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Autore: _Lightning_    13/07/2012    5 recensioni
Tony è appena tornato dall'Afghanistan, ma i ricordi della prigionia continuano a tormentarlo, rivelando un lato della sua personalità che non aveva mai conosciuto.
Dal capitolo 4, "Insomnia": Due uomini parlano intorno al fuoco, uno di fronte all'altro. Le fiamme si alzano e si inseguono in mezzo a loro. Uno dei due, quello più magro, prende un rametto e smuove le braci come riflettendo sulla risposta dell'altro. Il bagliore del fuoco si riflette nei suoi occhialetti rotondi e ne cela lo sguardo vivo.
L'altro, più robusto e giovane ma dall'aspetto provato, si agita sullo sgabello dov'è seduto, messo a disagio dal quel silenzio.
Infine l'uomo magro sospira e lo guarda di nuovo negli occhi.
-Il tuo lavoro sembra essere molto richiesto, qui.-

[post-Afghanistan // Spin-Off di "It's Just My Phosphorescent Shampoo" // Serie: Newborn]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Yinsen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Newborn'
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4. In Your Head

 

"In your head, in your head
They're still fighting,
With their tanks and their bombs,
And their bombs and their guns.
In your head, in your head, they are dying..."
 
[Zombie - The Cranberries]

 
 
Freddo, un freddo pungente che si insinua nelle ossa e le gela dall'interno.
Buio, interrotto da un debole bagliore arancione che tremola sulle pareti e ne accentua le asperità.
Lo scoppiettio di un fuoco risuona in sottofondo, amplificato in quel piccolo spazio.
Nuvolette di vapore si levano nell'aria umida.
 
– Tu perché sei qui? –
 
– Per... lavoro. –
 
Due uomini parlano intorno al fuoco, uno di fronte all'altro. Le fiamme si alzano e si inseguono in mezzo a loro avvitandosi in lingue sinuose.
Uno dei due, quello più magro, prende un rametto e smuove le braci come riflettendo sulla risposta dell'altro.
Il bagliore del fuoco si riflette nei suoi occhialetti rotondi e ne cela lo sguardo di un azzurro vivo.
L'altro, più robusto ma dall'aspetto più provato, si agita sullo sgabello dov'è seduto, messo a disagio dal quel silenzio.
Infine l'uomo magro sospira e lo guarda di nuovo negli occhi.
 
– Il tuo lavoro sembra essere molto richiesto, qui. –
 
Parla senza rancore. È una semplice constatazione, ma l'altro si stringe nel suo giacchetto lacero sentendo improvvisamente più freddo.
Non contesta ciò che ha detto, ma sembra trattenere le parole e si morde il labbro inferiore.
Adesso fissa anche lui il fuoco, ma distoglie subito lo sguardo e lo fissa sulle sue mani ferite e sporche di sangue, fuliggine e olio per motori, come se volesse prendersela con loro.
Il bagliore del fuoco diventa più ampio e avvolge la grotta, cancellandone i contorni e spegnendosi poi in un pozzo d'inchiostro.

Un alone azzurrino si accende nel buio, illuminando fiocamente il suo volto di una luce fredda e innaturale, scolpendo le ombre dipinte sul suo viso.
È disteso su un mucchio di coperte, supino, una mano dietro la testa e l'altra che picchietta distrattamente sulla piastra metallica infissa nel suo petto.
Gli occhi sono spalancati nel buio, immobili e persi in pensieri insondabili.
Respira piano, lentamente, e l'aria gelida gli punge i polmoni affaticati prima di diventare un alone opalescente davanti al suo volto.
Distoglie un istante lo sguardo dal vuoto e lo concentra sul congegno che lo tiene in vita.
Fa una smorfia e si scompiglia i capelli, poi sospira e torna a fissare il buio sopra di sé. L'occhio rosso di una telecamera ricambia il suo sguardo.
Si copre il volto con un braccio per non vederlo, e  solo allora crolla addormentato, esausto.
Il puntino di luce rossa rimane fisso su di lui e si allarga sempre più, fino ad inghiottirlo.
Il mondo diventa vermiglio e infuocato, poi ripiomba nel buio.

Rosso su nero nel nulla, lontano, una fiamma che si contorce fuori dalla sua portata, irraggiungibile.
Allunga una mano, sfiora il suo calore, ma quella si spegne in uno sbuffo d'arancio fluttuante. Il suo pugno si chiude sul nulla e il suo corpo cade nel vuoto.
Un lampo, ed è in ginocchio su un terreno roccioso, le gambe tremanti e incastrate in piastre di metallo. La terra è tinta di sangue, una marea che sale lentamente.
Fiamme vere divampano attorno a lui, divorano la luce che filtra dall'uscita.
L'uomo riverso davanti a lui respira rantolando, fissandolo con l'azzurro penetrante dei suoi occhi.
La sua mano è fiacca, stretta nel suo pugno ferrato.
 
– Non sprecare la tua vita, Stark. Non sprecarla... – un flebile sussurro che si perde nel crepitio del fuoco.
 
Si spegna senza un lamento, la testa reclinata di lato e gli occhi chiusi incorniciati dai suoi soliti cerchietti dorati.
Qualcosa implode dentro di lui, e la vista gli si annebbia mentre tutto diventa di nuovo rosso.
Le fiamme avvolgono l'uomo di ferro e tutto svanisce in una nebbia nera.

È sdraiato, confuso, la mente ottenebrata dal dolore e dalla paura.
Un calore bruciante in mezzo al petto, e la sensazione che gli stiano strappando via il cuore.
Grida, colpi, una sensazione viscida nel petto, poi il nulla e ancora un grido, una voce lontana e conosciuta.
 
– Tony! –


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Note Dell'Autrice:

Eccomi qui! Sono sparita un po', ma le meritate (?) vacanze chiamano, e quindi ho avuto tempo zero per scrivere, anche a causa della pessima connessione internet e della mancanza del mio quadernino sacro (aka "Il Sacrendino").
Comunque, torno a tormentarvi con l'angst *coro funebre si leva alle sue spalle*

Sì, non mi stanco mai di tormentare il povero Tony... 
Ordunque, per questo capitolo devo dire di essere stata molto influenzata dallo stile di Haruki Murakami, di cui ho letto un paio di libri recentemente (se vi piace il genere onirico/paradossale e introspettivo ve lo consiglio assolutamente), quindi è per quest che potrebbe risultare un po' diverso dagli altri. Non me ne voglia Murakami-sama.
Nulla di nuovo, si parla della prigionia di Tony con un paio di Missing Moments in più. Nulla di speciale. E ditemi che non sono l'unica che nel film sente la voce di qualcuna che chiama Tony durante l'operazione. Ditemi che non sono allucinata, vi prego ç.ç

Beh, questo è tutto -finalmente-... ringrazio la mia Beta MoonRay che nonostante tutto continua a sopportarmi e meriterebbe una medaglia e un monumento per ciò; poi tutta la bella e brava gente che ha recensito, cioè Halley, AriCastle66, Rogue92 (grazie per seguirmi sempre <3), JoJo92, Nightly Blossom, blackpearl_ (dove sei finita? D: Ci sono i tuoi broccoli preferiti! xD), Sherlock_Watson e di nuovo MoonRay, che non paga di sorbirsi la betatura, commenta anche ;3

Grazie a tutti ^^

-Light-


P.S. So che il capitolo è cortissimo, ma il prossimo compenserà (spero)... dipende dalla mia ispiraizone.


-Tutti i diritti di Iron Man vanno alla Marvel; tutti i diritti di "Zombie" vanno ai "The Cranberries". Questa storia è scritta senza scopo di lucro.-

   
 
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