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Autore: ValeBarbieKlaus    13/07/2012    3 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Giorgia, che si trasferisce dalla nebbiosa Milano alla più solare Firenze. Dopo gli ultimi mesia Milano ha deciso di cambiare e di iniziare una nuova vita. Con una madre oltre oceano e un padre non molto presente acrà molto tempo da passare con i suoi nuovi amici e con chi all'inizio le sembrerà tutt'altro, ma per colpa dei suddetti amici, feste in maschera e un progetto di inglese sarà costrette a stare molto con lui. E se all'inizio non si sopportano alla fine...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Never Ending Story'
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I Look After You

Capitolo 29: Prom

Quando la mattina successiva mi svegliai Lorenzo era ancora nel mio letto a dormire. Era lunedì mattina e noi dopo la nostra 'vacanza' a New York dovevamo tornare a scuola. Per fortuna era ancora presto, infatti erano ancora le sei e mezza e mi sarei dovuta alzare solo mezz'ora più tardi. Però intanto preferii svegliare Lorenzo perché lui doveva tornare a casa per cambiarsi o forse doveva fare qualcos'altro.
"Lorenzo..." gli dissi scostandolo leggermente ma non ottenni nessuna risposta solo qualche mugolio.
"Ehi Lore, svegliati" gli sussurrai all'orecchio ma ancora nulla, così decisi di cambiare 'tattica'.
"Lorenzo sono nuda!" gli dissi cercando di trattenermi dal ridere.
"Si... Ecco ci sono! Sono sveglissimo..." mi disse balzando a sedere nel letto mentre io lo guardavo, seduta accanto a lui, con aria divertita.
"Ma non è vero!" disse lamentandosi come un bambino e io a quel punto non ce la feci più e gli scoppiai a ridere in faccia.
"Si vede che dovrò rimediare!" mi disse riferendosi al fatto che non fossi nuda, così,  mentre io stavo ancora ridendo, mi portò sotto di sè e iniziò a baciarmi il collo e a spogliarmi.
"Dai Lorenzo! Faremo tardi a scuola!" cercai di dirgli anche perché la mia lucidità stava via via scemando per 'colpa' dei suoi baci.
"Juls, rilassati è ancora presto..." cercò di convincermi e io gli risposi con la poca forza di volontà che mi rimaneva.
"Ma io devo farmi anche la doccia!" gli dissi e gli vidi passare in volto un lampo di eccitazione.
"Guarda caso anch'io... Si vede che era destino che la facessimo insieme!" mi disse in tono malizioso mentre mi prendeva in braccio stile sacco di patate e mi portava in bagno.
"Fammi scendere o ti tiro un calcio nei gioielli di famiglia..." lo minacciai ma non feci in tempo a continuare perché, ormai arrivati a destinazione, mi fece scendere per aprire l'acqua della doccia. 
"Ora da brava Juls, fatti spogliare" mi disse mentre iniziava a farlo, dopo che ebbe finito si sfilò i boxer e abbracciandomi mi fece entrare nella doccia con lui, dove iniziò a baciarmi appassionatamente.
Presto diventammo una cosa sola lì, nella doccia, con lui che continuava a baciarmi e io stretta tra il suo corpo e la parete della doccia. Quando avemmo finito, ci insaponammo a vicenda e quei tocchi, non per forza maliziosi, ci fecero ricominciare tutto da capo.
Alle sette e mezza uscimmo dalla doccia e Lorenzo scese in cucina a preparare la colazione mentre io in dieci minuti dovevo asciugarmi i capelli e prepararmi... Una missione impossibile praticamente.
"Juls vuoi mangiare qualcosa prima di uscire?" mi chiese quando scesi in cucina.
"No accompagnami a scuola che è già tardissimo!" gli dissi un po' brusca.
"Neanche un bacio Juls?" mi chiese con il musino da cucciolo.
"No, per colpa tua è tardissimo e..." dissi ma mi interruppe.
"Non mi sembrava ti dispiacesse così tanto" mi disse ammiccando.
"No che non mi è dispiaciuto ma non potevi proprio farne a meno, eh?" gli chiesi retoricamente.
"No stamattina eri troppo bella..." mi disse e io arrossii al suo complimento.
"Si va beh... Ora andiamo" gli dissi avviandomi alla porta. Andammo nel suo garage e neanche farlo a posta, lui scelse la Lamborghini.
Appena saliti in macchina Lorenzo mi attirò a sé per baciarmi.
"Ora va meglio!" mi disse quando ci staccammo.
"Va bene, adesso parti ma vai piano che devo truccarmi" gli dissi tirando fuori matita e mascara.
"Ah, tra parentesi, se prendi una buca o qualcosa del genere ti castro" gli dissi minacciosa e lo vidi deglutire.
Senza troppi problemi arrivammo a scuola. E neanche troppo in ritardo.

Scesi dalla macchina ad aspettarci c'erano Chiara e Tommaso che si stavano baciando appassionatamente.
"Salve fidanzatini! Passata bene la luna di miele?" ci chiese Tommaso.
"Fai poco lo stupido Tom!" gli disse Lorenzo. "Mentre voi ragazzi vi siete divertiti, qui a scuola?" gli chiese prendendoli in giro e dopodiché entrammo a scuola. Tutta l'ora d'inglese la passammo a spiegare e raccontare quello che avevamo fatto tralasciando, ovviamente, i dettagli piccanti.

All'intervallo Chiara mi prese per un braccio per parlarmi.
"Io e te dobbiamo parlare!" mi disse lei.
"Magari poi usciamo per fare un po' di shopping" le proposi mentre i ragazzi ci raggiungevano.
"D'accordo visto che dobbiamo comprare qualcosa per il ballo di venerdì!" mi disse entusiasta.
"Ballo? Quale ballo?" le chiese Lorenzo.
"Quello d'inverno... Ah giusto! Ma voi non c'eravate e quindi non potete saperlo!" disse lei con tono ovvio.
"Ma questa è l'America o l'Italia?" chiesi più tra me e me che a qualcuno. "Ci sono più balli che a Mystic Falls!" dissi e i ragazzi mi guardarono dubbiosi mentre Chiara annuiva convinta.
"Mystic che?" chiese Lorenzo.
"Mystic Falls la città dove è ambientato The Vampire Diaries!" gli disse Chiara facendo un cenno con la mano come se volesse dire 'te lo spiego ma tanto tu non puoi capire'.
"Quale attore da strapazzo è coinvolto stavolta?" chiese Tommaso che mi sembrava più loquace del solito.
"Conoscendo Juls, sarà Alex Pettyfer" disse Lorenzo convinto.
"In realtà non c'è ma vorrei tanto che i produttori trovassero un posticino anche per lui!" disse Chiara sognante per poi ridestarsi e concludere "Comunque in quel telefilm ci sono un sacco di gran fighi anche se i miei preferiti sono Daniel Gillies e Ian Somerhalder!" concluse di dire.
"Chiamalo con il suo vero nome: Smolder hotter" le dissi ridendo mentre i ragazzi si vedeva che stessero per morire.
"Quindi Delena anche tu?" mi chiese.
"Sì anche se sarei Stelena per avere Ian tutto per me!" le dissi ridendo.
"Delena, Stelena ma che roba è?" chiese Lorenzo schifato.
"È il nome del pairing cioè l'insieme dei nomi dei protagonisti" gli disse Chiara sconvolta che non lo sapesse.
"Quindi io e Juls saremmo Luls mentre tu e Tommaso sareste i Tiara! Figo il vostro avrebbe anche un senso!" disse Lorenzo tutto emozionato.
"Questo ce lo siamo giocati" le dissi scherzando.
"Per fortuna non sa niente del Forwood!" mi disse più a bassa voce e in quel momento suonò la campana così fummo costretti a rientrare in classe per le ultime ore di lezioni, che fortunatamente finirono anche quelle.

Lorenzo mi riaccompagnò a casa con la sua macchina visto che il mio motorino era restato a casa.
"Allora Juls..." mi iniziò a dire quando eravamo ormai sulla porta di casa.
"Ti andrebbe di venire al ballo con me?" mi chiese tutto d'un fiato.
"È un secondo appuntamento per arrivare più velocemente al terzo?" gli chiesi in un toni che era a metà tra lo scherzoso e il malizioso.
"Beh... Che dire, mi hai scoperto!" mi disse lui stando al gioco.
"Seriamente... Mi farebbe molto piacere!" gli dissi tornando seria prima di baciarlo.
"Anche a me!" mi disse quando ci staccammo.
"Ci vediamo domani a scuola" gli dissi prima di entrare in casa ma lui  mi trattenne per un braccio.
"Non mi inviti a entrare?" mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
"No perché devo fare i compiti..." gli dissi ma mi interruppe.
"Stai di dicendo che mi preferisci ai compiti?" chiese facendo il broncio.
"No, sto dicendo che ti ho preferito per quasi due settimane ai compiti quindi è ora che mi metta a studiare!" gli dissi prima di dargli un ultimo bacio e poi se ne andò.

Mercoledì pomeriggio, due giorni più tardi, andai a fare shopping con Chiara.
"Tu mi devi raccontare tutto!" mi disse non appena aprii la porta di casa mia per farla entrare.
"Allora cosa avete fatto di bello?" mi chiese.
"Non ti ricordi?" le chiesi per poi continuare "Abbiamo raccontato già tutto l'altro ieri alla prof?" conclusi di dire.
"Si ma io non voglio i dettagli sull'Empire State Building, voglio sapere tutto quello che avete fatto quando eravate da soli" mi disse ammiccando.

"Per favore dimmi che l'avete fatto!" concluse infine.

"Sì, l'abbiamo fatto" le dissi e la vidi esultare.

"Finalmente non ci speravo più guarda.... quindi adesso state insieme?" mi chiese curiosa.

"Non lo so... cioè lui è strano..." le dissi.

"In che senso?" mi chiese.

"Nel senso che fino a domenica non mi aveva mai chiesto di uscire... poi però si è arrabbiato quando mi ha visto baciarmi con Marco!" le dissi.

"Come hai baciato Marco?" mi chiese sconvolta.

"Più che altro è lui che ha baciato me... comuqnue sono stata io a chiedergli di venire da me.... perché volevo chiudere una volta per tutte con lui!" finii di spiegarle.

"Tornando a Lorenzo... lui ti ha chiesto di uscire?" mi chiese.

"Sì, ma più che uscire siamo rimasti a casa sua a vedere un film e poi lunedì mi ha chiesto di andare al ballo con lui!" le dissi sorridente.

"E ora basta parlare e andiamo a fare shopping!" le dissi mentre la trascinanavo per un braccio.

"Ma io volevo sapere molto di più!" mi disse mettendo il musino da cucciolo.

"Lo so, ma lo shopping non aspetta" le dissi e nel giro di qualche minuto arrivammo in centro con l'autista visto che avevamo pensato di tornare a casa con diverse borse e il motorino sarebbe stato poco adatto.

 

Era ormai mezz'ora che stavamo facendo shopping e non so per quale miracolo ma aveva entrambe già trovato il vestito adatto, io ne avevo comprato uno viola mentre lei uno azzurrino entrambi ci arrivavano più o meno al ginocchio.

In quel momento eravamo in cerca per gli accessori giusti, quando entrammo in un negozio di biancheria intima e lì mi ricordai che dovevo uccidere Chiara per quello che aveva fatto prima della partenza per New York.

"Ma eri impazzita o cosa!?!?" le dissi.

"Tanto lo so che non ti è diaspioaciuto ne a te ne a Lorenzo visto il messaggio che mi ha mandato e visto che l'avete fatto!" disse convinta delle sue opinioni.

"Ti perdono solo perché non mi va di seppelire cadaveri oggi pomeriggio!" le dissi ridendo.

Tutte e due facemmo i nostri acquisti, trovammo le scarpe giuste con le borse abbiante e quant'altro. Quando uscimmo dal negozio di scarpe però ricevemmo una sorpresa, infatti appoggiati alle proprie auto c'erano Lorenzo e Tommaso ad aspettarci.

"Salve ragazze!" ci disse Tommaso.

"Avete fatto un buono shopping?" ci chiese Lorenzo.

"Che ci fate voi due qua?" li chiese Chiara sospettosa.

"Abbiamo pensato che sareste state stanche a tornare a casa con tutti i vostri pacchetti e pacchettini, così abbiamo pensato..." disse Lorenzo e Tommaso concluse per lui.

"Chissà se le ragazze hanno bisogno di un passaggio per tornare a casa?" ci disse, sinceramente mi iniziavano a fare paura visto che ognuno concludeva le frasi dell'altro.

"Oh ma quanto siete stati carini!" li disse Chiara con falso tono gentile.

"Apparte che c'era il mio autista... comunque dov'è il trucco?" li chiesi guardandoli sospettosa mentre quei due si guardavano come se stessero pensando di dirci la verità o meno.

"E va bene!" disse Lorenzo "Ci hai beccati!"

"In realtà ci serve il vostro aiuto per scegliere lo smoking!" concluse Tommaso.

"Va bene, visto che siamo di buonumore e abbiamo finito di fare shooping, vi daremo una mano!" li disse Chiara dopo un'occhiata d'intesa con me.

"Ok, dico al mio autista di tornarsene a casa e poi andiamo" li dissi, feci quello che avevo detto e tornai da loro.

"Bene ragazzi, andiamo!" li dissi.

 

Dopo molti giri finimmo anche con loro e tornammo a casa.

"Cosa hai comprato di bello?" mi chiese Lorenzo mentre scendevo dalla sua macchina con diverse buste.

"Non te lo dico!" feci finta di dirgli.

"Cattiva!" disse mettendo il broncio, lo baciai e dopodichè ci salutammo e tornammo ognuno a casa propria.

 

Il venerdì del ballo era arrivato eanche mio padre era tornato a casa.

Lorenzo sarebbe passato a prendermi alle sette e a quell'ora io dovevo ancora vestirmi. Dopo qualche istante, sentii suonare il campanello.

"Vado io!" mi urlò mio padre da sotto.

Non volevo lasciare da solo Lorenzo con mio padre così mi infilai scarpe e vestito e presa la borsa scesi le scale, non prima di aver dato un'ultima occhiata a trucco e capelli nello specchio del corridoio.

"... Quindi divertitevi ma non fatemi diventare nonno troppo presto!" disse mio padre a Lorenzo.

"Juls sei stupenda!" mi disse Lorenzo restando a bocca aperta.

"Per una volta hai ragione!" gli disse mio padre "Anche se chiudi la bocca o ci entreranno le mosche!" gli disse concludendo.

"Ecco da chi ha preso il sarcasmo sua figlia!" disse Lorenzo scherzando.

"Sì però diciamo che Giorgia è anche peggio di me a volte!" disse mio padre continuando a parlare con Lorenzo come se io non ci fossi.

"Bene ragazzi, adesso andate! O farete tardi!" ci disse mio padre.

"E divertitevi mi raccomando!" ci disse prima di lasciarci uscire fuori di casa. Mi misi il cappotto e andai verso la macchina di Lorenzo.

"Tieni!" mi disse Lorenzo porgendomi una rosa viola come quella che aveva lui nel taschino dello smoking.

Io la presi e me la misi al polso, dopodichè presi l'iniziativa e lo baciai di slancio.

"Sì Juls, però se fai così non ci muoviamo da questo pacheggio!" mi disse scherzando e io mi misi a ridere.

 

Una volta arrivati a scuola il ballo era ormai cominciato ed io cercai con lo sguardo Chiara e Tommaso che trovai vicino al bancone del bar e così li raggiungemmo.

"Ciao ragazzi!" li salutai.

Ordinammo anche noi da bere e poi ci andammo a sedere a un tavolo. Neanche a farlo a posto dopo un po' i fu I look after you dei The fray e Lorenzo mi chiese di ballare.

Ballammo un sacco di canzoni dalle più lente alle più movimentate, da Hero di Enrique Iglesias a I'm sexy and i know it dei LMFAO.

Verso mezzanotte il ballo finì e Lorenzo mi riaccompagnò a casa.

 

Eravamo sulla porta di casa mia.

"Lorenzo allora ci vediamo domani!" gli dissi.

"Quindi stasera niente..." mi disse in tono allusivo.

"No perché c'è mio padre!" gli dissi.

"E va bene!" mi disse prima di baciarmi e io lo staccai subito da me.

"Nenache il bacio della buonanotte?" mi chiese.

"E va bene, quello te lo posso concedere!" gli dissi sorridendo prima di baciarci per quella che mi sembrò un'infinità di tempo.

"Domani pomeriggio di andrebbe di venire al cinema con me?" mi chiese.

"D'accordo!" gli risposi sorridendo e poi, dopo un ultimo bacio a stampo, se ne andò.

 

Angolo dell'autrice:

 

Penultimo capitolo ragazze... non ci posso credere che sia quasi finita! Settimana prossima posterò l'ultimo capitolo e quando ricomincia la scuola comincerò a postare la seconda parte!

Grazie a tutte quelle che recensiscono, mettono la storia tra preferite, ricordate o seguite e che mi mettono tra gli autori preferite! Grazie davvero... per me vuol dire molto!

Grazie anche a chi mi ha fatto gli auguri martedì scorso!

Un bacio

Alla prossima

Vale

  
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