CAPITOLO 2 - GOOD MORNING HOUSE!
Quando House parcheggiò la moto nei sotterranei dell’ospedale l’orario di lavoro era iniziato gia da un’ora, l’uomo non ci fece particolarmente caso, anzi, rispetto al suo record personale quello si poteva chiamare discreto anticipo… non era la stessa cosa per Cameron invece, la quale, abituata ad arrivare sempre con estrema puntualità, tanto da accogliere tutti i suoi colleghi gia con il camice addosso e con il caffè versato nelle tazze, si sentiva estremamente a disagio mentre smontava dalla moto, dietro ad House.
-Accidenti!
Siamo in un ritardo assurdo! Chissà che dirà
-Ma…
forse non dovremmo entrare così…- Cameron si
fermò, sottraendo la propria mano
da quella dell’amato, lui la guardò accigliato,
aspettando che proseguisse il
discorso. –Forse dovremmo tentare un approccio meno
diretto… insomma, se
entriamo per mano in ospedale si capirà subito tutto e poi
Sorrise e scosse il capo, -scusa, ero solo un po’ titubante, insomma, non è una cosa da tutti i giorni, pensa che all’inizio faticavo io a credere che stavamo assieme, figurati come reagiranno gli altri!- lui le sorrise a sua volta -certo che voglio farlo sapere, andiamo!- finì il suo discorso e gli tese la mano, lui la prese delicatamente e la strinse nella sua, si avvicinò e le diede un rapido bacio sulle labbra, si… andiamo…-.
Giunti davanti alla porta dell’edificio vi entrarono, lei a causa del nervosismo gli stringeva la mano piuttosto forte, ma lui non vi diede peso, si sentiva anch’esso un po’teso. Camminarono normalmente, si diressero verso l’ascensore e House premette il pulsante di chiamata, Cameron si guardava attorno, non una sola persona li stava osservando, non uno pareva aver notato il cambiamento tra i due… si guardarono incerti, le loro mani strette insieme, ma nessuno che vi faceva caso, House fece spallucce: -Pazienza, se ne accorgeranno prima o poi no?- lei annuì leggermente scossa, tutto si aspettava fuorché l’indifferenza di tutto l’ospedale.
Quando l’ascensore arrivò si diedero un’ultima occhiata attorno, dopodiché entrarono, le mani ancora unite. Quello che non videro quando l’ascensore cominciò a salire al secondo piano furono le decine di infermiere e medici che iniziarono a parlare fra di loro ad alta voce, indicando l’ascensore e nominando più volte le parole “cinico bastardo ha ceduto”, quasi certamente parlavano di loro quando alcune alzarono la cornetta di un telefono e composero un numero interno iniziando poi a parlare vorticosamente, ma questo i due non l’avrebbero mai saputo.
Dentro l’ascensore Cameron si passò più volte una mano fra i capelli, piuttosto nervosa: -che c’è Allison?- le chiese lui premurosamente suscitando soltanto un suo sguardo irritato, -ma non hai visto? Insomma, siamo entrati mano nella mano dentro l’ospedale e non uno che abbia fatto un cenno! È impossibile accidenti! Sei uno degli argomenti principali in questo luogo, e nessuno si accorge che sei cambiato?- sbottò infuriata, lui dal canto suo si strinse nelle spalle e le sussurrò: -l’importante è che noi stiamo bene, poi chi se ne frega se gli altri non lo sanno!-.
Lei finalmente sorrise, lo abbracciò dolcemente per poi sciogliersi dalla stretta nell’esatto momento in cui l’ascensore si fermava, Allison uscì per prima, le braccia lungo i fianchi, lui le afferrò un braccio e la tirò a se, gli occhi puntati nei suoi, -ti amo da impazzire- le disse piano, non si avvicinò per baciarla come di suo solito, si limitò a stringere le mani di lei nelle proprie, e a guardarla, a contemplare la sua bellezza e il suo profumo…
Rimasero in quella posizione per parecchi minuti, poi lui tossicchiò, e le loro mani si separarono: mai le loro anime erano state così vicine, lo sapevano entrambi, e non ne erano spaventati, ne erano immensamente felici, felici di amarsi così profondamente, felici di essere entrambi pronti a dirlo al mondo…
Lui si avviò verso l’ufficio, seguito da lei, che lo guardava con occhi sognanti…quando arrivarono davanti alla porta notarono che le persiane dell’ufficio erano abbassate, e le luci spente, era piuttosto buio…-ma che diavolo…- borbottò l’uomo mentre prendeva la mano dell’amata, in un gesto protettivo, e spalancava la porta…
-BEN SVEGLIATO HOUSE!!!- un urlo di decine di voci unisone li accolse mentre facevano irruzione nella stanza, la luce si accese immediatamente, e davanti ai loro occhi si presentarono moltissime persone, infermiere, medici e amici…Cuddy e Wilson erano in prima fila, a battere le mani seguiti da tutti gli altri, entrambi sorridevano, in realtà tutti stavano sorridendo!a
Foreman si avvicinò al diagnosta: -era ora che di dessi una svegliata con Cam vecchio bastardo!- disse allegramente stringendogli la mano e suscitando le risate di tutti, compresi House e Cameron stessi… quella sera il medico strinse parecchie mani, l’immunologa versò alcune lacrime di sorpresa e di gioia, e alla fine diedero alla folla quello che si aspettarono, House le scoccò un lungo bacio sulle labbra, non passionale, ma dolce e tenero, tale che scaturì un “ohhhh” generale…
-Allora sei proprio cambiato eh!- disse qualcuno, -e io che credevo che fossi un caso irrecuperabile!!- esclamò qualcun altro divertito.
Circa
tre ore dopo i festeggiamenti terminarono, ovviamente qualche medico se
n’era
andato via immediatamente a causa di impegni in clinica, ma persino
Eccomi!!!! Sono tornata finalmente! Scusate per il ritardo, ma alla fine del quadrimestre ci sono sempre un sacco di impegni e non sono riuscita a scrivere… be, comunque un nuovo capitolo è qui, ed un altro è in preparazione… finalmente ho deciso che piega far prendere alla storia! (come vedete i primi cenni Wilson/Cuddy si fanno sentire, e vi assicuro che si accentueranno sempre di più!) un grazie a tutti quelli che hanno commentato! Commentate anche questa va, così so se continua a piacervi ^-^
Bacio Lev!