Dedico
questo capitolo alla mia cugina adorabile Marianna. So che non leggerai
mai
questa storia, ma ti voglio bene comunque (anche se sei Finchel.)
Durante
quella settimana, Blaine non faceva altro che parlare a Wes di Kurt. Di
come
cantava bene, della sua pelle, del suo viso e Wes lo ascoltava
pazientemente,
mentre s’ingozzava con qualsiasi cosa si potesse mangiare.
La settimana
passò in fretta e così anche la punizione di
Blaine era finita. L’uccello si
presentò dal re, che gli comunicò che la sua
punizione era terminata e che
poteva parlare a Kurt.
Blaine si
sentiva privilegiato. Nessun uccello poteva parlare alla persona che
gli era
stata affidata, ma chissà per quale sconosciuto motivo, il
re glielo aveva
concesso. Però, preferì non pensarci. Stava per
parlare con Kurt, cosa c’era di
meglio?
Volò
sulla
terra, come di suo dovere. Si posò sul davanzale della
finestra di Kurt e
aspettò che si facessero le 7:30, l’ora a cui Kurt
si svegliava.
Blaine
decise di fargli una sorpresa, così
s’intrufolò nella camera di Kurt e gli
spense la sveglia, poi si posizionò, di nuovo, sulla
finestra. Quando vide che
l’orologio portava le 7:30, Blaine iniziò a
cantare una melodia che aveva
ascoltato sulla terra. Era una delle sue melodie preferite. Sembrava si
chiamasse Teenage Dream.
Kurt si
svegliò con quella dolce melodia, chiedendosi chi aveva
cambiato la suoneria
della sua sveglia. Ancora con gli occhi assonnati, si alzò
dal letto.
Blaine lo
trovava ancora più perfetto. Era carinissimo con i capelli
arruffati. Di
solito, aveva sempre i capelli pieni di lacca che gli mantenevano quel
ciuffo
perfetto.
L’uccello
non smesse di cantare e Kurt stava letteralmente uscendo fuori di
testa. Si
accorse, solo dopo un po’, che c’era un uccello che
stava cantando sul
davanzale della sua finestra.
Riconobbe subito
quell’uccello. Era l’uccello che lo aveva salvato
da uno dei tanti spintoni di
Karofsky. Si avvicinò con cautela, cercando di non farlo
scappare, ma Blaine
stava aspettando quel momento da una settimana e di certo non sarebbe
volato
via.
Il ragazzo,
quando vide che Blaine non si allontanava, lo accarezzò.
Kurt pensò che avesse
delle piume stupende e morbidissime.
- Ciao.
– esordì Blaine, facendo
sobbalzare Kurt. Il ragazzo si allontanò in preda allo
spavento e crollò sul
letto, senza accorgersene.
- Non
aver paura, Kurt. – continuò Blaine,
con una tranquillità disarmante, come se fosse normale che
un uccello parlasse.
Kurt si alzò dal letto e si avvicinò lentamente a
Blaine.
- Io
sono Blaine. – disse Blaine. Kurt
pensò che forse aveva delle allucinazioni molto reali, ma da
come parlava quell’uccello
non sembravano per niente allucinazioni. L’aveva perfino
chiamato per nome.
- P-Piacere.
– rispose Kurt, senza nient’altro
da dire. In effetti, non sapeva cosa dire.
A un tratto,
vide Blaine volargli davanti e si posò sul suo letto. Kurt
sgranò gli occhi.
- Hai
un letto morbidissimo, Kurt. – per quanto
sembrasse assurdo, il suo nome pronunciato da quella voce aveva un
altro
effetto. In effetti, quella voce era bellissima. Dolce e sensuale allo
stesso
tempo.
- Grazie.
Come conosci il mio nome? –
chiese Kurt, tanto per chiedere, perché sapeva che non
avrebbe risposto, ma si
sbagliava. Blaine era educato.
- Io
conosco molte cose di te. Quando sei
nato, mi hanno affidato l’incarico di controllarti. –
spiegò Kurt, anche se
ci capì ben poco.
- Perché
devi controllarmi? – chiese, di
nuovo, Kurt, ma giustamente aveva un uccello sul letto che gli stava
parlando.
Aveva tutto il diritto di fare domande.
- A
tutti gli uccelli del mondo sono affidate
delle persone da controllare. Noi vi controlliamo per tutta la vostra
vita e alla
vostra morte decidiamo se mandarvi in Paradiso o all’Inferno.
– spiegò Blaine.
Kurt, stavolta, fu più attento e ci capì qualcosa
in più. Stava per replicare,
ma Blaine lo anticipò.
- So
che non credi in Dio e non importa. Non
sai le persone quanto si sbagliano, quando parlano di
com’è il Paradiso o l’Inferno.
– chiarì Blaine. Kurt spostò
la testa su un lato con fare curioso.
- Ora
tocca a me farti una domanda. –
esordì Blaine. Per ora, voleva tagliare corto le domande di
Kurt, perché non
poteva rivelare molto del suo mondo. Il re glielo aveva detto bene.
- Perché
sei sempre triste? – Kurt si
stupì a quella domanda. Se lui doveva controllarlo, doveva
seguirlo ovunque e
bastava seguirlo per un giorno a scuola, per capire il
perché della sua
tristezza.
- Io
sono gay. – gli facevano spesso
quella domanda e lui rispondeva sempre in quel modo e tutti subito
capivano. Ma
Blaine non faceva parte di quei tutti.
- Lo
so, ma non capisco dov’è il problema. –
replicò Blaine innocentemente. Kurt sgranò gli
occhi. Nessuno gli aveva mai
risposto in quel modo. Di sicuro, Blaine era un uccello interessante.
- Qui
in Ohio essere gay è un po’ come un
peccato. – spiegò Kurt, ma Blaine non
sembrò molto convinto.
- Perché?
– Kurt si stupì, di nuovo.
Quella domanda era davvero inaspettata.
- Non
l’ho mai capito. – rispose Kurt.
Blaine diventò un po’ triste, ma subito
riacquistò la sua curiosità.
- Sei
triste perché essere gay, qui è un
peccato? – chiese Blaine. Kurt si stava davvero
divertendo in quella
conversazione. La curiosità e
l’ingenuità di Blaine erano davvero carinissime.
- Sono
triste perché le persone mi trattano
male. – rispose Kurt. Blaine, inaspettatamente,
iniziò a canticchiare una
melodia molto familiare a Kurt. Quella era un’altra delle
melodie preferite di
Blaine. Perfect. Kurt sorrise. Era un bel gesto.
- Posso
farti una domanda? – chiese Kurt.
Blaine iniziò ad andare in panico, sperando che Kurt non gli
chiedesse da dove
venisse.
- S-Si.
- Perché
mi parli solo ora? – chiese Kurt.
Blaine tirò un sospiro di sollievo tra sé e
sé. Iniziò a pensare a cosa
rispondere e poi lo rispose.
- Ho
avuto il permesso di parlarti solo una
settimana fa, ma una settimana fa ero in punizione perché
avevo aggredito quel
tizio che ti stava spingendo. A noi uccelli non è permesso
fare una cosa del
genere. – Kurt non capì da chi aveva
avuto quel permesso, ma capì
perfettamente che l’aveva difeso, anche se non avrebbe
potuto.
- Perché
mi hai difeso, anche se non potevi? –
Blaine gli sorrise, anche se da piccolo becco non si poteva vedere
molto bene.
- Non
sopporto le persone che fanno del male
agli altri. – rispose Blaine. Kurt gli sorrise e
andò ad accarezzarlo.
Blaine chiuse i piccoli occhietti e si fece coccolare da quelle mani
dolci.
- Sai,
Blaine? Ti sono molto grato. Quel
tizio mi fa del male tutti i giorni. È per questo che sono
triste. – si confidò
Kurt. Blaine aprì gli occhi e poté vedere delle
piccole lacrime negli occhi di
Kurt.
- In
che senso, ti fa del male? – chiese Blaine,
curioso di sapere cosa torturava quel ragazzo dolcissimo.
- Mi
spintona sugli armadietti, mi getta nei
cassonetti, mi getta granite in faccia. –
spiegò Kurt, continuando ad
accarezzare Blaine, ma l’uccello gli volò via.
Volò per la stanza.
- Kurt,
tu sei forte! Hai affrontato la morte
di tua madre in un modo grandioso. Non puoi arrenderti. Devi affrontare
quel
ragazzo enorme! – gli disse Blaine. Kurt si chiese
come sapeva della morte
di sua madre, ma poi si ricordò che lui controllava.
- Come
dovrei affrontarlo? – chiese Kurt.
Come assurdo come pendeva dalle labbra di quell’uccello.
- Il
pregiudizio nasce dall’ignoranza, Kurt.
E questa è la tua occasione per insegnarlo a quel tipo.
Affrontalo, anzi
sfidalo tu. – Kurt stette in silenzio ad ascoltare
quelle parole
bellissime. Era facile dirlo, ma era difficile farlo.
- Non
ti arrendere. Coraggio, Kurt.
Ciao
Salve! Ecco
il nuovo capitolo. Mi scuso tantissimo per il ritardo, ma mia nonna
è venuta a
mancare e ho avuto molti impegni.
Spero di essermi fatta perdonare con l’incontro tra Kurt e
Blaine. Spero che vi
sia piaciuto com’è piaciuto a me scriverlo.
Le parole che Blaine dice a Kurt non le ho volute cambiare,
perché per me sono
molto più che stupende e il mio cervello non sarebbe capace
di crearne altre
più belle.
Spero di rivedervi alla prossima.
Kekka Fox :)
P.S.:
Scusate se mi pubblicizzo da sola, ma vorrei presentarvi
un’altra mia storia.
Questa storia è molto triste e consiglio ai deboli di
stomaco di non leggerla.
Se siete interessati, eccola qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1086241&i=1
(primo capitolo)