportarsi in giro come una mongolfiera.

“Stanca da morire” borbotta voltandosi verso il suo futuro marito “Alex ma non ti sei ancora cambiato!” esclama scostandosi da lui ancora sporco di farina scuotendo la testa.

“Sono venuto appena ho finito il turno, mi mancavi” dice e lei si scioglie schioccandogli un bacio sulla guancia “Non riesco a stare senza di te. Chissà questa streghetta che magia mi ha fatto?!” afferma facendole un buffetto sul naso che le lascia la punta bianca e la costringe a starnutire.

“Nessuna e ora va a casa piccolo elfo malefico!” lo rimprovera lei girandogli intorno con la bacinella dei vestiti piena d’acqua.

“Oh tu mi ferisci scacciandomi così” scherza Alex portandosi una mano al petto come se gli dolesse “Ci vediamo a cena amore” la saluta con un ultimo bacio e si defila fuori di casa prima che lei possa colpirlo con uno schiaffetto. Ellison scuote la testa sorridendo per l’infantilità di Alexander e si stende sul divano con le palpebre improvvisamente pesanti e i polpacci gonfi lasciandosi andare al ricordo di quel giorno.
 
Quel mattino appena svegli Ellie e Fabian si erano semplicemente guardati negli occhi e avevano fatto l’amore con una disperazione tale da lasciarli ansimanti e in lacrime. Lui le aveva ripetuto con sospiri spezzati e singhiozzi, mentre si muoveva dentro di lei, ,che l’amava più di se stesso e che non avrebbe voluto lasciarla mai.
Lei non aveva parlato, lo aveva solo stretto forte desiderando che quel momento non finisse mai e che per qualche strano motivo lui restasse incastrato su di lei per sempre. Purtroppo non era andata così e qualche minuto dopo mentre Fabian era sotto la doccia e lei preparava la colazione.
 
Ellie si asciuga gli occhi passandosi la mano sul ventre arrotondato mentre violenti singhiozzi le scuotono le spalle. Tutti le hanno detto che il tempo aiuta e lenisce il le ferite ma ogni giorno che passava il viso di Fabian è sempre più sfocato, il suo odore è sparito dalla sua pelle alla prima doccia, il suo sapore non è più sulle sue labbra e questo anziché guarire il suo dolore la devasta ancora di più.
 
Avevano camminato in silenzio fino al campo e lei per la prima volta aveva conosciuto i soldati amici di Fabian che prima erano i suoi nemici. Lei aveva risposto a qualche domanda quasi a monosillabi raccontando la storia che gli aveva consigliato di dire lui.

“Ci siamo conosciuti in un bar dove tu facevi la ballerina e ci siamo presi una sbandata. Loro crederanno che sia successo quella volta che...si insomma”
 
“E così sei tu il motivo delle fughe di Fabian!”aveva esclamato uno dei soldati che poco prima si era presentato come Lorenz. Ellie aveva annuito spaventata quando lui l’aveva guardata, gli occhi glaciali e freddi non erano stati contagiati dalla risata e si era rifugiata tra le braccia del Suo  soldato.

“Sta tranquilla amore, non ti faranno nulla” l’aveva rassicurata accarezzandole i capelli poi era corso alla sua brandina e ne aveva tirato fuori un ciondolo “È ..era di mia madre ora è tuo”
 
“N-non posso accettarlo” aveva provato a convincerlo ma lui non aveva sentito ragione e glielo aveva allacciato al collo.

“Così ti ricorderai di me, per sempre” aveva sussurrato lui prima di baciarla, divorarla, prima di toglierle tutto ciò che possedeva: il suo cuore.

“Non potrei mai dimenticarmi di te. Io ti amo, ti giuro che..” poi era scoppiata a piangere stringendo la collana tra le mani.
 
Inconsciamente Ellie ripete lo stesso gesto stringendo tra le mani la piccola medaglietta in argento. Tutto ciò che gli è rimasto di Fabian sono quella catenella e il figlio che porta in grembo e sono anche le cose più preziose della sua vita.
 
Fabian aveva chiuso la cerniera della borsa verde militare che conteneva i suoi pochi effetti personali e si era seduto accanto a lei sulla brandina.

“La terrò per sempre, vicino al cuore” gli aveva sussurrato accarezzando prima il ciondolo e poi il cuore di Fabian.

“Ellie...ti prego fa l’amore con me. Per l’ultima volta” e così si erano ritrovati nudi, su quella brandina scomoda che cigolava a ogni spinta, occhi negli occhi per non perdersi neanche un istante di quel momento. Le mani scorrevano sui loro rispettivi corpi cercando di imprimersi nella testa le forme uno dell’altro come se ciò bastasse a tenere vivo il ricordo per sempre.


“Fabian, ti amo” aveva sussurrato lei accarezzando il corpo di lui accasciato sul suo petto e i capelli umidi di sudore.

“Anch’io, anch’io ti amo. E ti giuro che verrò a riprenderti, te lo giuro”

 
Si erano lasciati con quella promessa poi lui si era rivestito, l’aveva guardata un’ultima volta ed era salito sulla jeep allontanandosi da lei. Forse per poco, forse per sempre.
 
Pochi mesi dopo lei ha ritrovato Alex nella panetteria a pochi metri da casa sua e lui ha ricominciato a corteggiarla finché lei ha ceduto e ha accettato prima di uscire con lui e poi di sposarlo. Non lo ama, amerà per sempre Fabian, ma Alexander che conosce la storia sembra fermamente convinto di riuscire a farle dimenticare di lui per sempre e farla innamorare. Lei continua ancora a sperare che Fabian ritorni ma la ragione l’ha convinta che forse è meglio farsi una vita e imparare a convivere con la sua assenza. Il dolore arriva come un fulmine mozzandole il fiato e nell’abbassare il viso Ellison nota che il suo vestito è completamente bagnato.

“Oddio! No, no!” la seconda contrazione le strappa un urlo che richiama la vicina di casa.

“Oh cara sta tranquilla andrà tutto bene!” borbotta la donna ma mentre Ellie la guarda negli occhi capisce che neanche lei ne è sicura.
 
“M-mia madre, lei sa cos-a fare! Il…numero, vicino al frigo!” ansima stringendo il bracciolo del divano così forte da conficcarvi le unghie all’interno. La donna scompare nella cucina e mentre lei parla febbrilmente Ellie stringe forte il ciondolo di Fabian e inizia a pregare che almeno il suo bambino si salvi.  Qualche ora dopo Ellison stringe tra le braccia suo figlio Michael  Henri Bernard. Ha scelto di chiamarlo come il padre di Fabian e suo padre perché suo figlio è il regalo più bello che il suo soldato potesse farle e lei voleva ringraziarlo in qualche modo.
 
*******
Fabian si alza nel cuore della notte, un martello pneumatico nel petto e la fronte imperlata di sudore. Caterina dorme accanto a lui beata i capelli biondi sparsi sul cuscino e la bocca imbronciata come sempre quando è concentrata su qualcosa. Sono passati nove mesi da quando è andato via dalla Francia, da Ellie e dalla guerra eppure non c’è stato un solo giorno in cui lei non sia stata costantemente presente nel suo cuore e nei suoi pensieri. La scrivania è piena di lettere mai spedite, il cuore avvizzito nella speranza, l’amore sempre pronto a scorrere prepotentemente nelle sue vene al solo pensiero di lei.

“Papi…”borbotta Caterina raggiungendolo in veranda tutta capelli biondi, occhioni verde-azzurro e insonnoliti, camicia da notte rosa e piedini nudi. Non si direbbe che ha solo due anni e mezzo visto quanto è intelligente.
 
“Tesoro ti ho svegliata?” le chiede prendendola tra le braccia e avvolgendola nella coperta affondando il viso nei capelli di sua figlia per respirarne l’odore dolciastro dello shampoo.

“No, io mi ho svegl…”prova a terminare la frase ma non ci riesce e inizia a sbuffare facendo ridere di cuore suo padre.
 
“Svegliata” l’aiuta stringendosela al petto e quando la figlia sorride e si accoccola su di lui il suo cuore perde un battito e all’improvviso prende la decisione giusta. “Tesoro ti andrebbe di andare in vacanza in Francia?”

 
  
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