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Autore: KyleAndrewCole    12/07/2012    0 recensioni
Kyle, ragazzo orfano, viene adottato da una giovane coppia. La sua infanzia non è stata per niente felice e nella sua mente vi è una continua lotta tra il provare a ricordare e il nascondere tutti i ricordi che possono fare male. Con la nuova famiglia inizia la sua vita da bambino e in seguito adolescente "regolare". A scuola conosce un bambino che si chiama Ben, e diventa il suo migliore amico. Mentre tutto sembra andare bene il padre di Kyle annuncia un trasferimento e quindi Kyle è costretto a separarsi da Ben, ma prima di andare via Kyle racconta a Ben la sua storia e Ben, un po' sconvolto, confessa che prova dei sentimenti per lui e iniziano una relazione che, forzatamente, diventa a distanza. Kyle va in Australia ma, non appena ha compiuto 18 anni torna indietro, ma la situazione è totalmente cambiata. Ben e fidanzato con una ragazza ma cerca in tutti i modi di farsi perdonare e ci riesce. questo equilibrio si distrugge e cerca di ricostruirsi al gate per un volo verso l'Australia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 13- Migliore amico o fidanzato?


Mi arriva un suo messaggio. Inizialmente ignorai il messaggio ma subito dopo lo lessi

“ Sono felice che tu sia tornato. Ora la luna possiamo anche vederla sotto lo stesso cielo.
La vediamo insieme stasera?”

Non risposi.
In pochi minuti il telefono iniziò a squillare incessantemente, ma vedendo che era lui che chiamava non risposi, perche ciò che aveva fatto mi aveva ferito troppo e non ero ancora disposto ad ascoltarlo, né se fossero state scuse, né se fosse stato un addio.
Rifiutai la decima chiamata in modo da fargli capire che non volevo parlare con lui e subito dopo spensi il telefono.
In un decina di minuti arrivò qualcuno alla porta e suonava insistentemente il campanello. Ero più che sicuro che fosse Ben alla porta, ma scesi lo stesso.
Aperta la porta, senza nemmeno darmi il tempo di salutarlo o cacciarlo, disse

-Posso spiegarti!-

-Non voglio stare ad ascoltare te e le tue bugie. Per favore vai via. Non pensi di avermi già mentito abbastanza?-

Stavo per chiudere la porta quando la blocco con il piede e disse

-Per adesso sto resistendo col piede ma molto presto cederò, ma anche se questa dannata porta che ci separa si chiuderà alle mie spalle, starò qui dietro ad aspettare che tu mi apra. Ricordi cosa ti ho detto? Che non ti voglio perdere e ora che sei qui non ti farò fuggire di nuovo.-

- Non mi aspettare nello stesso modo in cui hai aspettato il mio ritorno dall’Australia. Non voglio vederti davanti casa mia con quella ragazza. Andate a casa tua per fare le vostre cose. Ora leva quel piede e vai via! Non puoi nemmeno immaginare come sono stato male quando vi ho visto insieme. Non sapevo cosa fare, né come reagire, perché ogni cosa che facevo poteva essere sbagliata. Stavo per scoppiare in lacrime perché mi sono sentito tradito. Ora vai via!-

- No! Mai… So che ho sbagliato e lei forse è solo un errore. Avevo bisogno di qualcuno che mi stesse accanto come te. Non riuscivo a sopportare la tua assenza.-

- Anche io non ti avevo al mio fianco, ma non ho cercato nessun altro. Non l’ho fatto perché sapevo che le cose che provavo con te erano uniche e che non le avrei mai potute provare con un'altra persona. Io provavo davvero qualcosa per te e tu hai tradito me e la mia fiducia. E ora al mio ritorno tu avevi troppo da fare per venirmi a salutare… Perché non mi dicevi sin dall’inizio che stavi con lei? Non avrei perso tempo e non sarei tornato.-

- Fammi entrare! Ti spiegherò tutto.-

Dibattemmo ancora un altro po’ fino a quando si arrese e levò il piede. Si sedette dietro la porta e aspettò tutta la notte. Era una notte dannatamente fredda.
Alle cinque del mattino, mi alzai e vidi dalla finestra che lui era ancora seduto dietro la mia porta. Non riuscivo a capire se fosse sveglio o stesse dormendo, ma ricordo che era vestito benissimo: quel look stramaledettissimo che mi aveva fatto innamorare.
Sotto la porta, aveva fatto scivolare un biglietto.


“ Questa è una notte dannatamente fredda e sto cercando di capire cosa posso fare per farmi perdonare. Non mi riconosco neanche io e so di aver sbagliato. Non soffro tanto il freddo, ma il fatto che il mio cuore sia vuoto, perché tu hai deciso di lasciare libero quel posto ed ora non so a chi affidarlo.
Emma? Vale meno di zero. Ho bisogno di te per andare avanti.
Rimarrò dietro questa porta anche ore, giorni, settimane o mesi, non mi importa il tempo che passa, perché non ha senso che io lo viva, senza averti al mio fianco.”


Decisi di aprirgli.

- Come hai potuto?- gli dissi, dopo avergli dato uno schiaffo

- Lo schiaffo me lo merito! Non so come è successo.-

- Ma è successo! Dimmi la verità! Provi per lei ciò che provavi per me?-

- No! Per lei non provo niente rispetto a quello che provo per te, ma non posso lasciarla.-

- Certo! Io ho lasciato la mia famiglia e tutto ciò che ho difficilmente conquistato in due anni  per te e tu non puoi lasciare una ragazza per cui non provi niente?-

- Ci starebbe troppo male. E poi con quale pretesto?-

- Le dici la verità. Che tu vuoi stare con me… Cosa c’è di strano? Se tu provi veramente qualcosa per me, non dovrebbe essere così difficile-

-Cosa?  Non lo farò mai! Quello che è successo deve rimanere solo un segreto.-

- Se deve rimanere solo un segreto vai fuori da qui! Ti interessi troppo di quello che gli altri pensano di te e per me non va bene. Quando si ama qualcuno, non ti dovresti interessare di ciò che dicono gli altri, perché vorresti che tutti sapessero di chi sei innamorato.Io sono venuto dall’altro lato del mondo fino a qui per te e non mi merito tutto ciò che mi stai facendo. Devo ammettere che non ho detto la vera ragione ai miei genitori, perché non avevo certezze, ma ai miei cugini ho dettto tutta la verita. Se vuoi che io resti solo un segreto e meglio che te ne vai.-

E lo cacciai fuori di casa.
Dopo tutto quello che avevo fatto per la nostra relazione, non era ancora disposto ad ammettere i suoi sentimenti e ad accettare che la nostra era molto di più che un’amicizia e che forse era arrivato il tempo che i nostri genitori lo sapessero. Non erano passati più di cinque minuti, quando  gli mandai un messaggio

“ Domani mattina partirò. Tornerò a Sydney dalla mia famiglia, dato che qui non ho nessuno.
Avevo fatto tutto questo per noi. Io mi sono sacrificato molto, ma tu non hai mai contribuito. Addio”

“ Non partire! Ti prego…  rimani.”

“ E perché? Non c’è nessun motivo che mi tenga legato qui! E’ vero, provo ancora qualcosa per te, ma non voglio essere il segreto di nessuno.”

“ Rimani qui… fallo per me”

“ Per te? .. Tu non mi vuoi bene e ora che puoi avermi non ti interessa. Vuoi soltanto sapere che io sono disposto a  tornare indietro ogni volta come un cane.”

“ No! Non voglio questo!”

“ Invece sì! Io sono tornato solo per te… per abbracciarti ancora e baciarti ancora.”

“ Ed è ciò che faremo… Te lo prometto!”

“ Non voglio essere il tuo segreto o la tua ruota di scorta! Voglio essere la tua priorità!
E non mi importa se non vuoi dirlo ai tuoi. Se lo fai tu lo farò anche io! Dobbiamo solo trovare il coraggio.”

“Giuro che la lascierò e che lo dirò ai miei, ma dammi più tempo.”

“ Non più di una settimana! Vieni a casa… Parliamo un po’… dedichiamoci un po’ a noi.”

“ Arrivo!  :)”

Volevo dargli un’altra possibilità, in fondo provavo qualcosa per lui e ci sarei rimasto davvero male se lo avvessi perso per sempre.
Non appena è arrivato a casa lo baciai e lo abbracciai e lui mi disse

- Scusa sono stato proprio uno stronzo! Prometto di non lasciarti mai più!-

- Sì! Lo spero anche io!...-

Mentre continuavamo a baciarci gli squillò il telefono, lo prese e vedendo che la chiamata era di Emma lo lanciò sul divano, sembrava non volerne sapere più niente, veramente questa volta. Qualche istante dopo, dall’ingresso di casa mia, arrivammo sul divano e ci sedemmo sopra il telefono senza nemmeno rendercene conto.
Dopo qualche ora stavamo già parlando, ma continuavamo ad avere il contatto : eravamo abbracciati.  Il mio sguardo si perdeva nei suoi occhioni verdi mentre continuavamo ad accarezzarci il viso. La sua testa era appoggiata sul mio petto, sudato e riuscivo ad avvertire il suo respiro affannato. Le nostre mani si intrecciavano, mentre i nostri cuori erano già una cosa sola.

- Perché sei andato via?- mi disse baciandomi

-E perché tu non sei venuto con  me?-

-  Ok. Basta parlare del passato. Non mi interessa quello che è successo prima ma mi interessa ciò che sta accadendo ora. Ora non ti lascierò andare mai più.-

- E io non mi farò portare via da una ragazza il mio migliore amico.-

- Migliore amico? … Volevi dire fidanzato… -

- Come? Suona un po’ strano ahah –

- Sì è vero, ma adesso ho capito che anche io desidero che la cosa diventi ufficiale.-


   
 
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