Nothing
is passed
Hai
presente il primo giorno di scuola? Non importa se quello delle medie, delle
superiori, dell’asilo o delle elementari. Il primo giorno di scuola in
generale.
Quello
dove tu arrivi in classe, timorosa e tremante, col fiato corto per l’emozione e
due occhi che luccicano per l’attesa, per l’ansia.
Tutte
facce nuove, non conosci nessuno.
Ti
metti seduta e silenziosa al primo banco disponibile, possibilmente non in prima
fila. Sorridi a tutti quelli che ti passano davanti, per fare la gentile e la
carina. Alcuni ricambiano quella cortesia, altri ti danno solo un’occhiata
distratta, molti non ti considerano nemmeno. E a quei ‘molti’ vorresti gia
spaccare il muso.
Ti
guardi ancora intorno spaesata, alla ricerca di una faccia simpatica con cui
scambiare due parole, o anche solo un saluto.
E
la trovi.
Proprio
lì, all’entrata dell’aula.
La
vedi: è una ragazza carina, dai capelli rossi lunghi, gli occhi castani, la
figura snella e un sorriso gioioso. Non capisci subito chi è, ma ti sembra di
averla gia vista da qualche parte.
Lei
si accorge del tuo sguardo indagatore, e non senza arrossire un po’ ti chiede se
il posto accanto a te è occupato.
Tu
annuisci vigorosamente, perché d’altra parte non vedi alcun motivo per cui
invece dovresti negare. Lei comincia a parlare a vanvera, del più e del meno,
come se ti conoscesse da anni invece che da 30 secondi, ma nemmeno. Forse lei
non ti conosce abbastanza, ma tu si.
L’hai
riconosciuta, finalmente.
È
quell’ attrice che fa un sacco di pubblicità e di telefilm.. quella su tutti i
giornali, però lì per lì ti sfugge il nome..
-
Ma che sciocca! Non mi sono nemmeno presentata.. io sono Kurata.. Sana Kurata!-
dice la ragazza con un sorriso spiritoso. E a quella frase degna dei migliori
film d’azione ridi anche tu.
-
Io sono Matsui.. Fuka Matsui..- rispondi tu a tono, stando al gioco. L’attrice
ride ancora più forte e continua a parlare parlare parlare…
Non
finisce mai di parlare..
E
tu ridi di gusto, è buffa la ragazza..
Ed
è gia tua amica.. la tua migliore amica.
“Lei
ti presenta un suo amico, Akito. E senti il cuore mancare a un battito. Quel
bambino, che ora è un ragazzo, ti ha rovinato la vita, rubandoti il tuo primo
bacio. Una persona normale lascerebbe stare, ma tu sei una testarda, una
guerriera, tu non lasci niente stare, devi sempre mettere tutto in discussione e
fare giustizia. Non sei nata per stare con la bocca chiusa!
Lo
odi, lo odi profondamente quel ladro di baci e lo odi a tal punto che alla fine
ti c’innamori perdutamente. Perché scopri che lui non è un ladro qualunque. È un
ladro bellissimo, con due occhi fantastici e uno sguardo da bloccarti il
respiro. È un ladro gentile e premuroso quando vuole, è un ladro che prima di
pensare a se stesso e alla sua felicità, pensa a quella degli altri. Un ladro
che darebbe la vita per le persone che ama. È il miglior ladro che ti potesse
capitare.
-
Devo stare via per due mesi.. ma aspettatemi eh!- ti dice Sana quando ti viene a
salutare, e tu non puoi fare a meno di sorridere alla sua faccia buffa in quel
momento.
-
Mi raccomando, ranocchiella! Fai la brava bambina!- le dici scherzosamente come
se fossi sua madre.
-
Ehi ranocchiella a chi??- si offende quella pestando un piede a terra, facendo
la finta arrabbiata.
-
Hayama-kun ti chiama sempre Rana.. io ho pensato che ranocchiella fossi più
carino!- ti difendi innocentemente. Vi mettere a ridere forte e di gusto, poi le
si allontana, scomparendo quasi del tutto in lontananza. L’avresti rivista fra
due mesi, e non nel modo in cui speravi.
Passa
quasi un mese, e il tuo cuore è un tumulto di emozioni. Lo vedi tutti i giorni,
ci parli tutti i giorni, e tutte le volte che lui ti sfiora, anche solo per
sbaglio, ti senti morire.
Allora
glielo dici apertamente, perché non puoi più aspettare. Ti devi liberare di
questo peso, non t’importa se lui non ricambia, non t’importa se poi soffrirai,
ma glielo devi dire.
E
invece cosa ti dice, quel biondino??
-
Va bene.. – semplicemente. E tu, che come una stupida rimani ferma e imbambolata
ad osservarlo, mentre lentamente lui s’incammina verso casa, non capisci più
niente.
Sei
contenta, vorresti toccare il cielo non con un dito, ma con tutto il palmo della
mano, vorresti saltare, fare ruote e capriole così, in mezzo alla strada, col
rischio che la gente ti prenda per un pazza esibizionista. E allora? Anche se
fosse?? Te ne importerebbe veramente qualcosa? No..
Passano
due giorni dove Akito ha provato a fare il bravo fidanzato, e ci sta ancora
provando.
Lo
hai invitato a venire a casa tua e la prima cosa che ti dice qual è?
-
Ho sentito Sana per telefono.. le ho detto che stiamo insieme..-
E
non sai perché il tuo corpo si irrigidisce, non sai perché questo si mette in
allarme, non sai perché avverti questo senso di inquietudini.. e non sai perché
ti senti in colpa.. non ti sembra di aver fatto niente di male.
Però
poi te ne rendi conto. Ti ci è voluto molto, hai dovuto faticare sette camicie,
e alla fine hai minacciato il povero Sasaki-kun per saperlo. Ed è stato
doloroso, hai sentito il tuo cuore andare a spaccarsi al suolo, in tanti e
piccolissimi pezzettini. E non solo per aver saputo che la persona che fino a
tre minuti fa era il tuo ragazzo, era innamorata di un’altra ragazza. Ma che
questa ragazza era la tua migliore amica, e lei non ti aveva mai detto
niente.
Sei
arrabbiata adesso? È giusto.. io al posto tuo sarei incazzata! Ma tu sei troppo
buona.. anche quando Sana ti ha detto che fra lei e Akito non c’era niente e non
sarebbe mai successo niente, lei, quella ragazza dai capelli rossi, voleva fare
la splendida, lasciandoti il ragazzo a tua completa disposizione, facendo la
vittima. Le hai sempre odiate queste persone vero? Però lei no.. come si fa a
odiare una come Kurata?
E
alla fine hai ceduto.. cos’altro avresti potuto fare? Hai sofferto.. Dio solo sa
quanto hai sofferto, quante notti sei stata a piangere sotto le coperte, quante
volte hai pensato che forse sarebbe stato meglio non conoscerli, non averli mai
incontrati..
Poi
tutto si è risolto, siete tornati amici ecc..
Ma
è davvero tutto passato, Fuka?”
Matsui
non mi guarda, tiene la testa bassa. Non so se piange, non so se ride, non vedo
il suo volto, non so niente. Si sistema meglio i bordi della gonna sulle gambe,
muovendosi in modo imbarazzato sulla sedia. È dura sopportate tutto questo.. è
dura rivivere il passato.. è dura sentire il passato spiattellato in faccia, ma
non l’ho fatto apposta..
“No
Hisae..” mi dice con gli occhi lucidi alzando la testa. Ora stringe
completamente la gonna fra le sue mani.
“
..Non è passato niente.. ma a me va bene. Loro sono fatti per stare insieme..
finchè loro stanno bene e si amano.. mi dici a chi importa se io soffro? Loro
due contano, la loro felicità conta.. la mia.. tsk.. non sono più sicura che
valga qualcosa..”
Si
asciuga velocemente gli occhi, si alza della sedia ed esce velocemente dal bar,
lasciando qualche cosa per pagare il suo caffè.
Io
invece finisco il mio thè, lentamente.
No,
Fuka. Non è vero che a nessuno importa se tu soffri, non è vero che la tua
felicità non conta come la loro. Tu vali come loro, non sei inferiore a
loro.
Io
non posso fare niente per te.
Ma
sappi che se hai bisogno di piangere, di sfogarti, di strozzare qualcuno.. io,
Aya, Sasaki e Gomi ci saremo.. e ti auguro con tutto il cuore che tu riesca a
trovare qualcuno migliore di Hayama, qualcuno che ti faccia innamorare come lui
ha fatto innamorare.. te lo meriti, Matsui.. te lo meriti..
Note
dell’autrice: il
motivo per cui ho scritto questa one-shot mi è del tutto sconosciuto, ma sono
felice di averla scritta. Fuka è un personaggio che non viene preso molto in
simpatia, proprio perché si mette in mezzo al rapporto tra Sana e Akito. Invece
a mio avviso è una ragazza che ha sofferto, non guardiamo solo quello che
provano gli altri, soffermiamoci anche su questa ragazza, l’unica che a mio
avviso ha davvero sofferto.. ho usato il personaggio di Hisae (che non so se si
è notato, ma io l’ammiro molto questa ragazza^^), come “coscienza” se vogliamo
chiamarla così.. solo per il motivo che è un personaggio neutro nella vicenda,
quindi vede le cose in generale..
Spero
che la storia sia tata di vostro gradimento i ringrazio chi
leggerà..
Kodomo no Omocha © Miho
Obana
Nothing is passed © Elpis Aldebaran