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Autore: Meme06    12/07/2012    5 recensioni
- ... Itou...-san... perché? - domandò con gli occhi sgranati. Sorpresa.
La ragazza voltò lo sguardo verso quella che le stava accanto.
- È inutile... non cambierà in questo modo la sua opinione...
Dunque ^.^ Non amando particolarmente, anzi... odiando totalmente il pairing Orihime x Ulquiorra (dato che in primo luogo odio Orihime), ho deciso che creare un nuovo personaggio da mettere con il mio adorato Ulqui-chan non sarebbe stato affatto male ^ ^
Inspiegabilmente, assieme ad Orihime, viene 'rapita' un'altra ragazza. Il motivo è che... beh, dovete leggerla per scoprirlo :D
Credo che non ci sia bisogno di dirlo, ma per precauzione... Chi è fan di Orihime giri alla larga da qui, perché in questa ff non verrà ritratta in modo molto 'carino' ^.^ Penso di aver detto tutto! Ringrazio in anticipo chi leggerà la mia storia e mi farà sapere com'è ^.^
[UlquixOC]
Genere: Comico, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre camminava per La Noches, i pensieri più strani facevano capolino nella sua mente - pretendendo di essere ascoltati. Come le domande esigevano le risposte.

Quello che era successo poco prima in quella stanza, lo aveva lascialo leggermente perplesso. Certo, per quanta perplessità possa mostrare Ulquiorra Shiffer.

La cosa che lo aveva più che altro 'colpito' e 'incuriosito', era il fatto che stesse - in un qualche modo - deridendo i loro amici e la loro 'entrata in scena'. Eppure, questo all'altra femmina. Quella che di femmina aveva molto poco rispetto alla prima, tutto ciò non contava.

Lo stava per schiaffeggiare. Eppure lei le ha fermato la mano, dicendo che non avrebbe avuto senso.

Aveva ragione.

Cambiare la sua opinione era escluso. O perlomeno, molto difficile da realizzare.

Lui aveva una visione più ampia del mondo.

La sua analisi non era basata su dati, né su fatti, era basata su riflessioni.

Lui vedeva e pensava.

E pensare, lo portava molto spesso a una conclusione più che soddisfacente.

Per questo, stava pensando. Aveva realizzato il motivo del perché? Non lo convinceva.

Non aveva senso, questo era appurato…

Ma molto spesso gli umani fanno cose che non hanno senso. Perché non lasciarli fare, se tanto sono senza senso?

Quella femmina poi, non sembrava essere stupida come gli umani.

Anzi, più ci pensava, più riusciva a trovare solo cose che l'accomunavano con gli hollow e anche con loro. Quindi il fatto di impedire all'altra di schiaffeggiarlo era strano. Perché tutto ciò sarebbe rimasto irrilevante, in qualunque caso.

Credeva davvero che avrebbe sentito quello schiaffo? Lui non avvertiva il dolore, avvertiva l'essenza da cui veniva emanato.

Sapeva perfettamente di essere odiato dalla femmina dai capelli arancioni. Ma tutto ciò era irrisorio.

Non era di alcuna importanza.

Eppure, anche lui era capace di ritenere importante qualcosa. E questo lo sapeva. Non lo mostrava, come tutto il resto…

Ma non mostrarlo non vuol dire non esserne capaci.

E lui lo era.

Infatti, poteva ammettere tranquillamente che Itou Harumi, era un soggetto assai interessante.

Ed era proprio perché era interessante che stava pensando.

I suoi pensieri si interruppero nello stesso momento in cui avvertì un reiatsu familiare.


La guardo. La osservo. E più la osservo più non capisco come cazzo faccio a sopportarla ancora!

Ad un certo punto, il reiatsu di un suo compagno - o compagna, non ho capito bene - è sparito. Io faccio pena ad avvertire i reiatsu, quindi me ne sono stata zitta e l'ho semplicemente guardata, come la guardo sempre.

A questo punto, miss genio, si è gettata contro la porta e ha iniziato a tempestarla di pugni.

- Lasciatemi andare! Fatemi uscire di qui! Per favore fatemi uscire! - ha continuato a gridare, fino a che non si è resa conto che era tutto inutile. - Fatemi uscire…

Ha continuato a mormorarlo come un disco rotto.

- Ti avverto, è inutile.

Si volta verso di me, arrabbiata. O meglio, con la sua fantastica espressione minacciosa.

- Perché? - mi chiede. Alzo un sopracciglio. - Perché continui a dire così? Credi che sia davvero tutto inutile?

Le lacrime cominciano a sgorgare di nuovo dai suoi occhi. La sto per strozzare.

Calma Harumi, calma.

- Io non ci credo, non posso crederci… - dice, singhiozzante. - C'è sempre una speranza. Mi chiedo come fai a non pensarci mai! Perché…

Mmh… bastava così poco per farla stare zitta? La mia mano è stretta intorno al suo collo. E per una volta, quegli occhi grigi - pieni di terrore - sono rivolti a me.

- Mi hai davvero stancato… - mormoro placida. - La speranza è una cosa che ti crei tu da sola, le cose si realizzano anche senza di essa. E le cose inutili, per quanto ti sia difficile ammetterlo, esistono. Credi che tempestare la porta di pugni faccia aumentare la speranza che qualcuno dei tuoi amici sia ancora vivo? Sei davvero ridicola. Ecco… forse in questo momento puoi sperare che non ti frantumi le ossa del collo, perché questa convivenza sta diventando davvero difficile.

Vedo i suoi occhi spalancarsi e la paura divorarli, morso dopo morso. Come delle iene affamate.

Poi, di botto, la lascio andare. Crolla a terra, portandosi le mani tremanti al collo. Ci passa le dita, tremando, poi o prende dolcemente fra le mani. Come per paura che io le abbia davvero spezzando le ossa e toccarlo le incrinerebbe ancor di più.

- Tu non mi conosci affatto. - le dico.

Non ha neanche il coraggio di guardarmi.

- Ringrazia la mia pazienza e la mia intenzione di far stare tranquillo Ichigo, altrimenti la mia zanpakuto ti avrebbe già passato da parte a parte, lasciandoti in una pozza di sangue. Scena cruenta, non trovi?

Finito di dire questo, mi volto e mi getto di peso sul divano.

Era da una vita che volevo dirle certe cose. Neanche un secolo di solitudine era paragonabile - a livello di noia - a… quanto? Oh, beh, qualche tempo con Inoue.

- I… Itou-san? - mi chiama.

Che vuole ancora? Vuole davvero morire?

- Hai intenzione… di tradirci?

Cosa?


- Mi dispiace Nel. Ti ho spaventata un pochino, eh?

- Non puoi morire Itsigo… Itsigo! - piangeva la piccola, dopo che era saltata addosso al sostituto shinigami.

Eichiro li fissava, con un leggero sorriso sulle labbra. Fino a quel momento era sempre stato con Ichigo. Aveva trovato più ragionevole seguire lui, piuttosto che gli altri.

Ad un certo punto, nella loro corsa verso il loro obbiettivo - tutti e due a salvare una ragazza - si era messo in mezzo uno strano individuo. Che a quanto sembrava, era stato lui a rapire le due ragazze.

L'umana e il Giglio. Dal punto di vista di Eichiro.

Ichigo aveva subito iniziato a combattere contro di lui e in quel momento la battaglia sembrava davvero finita.

Eichiro, non che non volesse aiutarlo a quel ragazzo. Ma Ichigo, a considerare dal reiatsu, doveva essere decisamente più forte di lui. Come anche Harumi lo era. E se lui era in difficoltà, che aiuto avrebbe potuto dargli?

Aveva detto prima… quando sembrava davvero finita?

Non lo era affatto. Lo strano individuo, che doveva chiamarsi Ulquiorra - lo aveva sentito prima da Ichigo - si era rialzato.

Un cero verde. Bastò quello per spedire Ichigo decisamente distante da dov'erano prima.

Eichiro non riuscì a tenere il passo, andavano troppo veloce. Però riuscì ad intravedere - nemmeno lui seppe come - dov'era stato gettato Ichigo.

Fece appello a tutta la sua buona volontà, per raggiungerlo. E infine arrivò giusto per vedere l'atroce scena che gli si era presentata.

La mano dell'espada aveva appena trapassato il petto di Ichigo.

Quando l'aveva ritratta poi, grondante di sangue, lo shinigami era caduto a terra.

Morto.

- … Il tuo gruppo non conquisterà mai la vittoria. - dice l'espada.

Eichiro lo fissa.

Paura e tristezza si mischiano nell'oro dei suoi occhi. Non poteva essere vero quello che aveva appena visto.

Ciò che i suoi occhi gli avevano trasmesso.

Era falso! Si, era falso! Ne era sicuro!

Vide l'espada voltarsi verso di lui, fissarlo apatico. Un'improvvisa voglia di picchiarlo si fece sentire in lui, con la stessa intensità del dolore che Ichigo doveva aver patito.

E ora che doveva fare… ?

Quel ragazzo era morto. Lui non sarebbe mai riuscito a combattere contro quel tipo.

E di conseguenza Harumi non sarebbe mai stata salvata.

Gli faceva strano pensare al suo piccolo giglio in quei termini.

Quando mai l'aveva salvata?

Mai, esatto. Non ce n'era mai stato bisogno. Tutt'al più era successo il contrario.

Oh, quello si che era successo!

- Dov'è? - domandò verso il volto pallido dell'espada.

Non riuscendo però a fissarlo negli occhi. Erano troppo intensi, troppo… vuoti.

Ci sprofondavi dentro.

L'espada non mostrò nessuna reazione a quella domanda.

- Di cosa stai parlando? - domandò semplicemente.

Eichiro strinse i pugni e si fece coraggio.

Lo fisso con il suo sguardo solare.

- Sto parlando di Harumi! - esclamò. - Itou Harumi! Tu sai dov'è non è vero?

- Mi sembra ovvio, visto che sono stato io a portarla qui. - rispose.

La rabbia s'intensificò ulteriormente all'interno dello shinigami. Fece appello a tutta la sua buona volontà per non tentare di colpirlo - per non finire anche lui come Ichigo.

- E allora dimmelo! - esclamò. - A voi non serve, sbaglio?

- Aizen-sama non mi ha detto che intenzioni ha con la ragazza, quindi è mio dovere sorvegliarla fino a che non si deciderà cosa fare di lei. - disse pacato. Mettendo le mani in tasca e avvicinandosi di qualche passo.

Eichiro mise la mano sulla zanpakuto e la estrasse all'istante.

- Non ho intenzione di combattere. - disse Ulquiorra. - Non ne ho il motivo.

- Te lo do io il motivo! - esclamò il ragazzo, correndo contro l'espada e provando ad attaccarlo. Tanto non gliel'avrebbe detto! Quindi, perché non provare a combattere?

Ulquiorra parò subito, con il dorso della mano.

- Perché combatti anche se sai quale sarà la tua fine? - gli domandò.

Eichiro sgranò un poco gli occhi, sorpreso da quella domanda.

- Ma è ovvio! Perché ci tengo a salvare Harumi! - esclamò.

- Ah, capisco. - rispose Ulquiorra. - Voi umani e shinigami, tenete sempre a qualcosa. O a qualcuno.

- Certo che ci teniamo! Anche voi espada terrete a qualcuno!

- Tenere ad una persona? Provare qualcosa per una persona?

- Esatto! - esclamò ancora lo shinigami, sempre più convinto. - Voler bene a qualcuno! Mi rifiuto di credere che qualcuno non riesca a provare dei sentimenti! Non riesca a provare qualcosa per qualcuno! Ci deve essere una persona diversa dalle altre! Non siamo mica manichini!

- Ciò di cui mi parli è incomprensibile. - disse l'espada, fissandolo.

Eichiro distolse di nuovo lo sguardo.

- Siete davvero senza cuore voi. - mormorò a sé stesso.

Provò di nuovo a partire all'attacco.

- Aoi Koosen (raggio azzurro)! - esclamò lo shinigami.

In un attimo la sua zanpakuto assunse l'aspetto di due Sodegarami.

Ulquiorra non rimase per nulla impressionato, riuscendo lo stesso a parare i colpi delle sottospecie mazze ferrate.

L'espada non si muoveva quasi. Parava i colpi e affondava i suoi. Ma non era neanche il cinque per cento della sua forza, altrimenti lo avrebbe ucciso all'istante.

Ad un tratto però, lo shinigami prese con ambe due le mani un Sodegarami e colpì con tutta la forza che aveva in corpo, il braccio dell'espada.

Il quale, strano ma vero, ne uscì fuori sanguinante. Con la coda dell'occhio fissò il proprio braccio martoriato. Li chiuse un attimo. Sembrava quasi non gli importasse. Dopotutto non stava combattendo seriamente, era normale che riportasse qualche ferita.

Lo guardò. Poi alzò l'altro braccio e lo puntò verso il ragazzo. Il dito leggermente piegato.

- Mi hai stancato. Non ho bisogno di combattere con una nullità. - mormorò, prima di sparare un cero.


- Cos'avrei intenzione di fare? - domando.

Questa è davvero bella. Tradire io? Ma se sono secoli che sto insieme ai vizard e non mi ha neanche sfiorato la mente quest'idea! E poi… che diavolo di sega mentale si è fatta per giungere a questa conclusione?

- Scusa, potresti ripetere? - domando, lentamente, furiosa, mentre mi avvicino alla cretina che mi ha fatto questa domanda.

Lei sgrana di nuovo gli occhi impaurita. Non sa quanto fa bene ad avere paura in questo momento.

Diavolo, sapevo che era stupida, ma fino a questo punto no!

O meglio, non avrei mai immaginato!

- E-ecco… Mi è sembrato che… Ma è solo una mia impressione, niente di che… insomma… - sul fatto che le sue impressioni non valgano niente sono d'accordo, ma adesso lei parla! Eccome se parla! - Mi è sembrato che tu… stessi dalla parte degli Espada… Insomma, anche prima…

Sgrano gli occhi. Cosa? Solo perché le ho fermato il braccio prima che gli desse uno schiaffo?

- Tu mi vuoi dire che, per quello che ho fatto prima, allora sarei dalla parte degli espada? - le domando.

- Ecco… - abbassa lo sguardo. - Immagino di no.

- Immagini bene allora! E poi, in questo momento, io sto solo dalla mia parte. - le rispondo, incrociando le braccia al petto.

- Dalla tua parte? Ma, ma Kurosaki-kun…

- Ichigo… - okay, lo so di non essere coerente. Ma, nonostante lo consideri un amico, non capisco perché dovrei stare dalla sua parte in un momento come questo. Voglio dire, dopotutto lui è venuto qui con lo scopo di salvare Inoue, e fin qui ci siamo. Quindi, tutta questa faccenda non ha a che vedere con i vizard. A noi dopotutto - a me in special modo - ce importerebbe se Inoue viene salvata o meno? Mi potrei più che altro preoccupare per la faccia che farebbe Ichigo se morisse in questo preciso istante.

Magari per mano mia… devo smetterla di fare questi pensieri, o rischio seriamente di ammazzarla.

So di essere ingiusta. Ma non ho nessuna intenzione di far sapere ad Inoue che m'interessa se capita qualcosa a Ichigo.

- Io, ho paura per Kurosaki-kun… - dice d'un tratto, gli occhi chiusi e le mani chiuse e strette al petto.

- Tsk. - faccio io. - Questa è proprio bella… Ichigo da sempre il massimo di sé. Credi davvero che si lascerebbe sconfiggere tanto…

Sgrano gli occhi. Cos'è questa sensazione di… perdita?

La reiatsu. Guardo Inoue. Sembra accorgersene anche lei.

O anche peggio… ricade pesantemente sul divano.

- No! - esclama. Si alza un poco e mormora qualcosa che non riesco ad afferrare.

Ah, per quanto mi riguarda potrebbe anche aver sparato quattrocento 'Kurosaki-kun'.

Lo fa sempre dopotutto, no?

Mi avvicino a lei.

- Inoue? - la richiamo.

Lei si volta verso di me. Sta per piangere, me lo sento.

- Itou-san? Hai…?

Annuii. Neanche io mi sarei aspettata una cosa del genere. Ma, dopotutto, poteva capitare.

Inizio a sospettare che Ulquiorra avesse ragione. Dovevano considerare meglio le loro capacità prima di venire qui.

Improvvisamente, mi ritrovo appiccicata ad Inoue, la quale, di sua spontanea e fastidiosa iniziativa, si è messa ad abbracciarmi in cerca di consolazione e conforto.

Poso le mani sulle sue spalle e la spingo indietro.

- Affronta per una volta la realtà. - le dico.

- Ci sto provando… - mormora tristemente. - Ma…

Un cigolio della porta ci fa girare contemporaneamente.

Si intravedono due volti femminili. O meglio, uno femminile e uno non ben identificato.

- Oh, guarda… le principessine sono sole. - mormora una voce, con un tono poco rassicurante.

- Ah? - faccio io, alzando un sopracciglio.

- Orihime-chan! - canticchia. - Harumi-chan! Giochiamo!

Ora, avete presente quel film horror dove la bambolina killer canta una 'dolce canzoncina' alquanto inquietante? Il tono era quello. Solo che qui era reale ed era leggermente più spaventoso. Nonostante non sia un tipo facilmente impressionabile.

- Harumi-chan? Tutta questa confidenza da dove salta fuori? - domando io.

Queste due, come se io non avessi detto nulla, entrano nella stanza. Sono due arrancar anche loro. Due 'ragazze'. Una mora e una bionda. Come le veline! Bleah!

Hanno il buco una nell'occhio sinistro e una nel destro. Considerando il loro sguardo omicida, potrei dire che esprimono tutto meno che buone intenzioni.

Inoue le guarda terrorizzata e si avvicina un poco a me. Andiamo bene qui…

- Bene, bene! - esclama una delle due.

- Avete una stanza piuttosto bella, vero? - fa la moretta, superandoci e sedendosi sopra il divano. O meglio, sdraiandosi sul divano.

- Già. - ammette l'altra.

- Una stanza davvero bella. - ripete la mora. Come se non avessimo capito. Il tono che usa trasmette rabbia e gelosia. Nonostante sembri trattenerla un poco. Giusto per inquietare la ragazza accanto a me. - Dovete proprio piacere ad Aizen-sama!

La bionda si limita ad incrociare le braccia al petto.

Che avevo detto io? Sono gelose… Si, ma gelose della nostra prigionia?!?

Andiamo sempre peggio qui…

La mora inizia a carezzare il cuscino, quasi a voler sentire se era morbido abbastanza.

- Beh, non è così? - domanda poi. Inoue è sempre più terrorizzata, mentre io mi limito ad osservare, per nulla impressionata da quello che stanno facendo. Hanno una reiatsu talmente misera che persino io le potrei battere. - Sono tutti presi da voi! Siete super popolari! Stupefacente, vero?

No, affatto.

- Sono persino venute qui sei persone a salvare le loro principesse! - esclama l'altra.

Sei? Wow… Erano davvero in così tanti? Peccato che stiamo sbagliando. Sono venuti solo a salvare Inoue. Ma dirglielo non cambierebbe nulla.

- Loro sono… - inizia a dire Inoue. Ma poi si ferma e, chiudendo gli occhi, abbassa il capo.

- Allora, Orihime-chan, Harumi-chan, pensate di essere le migliori? - domanda ancora la mora.

Inizia a darmi sui nervi. Sta facendo tutto da sola.

- Che scarse. - dice la bionda. Almeno partecipa un po', se non la vedessi mi dimenticherei della sua presenza.

- O semplicemente lo prendete come dovuto? - si alza e inizia a girarci intorno.

Sbuffo. La mora si volta verso di me e mi guarda truce.

- Stai facendo tutto da sola. Nessuno ti ha mai detto come mi sento, perché ringraziando ogni divinità che esiste non ti ho mai incontrata prima di adesso. - le dico. Forse sto rischiando, ma non riesco a farmi sfottere così apertamente senza reagire.

Quella mi si avvicina. Si aspetta forse che indietreggi?

Mi arriva vicinissima con il viso, abbassandosi visto che è più alta di me di una decina di centimetri.

- Ti dirò una cosa… - mormora, afferrandomi per i capelli e sbattendomi a terra. - Non darti troppo arie, donna!*

- Arie? - ripeto io, alzandomi. - Sei fuori o cosa?

- Ah? - fa la moretta.

- Mi fa incazzare. - dice la bionda, affiancando la compagna.

- Vuoi pestarla, Menoly? - le domanda la mora.

Lei annuisce, guardando anche Inoue.

- Pestiamole tutte e due - dice, avvicinandosi ad Inoue e, dopo averla presa per un braccio, la porta vicino a me.

- Ma si! Smetteremo quando inizia a piangere! - esclama eccitata la mora.

- Bene! - esclamo io, iniziando a stiracchiarmi. - Finalmente non mi annoierò. Perché se farete come avrete detto, qui ne avremo per le lunghe… Inoue?

Mi volto verso di lei. Ancora terrorizzata. Mi guarda.

- Tira pure fuori la cipolla dalla tasca e piangi, se non vuoi essere massacrata. - le dico. Nonostante il mio tono e le mie parole, quello che le ho dato è un consiglio.

Non ce la vedo a combattere e non ho alcuna voglia di proteggerla.

- Loly, facciamo tacere questa smorfiosa! Inizia davvero a darmi sui nervi!

- Reciproco tesoro! Diamoci da fare! - concordo io.

- Senza la tua zanpakuto non andrai molto lontano! - esclama la mora, Loly mi pare.

Non posso darle torto in effetti.

- Tsk. - faccio. - Allora buon per voi, non credete?

Le due sorridono sadiche.

- Oh, sicuro… anche perché…

- Insomma, cominciamo a combattere o è solo una stupida battaglia di chi fa la frase più figa? - chiedo, esasperata.

Loly non sembra apprezzare molto il mio umorismo. Infatti mi attacca subito. Senza esitazione. Calci, pugni e tutto il resto del repertorio.

Paro e schivo, colpendola poi con un pugno sotto il mento e facendola indietreggiare di qualche passo.

Inoue approfitta della situazione, provando ad andarsene e iniziando a correre verso la porta.

Un Bala sparato da Loly - dopo che era un poco indietreggiata per via del mio colpo - sfonda la porta, facendo spaventare e cadere a terra Inoue.

- Mi dispiace! - fa con voce cantilenante e insopportabile. - Sembrava che volessi uscire, sai? Così ho cercato di aprirti la porta. Ma credo di aver un pochino esagerato.

- Se sapevo che era così facile sfondare la porta avrei fatto un cero senza pensarci troppo. - dico.

In effetti chiunque crederebbe che sia inutile. Che sicurezza c'è per le prigioniere qui dentro?

Quelle due mi guardano un attimo, ma non danno troppo peso alle mie parole, pensando probabilmente che siano solo ironiche.

Inoue si volta verso di loro e tira fuori il suo mitico sguardo 'truce' ancora una volta.

Loly le si avvicina e con un calcio la spedisce affianco al divano, sbattendocela contro. Eh, no, non mi vorrai mica mollare così solo perché combattere contro Inoue è più facile?

Mi paro davanti a lei, non per proteggerla sia chiaro.

- Continuiamo o preferisci giocare facile? - domando.

La mora fa una faccia 'leggermente' arrabbiata, provando a tirarmi un pugno, ma colpendo la parete, perché io lo schivo all'istante, afferrandole il braccio per poi torcerglielo dietro la schiena. Sorrido. Finalmente un po' di gloria in battaglia. Poso un piede sull'arto e con un colpo secco glielo spezzo.

L'arrancar caccia un urlo di dolore, tenendosi il braccio ormai molle e privo di alcun utilizzo.

Inoue sgrana gli occhi per la paura, portandosi le mani davanti la bocca. Terrorizzata.

Non m'interessa.

- Loly! - esclama la bionda, impaurita, avvicinandosi all'altra e vedendo come stava.

Mi avvicino a lei, guardandola e sorridendo.

- Ma come siete carine, vi preoccupate così tanto l'una per l'altra? - chiedo. Era da tanto che non mi divertivo così. Insomma, facevo pur sempre parte dell'undicesima brigata! Il mio capitano non era certo da meno!

Si alza in piedi e mi guarda arrabbiata.

- Tu… - dice. - La pagherai!

Anche lei con il pugno. Che monotone…

Lo paro e la spedisco lontano. Si rialza. Stranamente anche l'altra lo fa. Nonostante abbia un braccio che non funziona più.

Mi guardano entrambe, sorridendo sadiche e quasi 'contente'.

- A quanto pare tu sei disposta a reagire! - esclama Loly.

Alzo un sopracciglio.

- Non si era capito? - chiedo.

- Allora faremo sul serio… - dice l'altra. Menoly.

Ottimo. Passo una mano davanti alla faccia e mi appare la maschera. Sorrido sotto di essa, notando la loro espressione sorpresa.

- Cosa… - fa Loly. - Cosa diavolo sei tu?

- Scusatemi, non ho alcuna voglia di spiegarvelo. - dico e parto all'attacco.

Le prendo per la testa e le sbatto contro il muro dietro di loro.

Non molto contente di questo mio attacco, si lanciano contro di me tutte e due.

La mora mi tira un calcio, o almeno prova a mirare alla mia faccia, io le prendo la gamba e la sbatto per terra, colpendo il braccio precedentemente martoriato e facendola stridere di dolore.

Grazie alla maschera mi posso divertire di più, intercetto meglio i colpi dei miei avversari.

Menoly riesce a colpirmi al fianco, nonostante ciò non mi fa nulla. Mi volto, la afferro per il collo e la lancio lontano, quasi vicino alla porta.

- Siete noiose, lo sapete? - domando loro. - Possibile che incontro o avversari troppo forti o troppo deboli? Che pizza...

Entrambe si alzano di nuovo. Furiose come lo erano state prima. Peccato che questa loro rabbia non abbia giovato neanche un po'.

Stanno per partire di nuovo all'attacco, quando un'esplosione improvvisa le fa sobbalzare.

Si voltano verso l'entrata. Al di là di tutto quel fumo di dev'essere qualcuno che conoscono.

Ho la strana sensazione - dalla sagoma - che lo conosco anche io.

- Grimmjow! - esclama una delle due.

Non ho visto che è stata.

Giusto, la sexta espada. Me lo ricordo fin troppo bene. Insomma, uno così non si dimentica così facilmente.

Avanza lentamente all'interno della stanza.

Non so cosa me lo dice, ma secondo me non vuole combattere.

- Che succede? - domanda. Le sue labbra prendono una piega strana, tra il ghigno e il sorriso soddisfatto. - Vedo che voi due vi siete infilate dentro mentre Ulquiorra non era in giro. Sembra che ve la stiate spassando un sacco!

Okay, che è venuto a fare qui? Non ci credo che gli importa qualcosa di noi?

- Cosa? - fa Loly. - Come sei entrato qui?

Che domanda idiota. Dimenticato di aver sfondato la porta?

- Come? Attraverso la parete. - risponde. Altro genio. La porta era aperta.

- S-smettila di fare il sapientone!

Sto per scoppiare a ridere.

- Ahh, rilassatevi. - fa lui. Si, perché con quel bel viso tranquillo che si ritrova è facile. - Non so chi sia stato, ma sembra proprio che la porta sia stata buttata giù.

Ah, ma allora se n'era accorto. Inizia ad avanzare verso di loro. Lo guardo. ma lui è troppo concentrato a guardare quelle due per badare a me. Che bello essere sempre ignorate…!

- Stronzo! Non prenderci per i fondelli!

Si avvicina a Loly.

- Aria. - fa e con un calcio la getta dall'altra parte della stanza. Provocandole anche una ferita alla fronte.

- Grimmjow! - lo richiama l'altra, correndogli in contro e provando a lanciargli contro un cero.

L'espada le afferra la mano e le spara contro il suo cero, riducendola in mille pezzettini.

Non che non mi piaccia questa scena, ma avrei voluto farlo io.

- Aizen-sama… non te la farà passare liscia… - mormora d'un tratto Loly. Ha ancora forza per parlare?

- Ah? - fa il tizio dai capelli celesti, avvicinandolesi e afferrandole la gamba, posandoci poi un piede sopra.

L'altra si agita e inizia a gridargli d fermarsi.

Ma lui neanche l'ascolta che le strappa via la gamba.

Okay, non posso fare a men di pensare che sia fantastico. E anche che non vorrei avere a che fare con lui.

Si volta poi verso di me e mi guarda interessato, fissa la mia maschera.

- Tu, hai la stessa capacità di Kurosaki? - mi chiede.

- Diciamo piuttosto che lui ha le mie stesse capacità. - dico, facendo sparire la maschera. Beh, è vero, ci togliamo qualche centinaio.

Lui fa spallucce, poi mi si avvicina, superandomi e afferrando Inoue. Non so che cosa le voglia fare, ma qualunque cosa va bene.

La afferra per la maglia e la solleva.

- Questo era per il mio braccio sinistro. - le sue labbra formano un ghigno e la sua espressione si fa folle. - Ora ho un favore da chiederti, quindi verrai con me.

Cosa? Aspetta.

- Ohi! - esclamo. Lui si volta verso di me, abbastanza scocciato.

- Che vuoi mocciosa? - mi domanda.

Stringo le mani a pugno. Mocciosa è la tua zucca vuota!

- Verrò anch'io. - dico decisa.

Lui mi squadra, dalla testa ai piedi.

- Tu non mi servi. Non sembri una che sappia riparare le cose. - mi risponde.

- Da che pulpito…

- Fa silenzio! - mi fa lui.

- Che diavolo devi riparare? - gli domando. Ho una brutta impressione.

- Questi non sono affari tuoi. - mi risponde.

- Qualcosa mi dice che lo siano! E comunque, se porti via Inoue porti anche me! - esclamo, risoluta. Quando prendo una decisione è difficile farmi cambiare idea.

- Puoi scordartelo! Tu non vieni, punto.

Sta uscendo dalla porta. Con un balzo mi aggrappo al suo braccio.

- Ho detto che verrò con te, e così sarà! - gli dico.

- Cosa diavolo… ? - fa lui, scrollando il braccio. Basta quel gesto per mandarmi a sbattere contro il muro. - Non voglio fastidi, chiaro?

Sbuffo, rialzandomi leggermente dolorante. Insomma, non è molto piacevole venire sbattute contro il muro.

- Io non ti darò fastidio, che cavolo ti costa portarmi con te? - gli chiedo, alzandomi.

Lui mi ignora e inizia a camminare.

Stavolta mi aggrappo alla vita, reggendomi forte.

- Porca troia, la fai finita! - esclama, furioso. Prendendomi per la camicia e strappandomi via, insieme ad un pezzo di camicia che se ne va. Approfittando di quel momento mi aggrappo nuovamente al suo braccio, con più forza di prima. In modo che anche se lo muove non mi lancia via.

Lascia andare Inoue, per tentare di staccarmi di dosso.

No, non sarà così facile, è una promessa.

- E mollami, donna! - esclama.

Sta per staccarmi, quando io mi aggrappo al suo collo - da dietro - attaccandomi alla sua schiena con le gambe. Stile polipo.

- Ti ho detto che mi avresti portata con te, chiaro?

- Che cazzo fai?!? - urla. Poi afferra Inoue, iniziando a camminare. Con me ancora aggrappata. Mi sembra di strozzarlo da quanto stringo per cercare di non cadere, eppure sembra che per lui è come se non avesse niente al collo. - Ora mi hai proprio stancato!

Ci fermiamo davanti a una porta. Affacciandomi da dietro di lui intravedo il numero quattro sul pomello. Che intenzioni ha questo qui?

Con un calcio apre, no mi correggo, sfonda la porta.

Mi afferra per i capelli - riuscendomi a staccare dalla sua schiena - e mi getta all'interno della stanza.

- Torna ad essere un problema di Ulquiorra! - ringhia, prima di afferrare nuovamente Inoue e sparire.

- Fottuto bastardo… - faccio io, posandomi una mano dietro la testa.



Angolo dei desideri 10 - è luuuungoooo!!!! O.O (il capitolo :P)


Harumi: Congratulazioni per chi è arrivato fin qui! Questo è venuto davvero lungo u.u


Grimmjow: Che diavolo ci fai tu qui? Scimmia maledetta!


Harumi: *vena pulsante sulla fronte* Aveva paura che l'avrei uccisa, cosa che farò non appena tornerà… Così ha lasciato a me la gestione dell'angolo dei desideri u.u


Grimmjow: E tutti gli altri? O.o


Harumi: Non hai ancora capito che ci siamo solo io e te qui, idiota? =.=


Grimmjow: *abbastanza incazzato* E adesso a chi toccano i ringraziamenti? è.è


Harumi: *se la fila lasciando foglio*


Grimmjow: Stronza! Torna subito qui!!!! … Questa gliela farò pagare =.= … *si guarda intorno*… *afferra foglio e inizia a leggere* L'autrice ringrazia chi segue la sua storia, chi l'ha messa tra i preferiti, chi tra le ricordate, chi la sta seguendo, chi recensirà questo capitolo e… *si avvicina per vedere meglio* … chi romperà i gioielli a questa rottura di palle che sta leggen… *straccia foglio e se ne va*


Meme (da dietro le quinte): *bisbigliando* Alla prossima!!!! ^.^


Angolo delle note °^°


*Giuro che se ascoltate bene la frase in giapponese, non è 'cagna', ma è 'onna' ovvero 'donna'. Quindi mi sembrava più carino metterlo come nell'originale ^ ^

  
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