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Autore: LaSenna    12/07/2012    2 recensioni
Ecco, sono così preso dal selezionare le immagini, mettere i tag, inserire delle descrizioni simpatiche che me ne rendo conto solo qualche minuto dopo. Sulla titolo della pagina di Facebook lampeggia una scritta: Bruna ti ha mandato un messaggio. Dopo qualche minuto passato a decidere cosa fare, mi decido a cliccare sul titolo. Mi aspettto di trovarmi qualcosa come un "Buongiorno!", ed invece mi trovo il messaggio che non avrei mai voluto ricevere.
Cos'è questa storia che ti trasferisci!?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: questa è la mia prima storia e sono davvero spaventato! Spero vi piaccia! Avevo deciso che la mia prima storia sarebbe stata una Klaine, ma... l'altro giorno non riuscivo a dormire e, puff! L'illuminazione arriva come un calcio nello stomaco. O mio fratello che mi lancia un peso da 2 kg nello stomaco. Argh. Quindi, due giorni dopo, mi precipito a scrivere! Vi prego, questa è la mia prima storia e sono pieno di dubbi: se vi va, potreste fare una recensione? Mi piacerebbe molto vedere se a qualcuno è piaciuta la mia storia, oppure anche vedere semplicemente gli errori che ho fatto, magari per non farli più in futuro. Grazie! Ah, solo un'ultima cosa: questa storia è dedicata interamente a Hope and Huggy, la mia amica Bruna. Ti prego, siediti e goditi la storia, spero ti piaccia. 



Come ogni mattina, dopo aver fatto colazione accendo il computer. Intanto prendo un libro a caso, sapendo che il  lentissimo computer di mia madre ci metterà minimo dieci minuti per avviarsi. Cerco di non pensare a quello che è successo ieri sera, mi comporto come se non fosse successo assolutamente nulla. Per me quella discussione non è mai avvenuta. Ma, in un angolo del mio cervello, so che prima o poi dovrò parlargliene. Ho detto a mia madre che voglio dirglielo io, so che lei creebbe solo altri problemi. Mi immergo nella lettura -non so neanche cos'ho preso- e non alzo la testa dal libro finchè;non sento la piccola melodia che annuncia l'accensione del computer. Metto il libro da parte e decido di aspettare fissando lo schermo. Clicco qualche volta sull'iconcia di Google Chrome ed attendo che si apra.  Ed invece si aprono due finestre totalmente inutili, "Tastiera virtuale" -ma chi diamine l'ha messa!?- e il solito avviso che l'antivirus è scaduto. Come se me ne fregasse qualcosa! Finalmente dopo vari estenuanti minuti di attesa si apre Chrome, la prima cosa che digito sulla barra in alto è "Youtube.com", poi controllo il forum e come sempre non c'è niente di nuovo, e alla fine mi decido ad aprire Facebook. Parlare con qualcuno potrebbe aiutarmi a pensare ad altro, mentre... se lei mi contattasse... ecco, non saprei cosa dirle. Me l'immagino già, mentre mi manda un allegro "Buongiorno!" e io non so cosa rispondere. Ma il problema è che ovviamente per lei connettersi da un computer è troppo difficile, no, lei deve accedere con il cellulare, così a me risulta offline e non so se c'è o no. Guardo la lista delle persone online, ovviamente non c'è nessuno di interessante, controllo le notifiche -solo qualche foto di arcobaleni e unicorni, ovviamente sulle quali sono stato taggato da lei- e cambio pagina, senza però uscire da Facebook. Guardo se su Tumblr c'è qualche immagine interessante o se qualcuno ha rebloggato una delle mie, o ancora se c'è qualcuno che mi ha mandato un messaggio. Nulla, solo due tizi a cui è piaciuta una mia foto. "Aaaah"  dico, come se ci fosse qualcuno ad ascoltarmi. Mi decido a postare qualche nuova immagine e spulcio fra quell che ho sulla famosa chiavetta bianca. Le ho quasi condivise tutte, "Oggi dovrò cercarne altre". Ecco, sono così preso dal selezionare le immagini, mettere i tag, inserire delle descrizioni simpatiche che me ne rendo conto solo qualche minuto dopo. Sulla titolo della pagina di Facebook lampeggia una scritta: Bruna ti ha mandato un messaggio. Dopo qualche minuto passato a decidere cosa fare, mi decido a cliccare sul titolo. Mi aspettto di trovarmi qualcosa come un "Buongiorno!", ed invece mi trovo il messaggio che non avrei mai voluto ricevere.


Cos'è questa storia che ti trasferisci!?

Il mio cuore ha un'altro sobbalzo. Mi chiedo chi possa averglielo detto, ripasso mentalmente chi ne è a conoscenza. Giulia? No, lei non lo sa ancora, cioè, sa che i miei vogliono trasferirmi, ma non le ho ancora dato la conferma. Gianluca? No, non gliel'ho detto, e l'unico modo che aveva per saperlo era tramite Giulia. Francesco? Certo, lui era con me ieri sera, ma so che si sveglia tardi durante le vacanze e ora sono le otto di mattina, troppo presto.  

Eh? Allora? 

Decido che devo rispondere per forza, quindi ricapitolo tutto nella mia testa, prima di mandare il messaggio.

Calmati, ti prego... ora ti spiego.

Io non dovevo lasciarti solo e tu mi abbandoni!?

Oh, quella frase sì che fa male. Molto male. 

Io... non ti ho abbandonato! Non l'ho scelto io, lo sai! Abbiamo appena iniziato il terzo anno, ti ho detto  come amo il corso di Grafica, ma... 

"Ma" cosa!? Mi hai abbandonato!

No, Bruna! Non ti ho abbandonato! 

Aspetto che risponda, ma dopo qualche minuto non arrivano nuovi messaggi, quindi decido di continuare.

Ai miei non piace l'organizazzione del nostro liceo. Dice che... non è buono. Troppe assenze. Dice che i professori non sono preparati, e....

Anch'io capisco. Cioè, se devo cambiare scuola, meglio farlo nei primi mesi del primo anno, no? E invece i miei hanno aspettato due anni. Mi faccio coraggio, prima di mandare questo messaggio. So che si arrabbierà ancora di più. 

Perché? Perché quando Giulia ci ha detto che si era iscritta all'altro, Perché non l'hai presa sul personale come ora?

Mi mordo un labbro, ma ormai è troppo tardi per i ripensamenti. Ed, infatti, manco un minuto dopo già ha risposto. 

Giulia non mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciato. 

"Oh" penso. Me l'ero totalmente dimenticato, sono passati tanti anni... Mi ricordo quando glielo promisi. Eravamo in terza media, Bruna e Giulia stavano nei loro banchi, mentre io avevo preso una sedia. Giulia aveva qualcosa da dirci. "Bene... ho deciso. Non verrò con voi, al liceo" Bruna forse non lo sapeva, ma io sì. Sono andato con lei a vederlo. E' un edificio gigantesco, ci sono sei piani, alcune classi hanno addirittura due piani, comprese di scale dietro la lavagna. Ma non ha quello che mi interessa, il corso di Grafica, quindi dico che andrò con Bruna. E, scherzando, le dico "Non ti preoccupare! Ci sarò io con te! Non ti abbandonerò mai, te lo prometto!" E' vero. Gliel'avevo promesso. E quando ieri sera i miei me l'hanno detto, non ho fatto nulla. Mi sono limitato a mormorare qualche "sì", "ok", "va bene". Avrei dovuto oppormi, ma non l'ho fatto. Perché, in fondo, sono felice. Potrò andare in quell'edificio che tanto amo, potrò essere il vicino di banco di Giulia, potrò prendere il treno con lei... e non ho pensato minimante a Bruna. 

Scusami. Mi dispiace...

Non risponde a quest'ultimo messaggio. Forse sta parlando con Speedy, o forse vuole lasciar perdere.

Ricordalo. Nè io, nè Giulia, nè Francesco ti abbandoneremo mai.


Al posto di una sua risposta, mi appare: Visualizzato alle 8:21. Anche un'ora dopo non ho ricevuto la sua risposta. Forse se n'è andata, oppure si è scaricato il cellulare, o...

Grazie... vi voglio bene

Non so Perché, ma immaginavo che si sarebbe arrabbiata di più. Ed invece, alla fine mi ha perdonato. Non so se sentirmi sollevato o continuare ad avere i sensi di colpa. Comunque provo a pensare ad altro e mi ribetto a postare foto su Tumblr. La sera, quando Giulia si mette, le racconto tutto. Mi dice di non preoccuparmi, che non è colpa mia. Ma noto che comunque anche lei è triste per come si sentirà Bruna ora, ma comunque si sforza di apparirmi felice. Alla fine la ringrazio e vado a dormire.

Natale è passato in un attimo. Purtroppo non sono riuscito a stare con Bruna e Giulia, ma tutto sommato è andato bene lo stesso. Non ha nevicato, ma almeno si è messo a piovere. Appena iniziava, io prendevo carta e penna e scrivevo qualcosa. Appena finiva, posavo il tutto e mi rimettevo a fare quello che stavo facendo prima, spesso leggere oppure parlare con qualcuno, o ancora aiutare mia madre con le pulizie, cosa alquanto rara. L'ispirazione per scrivere mi viene poche volte, ma quando piove viene sempre. Non so Perché, ma la pioggia mi mette di buon umore. E' allo stesso tempo triste, malinconica e romantica. 

Altrettanto velocemente sono passati il resto dei giorni delle vacanze invernali. Giulia mi ha dato appuntamento fuori dalla stazione della metropolitana. Fa ancora freddo, mi sono portato una sciarpa che mi hanno regalato Bruna e Giulia insieme. Faccio ancora qualche passo e la vedo lì, che fa i biglietti. Mi viene in contro e mi abbraccia. Faccio un sorriso con più convinzione possibile e la seguo fino al treno. Ci sediamo vicini. Lei tira fuori il suo iPod dalla tasca, mi offre una cuffia e mette un po' di canzoni, principalmente Klaine. Le dico di controllare quante stazioni mancano alla nostra fermata -mi pare che sia la penultima- Perché io non mi sono ancora abituato completamente a questo sistema. Quando arriva il nostro turno, scendiamo e ci avviamo verso il nostro nuovo liceo. Il cellulare mi vibra nella tasca, appena lo prendo appare la scritta Un nuovo messaggio da: Bruna. Ci clicco sopra. Sorrido. Passo il telefono a Giuli; anche lei sorride. Sullo schermo c'è la scritta "Buon primo giorno di scuola!" Le rispondo, augurandole che vada tutto bene e lo spengo,  a scuola potrebbero sequestrarmelo. Giulia mi scorta in una classe piuttosto grande, questo liceo funziona in modo diverso da quello in cui stavo prima, in questo i professori hanno ognuno una loro classe e siamo noi a doverci spostare ad ogni ora. La professoressa -Giulia mi sussurra che è quella di italiano- sembra abbastanza simpatica, mi porta vicino a lei e mi presenta alla classe; io dico il mio nome con imbarazzo, poi torno al mio posto, vicino a Giulia, che mi sorride. "Vedrai che ti troverai benissimo!" mi dice, e io le sorrido di rimando. Inizio ad estrarre la mia roba dalla cartella, e Giulia resta un po' sorpresa quando tiro fuori il portacolori. "Perché? Non ti sentirai ancora più male, così?" mi dice con tono premuroso. "No... così la sentirò più vicino a me. In fondo non è morta, siamo solo in due scuole diverse. Ci potremo sentire ogni giorno"  le dico, e per la prima volta della giornata, sorrido veramente posando il portacolori che usavo l'anno scorso, quello che Bruna mi ha "personalizzato" rendendolo il portacolori più gay di sempre, con ai lati dei disegnini di Kurt e Blaine, e sul retro una loro citazione. Le sorrido di nuovo e metto lo zaino dietro la sedia. Senza farmi notare, accendo di nuovo il telefono e mando un messaggio. "Il tuo portacolori è bellissimo, sai?"


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