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Autore: ImTiredOfRunning    27/01/2007    0 recensioni
[Michael/Maria] Maria è una matricola all'università di Las Cruces, e Michael è uno dei ragazzi più richiesti. Nessuno immagina che abbiano una relazione segreta, fino a quando ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Un paio di ore dopo, = il telefono squillò. Maria continuò a dormire, pertanto rispose Michael. Meno male che l’apparecchio era sul comodino, altrimenti avr= ebbe dovuto svegliarla.
“Pronto?”
“…Michael, sei tu?”
“Sì. Chi parla?”
“Sono Liz. Maria è con te?”
“È qui, sta dormendo. È successo qualcosa?”
“Purtroppo le condizioni di Amy sono peggiorate. La stanno operando. = Ho pensato che Maria dovrebbe essere qui.”
“Ok, grazie. Ci penso io.”
“Va bene, ciao.”
Michael non rispose al saluto, si preoccupò solo di come avvertire Maria. Era così bella e così pacifica mentre dormiva. Era un peccato svegliarla, ma non poteva fare diversamente.
“Piccola, svegliati. Maria?”
“Mm” e si strinse ancora di più al suo petto.
“Svegliati, dobbiamo andare all’ospedale.”
A quelle parole, i suoi occhi si spalancarono: “Che è successo? Michael, rispondi!”
“Ha telefonato Liz. Stanno operando tua madre perché pare ci s= iano state delle complicazioni. Dobbiamo andare.”
Maria non se lo fece ripetere due volte, in un batter d’occhio era in= piedi, pronta per correre all’ospedale. Arrivarono in pochi minuti. Maria sc= ese come una furia e Michael dietro di lei. Raggiunsero gli altri, che si trova= vano ancora dove li avevano lasciati. Le loro facce erano indescrivibili. Nessuno sapeva spiegarsi tutta quella confidenza tra loro. Durante le loro serate, = lei aveva sempre detto di non conoscerlo, e poi… non restava che chiedere spiegazioni a loro. Più tardi forse.
“Liz, cos’è successo? Perché stanno operando mia madre?”
“Eravamo tutti qui quando sono cominciati ad arrivare dottori e infermiere. Poi il medico è uscito e ci ha detto che le sue condizio= ni erano peggiorate e che aveva avuto un’emorragia interna. Andava opera= ta subito, così l’hanno portata in sala operatoria all’inci= rca mezz’ora fa. Appena se ne sono andati, ti ho chiamata.”
Maria rimase senza parole, si portò una mano tremante davanti alla b= occa senza dire niente. Michael, dietro di lei, le mise una mano sulla spalla e questo gesto bastò per farla scoppiare: si voltò e pianse tut= te le sue lacrime fra le braccia di quel ragazzo alto e bello che continuava ad accarezzarle la testa con una mano, e con l’altra l’abbracciava= .
“Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Sediamoci.̶= 1; Così dicendo si sedette su una sedia, Maria accanto a lui, con la te= sta appoggiata sulla sua spalla. Non ci furono notizie di Amy per molto tempo, durante il quale Michael si era addormentato seduto, con un braccio intorno alla spalla di Maria e la testa contro il muro. Maria non era riuscita a chiudere occhio, doveva aver dormito molto quel pomeriggio, mentre lui era rimasto a vegliarla per tutto il tempo. Erano tornati a casa per mangiare, = ma si erano fatti prendere dalla loro lite e avevano digiunato. Evitando di svegliarlo, si alzò e si diresse oltre il corridoio, dove si trovava= no le macchinette distributrici di schifezze. Meglio che nulla. Non aveva idea= dei gusti di Michael, così decise che avrebbe scelto lei. Prese quattro merendine e una bottiglietta d’acqua naturale. Stava tornando dagli a= ltri quando sulla sua strada incontrò Liz.
“Da quanto tempo va avanti questa storia?”
“Da dopo la festa.”
“Perché non me l’hai mai detto? Dopotutto sono la tua migliore amica.”
“Diciamo che non vado fiera del modo in cui abbiamo iniziato questa… cosa, e temevo il tuo giudizio.”
“Questa ‘cosa’? Maria, lui ti ha seguito da Las Cruces ap= pena ha saputo che tua madre stava male, è stato l’unico che &egrav= e; riuscito a farti andare a casa a riposare, ha risposto al telefono a casa t= ua e, mentre piangevi, sei corsa fra le sue braccia! Questa non è una ‘cosa’, Maria, questo si chiama amore.”
“Ma fammi il piacere! Fra me e lui c’è stato solo sesso. Pensa che ha detto il mio nome per la prima volta oggi. Ti rendi conto? In questi mesi non ha mai detto il mio nome. Dubitavo anche che lo sapesse. Qu= ando tu hai telefonato a Las Cruces, era in camera e ha sentito tutto. Io sono uscita e l’ho lasciato lì, ecco perché aveva le chiavi = e i miei abiti, sono corsa via e li ho dimenticati un’altra volta. &Egrav= e; stata la prima volta che gli ho parlato! Capisci perché mi vergognavo?”
“No, non capisco. Se ti trattava così, perché non ti sei ribellata? Maria, tu eri vergine! Oppure mi hai mentito anche su quello?= 221;
“No,” continuò Maria con la voce rotta “prima di Michael non c’era stato nessuno. Quando l’abbiamo fatto per la prima volta, io non gli ho detto che ero vergine, e non gliel’ho mai detto fino ad oggi pomeriggio perché, se l’avessi fatto, sareb= be fuggito da me. E io non volevo. Liz, lui era l’unico che aveva scelto= me solo perché ero io. Non ci avevo mai parlato, quindi non mi aveva sc= elta ovviamente per le mie doti intellettuali, ma non mi importava. Lui aveva sc= elto me. Nessuno l’aveva mai fatto. Mio padre è rimasto perch&eacut= e; costretto dalle responsabilità dell’essere padre, ma poi se n’è andato lo stesso. Mia madre è rimasta con me, in teoria, ma lo sai meglio di me, con la scusa dei suoi viaggi di lavoro, non c’è mai. E invece lui è rimasto per me.” “So che non è il momento, Maria, ma sono sempre stata sincera con te, e voglio esserlo anche adesso: mi hai delusa. Hai buttato via la tua verginità con un ragazzo che, stando a quanto dici tu, ti ha solo us= ata! Che fine ha fatto la Mar= ia che conosco?” urlò Liz.
“Sta morendo insieme a sua madre in quella sala operatoria!” e = se ne andò verso l’esterno dell’ospedale in lacrime.
Liz, in colpa per ciò che le aveva detto, decise di lasciarla sola e= se ne tornò dagli altri, ma dietro l’angolo ebbe un incontro inaspettato: Michael, appoggiato al muro, che non la degnò minimamen= te di uno sguardo, ma la lasciò passare, per poi prendere la stessa direzione di Maria. La trovò nel giardino dell’ospedale in lacrime. Le si avvicinò e le chiese: “Tutto bene?” Maria= non rispose. “Piccola, non devi credere a quello che ha detto Liz. E devi toglierti dalla mente l’idea che io ti abbia usata, capito?” Ma= lei continuava solo a singhiozzare.
Michael pensava a come farle capire che doveva stare tranquilla, finch&eacu= te; non arrivò Liz, eccitata, dicendo che l’operazione di Amy era andata bene e che si era svegliata. Se voleva, poteva vederla. Maria balz&o= grave; in piedi e corse verso la camera della madre, Michael e Liz la seguirono lentamente, senza scambiarsi una parola. Ora che le condizioni della signora DeLuca erano stabili e non preoccupanti, se ne andarono tutti a casa, ad eccezione di Liz e Michael, che rimasero seduti davanti alla stanza in cui = si trovavano Maria e sua madre. Dopo circa un’ora, fu la ragazza a rompe= re il silenzio: “Sei di poche parole, eh?”
“Cosa dovrei dire?” chiese lui senza staccare gli occhi dal pavimento.
“Non lo so, ma credo che ‘meno male tutto è finito bene’ sarebbe stato sufficiente!”
“Io non parlo con una che ha appena detto alla mia ragazza che la sto usando e che ha buttato via la sua verginità con me, ma che si defin= isce ugualmente la sua migliore amica. Avete un concetto strano di amicizia da queste parti!”
“La tua ragazza?”
“C’è qualcosa di strano?”
“Credo che questo sia un concetto non chiaro per Maria. Non so quanto= tu abbia sentito, ma quando abbiamo iniziato a parlare, lei ha definito quello= che c’è fra voi ‘cosa’ e io le ho fatto notare che ciò che tu hai fatto per lei, io lo chiamo ‘amore’, ma l= ei ha insistito nel dire che, almeno da parte tua, era solo sesso. Non ha apertamente detto che lei prova qualcosa, ma la conosco, e non si era mai a= ggrappata a qualcuno come ha fatto con te. Ricordatelo. Ora vado a casa, ma se ci dovessero essere novità, Maria ha il mio numero. Dalle un bacio da p= arte mia e ti prego, dille che mi dispiace. Prendo la sua macchina, tanto immaginò tornerà insieme a te. Ciao.” Michael le rispos= e con un cenno della testa.
L’orario di visite stava per terminare, e visto che Amy DeLuca era fu= ori pericolo, il ragazzo s’immaginò che Maria sarebbe uscita prest= o. Non sbagliò. Pochi minuti dopo, Maria uscì e rimase visibilme= nte sorpresa di trovarlo ancora lì.
“Cosa ci fai ancora qui? Mia madre sta bene, potevi andartene come ha= nno fatto gli altri, non mi sarei offesa.”
“Lo so, ma volevo vedere come stavi tu.”
“Io? Bene, grazie. Ora se vuoi puoi andare.”
“Sei sicura?”
“Sì.”
“Liz ha detto di chiamarla in caso di novità, e poi mi ha chie= sto di farti le sue scuse e darti questo.” La prese per un braccio, la portò verso di sé e la baciò dolcemente sulle labbra. Quando si trovavano ancora a pochi centimetri l’uno dall’altro, continuò “Forse non era proprio lì che mi aveva chiesto= , ma ho preferito fare di testa mia. Sai come sono fatto.”
“No, veramente non lo so. Però adesso non ho la forza per discutere, quindi ti prego, lasciami andare a casa.”
“Sarà difficile, visto che Liz è tornata a casa con la = tua auto!”
“Porca…”
“Non si dicono le parolacce. Vieni con me, tanto ormai conosco la strada.”
“Non vedo alternative.”

Durante il tragitto, nessuno parlò. Arrivati davanti casa, Maria si rivolse a Michael: “Vuoi entrare? Dopo tutto quello che hai fatto per= me, il minimo che posso fare è darti un posto per la notte; ormai &egrav= e; tardi, rischi di arrivare a Las Cruces a notte inoltrata.” Michael acconsentì, posteggiò l’auto nel vialetto ed entr&ograv= e; insieme a Maria. “Hai fame? Se vuoi ti preparo qualcosa, sono brava in cucina!”
Michael non sapeva cosa dire, era rimasto esterrefatto dal cambiamento della ragazza: un attimo prima era piccola e indifesa, poi, subito dopo il miglioramento della madre, era diventata una forza della natura. Se ne stet= te lì, in silenzio, ma il suo stomaco rispose per lui.
Maria mise una pentola piena d’acqua sul fuoco, poi estrasse da un cassetto due tovaglie di plastica con i personaggi Disney, piatti, bicchier= i, posate, tovaglioli, e un buffo sottopentola in metallo a forma di gatto, su= cui avrebbe appoggiato la pentola. Mentre aspettava che l’acqua bollisse, mise un po’ a posto ciò che la madre aveva lasciato da fare, qualche piatto da sciacquare, qualche pentola ecc. ecc., e Michael la guard= ava destreggiarsi come una vera padrona di casa. L’acqua bolliva e Maria decise di preparare qualcosa di leggero, altrimenti non l’avrebbero digerito. Optò per i ravioli burro e salvia, ma quando aprì lo sportello per prenderli, si rese conto che erano troppo in alto per lei. Sbuffò, poi si voltò per prendere una sedia, ma Michael la fermò: “Che fai?”
“Devo prendere i ravioli, ma non ci arrivo.”
“Lascia stare, ci penso io.” Si posizionò lungo la schie= na di Maria e, appoggiando una mano sui fianchi di lei, si allungò per prendere la scatola.
Il cuore di Maria batteva all’impazzata, non riusciva a smettere, e quando lui le passò i ravioli, lei nemmeno se ne accorse: “Mar= ia? Maria? Mi senti?”
“Cosa? Ah, sì, scusa.”
“Ecco i tuoi ravioli.”
“Grazie.” Maria li prese e li mise nell’acqua, aspettando= che fossero pronti. “Se vuoi, puoi guardare un po’ di televisione.”
“No, grazie. Preferisco guardare te.” A quelle parole, il cuore= di Maria, che non aveva ancora finito di battere all’impazzata, si fermò di netto.
“Scusa?”
“Hai capito bene. Quello che non capisce sono io. Perché hai d= etto a Liz che fra noi c’è solo sesso?”
“Chi te l’ha detto?”
“Mentre discutevate, io ero dietro l’angolo. Ero venuto a veder= e se ti era successo qualcosa, dato che te n’eri andata mentre dormivo. E = poi me lo ha confermato Liz mentre tu eri nella camera di tua madre. È così? Credi veramente che io abbia fatto tutti questi chilometri solo per del buon sesso? Secondo Liz, tu provi qualcosa per me e io, adesso, qui, voglio sapere se è vero.”
“Non so cosa dire.”
“La verità. Solo la verità.”
“Non so cosa tu abbia sentito, ma sì, ho questa convinzione. O meglio, l’avevo, perché dopo tutto quello che tu hai fatto per= me, io non lo so più. Liz dice che è amore, ma mi sembra una paro= la troppo grossa. Eppure…”
“Eppure cosa?” chiese Michael, che si era alzato un’altra volta, per porsi di fronte a Maria.
“Eppure poco fa, quando hai preso la pasta, io ho sentito qualcosa= 230; il mio cuore ha iniziato a battere forte, sempre più forte, e non riuscivo a farlo smettere, finché hai detto che preferivi guardare me piuttosto che la televisione.”
“Era la verità.”
“Io non lo so, Michael, non capisco. Da quando ti conosco, io sono cambiata: la vecchia Maria DeLuca non avrebbe mai fatto quello che questa M= aria DeLuca ha lasciato che tu le facessi. Ti rendi conto che tu sei entrato in = camera mia con uno stupido trucco e mi hai portata a letto per dei mesi, senza che= ci scambiassimo una parola?”
“Ti rendi conto che, nonostante questo, io mi sono follemente innamor= ato di te?” e si avvicinò ulteriormente.
“Non prenderti gioco di me, per favore.” disse Maria, cercando = di allontanarsi da lui, che invece si avvicinava sempre di più.
“Ascolta, sempre secondo il pozzo di conoscenza Liz Parker, sembra che anche tu provi qualcosa di non ben definito per me, perché altrimenti non ti saresti aperta come hai fatto. A questo punto, anch’io ho biso= gno di capire: sei innamorata di me almeno la metà di quanto io lo sono = di te?”
Maria, che si trovava ormai a pochi centimetri da lui, non trovò le parole, ma passò ai fatti, si alzò sulle punte e lo baci&ogra= ve;, dolcemente e appassionatamente allo stesso tempo, passando le braccia oltre= il suo collo. Michael la alzò da terra e la fece sedere sul davanzale d= ella cucina. Le sue mani dappertutto sul corpo di lei. Le mani di lei ovunque sul corpo di lui. La sintonia fra i due era innegabile, tuttavia, prima di pass= are ai fatti, avevano delle questioni in sospeso.
“Maria… aspetta. Prima di questo, credo sia il caso di parlare.”
La ragazza, visibilmente delusa, non poté che dargli ragione: “Sì lo so, che ne dici se lo facciamo davanti al piatto di ravioli?”
“Va bene.”
In pochi secondi la pasta era nel piatto, e i due giovani stavano parlando; Michael spiegò a Maria che effettivamente era nato tutto per una for= te attrazione fisica, ma che lentamente aveva scorto dei cambiamenti nel propr= io stato d’animo quando doveva incontrarla. Per tutta risposta, lei gli raccontò di come si fosse praticamente innamorata di lui la prima vo= lta che l’aveva visto passare nel corridoio e di come lei e Liz, che si e= ra a sua volta invaghita di Max, avessero messo su un loro fan club, con cui si ritrovavano ogni sera, a turno in una camera differente, per aggiornarsi sui pettegolezzi che li riguardassero e per mangiare schifezze di qualunque gen= ere. Michael rise a crepapelle durante tutto il racconto e Maria giurò di= non aver mai visto spettacolo più bello. A fine cena, mentre Maria stava risciacquando le stoviglie, sentì Michael stringerla da dietro e voltarla verso di lui, mentre le diceva: “Abbiamo un conto in sospeso= io e te, o sbaglio?”
Ripresero da dove avevano lasciato prima di cena, lì, sul ripiano de= lla cucina, per spostarsi in camera da letto della ragazza. Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto, stavolta non c’era solo passione,= ma anche dolcezza e sentimento. Per la prima volta, dopo molti mesi, poterono gemere i rispettivi nomi senza temere la reazione dell’altro. Per la prima volta non ci fu nessuna porta sbattuta, ma solamente due ragazzi che = si amavano, addormentati insieme in un letto singolo. Ma a loro bastava.<= /o:p>

  
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