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Autore: eltanininfire    13/07/2012    4 recensioni
E se a Mystic Falls arrivassero cinque misteriosi quanto affascinanti ragazzi, amici degli Originari? E se due di loro fossero sorelle e si chiamassero Salvatore? Elena ha deciso di completare la Transizione per stare con Stefan. Cosa accadrà a Damon? Attenzione, Post terza stagione!
Dal capitolo 18:
POV NIKLAUS
[...]
Ci avrebbe messo del tempo, un bel po’ di tempo, ma lo avrebbe capito. Che amava Talia come lei amava lui, che loro erano quello che tutti cercano e sognano, che il loro petto quasi esplodeva quando si guardavano, si toccavano. Che senza l’altro non potevano più vivere. Che per loro poteva scomparire l’Universo intero tranne loro e non se ne sarebbero accorti.
ATTENZIONE! STORIA SOSPESA PERCHÈ IN REVISIONE. MI SCUSO CON I NUOVI E I VECCHI LETTORI.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are sisters forever'
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Tra psicopatiche e maniaci forse mi sto innamorando Ciao a tutti! Come vedete sono tornata! Ho capovolto i POV rispetto al capitolo precedente. Spero vi piaccia.
Sotto, nel mio spazietto, c’è una simpatica discussione tra me ed alcune persone che non pensereste mai di vedere qui… <3


 TRA PSICOPATICHE E MANIACI FORSE MI STO INNAMORANDO


POV TALIA

La mia occasione si presentò circa tre settimane dopo quella discussione sui Salvatore di Mystic Falls. Io e mia sorella avevamo iscritto a scuola quei testoni di Lucas, Simon e Cassandra, che non volevano assolutamente andarci. Dicevano “Ma se ci andiamo noi potete benissimo venire anche voi”. È stata una vera impresa far capire loro che noi dovevamo stare attente ai vampiri, licantropi e streghe locali e proteggerli in caso di bisogno. Alla fine avevano ceduto.
Il sindaco Carol Lockwood aveva insistito per averci nel Consiglio dei Fondatori e così sono stata costretta a partecipare a quelle noiose riunioni. Annabeth, avrò la tua testa!
Ad ogni modo, quel pomeriggio i miei amici dovevano andare alla pensione dei Salvatore per un pomeriggio di studio e io avevo insistito per accompagnarli. Magari avrei incontrato Damon.
Stavo guidando come una pazza, accanto a me Annabeth mi stava strillando di rallentare, imitata da Cassandra, la quale aveva assunto una sfumatura verdognola che la faceva tanto assomigliare ad uno spirito acquatico. Lucas e Simon ci ignoravano dai sedili su cui erano bellamente spaparanzati con gli auricolari nelle orecchie. Il volume era talmente alto che potevo perfino cantare insieme a loro, ma si sarebbe creato un macello dato che le canzoni erano diversissime. Tra “Born This Way” di Lady GaGa e “Cercavo amore” di Emma Marrone non sapevo che brano musicale spedire a quel paese. Per carità, mi piacevano entrambi i pezzi, ma in quel frangente non erano d’aiuto, per niente.
Grazie al cielo arrivammo a destinazione proprio in quel momento. Vidi un ragazzo dai capelli castani che ci aspettava sulla soglia di casa e sogghignava. Repressi l’impulso di tirargli un cazzotto sul naso.
-Su, muovetevi! Scendete! Altrimenti vi spedisco fuori a calci del sedere!-
Obbedirono tutti all’istante, poi abbandonai anch’io l’auto.
-Io mi chiamo Stefan. E così siete voi due le nuove Salvatore!- esclamò il ragazzo.
Poi da dentro sentimmo qualcosa che assomigliava a –No! Ancora la psicopatica no!- detto da quell’odioso di Damon, che comparve poco dopo davanti ai miei occhi.
Io incrociai le braccia sotto al seno, pronta a combattere sia fisicamente sia verbalmente. –Ehi! Chi è la psicopatica? Parla il maniaco!- ribattei.
Mia sorella alzò gli occhi al cielo. –Vacci piano con gli insulti- mormorò.
-Non mi sembra un insulto, detto da una psicopatica. Probabilmente è un difetto di famiglia-
-Forse non lo sai, ma ti sei appena insultato da solo, ragazzino- ringhiò mia sorella.
-Ehi, chi è che insulta adesso?- le dissi con un sorriso. Lei roteò gli occhi e mi sorrise di rimando.
-Ok, ok, basta! Vi ricordo che siamo qui per studiare non per prenderci a parole!- disse Simon, prendendo in mano la situazione.
Immediatamente ci calmammo tutti, effetto del suo potere sui nostri nervi. A volte lo chiamavo Jasper, come il vampiro Cullen che manipolava le emozioni altrui, dato che è ciò che Simon sa fare.
Cassandra raggiunse la porta della pensione camminando leggera sul terreno, poi si voltò.
-Allora, ragazzi, entrate o fate radici lì?- chiese con un sorriso.
Era impossibile resistere davanti a tanto entusiasmo. Risi, seguita da Annabeth, Lucas e Simon.
Il mio sorriso si spense quando incontrai lo sguardo indecifrabile di Damon. Mi fissava con insistenza e curiosità, e forse anche con divertimento. Ma poi vidi un’ombra nera passare e depositarsi sul fondo dei suoi occhi così simili ai miei, trasmettendomi un’istantanea tristezza. Abbassai lo sguardo, non capacitandomi di quello che era appena successo. Un ragazzo mi aveva influenzata.
Alzai la testa verso i miei amici.
-Ragazzi, io e Annabeth dobbiamo andare. Chiamateci quando avete finito, ok?-
Risposta affermativa da tutti e tre. “Bene” pensai, perché era raro che andassimo tutti d’amore e d’accordo. Praticamente non succedeva mai.
Io e mia sorella ci dirigemmo verso l’auto.
-Dammi le chiavi- mi ordinò lei.
-Eh?- le risposi, molto intelligentemente.
-Ti ho detto di darmi le chiavi dato che sei una pazza quando guidi- ripetè.
Non mi opposi perché la mia cara sorellina era in grado di incenerirti con lo sguardo. Letteralmente. Una volta Lucas ha veramente preso fuoco dopo che l’aveva fatta incavolare sul serio.
Perciò mollai il pezzo di metallo in mani sue e con un sospiro mi diressi verso il posto del passeggero.
Intanto i miei amici erano scomparsi all’interno di quella casa enorme.
All’improvviso la porta si aprì e ne uscì Damon completamente vestito di nero. Poteva chiedere la parte della Morte nel remake moderno de “Il settimo sigillo”. Ad ogni modo, il ragazzo coprì in pochi passi la distanza che lo separava da noi – da me, realizzai – e si appoggiò alla macchina, proprio dalla mia parte.
Dannazione! Il finestrino è abbassato! Annabeth, accidenti a te e alla tua mania di sentire il vento tra i capelli!
Damon è vicino, troppo per i miei gusti.
-Ragazze, ma come mai tutta questa fretta? Dai, venite dentro. Non vi mangiamo mica- disse con un sorriso falso. Mia sorella battè le mani e saltellò sul posto, cosa molto ardua dal momento che su trovava su un sedile.
Io invece fulminai il ragazzo. Avevo notato che mi aveva fissato per tutta la durata del suo discorsetto (un monologo più che altro), come se parlasse solo con me e Annabeth fosse invisibile.
A malincuore accettai. Anche perché sarebbe stato difficile, se non impossibile, calmarla in questi momenti. Scesi lentamente dalla macchina, avendo cura di non staccare mai gli occhi da terra e, se proprio lo dovevo fare, di non incrociare mai gli occhi di Damon.
Annabeth saltellava come una capra di montagna (per carità, non ce l’ho con loro, ma mi sembrava un buon paragone), io ero sinceramente annoiata e Damon… beh, lui continuava a guardarmi, mi sentivo a disagio sotto quei riflettori blu oceano.
Poi, miracolo! Staccò gli occhi da me e si avviò verso casa senza girarsi indietro a controllare che lo stessimo seguendo, quella ritardata mentale (adesso ne ho la conferma) gli andò dietro e a me non restò altro da fare che incamminarmi verso la pensione.
Damon ci aprì la porta. –Prego- disse, sorridendo.
“Non lo guardare!”
Annabeth entrò nell’edificio.
“Non lo guardare! Non entrare!”
Feci un passo.
“Non lo guardare! Non sai cosa potrebbe succedere!”
Feci un altro passo.
“Non lo guardare! Potrebbero scoprirvi!”
Un terzo passo e fui sulla soglia della pensione. Il mio braccio sfiorava il petto di Damon, elegantemente appoggiato allo stipite della porta col sorriso sulle labbra.
“E che labbra! Ma cosa sto pensando?? Non lo devo guardare!”
Mi feci forza ed entrai.
Ancora non lo sapevo, ma sarebbe stata la fine della mia maledizione e l’inizio di una nuova avventura.


POV DAMON

Ero riuscito a convincerle ad entrare. Volevo sapere quale fosse il loro problema e perché la mia moretta continuava a rispondermi male. Volevo sapere cosa le avevo fatto. Mi ero già scusato per il nostro primo incontro perciò non capivo il motivo di tanta indisposizione nei miei confronti.
Appena lei e la sorella furono dentro, chiusi la porta alle mie spalle, attirando i loro sguardi.
-Talia!!!- La piccoletta era corsa verso di lei e le era saltata in braccio stile koala, avvolgendo le gambe e le braccia attorno al suo corpo.
-Sei rimasta!!- le urlò all’orecchio.
-Si, si, sono qui, non gridare. Adesso per favore scendi, mi stai spezzando in due- La ragazzina obbedì senza discutere.
Bene, grazie alla piccola Cassandra avevo scoperto come si chiamava quella ragazza che occupava ormai tutti i miei sogni. Grazie ragazzina!
Presi la parola e mi rivolsi alle sorelline.
-Volevo parlare con voi due in privato-
Talia incrociò le braccia sotto al seno e mi guardò, ormai era avversa ad ogni mia proposta. Alla fine riuscii a portarle nel mio studio per discutere.
-Ma che avete voi due contro di me? Anzi, che hai tu?- sbottai, riferendomi più alla minore che alla maggiore delle sorelle.
-Noi non abbiamo niente, che hai tu, invece?-
-Io? Ma che vi ho fatto?-
-E te lo chiedi pure?- Ahi! Talia si era arrabbiata. Assomigliava ad una piccola tigre.
-Ma che risposte assurde sono queste?-
-Sono le tue domande ad essere assurde, io ti rispondo di conseguenza!- Gli occhi blu della ragazza si erano accesi di rabbia, sembrava quasi che volesse fulminarmi.
-Ok, ok, smettetela. Sembrate due bambini!- disse la biondina, che era accorsa per dividerci.
Senza accorgermene mi ero avvicinato così tanto a Lei che i nostri nasi quasi si sfioravano. Dallo sguardo lievemente scioccato della mia Tigrotta capii che anche lei l’aveva intuito.
Ero confuso, come avevo fatto a non sentire la sua vicinanza in un momento simile? Probabilmente ero troppo occupato ad urlarle contro.
Ma non bastava, se avessi fatto qualche altro passo sbagliato, Elena me l’avrebbe fatta pagare e, considerando l’amicizia che legava Lei alla BarbieOriginal, era probabile che Rebekah avrebbe messo da parte le divergenze con la doppelganger per aiutarla a farmi a fettine.
Non trovando una risposta decente girai sui tacchi e tornai nel salone dagli altri, abbandonando le sorelle nel mio studio.
Poco dopo sentii dei passi dietro di me, così mi girai.
Talia stava avanzando verso di me, arrabbiata come non mai. Mi arrivò vicino e piantò i suoi occhioni blu nei miei color oceano. Pensai che volesse riprendere la discussione di prima ma mi sorprese, facendo quello che solo Elena prima di lei aveva avuto il coraggio di fare.
Mi schiaffeggiò.
Esatto, mi diede uno schiaffo.
Non disse niente, mi superò e uscì, seguita dalla sorella che stava cercando di farla ragionare.
Sentii solo il rombo di un motore, poi più nulla.


Spazietto dell’autrice:
lo so, lo so, sono in ritardo, ma l’ispirazione si è gettata nel cesso e aveva tirato lo sciacquone T.T
Ma ora sono qui! Meglio tardi che mai, giusto? :-)
Certo, come no. Era meglio se fossi rimasta a casa e l’ispirazione nel gabinetto…
Ma come ti permettiii??? Razza di brutto [*+*§@ç*] che non sei altro! La prossima volta che osi ancora ti faccio esplodere in minuscoli pezzetti!
Ti ricordo che io sono il più grande dei Tre Pezzi Grossi, il signore delle nuvole, il re del cielo, l’imperatore dei fulmini!
Scusate gentili lettori, questo è Zeus che si è introdotto in questa ff tramite il crossover che sto scrivendo *poi si rivolge al fulminato* tornatene tra le nuvolette, razza di decerebrato!
*chissà come appare Era, la moglie di Zeus*
Brava! Brava! Tu si che hai capito tutto dalla vita! Sono la tua fan numero uno!
Ehm, ehm, oook. Torniamo al capitolo.
Sì, che è meglio!
Chiudi il becco tu! Dicevo, ora sono tornata con il terzo capitolo. È stato un parto perché io Talia e Damon non ce li vedo proprio a litigare, piuttosto a sbaciucchiarsi, ma arriveremo anche a quello…
Ma dico, perché a questa povera ragazza hai dovuto dare il nome di mia figlia? Dico, perché? E poi l’hai scritto anche sbagliato, si scrive con l’acca! Thalia, hai presente? Thalia…
*Sospiro sconsolato da parte mia, sospiro sconsolato da parte della divina Era* Talia senz’acca è la versione italiana del nome di tua figlia! Era per differenziare un po’, razza di testone!
Ah… * il padre degli dei si gira e se ne va*
Scusalo… *e sparisce anche la regina Era*
Aspetti, divina Era!
*ricompare*
Sì? Che c'è?
Mi potrebbe inviare un commentatore speciale direttamente dall'Olimpo o dal Campo Mezzosangue? Che ne so... Tipo Poseidone, o Percy, o qualcun'altro?
Con molto piacere! *e scompare*
*aspetto un pò e dopo un minuto appare di nuovo la regina del cielo con... Percy Jackson, con addosso un’armatura azzurrina e brandendo Vortice come un’affettatutto* *sorrido come una ragazzina*
Ehi! Dove sono finito? E dov’è Annabeth? Mi stavo allenando con lei!
*Era sparisce, di nuovo, lasciandoci soli* Ciao Percy!
E tu chi saresti?
Mi chiamo Aryela (nome inventato, pardon), sono una scrittrice di fanfics e sto scrivendo un crossover tra voi e la mia versione di the vampire diaries, quarta stagione...
*il figlio di Poseidone alza un sopracciglio*
Va bene! Basta che mi fai da commentatore alla storia, ok?
Ok! Ci sto! Basta che non mi riporti per un po’ al Campo, Annie sta diventando appiccicosa... *si sente un tuono in lontananza, di sicuro è Atena che non approva ciò che Percy ha appena detto*
Ok, ok, ritiro tutto, va bene? *nessuna risposta, lo prendiamo entrambi come un si*
Oook, sotto vi lascio la foto di Cassie e... dallo 'spazietto dell’autrice' è tutto, alla prossima dalla vostra scrittrice e dal vostro Calamaro preferiti!!
Ciaooo!
Ciaooo!

Aryela&Percy

P.S.: Ehi! Chi hai chiamato “Calamaro”?? :-)
P.S.: Qui c'è il link per la foto di Cassandra
   
 
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