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Autore: Ticket to anywhere    12/07/2012    2 recensioni
Il mio nome è Kagome Higurashi. So che pensate di sapere tutto di me, ma è bene che faccia ugualmente qualche precisazione: cominciamo col dire che sono una semplice studentessa di Tokyo che non ha mai visto neanche l’ombra dell’epoca Sengoku.
Allora, sorpresi? Vi dirò di più: presto mi troverò ad avere a che fare con due vicini davvero particolari, che mi daranno parecchio filo da torcere e metteranno a repentaglio la mia reputazione di buona ragazza della porta accanto.
 
Mi dispiace immensamente per chi stava seguendo la storia, ma ormai credo sia destinata a rimanere INCOMPIUTA, anche se era nata da poco. Non so se è una decisione definitiva, ma per il momento non sono intenzionata a completarla.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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By chance two separate glances meet
1.
2

Kagome avanzava in punta di piedi, con lentezza e discrezione, tentando di non fare alcun rumore. Ebbe modo di costatare che sua madre non aveva tutti i torti a dirle di non passare per di là: non c’era anima viva, solo lei e i sassi ai suoi piedi. Un fruscio alle sue spalle la fece sussultare e rimanere immobile per qualche istante, rigida come una pietra. Sarebbe potuto essere un ladro, o uno stupratore, o un assassino. Lanciò un urlo di terrore quando sentì qualcosa di peloso strusciarsi contro la caviglia. Poi abbassò lo sguardo e non poté credere di aver fatto una scenata del genere per un semplice ed innocuo gattino. Sospirò e si abbandonò sull’asfalto, accarezzando il cucciolo senza reale dedizione.
Se continuo così ci metterò lo stesso un sacco di tempo ad arrivare, pensò tentando di farsi forza e cambiare atteggiamento. Stava per rimettersi in piedi quando sentì una voce distante.

- Cosa è stato? -

Sgranò gli occhi. C’era qualcun altro lì, e questa volta non era un gatto.

- Non ti distrarre! -
Un tonfo.

Fu tentata di correre verso casa e rimandare l’appuntamento, ma una forza opposta dentro di lei voleva vedere, voleva scoprire a chi appartenessero quelle voci. Inutile dire che fu tale forza a vincere sull’altra.
Il vicolo svoltava verso destra e lei avanzò a carponi fino a quel punto, per poi sbirciare le figure di due uomini: uno era piuttosto grasso e aveva un cappello sul capo, ma non si soffermò tanto su quello, quanto sul suo interlocutore. Aveva dei capelli corvini lunghissimi, molto più lunghi di quelli di Kagome e uno sguardo agghiacciante.
- Allora, sei ancora convinto di non volermi dare il portafogli? - chiese quest’ultimo con un sorriso perfido, attirando l’altro per il colletto della camicia.
Kagome cominciò a tremare. Gli occhi sgranati e colmi di terrore e il corpo, pervaso dal desiderio incontrollato di fuggire lontano, era paralizzato.
Il gattino, dal canto suo, era abbastanza tranquillo da avanzare con nonchalance verso l’esterno con un miagolio stridulo, attirando l’attenzione del ragazzo dai capelli corvini.
- Cos...? - Quest’ultimo mutò completamente espressione, notando la figura di una Kagome impaurita ancora adagiata sull’asfalto.
Non seppe dire se la sua sorpresa fu dettata dalla pura bellezza della ragazza che aveva davanti, o dalla sua espressione sgomenta accompagnata ai tremolii che le muovevano il corpo. Forse erano entrambe le cose: l’immagine risultante era una bellezza incorrotta e colma di delicatezza ed ingenuità.
L’uomo ne approfittò per divincolarsi, ma il ragazzo dai capelli corvini non desistette dall’inseguirlo, e un paio di pugni da rissa gli bastarono per metterlo K.O. e recuperare l’oggetto che aveva reclamato poco prima.
- Non farti più vedere da queste parti! - disse piuttosto sereno.
Quando si voltò verso Kagome la vide finalmente in piedi, appoggiata alla parete, mentre stringeva con forza la borsa.
- Non ti avvicinare a me, ladro! - pronunciò tentando di assumere un aria minacciosa.
- L.. ladro? -
- E come dovrei chiamarti? -
Lo sguardo di lei oscillò tra il volto sbalordito di lui e il portafogli che aveva in mano. Lui seguì quello stesso sguardo, per poi guardare di nuovo verso di lei, allarmato.
- Ma no, hai frainteso! - cercò di avvicinarsi sforzandosi di fare un sorriso rassicurante, troppo falso per riuscire davvero a tranquillizzarla.
- Stai lontano da me o chiamo la polizia! -
Lui non ebbe modo di ribattere prima di essere colpito dalla borsa di Kagome, la quale ne approfittò per correre via.
La sua immagine si fece sempre più distante e lui sembrò realmente interessato ad inseguirla.
Si sfiorò la guancia ferita con una smorfia di dolore. Neanche quell’omone era riuscito a fargli un graffio, ma si era fatto colpire da una stupida ragazzina urlante.
Mah, che creda quello che vuole!, pensò tornando ad incamminarsi per la sua strada senza preoccuparsi troppo di lei, ma con il desiderio - ben nascosto dal suo rinomato menefreghismo - di rivederla, magari in circostanze migliori.
 
 

***
Il capitolo è finito, andate in pace.

 
Ora che ci penso, mi sono scordata di fare un paio di premesse che avrei dovuto comunicarvi nel primo capitolo:
1) Non scrivo da SECOLI, quindi giustificatemi se sembro una principiante;
2) Questa storia è scritta con molta leggerezza e senza impegno, al semplice scopo di rimettermi in carreggiata.
Mi sembrava di vitale importanza che anche voi lo sapeste, ecco! Una volta scrivevo molto meglio!^^
Bene, è andato un altro capitoletto, spero vi abbia incuriosito.
Chi sarà mai il ragazzo dai capelli corvini?
 
Baci baci,
Ticket to anywhere
  
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