Epilogo.
“Ehi
Belle! Vieni via da lì!” urlò Harry a
Belle che stava cercando di
arrampicarsi su un albero in giardino. “April!”
gridò nella mia
direzione.
Mi
avvicinai a lui, con William tra le braccia.
“Puoi
dire a tua figlia di scendere da quel dannato albero? Non mi
ascolta!” disse esasperato.
“Ti
ricordo che è anche tua figlia,
Styles!” dissi
sorridendogli. “Belle! Vieni!” dissi. Belle
scese lentamente dall'albero cercando di non cadere e poi corse
incontro ad Harry, che la prese in braccio e cominciò a
farle il
solletico.
Mi
sembrava ancora strano pensare che circa sei anni fa, io tornavo dai
miei genitori a fargli conoscere Harry, il mio primo figlio e dopo
aver rincontrato Harry, suo padre, mi innamorai ancora di
più di
lui. Mi venne in mente quella volta in cui uscimmo da soli dopo tre
anni, quella litigata furiosa che avemmo a causa della
paternità dal
bambino che avevo portato da Watford e anche quando per la seconda
volta scoprii di essere incinta.
Quella
volta in cui Harry mi chiese di sposarlo, promessa che mi aveva fatto
ma che non era riuscito a realizzare. Infatti, dopo quella brutta
notizia della perdita del bambino ci riprovammo e ovviamente il colpo
andò a segno. Da quella notte, ne venne fuori Belle, che ora
aveva
cinque anni. Avevi i capelli scuri, come Harry, ma erano lisci come i
miei e i suoi occhi erano un miscuglio tra quelli verdi di Harry e
quelli miei azzurro cielo. Dalla sua nascita fummo così
impegnati,
che non trovammo il tempo di sposarci. Poi, sempre per sbaglio ma che
accettammo molto più che volentieri, nacque William, che ora
se ne
stava beato tra le mie braccia.
“April?”
disse Harry avvicinandosi con ancora Belle in braccio. Mi girai verso
di lui.
“Ti
ricordi quella volta in cui costrinsi Eleanor a portarti via? Quando
riempii la casa di bigliettini per farmi trovare da te?” mi
chiese.
In quel momento arrivò Harry Jr. che si mise a fare smorfie
a
William. Io annuii. “Quando mi desti questo.”dissi
indicando
l'anello sul mio anulare sinistro.
“Che
ne dici se stavolta ci sposiamo davvero?” mi chiese come se
niente
fosse. La mia bocca si allargò e sul mio volto comparve un
sorriso a
trentadue denti.
“Certo
che sì.” dissi avvicinandomi a lui
Molti
dicono che la felicità non è facile da trovare,
che bisogna pagare
le conseguenze dei propri atti.
Se
per me
pagare le conseguenze dei propri atti significava
'rimanere
incinte tutte le volte possibili'
allora potevo dire di aver trovato la mia felicità. ©
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Comincio
già dicendo che non so come cavolo mi sono venute
fuori le
ultime due frasi. L'ho scritto l'altra sera ed era l'una passata,
quindi abbiate pietà di me. HAHAHAHA
Quando
quattro mesi fa cominciai a scrivere questa ff pensavo che avrei
postato due o tre capitoli e poi avrei cancellato la ff
perchè
non riuscivo ad andare avanti. E invece guardate qua, c'è un
bellissimo (PUAHHA CHE BATTUTA!) epilogo.
Avevo anche intenzione
di far morire April e invece si ritrovano con tre figli e stanno per
sposarsi 'sti due sfigati.
No, beh io vi devo
ringraziare,
quindi perchè non andate avanti con i capitoli e vi leggete
quella lista che ho messo trent'anni a farla? lol
Bene, vi saluto per
adesso, ma non
vi sbarazzerete presto di me, sto già scrivendo un'altra ff
e in
più devo ripostare 'maybe a mistake of someone can make me
love
you.' che questo efp di merda mi aveva cancellato ewe
Un bacio :)
Ah, e vorrei chiedervi se potreste passare qui, questa storia è stupenda, è una delle mie preferite in assoluto :)