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Autore: Fire Gloove    13/07/2012    4 recensioni
Jacopo, alle medie, era il ragazzo più popolare della scuola.
Lucio il più sfigato.
Alle superiori si ritrovano compagni di banco.
Si attraggono, poi diventano amici. E poi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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NOI COSA SIAMO? (J)

 

E no, eh! Il cellulare che suona no!! Chi diavolo è che chiama alle otto di sabato mattina?!?!?

Scendo dal letto sbuffando e rispondo, pronto a mandare a quel paese chiunque abbia osato disturbarmi.

-Pronto, chiunque tu sia, richiama ad un’ora dec…-

Vengo interrotto dalla voce al’altro capo del filo.

-Jaco, sono nei guai-

Perfetto, e ora come diamine faccio ad attaccargli il telefono in faccia?

-Rio, dove sei?-

-Sotto casa tua, posso salire?-

-Sì, ma entra dalla finestra, l’interrogatorio di mamma me lo eviterei, a quest’ora…-

-Ok, arrivo.-

Quasi tutti possono pensare che sia impossibile entrare dalla finestra di una camera che sta al quinto piano senza spezzarsi l’osso del collo, ma io e Dario abbiamo studiato un metodo pressochè infallibile che utilizziamo da anni, ormai.

Mi affaccio e lo vedo arrampicarsi sul vecchio ippocastano che si trova proprio sotto la mia stanza. Arrivato all’altezza del secondo piano salta sul cornicione, che fortunatamente è abbastanza largo. A quel punto io gli butto giù una vecchia scaletta di corda, su cui lui si arrampica facilmente e, dopo qualche sbuffo, eccolo scavalcare il davanzale.

-Un giorno o l’altro mi ucciderò, sai?- mi dice ansimante.

Io lo guardo male e borbotto –Si può sapere che è successo? Sei arrivato in un momento alquanto… delicato.-

Lui mi guarda interrogativo, poi alza lo sguardo e vede Lucio. Inizialmente ha un’impressione confusa, lo sguardo che passa lentamente da me, ancora in boxer, a lui, sdraiato sul letto e con la faccia di un acceso color peperone. Poi sembra comprendere e sgrana gli occhi, boccheggiando. Quando riesce a riprendere l’uso della parola, mi fissa e fa –Non è che c’è qualcosa che devi dirmi…?-

-Sì, dopo possiamo parlarne, ma prima posso sapere perché sei piombato a casa mia alle otto del mattino?!?!?-

-Ah, ecco, sì… Hai presente quei cretini della sqadra di basket del “Copernico”?-

-Quelli con cui, dopo l’ultima partita, abbiamo quasi fatto a pugni?-

-Loro- conferma lui. –Ecco… sta mattina me ne sono ritrovati tre sotto casa, ero ppena uscito per portare fuori Aria. Hanno iniziato a spintonarmi, e so che avevano tutte le intenzioni di menarmi a sangue, ma Aria ne ha morso uno. Gli altri si sono spaventati e alla fine hanno battuto in ritirata. Ma Aria è scappata, e ora non la trovo da nessuna parte…-

Rimango un attimo in silenzio. Posso capire che si senta malissimo. Non so cosa farei se perdessi Roger…

-Dacci venti minuti, ci vestiamo e ti aiutiamo a cercarla. O almeno, io ti aiuto, tu che fai?- dico, voltandomi verso Lucio, ancora seduto sul mio letto.

-Vengo anche io, ovviamente!-

Tempo mezz’ora e siamo fuori di casa. Prendiamo la metro e arriviamo dalle parti di casa di Dario, da dove cominciamo le ricerche. Sappiamo che, visto che ormai sono passate un paio d’ore, Aria non sarà più nelle vicinanze, ma un punto da dove cominciare ci serviva.

Dopo una mezzora passata a cercare, decido di prendere in mano la situazione.

-Senti, Rio, così non combineremo mai niente. Facciamo così: tu vai a vedere se l’hanno portata al canile, io e Lucio la cerchiamo nel parco qui dietro, ok?-

Lui, sempre più avvilito, annuisce, così ci separiamo.

Camminiamo da dieci minuti e Lu non ha ancora detto mezza parola, sto cominciando a pentirmi di essermi separato da Dario. Cerco di cominciare una conversazione ma, incredibilmente, lui finalmente apre bocca, precedendomi.

-Tu e Dario vi conoscete da molto?-

Io sorrido –Praticamente dalla nascita: le nostra madri sono amiche da sempre! Una volta vivevamo anche nello stesso palazzo, ma poi i miei hanno divorziato e, sai, quell’appartamento era intestato a papà, così io e la mamma ci siamo trasferiti dove viviamo ora.-

-Capito. Sembra un ragazzo davvero simpatico, e un buon amico, anche. La mia migliore amica si chiama Ro… cioè, Gaia. Vive nella mia stessa trada, anche noi ci conosciamo da quando eravamo piccolissimi. Un giorno te la faccio conoscere… anche se non so se potreste andare d’accordo… probabilmente vi picchiereste a sangue…-

-Ah bene, allora non sono sicuro di volerla conoscere…- dico, scoppiando a ridere.

Dopodichè cala il silenzio.

Comincio a chiedermi se devo parlare di quello che è successo sta mattina, magari dovrei aspettare che sia lui a farlo..

Oh, al diavolo, che sono tutte ‘ste seghe mentali, non è da me farmi dei problemi simili.

Quindi, prendo fiato e comincio.

-Senti, Lu… per quello che è successo, o che comunque stava per succedere, prima… non so, sono un po’ confuso. Fino a tre mesi fa ero convinto di essere perfettamente etero, poi sei arrivato tu e hai scombinato tutto…-

Mi volto verso di lui, che mi guarda con gli occhioni verdi spalancati e poi balbetta

-Quindi pe… per te non sono solo un… gio… giocattolo?-

Io sgrano gli occhi, ma come diamine fa a pensare una cosa del genere?!?

-Certo che no!!-

-Quindi adesso cosa siamo? Amici, fid… fidanzati?- dice, incespicando sull’ultima parola.

Io mi sento arrossire e replico

-Be’… fidanzati mi sembra un po’ definitiva come parola ma… d’altronde due semplici amici non farebbero di certo quello che stavamo per fare noi… qualsiasi cosa stessimo per fare… Quindi… dico che potremmo provarci…-

-E se qualcuno ci chiede se stiamo insieme che gli devo rispondere?-

-Digli che la situazione è complicata e poi svicola su un latro argomento- gli dico.

Segue un breve silenzio, in cui ricominciamo a cercare il cane, poi mi fa, arrossendo in maniera improponibile

-Non è che potrei avere un… un altro bac… bacio?-

Io sorrido e mi chino su di lui, dolcemente. Poggio le labbra sulle sue e penso che questo è il nostro primo vero bacio, visto che quando ha preso l’iniziativa sta mattina io stavo ancora dormendo.

Mi rendo conto che forse è il bacio più bello della mia vita. Sicuramente mi trasmette sensazioni dieci, ma che dico, cento volte migliori a quelle che mi trasmettevano le ragazze che ho baciato.

Quando ci stacchiamo gli sorrido dolcemente, ed in quel momento il cellulare mi vibra di nuovo.

Lo prendo e leggo un messaggio di Dario.

“Ho ritrovato Aria, era la canile. Venite a casa mia?”

Perfetto, tutto si è risolto per il meglio. Sorrido e mi avvio verso casa del mio migliore amico, con Lucio che mi cammina accanto.

 

 

L’angolo dell’autrice (?): Macciao a tutti, scusate il ritardo!!

Come va? Questo capitolo mi piace parecchio, anche se non come il precedente, voi che ne dite? Fatemi sapere!!

Alla prossima,

un bacione,

Fire

   
 
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