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Autore: BibiGreenEyes    14/07/2012    5 recensioni
Bibi una ragazza 16 enne,viene catapultata nel passato.
E una gran fan dei Beatles ed è questo suo grande amore ad averla trasportata indietro nel tempo,lei incredula cercherà di abituarsi a questa nuova epoca.
Rincontrerà sua nonna,con qualche anno di meno,diventeranno grandi amiche e la porterà al concerto dei Beatles a Roma. LI incontrerà di persona e tra Lei e Paul nascerà del tenero.
Riuscirà alla fine a trovare un modo per tornare alla sua epoca,lascerà Paul e tutte le sue nuove amicizie per tornare alla vita di sempre?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tirai fuori la testa dall’acqua,ansimando freneticamente.
A primo impatto non vidi nulla,la mia vista era tremendamente appannata.
Solo dopo un po’ mi resi conto,quando la visuale si fece più chiara,che ero tornata a casa.
Il tempo si era come bloccato,mi trovavo dentro la piscina come quando ero partita e da quel momento non si era mosso di un secondo.
Mi alzai in piedi lasciandomi cadere addosso l’acqua e posai lo sguardo sulla mia mano.
La aprii lentamente,e il suo plettro era ancora li,fortunatamente non l’avevo perso durante il viaggio.
E come avrei potuto? lo stringevo forte a me per sentirmi legata a lui in qualche modo.
Rimasi per un tempo indecifrato così immobile,senza vita,ero sconvolta per tutto ciò che era successo ma soprattutto avevo un enorme senso di nostalgia che si stava impadronendo di me.
Uscii fuori dalla piscina e senza nemmeno asciugarmi mi avviai verso il tavolo da pranzo.
Mi sedetti sulla sedia in marmo e cominciai a fissare le mattonelle del pavimento.
Una folata di vento fece alzare il giornale che era appoggiato sul tavolino e me lo mando in faccia facendo cadere il plettro.
‘’ma che…maledetto vento!’’
Mi piegai per raccoglierlo e notai il titolo in rosso sulla pagina ben stesa davanti a me:
PAUL MCCARTNEY CONCERTO IN ITALIA ACCOMPAGNATO DA SUA FIGLIA,BEATRICE.
Ci rimasi un momento.
Sarebbe venuto in Italia,wow,ma tanto io non potevo andarci,non avevo il biglietto,e ormai era troppo tardi per comprarlo.
…Sua figlia si chiama Beatrice,questo già lo sapevo,ma ragionai solo dopo che quel nome glielo aveva dato probabilmente per ricordarsi di me.
Forse mi stavo solo illudendo,forse no.
I pensieri mi incasinavano la testa che a momenti sarebbe scoppiata.
Mi incamminai dopo un po’ verso l’entrata di casa,cercavo di ricordarmi quei pochi giorni con lei.
Chiusigli occhi.
‘’ehi ciao Nonna,non so se mi senti ma..sai mi manchi davvero tanto,a dir la verità mi mancate tutti..Te,Paul,i Beatles,Nonno…sarei voluta restare li,con voi,ma credo che se vi tengo veramente a cuore devo lasciare che il destino faccia il suo corso,senza intromettermi…’’
Un pensiero mi sfiorò la testa come un lampo.
‘’la lettera!...’’
Avevo lasciato la sua lettera nell’hotel.
Quello era un suo ricordo,un ricordo a me molto caro.
Cercai di non pensarci,ormai non potevo fare più nulla.
Improvvisamente si aprii il cancello di casa,era mia madre.
Avrei voluto corrergli incontro e abbracciarla forte,ma credo che mi avrebbe presa per matta.
Se solo avesse saputo quanto mi è mancata.
Si avvicinò a me sempre con quel suo splendido sorriso dove ci intravedevo un po’  nonna.
‘’ehi Bibi senti devo dirti una cosa,spero di aver fatto la scelta giusta..’’
‘’non capisco mamma…spiegati…’’
‘’oggi sono andata al negozio di musica,per comprarti una nuova chitarra acustica,o almeno ero partita con quell’intenzione,quando ho visto il proprietario nervosetto,gli ho chiesto che cosa gli era successo e mi ha spiegato che si era fatto male al ginocchio e che doveva stare a riposo per un po’ e quindi non potrà andare al concerto di Paul…’’
‘’mamma per favore vai al dunque.’’
‘’ah si ok,e quindi mi ha venduto i suoi biglietti per domani e sai per quale fila? LA PRIMA! La chiatarra te la prendo il prossimo mese..’’
‘’c…cosa.?..’’
‘’non sei contenta?..io pensavo ti facesse piacere…’’
‘’io..non ci posso credere…non ci posso credereeeeeeeeee.IO TI AMO! Grazieeeeeeeeeeeeeee’’
‘’oddio o pensavo che t stessi incavolando..’’
‘’cosa? Sei riuscita a rendermi la persona più felice del mondo!’’
Gli saltai addosso abbranciandola forte,ora avevo anche una scusa per farlo.
Lo avrei rivisto,avrei rivisto Paul,il mio Paul…
La giornata passò in fretta e fu subito il mattino seguente.Il concerto sarebbe iniziato alle 3.00
Mi svegliai agitatissima,avevo dormito si e no 2 ore.Mi voltai verso l’enorme poster dei Beatles e  mi ci appiccicai abbracciando la parete.(?)
Perché questa scena mi era così familiare?
Passai la mattinata a curarmi e a farmi più carina del solito.
Uscii di casa verso le 13.40 e presi il primo treno per Roma.Ci volle un oretta prima di arrivare ma fortunatamente mi addormentai per ricuperare le ore di sonno perse,il tempo volò nemmeno mi accorsi che mi ero fatta 7 fermate e 50 km.
Una volta fermo scesi dal treno praticamente correndo spingendo tutta la gente per non fare tardi.Mancavano 20 minuti e sarebbe iniziato il concerto.
Non so quale santo mi avesse aiutato ma ero riuscita ad arrivare in tempo saltando da un autobus all’altro.
Il concerto si teneva al palasport.Che era mooolto ma moolto lontano dalla stazione ferroviaria.
E’ stupido dire quanta gente c’era,perché penso che chiunque se lo sarebbe immaginato.
Mi feci spazio tra la gente che si pendeva a cazzotti per un posto.
Il mio si trovava proprio sotto il palco,quasi centralmente.Non so quanto avrà speso quello per questo biglietto ma ciò che contava è che ero lì,e stavo per rivedere lui,il mio primo e vero amore.
Passò un po’ prima che cominciasse lo spettacolo,dovevano attendere che la massa si calmasse.E si fosse posizionata.
Passò quasi mezzora ormai stufa e con la speranza sotto ai piedi spensero le luci.
Un faro bianco illuminò uno splendido pianoforte a coda nero.
I fan cominciavano ad urlare,e i tasti del piano cominciavano a muoversi.Quando la luce si spostò illuminò lui.Paul.Era li seduto concentrato sui splendidi tasti bianchi del pianoforte.
Quanto era diverso,quasi irriconoscibile.
‘’When i find myself in times of trouble,Mother Mary come sto me,Speaking words of wisdom. Let it be.’’
Mi lasciavo coccolare dalla sua voce,portando la mano al petto e stringendo il suo plettro che mi ero appesa al collo.
‘’and in my hour of darkness she is standing right in front of me,speaking words of wisdom,let it be’’
Cominciai a cantare anche io con lui,volevo accompagnare la sua voce,anche se risultava insignificante in mezzo a quella degli altri.
‘’Let it be Let it be,let it be,let it be whisper words of wisdom let it be..’’
La canzone finì,lui si alsò e andò al centro del palco.
Cominciò a guardare la folla,il suo sguardo finì su di me.
Storse la testa,come per cercare di riconoscermi.
Si vedeva che era dubbioso quando notò il suo plettro appeso al mio collo.
Rimase congelato e si fece scappare solo dopo un sorriso.
Notai qualche piccola lacrima,probabilmente di felicità, scendergli dal suo dolce viso.
Gli feci cenno con la mano.
Prese il microfono e raccolse la sua chitarra da per terra.
‘’Sapete tempo fa conobbi una ragazza stupenda e me ne innamorai follemente,quando se ne andò credevo che non l’avrei più rivista anche se sapevo che infondo al mio cuore un giorno avrei rincorociato i suoi splendidi occhi,questa la dedico a lei…’’
Mentre parlava mi guardava dolcemente e cominciò a suonare la sua adorata chitarra.
‘’yesterday..’’
La ragazza vicino a me si girò e mi guardò male.
‘’ma và?’’
Rimasi un attimo perplessa e notai Paul che mi guardava divertito.
Si avvicinò al bordo del palco e mi porse la mano.
‘’vieni Sali’’
‘’sali? Davanti a tutti?’’
‘’fidati di me’’
Mi fece salire e mi abbracciò forte.
‘’sapevo che ti avrei rivista..’’
‘’mi sei mancato…’’
‘’sapessi tu..guardati sei sempre così bella,io ormai sono un povero vecchio..’’
‘’sei sempre bellissimo e anche se ormai potresti essere mio nonno rimani sempre il mio adorato ventenne’’
Mi sorrise.
‘’posso accompagnarti con la chitarra?’’
‘’ovvio.’’
Si tolse la chitarra dalle spalle e me la porse.
Passammo l’intero concerto insieme.Le fan mi guardavano perplesse chiedendosi chi fossi,poco importava.
Paul mi diede una pacca sulla spalla indicandomi di girarmi dietro,e chi mi trovai alla batteria?
Ringo.
Scoppiai a ridere,quanto era cambiato anche lui!
Ci salutammo come due bambini,evidentemente Paul gli aveva raccontato tutto.Niente e nessuno poteva più separarci e ci saremmo potuti vedere,avrei potuto conoscere la moglie e i suoi figli.Ormai lui era come un padre per me,e mi andava bene,anche se infondo sarò sempre innamorata di quel dolce ragazzo dagli occhioni verdi.
Sembrava un altro sogno ma questa volta era davvero realtà.
Presi improvvisamente  il microfono in mano e dopo aver cantato insieme twist and shout per rinvangare i vecchi tempi mi misi ad urlare come una pazza:
 ‘’Yeah,i believe in yesterday’’
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Bene ragazzi la storia è finita spero vi sia piaciuta ;) <3
Alla prossima Fan Fiction <3
 

  
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