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Autore: dreamofparadise    14/07/2012    0 recensioni
Lorelay rilesse più volte quelle lettere, tutte quelle che mamma aveva mandato e che erano state rispedite al mittente. Forse era ora che facesse qualcosa lei.
Casa era vuota e preparò velocemente il piccolo borsone per il viaggio. Ci mise un attimo ad avvertire Nathan, avrebbe detto ai suoi che era da lui per le vacanze, e stringendo nella mano le lettere con l’indirizzo si mise in viaggio. Doveva farlo per sua madre, doveva farlo per sé stessa.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seamus Finnigan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ballo del Ceppo, 1995…

La Sala Grande non sembrava più la stessa. Era davvero magnifica, con tutte quelle decorazioni impeccabili. A rendere tutto ancora più perfetto erano le ragazze di Beauxbatons. Dean le guardava estasiato, pensando che, qualunque Dio ci fosse sopra di loro, gli aveva dato la grazia di vedere tale meraviglia. Ma Seamus era perso in altro: continuava a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa, o più precisamente qualcuno.
<< Amico, sembri un pinguino. >> cercò di richiamarlo Dean, senza successo, visto che rispose solo con un grugnito e non come al solito, cioè con un insulto.
Il suo sguardo continuava a vagare per tutta la sala. Saltava da una ragazza all'altra, che per quella occasione avevano comprato un vestito nuovo e si erano acconciate i capelli come potevano, finché si fermò, attirato da uno scintillio.
E riconobbe quel corpo, che bramava così tanto da far male. Lo fissava intensamente, dentro quel vestito dorato, così intensamente che chiunque avrebbe dovuto abbassare lo sguardo davanti a quelle iridi verdi.
Invece lei no, la ragazza dorata si era accorta del suo sguardo.
Ricambiava con la stessa intensità, forse ancora maggiore. Era un continuo gioco di sguardi tra di loro, lo era sempre stato.
E più che il corpo di quella ragazza, Seamus aveva sempre desiderato la sua anima, i suoi occhi, le sue labbra e il suo amore.
Il ragazzo non riuscì più a trattenersi, non mentre la ragazza teneva le sue pallide braccia incrociate sul petto, non mentre le sue dita sfioravano quel bicchiere di vetro, non mentre le sue labbra rispondevano alla domanda del suo accompagnatore... Andò verso Susan, non preoccupandosi della sua dama che lo richiamava ad alta voce e del suo cavaliere che lo fulminava con lo sguardo ad ogni passo.
Non si preoccupò neanche del fratello, il suo più grande ostacolo.
Con passi svelti la raggiunse, ma il lungo e complesso discorso che si era fatto in testa si bloccò nella sua gola. Non riusciva più a ricordarselo. Sparito. Evanesco. << S-susan... I-io... >> la voce gli mancò. Aveva perso tutto il suo coraggio iniziale.
<< Balliamo. >> disse lei tirandolo verso la pista. Lanciò uno sguardo al fratello, che fulminò entrambi. Non tollerava neanche il più piccolo sfiorarsi dei due.
Assieme, volteggiarono in mezzo ai ragazzi e ai professori, e la ragazza fermò Seamus tutte le volte che provava a dire qualcosa. "Non ora" sussurrava ogni volta, adocchiando il fratello che non smetteva di fissarli. Poi, all'improvviso, ringraziò mentalmente la ragazza che lo distrasse. Lo prese e lo tirò fuori dalla pista, salendo su per le scale.
Aspettava solo il momento giusto per stare soli. Seamus non ci aveva minimamente pensato. Per lui, lei non lo voleva... Non come la voleva lui.
<< Cosa volevi dirmi, Finnigan? >> il tono della ragazza fece arretrare di qualche passo Seamus. Faceva male sapere che non potevano amarsi a causa della sua famiglia. Anche se lei l'avesse amato, i suoi genitori purosangue l'avrebbero rinchiusa nella torre più alta della loro piccola fortezza.
Non aveva voglia di litigare con Samuel, il fratello di Susan, per l'ennesima volta. Faceva male non poterla toccare, faceva male amarla senza essere ricambiati. Così, scoppiò in un impeto di rabbia. << Io ti amo! >> urlò, senza pensarci.
Poi, abbassando lo sguardo, scosse la testa. << Ma a questo punto... Non penso importi... >>
<< Tu non puoi… >> fu il suo umile sussurro.
<< Non posso cosa? >> la voce del ragazzo ormai non tremava più. Era sicura ed arrabbiata. << Amarti? Perché dovrebbe sembrare così stupido! Tu… >> la indicò e si soffermò per pochi secondi a guardare il suo fisico fasciato dal vestito << …Sei bellissima. >>
<< Finnigan… >> lei continuava a tenere la voce a un sussurro mentre le emozioni di Seamus trasparivano tutte dalla voce: l’odio, l’amore, la rabbia, l’amarezza…
<< Tu invece mi disprezzi! Perché sono uno sporco Mezzosangue, non è così? >> lo disse così forte che alcuni ragazzi si girarono a guardarli. Susan tirò con tutta la sua forza Seamus nella penombra, forse spaventata che qualche Serpeverde amico di suo fratello li vedesse parlare, o meglio litigare.
<< Smettila. >> scosse la testa lei << Non è per questo… >> Susan, in procinto di piangere, cercò di ricacciare dentro le lacrime che minacciavano di renderla ridicola.
<< Sei come Flitt e gli altri. Tu sei come tuo fratello. Un purosangue snob che pensa a sé stesso. >> il ragazzo l'aveva detto come un ringhio. << Solo perché sei una Harvey e la tua famiglia possiede metà Cardiff, allora pensi di poter avere tutto e tutti. >> Seamus scrollò il braccio dalla presa salda della ragazza e fece per andarsene.
<< Sei solo un codardo! >> urlò lei, sentendosi colpita nel vivo, mentre Seamus si allontanava. Lei non era come la sua famiglia. << Sei un codardo, sì! Non hai paura di quello che potrebbero pensare i tuoi amici, non hai paura di mio fratello e i suoi amici; quello di cui hai davvero paura è quello che potrei pensare io e quello che potrei dire! >>
Seamus sentì i piedi farsi improvvisamente pesanti. Si fermò e si girò lentamente verso la ragazza bionda, con un barlume di speranza negli occhi e nel cuore.
<< Tu…hai paura che io possa provare lo stesso. >> Susan prese un bel respiro, con le lacrime agli occhi per la scenata fatta prima.  << Ti amo anche io, Seamus. >> sussurrò.
A quelle parole, il Grifondoro corse da lei e, stringendola dolcemente e delicatamente tra le braccia, come se fosse una bambola di porcellana e avesse paura di romperla, la baciò.
Fu un bacio intenso ma dolce, passionale ma gentile. Era pieno di tutte quelle emozioni che avevano tenuto nascoste per troppo tempo, soffocandole a causa del loro sangue diverso...
Finito il bacio, Seamus la tenne stretta a sè. Lei lo guardava dritto negli occhi, leggermente rossa e, quando il ragazzo le sorrise dolcemente, felice, capì una semplice ma importantissima cosa:  erano fatti l’uno per l’altra.
 
 

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