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Autore: AlexisLestrange    12/07/2012    8 recensioni
Crossover demenziale Supernatural/Harry Potter.
Hogwarts è minacciata dall'erede di Serpeverde, da un professore disastroso, e da un fantasma isterico. Ah, sì, è c'è anche il Basilisco.
Ma se entrassero in campo i fratelli Winchester, la situazione non potrebbe essere risolta in un batter d'occhio?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"La Camera dei Segreti è stata aperta. Temete, nemici dell'Erede."

Sono queste le parole impresse sul muro davanti agli occhi attenti dei Winchester e a
quelli della sbalordita popolazione di Hogwarts.

I due fratelli si rimboccano le maniche delle vesti, squadrando la scritta con aria
minacciosa, apparentemente in piena perlustrazione: dopo una decina buona di minuti,
qualcuno dal pubblico tossicchia imbarazzato.

«Al lavoro, Sammy!» decide quindi il maggiore, e si china ad esaminare la gatta: la tocca
appena, e quella comincia a dondolare con un cigolio sinistro.

«Siamo sicuri che sia proprio...?» comincia Dean perplesso, ma non fa in tempo a finire la
frase, che dalla folla salta fuori Gazza in modalità ninja: con un grido stridulo, afferra il
gatto stecchito (ma non morto), lo infila sotto la giacca e con un balza svanisce
nell'ombra.

«Vada a dargli un po' di conforto, Pomona, su» fa Silente, rivolgendosi a una signora
grassa dal vestito verde che proprio in quel momento stava trafficando con qualcosa di
nascosto.

«Cos... oh, sì, Preside, subito!» sobbalza quella, riponendo le piantine nella borsetta e
correndo via.

«Allora, fratellino, tu che mi dici della scritta?» chiede Dean, che come al solit è
totalmente assorbito dalla caccia, senza distrazioni (no, in realtà stava seguendo con
interesse gli affari della Sprite, ma dovemmo pure fargli fare bella figura in questa storia,
no?).

Sam, nel frattempo, aveva già provveduto ad assaggiare la scritta ed ora si stava leccando
le dita con aria da intenditore.

«Nah, non è sangue» commenta, vagamente deluso (ma è risaputo che non è tutto
sangue quel che rosseggia).

«Bene» replica invece Dean, rialzandosi in piedi. «Chi sono i primi testimoni?»

Ovviamente chi può essere se non il nostro trio, che leva la mano titubante? A dire la
verità, anche il tipo biondiccio sta per alzare la sua, ma a metà strada ci ripensa e la tira
giù, con un ghignetto.

Un individuo dal volto giallastro, il naso adunco e capelli neri ed unticci (no, non è una
grande entrata in scena), si fa avanti.

«Forse, più che testimoni, si potrebbe usare la parola "colpevoli"» sottolinea con arguto
sarcasmo.

«E chi è lei per venire qi ed accusare il mio protetto senza alcuna prova?» salta subito su
Dean, infervorandosi.

I due si squadrano minacciosamente. Gli occhi verdi incontrarono i neri, ma dopo un
attimo qualcosa.... no.

subito Silente, e a quelle parole la voce gli trema appena dall'emozione. «Allora, cosa ne
pensi della situazione, Sev?»

«Credo che dovremmo sentire cos'hanno da dire i nostri accusati» risponde lui incrociando
le dita con un sorriso maligno.

E così i nostri poveri Harry, Ron ed Hermione si ritrovano in una stanza bianca coperta di
vetrate, insonorizzata dall'esterno, con una torcia puntata in faccia e con un orda di
professori a tempestarli di domande.

«Non sapevo che ad Hogwarts aveste una stazione di polizia» commenta intanto Sam da
un angolino, e una voce nella sua testa sussura: "L'hai trovata... hai trovato la Stanza
delle Necessità
".

«Dov'eravate stanotte? Cosa stavate facendo? Avete un testimone che possa confermare
la vostra posizione?» chiede senza sosta Piton, molto compreso nelle sue vesti di poliziotto
cattivo.

«Non preoccuparti, Harry, andrà tutto bene» bisbiglia intanto Dean, le mani sulle sue
spalle, con un aria convinta e commossa al tempo stesso, e ovviamente il diretto
interessato si limita a fissarlo stralunato.

«Adesso diamoci una calmata» continua Dean, rivolgendosi quindi ai presenti. «Prima di
tutto, quali sono le accuse? Perchè proprio loro? Potrebbero essere capitati lì per caso!»

«Infatti stavamo solo...» cerca di cominciare Ron in ansia, ma Dean lo interrompe
bruscamente puntandogli la torcia in faccia.

«Tu non dire una parola, ancora non mi fido di te» gli intima, duro.

«Ma che ti ho fatto?» esclama l'altro, sbalordito e disperato.

Dean inarca un sopracciglio con un sorriso compiaciuto. «Una fonte più che attendibile mi
ha detto che potresti esserci tu dietro a questa storia».

«Io? Perchè proprio io?» fa Ron, sempre più perplesso dallo svolgimento dei fatti,
guardandosi attorno in cerca di aiuto.

Dean gli si avvicina, e i loro visi sono talmente vicini da potersi quasi sfiorare (?).

«Non è forse vero che hai i capelli rossi?» gli replica. «Non è forse vero che hai molte
lentiggini? E non è forse vero che i tuoi vestiti sono di seconda mano?»

Hermione Granger salta in piedi. «Questa è discriminazione!» esclama, furente.

«E poi, tutta la mia famiglia è così!» interviene ancora Ron, sulla difensiva.

«Famiglia? Vuoi dire che ce ne sono altri?» chiede Dean socchiudendo gli occhi con aria
pensosa e riflessiva.

«E sono un bel pò» conferma Ron, annuendo con foga. «Ci sono Fred e George, poi c'è
Percy, poi c'è...»

«Adesso basta!» sibila Piton. «Vogliamo tornare alle accuse!»

«Ma quali accuse!» sbotta Harry, spazientito. «Noi non c'entriamo niente, non sappiamo
nemmeno che cosa sia questa Camera dei Segreti!»

«Già, che cos'è?» chiede innocentemente Dean, approfittando della situazione.

Sorprendentemente prende la parola Sam.

«Beh, la Camera dei Segreti è una camera segreta che si dice essere stata costruita da
Salazar Serpeverde, per rinchiudervi una creatura capace di liberare la scuola dagli
studenti indegni, ovvero non provenientti da stirpe di maghi» risponde tutto d'un fiato.
«L'ho letto su "Storia di Hogwarts"».

«Tu... tu hai letto "Storia di Hogwarts"?» bocchieggia Hermione con un aria meravigliata, e
quando Sam annuisce, milioni di cuoricini paiono volare nella sua direzione.

Dean è sbalordito. «E tu sapevi tutte queste cose e non mi hai detto niente?»

«Beh, tu sembravi occupato con l'interrogatorio, così...»

«Silenzio in aula!» grida Silente, battendo il martelletto da giudice sul tavolo (e se avete
dubbi su dove l'abbia preso, ricordatevi che sono nella Stanza della Necessità). «Torniamo
al...»

Le sue parole sono interrotte dal frenetico arrivo di Pomona Sprite, che entra battendi la
porta, seguita da un Gazza ansiamente e boccheggiante (e vi assicuro che non è un bello
spettacolo).

«La gatta non è morta!» esclama, giuliva. «È solo pietrificata!»

«Pietrificata?» ripete all'unisono tutta l'audience.

La gatta è salva, ma chi o cosa l'ha ridotta così? Ron sarà davvero innocente? E perchè
continuo a scrivere queste domande di cui tutti conoscete la risposta?
   
 
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