Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: LucaGasai    13/07/2012    2 recensioni
Questa fic sarà composta da tre capitoli.
I nostri eroi devono affrontare il Kishin, rinchiuso in una sfera di follia. Ce la faranno a sconfiggerlo? O saranno sopraffatti dalla sua forza? Scopritelo assieme a me in questa fic (che farà schifo)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Maka Albarn, Ragnarok, Soul Eater Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano le 07.48. Intorno a me tutto era silenzioso.
«Muoviti Soul, o farai tardi a scuola.»
«Voglio diventare un angelo.»
«Kishin Ashura, sono venuta a mietere la tua anima!»
Queste parole continuavano a rimbombarmi nella testa mentre una sua immagine si parava fissa davanti a me.
Era passato un mese dalla battaglia contro Ashura, ormai l’epidemia della follia si era placata.
Era passato un mese… dalla morte di Maka.
«Maka…» sussurai.
Decisi di uscire. Non so spiegarmi il motivo, forse speravo di dimenticare il dolore che provavo… ma a chi voglio darla a bere? Decisi di uscire sperando di trovare Maka davanti alla porta che mi dicesse “Dove credi di andare? Devi aiutarmi a casa e dopo dobbiamo andare a scuola.”
Ma sfortunatamente non accadde nulla di tutto ciò.
Mi incamminai senza una meta ben precisa.
Giunsi davanti alla Villa del Patibolo, la casa di Kid e delle sorelle Thompson.
Cercai, attraverso una finestra, di scrutarne l’interno e quando ci riuscii vidi Kid seduto su una sedia che osservava intensamente una parete.
Mi affacciai ancora di più e notai che più di un quadro era storto…
«Soul!»
«Oh, sei tu, Liz. Ciao…» dissi cercando di accennare un sorriso.
«Ogni giorno fa così. Si sveglia e rimane ad osservare quella parete per ore e noi non sappiamo che fare.»
Osservai di nuovo la parete in questione. Più che a essa, Kid sembrava interessato ad un determinato quadro. Era una pittura su tela, lo sfondo era nero mentre al centro c’era un’anima alata azzurrina che emanava luce.
Alla visione di quell’opera mi venne da piangere. Non so spiegarmi il motivo…
«S- Soul, che succ-»
«Scusami, ci vediamo…» dissi incamminandomi verso la Shibusen.
Giunsi davanti alla scalinata.
La salii e, giunto in cima, restai ad ammirare ciò che era stato costruito davanti l’ingresso della scuola.
Una statua d’oro.
Una statua d’oro dedicata a Maka.
La scultura raffigurava lei intenta ad attaccare brandendo me.
«Non sono degno di far parte di questa statua!» urlai calciando la colonna che la sorreggeva.
Su quest’ultima c’era un’incisione che citava: “MAKA ALBARN, COLEI CHE HA LIBERATO I NOSTRI CUORI DALLA FOLLIA.”.
“Già… lei da sola ha distrutto la fonte della follia che avvolgeva il mondo…” pensai.
Dopo che il Kishin divorò l’anima di Maka, quest’ultima, grazie al coraggio che aveva in sé, consumò lentamente l’anima del Kishin fino a distruggerlo dall’interno.
“Potrei farla finita in questo preciso istante…” pensai dopo aver trasformato il mio braccio in lama.
Lo avvicinai lentamente al collo.
“Se lo facessi potrei raggiungerla subito…”
«Soul, non farlo!»
«Questa voce… MAKA! Dove sei, Maka?!?!»
Mi girai e rigirai più volte in cerca di qualcosa che le appartenesse. Quegli occhi color smeraldo, quei codini, quella gonna scozzese, qualsiasi cosa sarebbe andata bene.
Ma non trovai nulla.
«Maka, perché… PERCHE’ SEI SPARITA?!» urlai in preda al dolore.
«Ho ancora bisogno di te, Maka!!»
In quell’istante udii qualcuno piangere. Mi avvicinai sempre di più alla fonte del suono. Era Crona.
«Crona, che ci fai qui?»
Non mi rispose, continuava a piangere.
Decisi di sedermi accanto a lui finché non avesse smesso.
«M-M-Maka scusami, non sono stato in grado di proteggerti. Non sono stato un buon amico per te…» disse lui in preda alle lacrime.
Nel sentire quelle parole mi alzai di scatto e gli porsi la mano incitandolo ad alzarsi.
«Avanti, devo mostrarti una cosa.»
Crona si asciugò le lacrime con la manica del suo vestito, dopodiché strinse la mia mano e si tirò su.
Ci dirigemmo vicino alla scalinata.
«Dimmi un po’, Crona, cosa vedi osservando questo panorama?»
«Death City.» rispose lui tutto d’un fiato.
«Osserva meglio.» gli dissi.
«Vedo una Death City arida e spoglia, senza un fiore ad ornare le varie aiuole, con alberi senza chioma, strade vuote, senza la solita vivacità dei cittadini.»
«Adesso voltati e dimmi chi rappresenta quella statua.» dissi puntando il dito verso la scultura.
«M-Maka…» rispose lui mentre una lacrime scendeva lungo la sua guancia destra.
«Esatto, è Maka. Maka Albarn. Quella ragazzina rompiballe che grazie alla sua anima ha liberato il mondo dalla follia. Dobbiamo ringraziare lei se ora noi abbiamo la possibilità di andare avanti con le nostre vite.»
Un'altra lacrima scese lungo il suo viso.
«Avanti, ringraziamola insieme.»
Crona, dopo avermi guardato per bene, alzò lo sguardo al cielo, come se stesse aspettando un essere divino venir giù da quella grande distesa azzurra.
«G… grazie Maka!»
«Più forte! Grazie, Maka! GRAZIE, MAKA!! GRAZIE, MAKAAAAA!!!» urlai.
«GRAZIE, MAKA! Grazie a te il mondo può finalmente cercare di raggiungere la perfezione tanto agognata!» urlò una voce da dietro di noi.
Era Kid, e assieme a lui c’erano anche Liz, Patty, Black☆Star e Tsubaki.
Cercarono tutti di sorridere anche se potevo leggere la tristezza nei loro occhi.
«Possiamo unirci a voi?» chiese Tsubaki.
«Coraggio, facciamo in modo che Maka, ovunque si trovi riesca ad udire la nostra voce. Liz, Patty, siete pronte?» chiese loro lo Shinigami.
«Certo!»
«Aaaagli ordini!»
«Yahooo! Coraggio Tsubaki, facciamo in modo che Maka riesca a sentire la voce di colui che supererà anche Dio!» strillò Black☆Star.
«Ragazzi…»,  riuscii in qualche modo a trattenere le lacrime, «venite tutti qui e urliamo tutti assieme il suo nome. Ringraziamola per tutto ciò che ha fatto per noi!»
Urlammo. Urlammo come mai in vita nostra. In città e nella Shibusen riecheggiava il suo nome.
Da una finestra dell’edificio scolastico intravidi la maschera di Shinigami e i lunghi capelli rossi del padre.
Anche loro, accompagnati da Stein, Marie, Azusa e Sid urlarono il suo nome.
Pian piano, intorno a noi, iniziarono a presentarsi gli studenti delle sezioni EAT e NOT.
Riconobbi Kim, Akane e Clay.  
Anche loro urlarono con tutte le proprie forze.
«GRAZIE, MAKA!!» urlammo tutti all’unisolo.
Grazie, Maka. Addio…
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: LucaGasai