Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: MathesonSilente    12/07/2012    2 recensioni
-E' solo una ragazzina!-
Avevo sentito molte volte dei commenti del genere ma, in quel momento, mi fece infuriare e individuai subito la donna che aveva avuto quella brillante intuizione… Era una mora sui 35 anni e stava in un gruppo che io identificai subito come agenti dell’ FBI… Erano in 6: la mora, una ragazza bionda molto carina e 4 uomini: uno era sulla sessantina con la pelle olivastra e occhi neri, un altro aveva più o meno quarant’ anni e un’ espressione seria sul volto, quello che mi aveva fatto la domanda sul BAU era di colore e mi stava fissando come se si fosse appena accorto di aver sbagliato persona e per ultimo c’era …
LUI…
Questa storia racconta di una conoscente di Spencer Reid che aiuta la squadra del BAU a risolvere un caso e che poi entrerà a far parte della squadra...
Potrebbero esserci dei cambiamenti nella storia di Spencer Reid.
La storia si svolge durante la settima stagione della serie.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima di tutto volevo ringraziare vuzzy99, Lady Night e putyourheartsup per aver messo la storia tra le preferite, BeautifulMistake, giadi82, Lars Black, My_heart, GIUSI, Nil3nia e nuria elena per aver messo la storia tra le seguite e tutti quelli che hanno già letto i primi due capitoli… Grazie mille!

Non conosco molto bene Washington, quindi qualcosa scritto qui potrebbe essere sbagliato… Sono sicura che attorno alla Casa Bianca ci siano molti altri edifici, ma io ho deciso di trasformarlo in un posto piuttosto isolato in cima ad una collinetta, con molta sorveglianza… Mi scuso per questo ma la Casa Bianca me la sono sempre immaginata così!


MathesonSilente


 
VALIGIE&CASE
 
 
REID’S POV

Arya salì sulla Lamborghini, mentre io la fissavo… La vidi sorridere, mentre mi guardava dallo specchietto retrovisore. Poi si girò e mi disse:

-Allora, vieni? Lo sai che abbiamo già perso un quarto d’ora? Dobbiamo andare a prendere le valigie! A proposito, tu dove abiti?-

-Non lontano da qui… Ma non riusciremo mai ad arrivare in tempo! Neanche se tu abitassi direttamente in aeroporto!-

-Purtroppo io abito in centro, vicino alla Casa Bianca… Comunque possiamo sempre provarci!- rispose, mettendo in moto l’auto e inserendo la retromarcia.

Io comunque ero piuttosto scettico, ma salii in auto prima che lei potesse lasciarmi lì. Poi le esposi i miei dubbi:

-Non ce la faremo mai!-

-Oh, piantala di lamentarti! Se proprio devi dire qualcosa, indicami come si fa ad arrivare a casa tua!-

Velocemente le spiegai dove si trovava il mio appartamento… Appena capì dove abitavo premette sull’acceleratore e si diresse verso casa mia a tutta velocità… Io mi tenevo stretto al sedile, pronto ad andare a schiantarmi contro un’auto… Lei, invece, sembrava divertirsi un mondo…

In men che non si dica arrivammo proprio nella mia via, e lei inchiodò davanti al mio appartamento. Io ricominciai a respirare solo quando l’auto si fermò. Arya, vedendomi immobile sul sedile mi schioccò le dita davanti al viso e mi fece di segno di entrare, non dopo avermi gridato di darmi una mossa.

Uscii dall’auto e mi precipitai in casa, presi una valigia e cominciai a gettarci dentro qualche camicia e dei gilet, non concentrandomi molto su quello che stavo facendo ma pensando ad Arya, che mi aspettava in strada e che adesso sapeva dove vivevo, ma pensavo anche che entro breve avrei saputo anch’io qual era la sua casa… Mi bloccai… Aveva detto che viveva vicino alla Casa Bianca, ma dove? Lì intorno era tutto molto sorvegliato, quindi, dove poteva vivere lei? Mi venne in mente che da qualche anno era stato venduto un pezzo di terreno molto grande confinante proprio con la Casa Bianca, ma scacciai subito quel pensiero… Non poteva vivere attaccata alla Casa Bianca.

Un rumore di clacson mi riportò alla realtà. Arya mi stava aspettando sotto casa e dal numero di strombazzate sembrava fosse piuttosto impaziente… Guardai l’orologio e impallidii: avevamo solo mezz’ora per andare in centro e poi all’aeroporto… Chiusi la valigia di scatto e uscii dall’appartamento. Arya, non appena mi vide, accese il motore e mi fece segno di caricare la valigia nel bagagliaio…

Feci giusto in tempo ad entrare in auto e chiudere la portiera prima che lei partisse come un razzo verso il centro… Nonostante a quell’ora ci fosse molto traffico in men che non si dica eravamo già sulla strada principale… Mi voltai a guardare Arya e lei, nonostante stesse guidando velocissima su una strada trafficata, sembrava godersi un mondo quella pazza corsa in auto.

Arrivammo presto in centro e lei prese la via che portava direttamente davanti alla Casa Bianca… Quando salimmo sulla collinetta, ci trovammo davanti due uomini in giacca e cravatta che stavano controllando alcuni permessi a quelli che sembravano turisti… Arya rallentò fino a fermarsi poi fischiò per attirare l’attenzione dei controllori… Loro appena la videro fecero spostare i turisti dal cancello, che si stava aprendo. Io ero molto perplesso e lei, intuendo la mia curiosità disse:

-Dato che siamo davvero vicini alla Casa Bianca c’è molta sorveglianza…-

-E tu vivi nella zona sicura?-

-Ho scelto di costruire qui la mia casa proprio per quello…-

Io ero sempre più perplesso, ma in quel momento squillò il mio cellulare. Lo tirai immediatamente fuori dalla tasca e lessi il nome di Garcia sul display… Non appena risposi, sentii una voce agitata che parlava a razzo… Anche se mi fossi concentrato non sarei riuscito a capire niente di quella marea di parole che la maga del computer mi stava riversando addosso, quindi decisi di aspettare finché non si fosse calmata.

Intanto Arya aveva appena oltrepassato la Casa Bianca e inchiodò subito dopo, davanti a un gigantesco cancello, da cui si poteva vedere un lunghissimo viale che si perdeva in una specie di boschetto… Mi girai verso Arya per capire il motivo di quella brusca frenata e, con mia grande sorpresa, la vidi aprire la portiera, scendere e digitare un codice a lato del cancello, che cominciò ad aprirsi…

Improvvisamente si voltò verso di me e cominciò a ridere… Io aggrottai le sopracciglia e lei mi indicò il cellulare di cui io mi ero già completamente dimenticato e che trasmetteva le urla di Garcia…Probabilmente mi aveva appena fatto una domanda…

Guardai imbarazzato Arya e lei, dato che non accennavo a rispondere a Garcia, si avvicinò all’auto e mi prese il cellulare dalle mani… Mise il vivavoce poi rispose:

-Sono Arya Salvatore, Spencer al momento sembra pietrificato…-

Non fece in tempo a dire altro che già Garcia chiedeva:

-Arya Salvatore, l’attrice? Come mai chiami Reid per nome? Perché secondo il segnale del cellulare del genio voi siete vicino alla Casa Bianca? Come mai non mi ha risposto lui?-

Poi sentimmo un’altra voce, più calma, che parlava:

-Tranquilla bambolina, Arya ha accompagnato Reid, vero?-

Io e Arya ci guardammo, sorridendo, poi risposi:

-Esatto! Dopo che tu, Derek Morgan, mi hai lasciato nel parcheggio del campus! Perché l’hai fatto?-

-Pensavo che tu ed Arya voleste ricordare i vecchi tempi…-

-Per colpa tua non riusciremo a prendere l’aereo…-

In quel momento Garcia ci interruppe:

-Vecchi tempi? Non importa, devo dirvi una cosa importantissima! Grazie a Derek e alla sua brillante idea, abbiamo guadagnato altre due ora prima che l’aereo parta… Ne ho parlato con Hotch e lui ha acconsentito a posticipare la partenza... Però dovete venire qui alla sede dell’FBI prima di partire…-

-Allora prendo la valigia e poi arriviamo…-

-Perfetto e, Arya, non vedo l’ora di conoscerti!-

-Grazie! A tra poco!-

Arya mise giù il cellulare e me lo passò, poi mi fece segno di scendere dall’auto. La seguii attraverso il cancello aperto e poi fino ad un golf kart che non avevo notato…

-A cosa ti serve un golf kart?-

-Per arrivare a casa, naturalmente! A meno che tu non voglia farti una scarpinata attraverso il bosco…-

-Tu vivi dopo questo bosco… Ok, quante altre case ci sono dopo?-

-Solamente la mia! Perché pensavi ce ne fossero di più?-

-Vuoi dire che tutto questo, compreso il bosco, è tuo?-

Chiesi, molto sorpreso, senza rispondere alla sua domanda… Lei si mise a ridere, fece partire il golf kart a tutta velocità(naturalmente) poi disse:

-Volevo un bel posto con molta sicurezza, quindi ho pensato che non ci fosse un posto migliore della collina dove è costruita la Casa Bianca! Certo, ho dovuto superare molti controlli, ma ne è valsa la pena: nessuno va mai oltre la dimora del Presidente… C’è una recinzione tutto intorno alla collina e un solo accesso, poi è pieno di telecamere dentro e fuori la recinzione e, per finire, c’è il divieto di passare sopra la collina con gli aerei…-

-Ti serviva anche quello?-

-Ok, forse sono un po’ paranoica, ma ci sono molte persone che mi vogliono morta, dovresti saperlo!-

-Lo so, ma sei quasi al livello del professore… Tra un po’ andrai  in giro a cercare dei piccoli geni?-

-Ti dai del genio da solo? La tua autostima è molto migliorata! Siamo arrivati!-

Arya si fermò di fronte ad una gigantesca villa a tre piani che, sulla facciata contava qualcosa come cinquanta finestre e sembrava essere grande quanto la Casa Bianca.

Ero semplicemente sbalordito.


ARYA’S POV

Spencer era semplicemente sbalordito. Io stessa, pur avendo progettato quella casa, ero rimasta pietrificata quando l’avevo vista per la prima volta… Ma dovevamo sbrigarci, quindi chiesi a Spencer:

-Starai a guardare casa mia con quell’espressione in eterno? È solo una casa!-

-È una villa mastodontica, non una casa!-

-Mi serviva molto spazio per le mie cose… Ok, forse è un po’ troppo grande: il terzo piano non è mai stato utilizzato… Ma non importa! Tra poco dobbiamo andare a Los Angeles!-

-Lì hai una casa più grande?-

-No, è stata la prima casa che ho fatto costruire, quindi è più piccola…-

-Anche ¼ di questa villa avrebbe comunque fin troppo grande!-

-Come mai ti accanisci sulle dimensioni di casa mia?-

-Sto solo pensando a quanti soldi hai buttato via per farti questa villa!-

-Non sono affari tuoi! E, per mettere in chiaro le cose: quei soldi me li sono guadagnati!-

-Non l’ho messo in dubbio…-

-Ah, no? Non importa… Devo prepararmi la valigia… Vuoi entrare?-

-Sicura che non ci perderemo? Scherzavo!-

Spencer si affrettò a dire dopo che io gli ebbi lanciato un’occhiata assassina, poi ci dirigemmo verso l’ingresso di casa mia.

Aprii velocemente la porta e mi puntai subito a destra, verso un armadio. Intanto dicevo:

-Prendo qualcosa per il viaggio e poi possiamo andare… No! Devo prendere il fascicolo del caso, he è di sopra… Mi puoi chiamare l’ascensore?-

Chiesi, indicando un ascensore con le pareti di vetro…

-Ascensore? Tu, per spostarti n questa casa, usi un ascensore?-

-Certo! Cioè, ci sono anche le scale, solo che sono in fondo ala casa e le uso solo in caso di emergenza…-

-Sì… È una cosa davvero normale!-

Replicò Spencer. Ma si diresse verso l’ascensore con un sorriso e premette il pulsante di chiamata… Io, intanto, entrai nell’armadio e sentii Spencer che mi seguiva.

Presi un trolley da un assortimento di valigie su uno scaffale e mi girai a guardare Spencer, che aveva di nuovo quell’espressione sbalordita di poco prima. Lo capivo: l’armadio, o meglio, la cabina-armadio, occupava 1/5  del pianterreno ed era pieno di: scaffali di jeans e maglie, moltissime grucce con dei cappotti, una moltitudine di mensole stracolme di scarpe e sandali( la maggior parte con tacchi vertiginosi) e moltissimi vestiti da sera o da cerimonia appesi lungo delle aste scorrevoli.

Sospettando che a Spencer fosse andata via la voce, dissi:

-Su questo ti do ragione: è un armadio immenso. Forse è un po’ esagerato, ma più che altro è pieno di vestiti usato solo una volta, per le prime dei film. Naturalmente con un paio di scarpe abbinate…-

-Come mai tieni tutti i vestiti se non li usi?-

Prima di rispondere presi una specie di carrello su cui appoggiai il trolley, per poi dirigermi verso gli scaffali dei pantaloni e delle maglie.

-Perché magari tra un anno o due potrò rimetterli senza temere che qualcuno li riconosca come vestiti riciclati… Devo difendere la mia reputazione ma adoro tutti questi vestiti!-

-Con le scarpe è la stessa cosa?-

Chiese Spencer mentre ci dirigevamo proprio verso le mensole delle scarpe ed io iniziavo a mettere dentro il trolley molte scarpe.

-No, quelle le uso tutte!-

Sorrisi, poi staccai un cappotto da una gruccia e chiusi la valigia.

-Ok, ho fatto. Adesso vado su a prendere il fascicolo e poi torno subito. Aspettami qui!-

Corsi velocemente verso l’ascensore e premetti il pulsante per lo studio che si trovava al primo piano. L’ascensore scattò verso l’alto, poi si diresse lateralmente in direzione dello studio.

Una porta dell’ascensore si aprì ed io mi precipitai nello studio. Aprii un cassetto della scrivania di legno chiaro e cominciai a frugare tra le varie scartoffie, finché non trovai uno sgargiante fascicolo con la copertina fucsia. Lo agguantai e poi mi rituffai nell’ascensore.

Appena uscii trovai Spencer che mi aspettava, appoggiato allo stipite della porta. Quando mi vide arrivare disse, riferendosi al fascicolo:

-Bel colore!-

Io sorrisi, poi mi ributtai nell’armadio e presi una borsa, in cui infilai il dossier. Presi il trolley e lo caricai sul retro del golf kart, poi chiusi la porta d’ingresso e, quando anche Spencer si fu seduto, partii a razzo verso il cancello. Appena arrivati caricai la valigia nel bagagliaio della mia Lamborghini poi dissi a Spencer:

-Reggiti forte… Adesso vado veloce!-

-E fino ad adesso?-

-Quello non era niente!-

E con una risata misi in moto. In pochissimo tempo arrivammo alla sede dell’FBI. Spencer mi indicò il parcheggio sotterraneo ma io parcheggiai l’auto nel parcheggio esterno… Non lavoravo all’FBI,
almeno, non ancora.

Scendemmo dall’auto e ci dirigemmo verso l’entrata principale dell’FBI, tutta di vetro. Quando Spencer spinse la porta per entrare io trattenni il fiato. Salimmo subito su un ascensore e Spencer premette il pulsante del piano dove dovevamo andare.

Quando arrivammo al nostro piano non riuscivo quasi più a muovermi, talmente ero agitata. E quando vidi oltre le porte di vetro tutta la squadra, con, in aggiunta, una ragazza bionda con dei vistosissimi occhiali da vista rosa mi bloccai e non riuscii più a muovere un passo.

Spencer mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla. Non appena mi sfiorò, sentii che i muscoli si scioglievano. Spencer disse:

-Benvenuta all’FBI!-

E aprì la porta.



Come sempre ringrazio tutti per essere arrivati alla fine! Grazie mille! Mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto per questo nuovo capitolo, ma non ho avuto proprio tempo di andare avanti…
Comunque quando ho cominciato a scriverlo non mi sono più fermata… Spero che vi sia piaciuto!


Tutte le recensioni, i consigli e le critiche sono bene accette!


MathesonSilente
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: MathesonSilente