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Autore: GleeAndFinchelSavedMe    14/07/2012    0 recensioni
Caro lettore, Sei seduto e ben comodo? Ok, sei pronto? Preparati, perchè stai entrando nel contorto labirinto che è la mente di un'adolescente improvvisatasi scrittrice. Bene, adesso che ti ho avvertito, vorrei darti il benvenuto nel mio mondo... In un mondo dove ogni cosa è perfettamente imperfetta e platealmente realistica; dove anche le risposte sbagliate sono quelle giuste. Ho scritto questo libro con la speranza di poter suscitare qualcosa, di poter accuratamente estrarre con le pinze qualche emozione rubata dal cuore, che la mente tradisce, nel lettore. Hai presente quando si dice ironicamente "Si, mo' questa stamattina s'è svegliata e ha pensato di scrivere un libro...!"? E bene sì, nel mio caso è stato proprio così. Amo leggere come amo scrivere. E' così bello immergersi nei romanzi, poter comprendere i sentimenti dei personaggi, commuoversi, emozionarsi leggendo magari qualche frase romantica... Vivere la storia e coglierne l'essenza. Così, mi è venuta la voglia per una volta di non essere il lettore, bensì l'autore.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Tutti prima o poi nella vita ti feriranno.
 Sta a te decidere per chi vale la pena di soffrire.”

Bob Marley

 

 

Uno squillante *pliin* sveglia Elena dal suo viaggio mentale e nota la luce del display del cellulare mandare un bagliore bianco dalla tasca dei jeans. Con tutta la rilassatezza possibile prende il suo iPhone dal cover glitterato azzurro e legge il messaggio.

'Basta. Mi sono rotto di te, del tuo comportamento, della tua gelosia. E' stato bello, sì, ma ora mi sono davvero stufato... La nostra amicizia finisce qui. Damon.'

Elena resta per un minuto pietrificata a fissare lo schermo. Tutti i suoi pensieri, tutti i suoi sentimenti, tutto si era cristallizzato. Il mondo per un attimo le si ferma. Il cervello smette di ragionare, mentre il cuore quasi le esce dal petto. Gli occhi gli si inumidiscono ed una lacrima come invisibile le scorre delicatamente sulla guancia, subito asciugata dal vento. Con un gesto lento prende i lati del giacchetto e si copre... Non sapeva se scappare, correre via e lasciare lì tutto il suo dolore, come se fosse davvero possibile. Ma invece resta, piega le gambe e mette il viso tra di esse.
"E' uno scherzo, non è possibile! Non deve essere possibile..." si dice Elena tra sè e sè. 
 Lei voleva bene a Damon, tantissimo bene. E forse, ancora ora gliene vuole. E' sempre stato il suo migliore amico, gli confidava tutto. Anche se, in effetti, ha notato che da un po' di tempo era cambiato... Era un nuovo Damon. Un Damon egoista, superficiale, virile. Non le piaceva per niente. Ma l'affetto per lui l'ha portata a non fare troppo caso a questo... O almeno, era quello che poteva esternamente sembrare, perché, in verità, lei ne soffriva tantissimo. E questo messaggio ne è la limpida e fredda testimonianza. Forse ad Elena le andava di credere per una volta in uno di quei "4 ever" che scrivono le ragazzine sui vetri appannati delle auto o sui muri con gli UniPoska fucsia. Credeva che la loro amicizia sarebbe continuata, sempre. Credeva che una come la loro non si fermasse alla prima sciocchezza, che non si spezzasse e che trovasse la forza di superare gli ostacoli. Credeva che loro, insieme, erano più forti del destino che li voleva dividere. Invece no, non è stato così... Perché c'è sempre qualcuno che ti tradirà, che ti ferirà, illuderà o deluderà. Aveva notato che Damon si era comportato strano in quegli ultimi giorni, ma non si aspettava questo. E non ne capiva il senso. Un monoto "Perchè? Perchè? Perchè?!" le rimbomba nella testa. Cosa aveva fatto di male? Niente. Ecco cosa aveva fatto: niente. Spesso la gente fa così... Ti incolpa di cose che non hai fatto perchè gli fa più comodo. Mentre dentro sanno che è sbagliato, che loro hanno torto, ma non sono abbastanza maturi da accettarlo.      


Un ripetitivo "Elenaaa!" lontano fa eco nella sua testa. Ed ecco che compare alle sue spalle lei, la sua ancora, il suo rifugio, il suo tutto. Bridget. Elena si gira velocemente e le si butta fra le braccia, stringendola forte. Sprofonda nei suoi capelli e il suo profumo alla vaniglia la invade. In quel momento ha bisogno solo di questo: dell'abbraccio della sua migliore amica.
"Hey, hey, Ell... Che succede?" le dice Bridget.
Elena tira su il naso e lentamente prende il telefono per mostrarle il messaggio. L'amica lo legge e la guarda per un momento con occhi solidali. Poi le fa un sorriso sincero, così lucente da illuminarle gli occhi. Anche Bridget è molto bella... Morbidi ricci nero corvino le cadono sulle spalle. Grandi occhi verdi smeraldo, lunghissime ciglia nere e pelle bianca; guance rosee e labbra sottili rosso acceso. Lei è dolcissima, protettiva e generosa: un cuore d'oro. Bridget ha sempre pensato che tra Elena e Jason ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia... Qualcosa di ben più grande, di più potente. E forse lo sapevano anche loro due, ma il loro orgoglio non gli permetteva di vederlo e capirlo. A quel punto Elena scoppia a piangere...
"Tranquilla... Ci sono io. Tranquilla. Tranquilla perchè non ti dirò di smettere di piangere... E' quello che devi fare. Si, dai, sfogati. Fai uscire tutto ciò che hai dentro. Fai uscire tutta la rabbia, tutta la delusione, tutto il rimpianto, tutta la frustazione, tutto tutto. Ora piangi, perchè so che domani starai già meglio e ritornerai più forte di prima." le dice delicatamente Bridget. Poi fa una pausa.
"Tranquilla, perchè non ti dirò le solite parole come 'Lui non ti merita...!!' ecc. Io non sono nessuno per giudicarlo... Perchè invece ti dico che so bene quanto fa male, malissimo e che è brutto, bruttissimo. Ma io ti conosco, conosco la persona forte che sei... Anche dopo aver visto il tuo lato debole uscire tutto ad un tratto. E proprio per questo so che ce la puoi fare". Le fa un sorriso grandissimo e poi riprende.
"Anzi, ti consiglio anche cosa devi fare. E' semplice: fregartene. Lo so che è difficile, ma ci riuscirai. Mandalo a quel paese, ignoralo, spalmagli in faccia la tua felicità... Tutto ciò che puoi e che vuoi. Basta che tu lo faccia!".
Elena ride e si asciuga una lacrima.
"Tranquilla, perchè so che il dolore passerà. Tranquilla, perchè ci sono io", conclude Bridget.
Elena l'afferra e le da un altro abbraccio fortissimo... Non poteva ricevere parole più consolatorie e vere di queste, e di ciò ne è grata.
"Grazie... Ti voglio bene".
"Anch'io, e lo sai... Ma adesso basta deprimerci, voglio tirarti sù di morale! Che ne dici di andare a prendere un bel gelato da *Dereck's*? Sai, proprio ieri ho notato un barista niente male...!" dice con enfasi maliziosa Bridget e scoppia a ridere.
"Coppa 'mettici tutto quello che ti pare'?"
"Coppa 'mettici tutto quello che ti pare'!" risponde Bridget, strizzandole un occhio.
Così, prendono la bicicletta e raggiungono il bar. Una coppa extra large con fragola, crema, pistacchio, cioccolata, stracciatella e in cima una spruzzata di panna. Ombrellino da cocktail, smarties, scaglie di cioccolato e sciroppo alla vaniglia.
"Ok, direi che basta! Che dici, Ell...?!" ironizza Bridget.
"Grazie, Bridget.".
"E di cosa?!".
"Di esserci... Di tutto. Grazie." le ripete, mentre gli occhi le brillano.
   
 
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