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Autore: Dark Magician    28/01/2007    9 recensioni
non è detto che sia destino, alla fine, sparire fra le ombre... magari questo dissolversi è interpretabile come qualcosa di diverso... che so, una sorta di rinascita... un modo per ritrovare il nostro cuore. //fic dedicata ai XIII. perchè ognuno merita una seconda possibilità. SPOILER SU KH2!
Genere: Malinconico, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 5- SO WARM LIKE SNOW

 

E’ un desiderio profondo, quello che strazia la mia anima incompleta

Il lontano sogno di un bianco sepolcro

dolce morte

Col tempo verrà nascosto al mondo,

ed io avrò la pace

Primavera lo coprirà di fiori profumati

avessi potuto meritarli!

Estate gli donerà succosi frutti

che marciranno come il mio cuore

Autunno farà cadere le sue foglie d’oro

silenziosa caduta di fragilità che s’infrange

Inverno infine lo sigillerà con il ghiaccio

Per il mio cuore sarà un caldo abbraccio di neve.

 

*

 

Sora fissava incantato fuori dal finestrino la neve che cadeva lentamente a ricoprire ogni cosa, e probabilmente poteva permettersi di fare poetici pensieri sul mondo esterno perché non era stipato sul sedile posteriore della macchina di Sai, dove Deym, Lae e Riku, quest’ultimo con la piccola (e furba) Noryn sulle ginocchia si dibattevano furiosamente per una boccata d’aria.

Certo, la scelta più intelligente sarebbe stata mettere Sora dietro, dal momento che era il più piccolo fra i ragazzi, e lasciare il sedile anteriore a uno degli altri tre, ma Noryn aveva insistito ferocemente per stare sulle ginocchia di Riku e Sai non voleva Lae o Deym di fianco, quindi non avevano avuto altre possibilità che mandare davanti Sora.

Ed ora il ragazzino castano era letteralmente appiccicato al finestrino.

-Nevicaaaaaa…-, ripetè per l’ennesima volta.

-Nevicava anche cinque secondi fa, se è per questo-, sbottò Sai scocciato. Gli lanciò un’occhiata fulminante e poi aggiunse, con quell’aria fredda che lo rendeva particolarmente minaccioso:-Se mi ungi il finestrino lo ripulisci con la lingua-

-Ma così non si sporca di più?-, intervenne Deym ingenuamente.

Sai ringhiò, e il biondino si tappò velocemente la bocca.

Quando l’ex numero sette dell’organizzazione sistemò la macchina nel parcheggio della scuola pochi minuti dopo, Lae si lasciò andare in un lungo sospiro di sollievo e si lanciò fuori dall’auto per prendere finalmente aria e riflettere in silenzio, senza un gomito di Deym fra le costole.

Era già almeno un’ora che Axel non si faceva più sentire, e questo in fondo lo tranquillizzava.

Non gli piaceva per niente l’invadenza del suo Nobody, lo faceva addirittura sentire male.

“Io non sono te! Lo vuoi capire questo?!

Ok, era piuttosto irritato quando aveva urlato quelle parole. Teoricamente, lui e Axel erano la stessa persona senza ombra di dubbio, ma in realtà… non ne era poi così sicuro.

Gli sembrava di essere così diverso dal suo nobody… anche se non avrebbe saputo spiegare dove effettivamente stava la differenza.

Era qualcosa che sentiva dentro…

Forse sarebbe bastato il tempo a permettergli di capire. Ma se così non fosse stato?

-Finirò per impazzire-, mormorò, e si scostò giusto in tempo per schivare l’attacco a sorpresa di Deym, che finì dritto steso sul freddo cemento del parcheggio.

-Sono secoli che non ci casco più, idiota-, borbottò il rosso con un ghigno, poi si voltò verso Sai, che stava amorevolmente infilando lo zaino alla sua bimba.

Sembrava volerle davvero un mondo di bene…

-Quand’è che potremo parlare con l’insegnante di Noryn?-, chiese Riku, dal momento che Sora era troppo impegnato a catturare fiocchi di neve con la lingua per porre qualsiasi tipo di domanda intelligente.

Sai lanciò una rapida occhiata all’orologio –Noryn mi ha detto che ha lezione con lui intorno alle dieci e mezza, quindi immagino che arriverà durante l’intervallo. Possiamo comodamente andare prima al negozio di piante-

-Bello!-, esclamò Sora balzando in avanti per tentare di acchiappare l’ennesimo cristallo di ghiaccio, e se Riku non l’avesse provvidenzialmente tirato indietro sarebbe certamente stato investito da una moto gialla sbucata fuori all’improvviso.

Il guidatore dovette dare un’eccezionale frenata per evitare di rovesciarsi e fare cadere anche la bambina che era seduta dietro.

Per questo, quando si tolse il casco rivelando il delicato e furioso viso di una ventenne bionda, Riku non si stupì particolarmente per l’insulto che mandò poco gentilmente a Sora, che esibì un sorriso di scusa.

-Credi forse di essere all’asilo nido?!-, esclamò la ragazza bloccando la moto e depositando a terra la bambina dietro di lei, che si tolse il casco e corse allegramente a parlottare con Noryn.

-Mi spiace-, disse Sora sostenendo il sorriso di scusa –Non l’ho fatto apposta!-

-Ma ci mancherebbe!-, sbottò la ragazza fulminandolo con un’occhiataccia. Si lisciò i corti capelli biondi con una mano, spostando dietro un orecchio uno dei due ciuffetti che le ricadevano ai lati del viso, poi fece una sorta di saluto a Sai.

-Ehilà Mister!-, esclamò, stavolta più allegramente, e l’uomo le rispose con un cenno della testa –Hai qualche problema se oggi Noryn viene a giocare da noi? Sono già due giorni che Hana mi rompe l’anima con questa storia!-

-Nessun problema. Anzi, mi faresti addirittura un favore-

-Allora verrà a prenderle James all’uscita da scuola- la ragazza tirò fuori lo zainetto della bambina e glielo porse –Capito, sorellina? Quindi vedi di non perdere troppo tempo a chiaccherare. Ci vediamo più tardi-

-Ciao Arleen!-, esclamò la bambina, seguita a ruota da Noryn.

Lae sussultò. O meglio, Axel sussultò dentro di lui.

Come si chiama quella ragazza?, chiese il nobody. Il suo tono di voce parve un filino preoccupato.

-Arleen Sunrise-, rispose Lae, stupendosi per il tono di Axel –Suo padre è il padrone di una delle compagnie elettriche più grandi del mondo-

Compagnie elettriche? O santo cielo…

-Compagnie elettriche?-, ripetè anche Sora, e poi si voltò verso Riku, che sembrava star contando sulle dita.

-…e, n, e. Larxene. Sì, credo sia lei- borbottò il ragazzo dai capelli argento, e Sora rabbrividì.

La ragazza li guardò a disagio –Come? Lar… che?-

 

*

 

Seduto su un divanetto nella grande sala adibita a salotto della ex Hollow Bastion, Xehanort stava leggendo una serie di documenti che Aerith, col suo solito sorriso gentile, gli aveva dato affinchè riuscisse a ritrovare la memoria.

Ma era tutto inutile.

Aerith gli aveva detto che, nonostante quelle pagine recassero il nome di Ansem, in realtà erano state scritte da lui, e forse potevano essergli d’aiuto.

Però lo riempivano solo di interrogativi.

Davvero lui aveva compiuto tali esperimenti con il cuore delle persone?

Davvero aveva sacrificato persino il suo maestro per le sue stupide ricerche?

In un impeto di rabbia gettò tutto il materiale a terra, e dall’altro lato della stanza un uomo con una benda su un occhio lo guardò stupito.

-Qualche problema, Xehanort?-, gli chiese poggiandosi il libro che stava leggendo sulle ginocchia –Forse è meglio che vai a dormire, è notte fonda e hai decisamente un’aria stanca-

Il ragazzo si passò una mano sulla faccia e abbandonò la testa sullo schienale del divano con un sospiro.

-No, non sono stanco, Braig. Ultimamente non mi sembra di aver fatto altro che dormire, fra un esame e l’altro-

Braig si stiracchiò e si alzò in piedi. Raccolse i fogli che Xehanort aveva lanciato a terra e glieli poggiò delicatamente di fianco.

-Immagino che non ricordare niente possa darti fastidio, ma vedrai che fra un po’ ti torneranno i ricordi. Tranquillizzati, e va a farti un sonnellino-

Xehanort annuì –Forse hai ragione. Dov’è Elaeus? Si sta ancora allenando?-

-E’ andato a parlare con Leon. Non ho capito granchè bene, ma sembra che gli heartless stiano combinando qualcosa di strano-

-Capisco-, borbottò Xehanort, e si alzò in piedi. Fece per avvicinarsi alla porta, ma quella si spalancò prima che lui avesse potuto fare un passo.

Un robusto uomo dai corti capelli ramati entrò nella stanza, e con un tono piatto che però lasciava trasparire una vena di eccitazione proferì:-Partiamo-

Braig si lasciò andare in una smorfia di disappunto.

-Io detesto le gummiship!-, esclamò incrociando le braccia come un bambino capriccioso –Mi fanno stare male!-

-Perché anche noi, Elaeus? Che cosa sta succedendo?-

L’uomo assunse un’aria grave –Cid ha notato uno strano fenomeno. Sembra quasi… che tutti gli heartless rimasti si stiano dirigendo verso un solo mondo-

-Quello dove si trova il guardiano del keyblade?-, chiese Braig assumendo un’aria seria.

Elaeus annuì, e gli altri due abbassarono la testa.

-Quando partiamo?-, chiese Xehanort dopo qualche secondo di silenzio.

-Un’ora. Giusto il tempo che Cid revisioni la gummiship che useremo. E Leon voleva anche provare a convincere Cloud ad accompagnarci-

Xehanort annuì, e mentre Braig cominciava a lamentarsi si affacciò alla finestra.

Il vento era particolarmente fresco, quella sera. Sembrava addirittura rendere ancora più fredda la pallida luce della luna piena che risplendeva in mezzo al cielo.

 

*

-Desidera?-

Lo sguardo del grazioso ragazzo seduto dietro al bancone del negozio di fiori si soffermò sull’alto uomo biondo che aveva appena fatto il suo ingresso. Sembrava avesse appena fatto a botte, dal grosso cerotto che gli era stato messo su una tempia e dal livido sopra lo zigomo.

-Cosa le è successo?-

L’uomo sbuffò ed emise un basso risolino –Risse di strada, niente di che. Fate anche recapiti a domicilio?-

-Certo, signore- il ragazzo sorrise ed estrasse un block notes –Il suo nome?-

-Rudol Llyoj-

-Oook… indirizzo a cui devo recapitare i fiori?-

L’uomo gli rispose velocemente, ed intanto cominciò a fissare il ragazzo punto da una strana curiosità.

-Ma noi ci siamo già visti?-, gli chiese, e il ragazzo scosse la testa.

-Non credo-, gli rispose sorridendo –Perché? Lei ha questa sensazione? Devo confessarle che anche a me sembra di averla già vista. Probabilmente è un deja-vù. Che fiori vuole?-

Rudol accantonò i dubbi e cominciò a guardarsi attorno –Dieci rose rosse e dieci bianche. E sul biglietto scrivi… mh… “Visto? Io non mi dimentico mai niente”-

-Perfetto… a che ora vuole che siano recapitati?-

-Intorno alle sei di questa sera- Rudol tornò ad osservare il ragazzo, e sul volto gli apparve un’espressione di fastidio.

-Qual è il tuo nome?-, gli chiese incrociando le braccia, e lui gli sorrise nuovamente.

-Maurial Orchid. Le suona forse familiare?-

Rudol  stava per rispondergli che sì, in qualche modo gli sembrava familiare, ma fu disturbato dal forte rumore di un gruppo di moto che si fermarono rombando fuori dal negozio.

Maurial assunse un’espressione tesa per qualche secondo, ma la cancellò subito con un profondo sospiro.

-Ancora loro… -, mormorò, mentre alcuni motociclisti dall’aria rozza entravano rumorosamente.

Uno di questi, facendo segno a Rudol di starsene da parte, si appoggiò con i gomiti sul bancone e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo, che mostrò un’eccezionale padronanza di sé rimanendo perfettamente impassibile.

-Ciao checca-, sbottò, e i suoi compagni cominciarono a ridacchiare. L’uomo fece segno agli altri di stare zitti, e continuò:-Quanti bei fiorellini abbiamo venduto oggi?-

Maurial lanciò un’occhiata a Rudol per fargli segno di non preoccuparsi, poi sospirò e sorrise all’uomo che gli stava di fronte.

-Abbastanza-, gli rispose piegando leggermente la testa di lato –Grazie comunque per il vostro interessamento. Desiderate qualcosa?-

L’uomo fece una smorfia e gli afferrò con forza il mento.

-Dimmi, checca… sei sicuro di essere un maschio? Hai dei lineamenti talmente femminili che sembri proprio una donna! E poi te ne stai tutto il giorno immerso fra i tuoi fiorellini…-

Maurial gemette, ma rimase ancora impassibile.

-Sì, sono un maschio-, rispose con calma, una mano che scivolava lentamente sul bancone.

-Che peccato! Ma a noi certe sottigliezze non importano, vero ragazzi?-

Lanciò un’occhiata ai suoi compagni, che scoppiarono a ridere, poi tornò ad osservare Maurial –Allora vieni a fare un giro con noi? O dici di no anche stavolta?-

-Manco morto-, rispose il ragazzo con un sorriso.

E poi accadde tutto in un attimo.

Le dita del ragazzo si strinsero attorno alle lunghe forbici poggiate sul bancone, e quando il motociclista se ne accorse Maurial gliele aveva già piantate con precisione millimetrica in un occhio.

-Dovete smetterla di darmi fastidio-, sibilò il ragazzo mentre l’uomo si lasciava ricadere a terra urlando di dolore.

Rudol deglutì rumorosamente.

Ora le cose potevano mettersi davvero male.

E probabilmente sarebbe successo, se un’esplosione di luce non avesse improvvisamente invaso tutto il quartiere.

*

-Dilan?-

La voce cristallina di Ienzo risuonò nella sala comandi, e l’uomo moro sbadigliò, voltandosi poi verso di lui.

-Cosa c’è? Non sarà un altro dei tuoi idioti quesiti sull’umanità, spero-

-No- il ragazzo inserì il pilota automatico e si voltò verso il compagno –Pensavo solo… che è strano il comportamento degli heartless-

-Anche quello dei gorilla-, sbottò Dilan ripensando alla brutta avventura di qualche ora prima (v chappy 4.5! XD Ndme).

-Guarda che sono serio-

-Anch’io-

Ienzo sbuffò –E’ inutile parlare con te. Doveva venire Elaeus, almeno lui mi presta attenzione. E non attira i gorilla-

-Va bene, va bene, ti ascolto! Sputa il rospo!-

Ienzo lasciò che il suo sguardo vagasse per qualche secondo nell’immenso universo al di là dell’oblò della gummi, prima di posarlo su Dilan per rispondergli.

-Te ne sei accorto tu che si stanno muovendo molto ultimamente, no?-

-See-, sbuffò Dilan –Qual è il punto?-

-Cid mi ha appena mandato alcuni dati. Tutti gli heartless rimasti stanno raggiungendo il guardiano del keyblade- Ienzo indicò un pannello con miriadi di lucine lampeggianti –E i nobody pure-

-Curioso-, ammise Dilan.

-Cid mi ha detto che fra un po’ si imbarcheranno anche Xehanort, Braig e Elaeus, probabilmente accompagnati da Leon e Cloud. Noi intanto dobbiamo raggiungere il custode del keyblade il prima possibile. Per aiutarlo, credo-

-Aiutarlo?-

-Se viene attaccato da tutti gli heartless che stanno andando verso di lui, dubito che resisterà a lungo-

Dilan tacque. Poi si alzò in piedi e andò verso la sala macchine.

-Vado a dare la massima potenza ai motori-

 

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Nota dell’Autrice: e fine anche capitolo 5! Se dovessi darvi un parere personale, non saprei cosa dirvi >.> Certe cose mi sembrano belle un giorno e patetiche il giorno dopo o viceversa, in un continuo altalenarsi di “mi piace/non mi piace”. Per questo, nonostante il capitolo fosse già praticamente finito la settimana scorsa, non sono riuscita a terminarlo prima di oggi. Chiedo venia.

Devo dire però che Marly/Maurial che pianta le forbici nell’occhio al motociclista mi piace da morire! XD

Sono molto contenta che il capitolo 4.5 vi sia piaciuto! Xaldy fra le scimmie rulez! XD

x Marluxia25: ho provato a rimandare la risposta alla tua mail. Spero ti sia arrivata, altrimenti comincio a temere che il mio server abbia dei seri problemi -___-

Anticipazioni sul prossimo chappy: non ne sono certa al 100%, ma credo che fra poco cominceranno le botte! Voglio far combattere Xehanort *___*

Per concludere, piccola domandina di sondaggio: dal momento che ho intenzione di scrivere qualche one-shot yaoi sui miei pairing preferiti, ero curiosa di sapere quali sono i vostri!

Le mie risposte le avrete la prossima volta! XD ma forse immaginate già qualcosa… (akuroku rulez XD)

Alla prossima! E commentate, mi raccomando! XD

 

Ps: dimenticavo… la sorta di poesia all’inizio… non che centri molto, ma l’ho scritta pensando a Xehanort, quindi l’ho lasciata comunque. Mi sembrava carina^^

 

   
 
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