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Autore: LyraB    14/07/2012    3 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gleefanfic
diciassette

venerdì sera, davanti a casa di Kailey






Kailey stava aspettando tutti sulla porta: Jo abitava nella casa al di là della siepe e sarebbe arrivata a momenti, gli altri avrebbero parcheggiato nei dintorni per poi andare a cantare tutti insieme.
Finn e Rachel arrivarono subito, Mike, Tina e Mercedes dopo di loro, poi Artie e Blaine.
- Kurt? - Domandò Rachel.
- A casa con quaranta di febbre. -
- Potevi rimanere con lui! - Esclamò Kailey dispiaciuta.
- Sono stato con lui tutto il pomeriggio, mi ha praticamente obbligato a venire qui... non so se per liberarsi di me o perchè io potessi cantare per entrambi. Jo è già arrivata? -
- No, ancora no. -
- Siete ancora qui, voi? - Disse Puck, apparendo sul portico. - Non vorrete fare i geloni prima ancora di cantare. -
- Puck! Pensavamo ci avresti dato buca come Santana e Brittany. -
- Quando Puckerman dà la sua parola, non si tira indietro. - Disse il ragazzo con serietà, mettendosi la chitarra a tracolla. - E se non ci sono io a suonare, voi sfigati non sapreste fare nemmeno metà delle esibizioni che abbiamo preparato. -
Finn gli batté fraternamente una pacca sulla spalla e Kailey gli sorrise riconoscente: era vero, senza chitarra metà delle canzoni non avrebbero avuto lo stesso fascino.
- Aspetta a parlare, Mohicano dei miei stivali. - Esclamò Jo, comparendo nell'atrio con un'enorme custodia appesa alla spalla.
- Cosa porti con te? -
- Un'idea mia e dei due piccioncini. - disse accennando con il capo a Blaine. - Kurt? -
- Malato. Sono contento che tu abbia deciso di portare a termine il piano! -
Blaine le lanciò un occhiolino complice e Jo rispose con un sorriso orgoglioso: era stato difficile, imparare tutti quei pezzi in meno di una settimana... ma lei era un'ottima pianista e ce l'aveva fatta senza troppi problemi.
Si avviarono lungo la via per qualche isolato e si fermarono davanti a casa della zia di Kailey, una villetta bianca coperta di luminarie di natale rosse e oro.
Jo sistemò la tastiera sul sostegno portatile e la accese, provando un accordo che echeggiò nel silenzio della strada. I ragazzi del Glee club si guardavano: nessuno di loro era particolarmente convinto che la serata sarebbe andata bene (esclusa Rachel, forse), ma nessuno di loro aveva intenzione di non provarci.
La chitarra di Puck diede il via e l'intero gruppo dei ragazzi del Glee Club attaccò a cantare.

Bells on bob-tail ring making spirits bright,
What fun it is to ride and sing
A sleighing song tonight


All'inizio le finestre rimasero chiuse e la gente si limitò a sbirciare da dietro i vetri, con
grande disappunto di tutti i cantanti. Jo prese il posto di Puck alla musica per accompagnare la meravigliosa voce solista di Mercedes.

Oh happy day - oh happy day
When Jesus washed - when Jesus washed
He washed my sins away


Mentre la canzone continuava, con i cori del gruppo intero e i vocalizzi della potente voce di
Mercedes, le porte iniziarono a schiudersi. La zia di Kailey uscì sul portico avvolta in una orribile vestaglia di ciniglia color ecru e con una sciarpona marrone avvolta attorno al collo. Qualche adulto accompagnava per mano i bambini più piccoli, gli anziani si affacciarono ai portici e la gente spegneva le luci delle case per poter uscire e sentire più da vicino.
Un bambino chiese di poter sentire Go Tell e i ragazzi lo accontentarono, mentre anche dalle villette vicine la gente usciva, con i bambini infagottati in sciarpe e cappelli e i genitori stretti nei loro cappotti.
Dopo un momento di silenzio in cui gli applausi echeggiarono nella via fino al basso cielo fitto di nuvole, Rachel fece un passo avanti. Ravviò i capelli bruni sul cappotto bianco e scoccò un'occhiata d'intesa a Jo, che trasse un dolcissimo accordo dalla tastiera.

Lullaby and good night
In the sky stars are bright
'Round your head flowers gay
Set you slumbers till day


La ninna nanna di Brahms cantata da Rachel era ancora più bella di quella di Celine Dion da
cui aveva tratto ispirazione: una cascata di applausi ricoprì la solista, quando le note della canzone si estinsero. Rachel si voltò e si rifugiò al fianco di Finn cercando di mascherare gli occhi lucidi: pur con tutta la sua verve da star, si commuoveva ancora quando cantava.
La canzone successiva ridiede entusiasmo alla situazione, addolcita forse un po' troppo dalla ninna nanna cantata da Rachel.

Deck the halls
- He's up on the rooftop
Deck the halls
- He's up on the rooftop

A quel vivace mash-up tra Deck the halls e There's something on the rooftop i bambini presenti si scatenarono letteralmente, mentre i genitori sorridevano e commentavano tra loro. Qualcuno rientrò in casa per poi riuscirne con vassoi pieni di squisitezze. Kailey e Rachel si scambiarono un'occhiata e poi Kailey si voltò verso Artie, interrompendo la canzone il tempo necessario a lanciargli un bacio: era merito suo e della fantastica idea dei volantini, se quella serata stava avendo quel successo insperato.
Per terminare usarono una bellissima canzone dei Goo Goo Dolls cantata da Finn e Blaine insieme, strappando batticuori e sospiri a tutte le ragazzine presenti.

So take these words and sing out loud
Cuz everyone is forgiven now
Cuz tonight's the night the world begins again


Terminata la canzone l'ex-usignolo si inchinò con eleganza e con un ampio gesto del
braccio mostrò tutti i ragazzi alle sue spalle.
Aveva le guance rosse e gli occhi accesi per l'entusiasmo messo nella canzone, il suo fiato si condensava ad ogni parola ed ancora più carino con quel lungo cappotto scuro e la sciarpa rossa e blu attorno al collo, ricordo di quando frequentava la Dalton.
- Noah alla chitarra e Jo alla tastiera. Poi ci sono Tina e Mike, Mercedes, Artie, Kailey e Rachel. Io sono Blaine, lui è Finn e questo è il Glee Club del liceo McKinley, qui per augurarvi un felice Natale. -
Un paio di signore offrirono cioccolatini, biscotti al panpepato e cookies al cioccolato. La zia di Kailey aveva preparato una pentola di cioccolata calda così grossa che sembrava una di quelle pignatte dove l'esercito cuoceva il rancio.
- Sono così felice che abbiate ripreso questa iniziativa. - Disse con calore, riempiendo il bicchiere di Artie così tanto che la cioccolata gocciolò sul marciapiede.
Il ragazzo imprecò senza farsi sentire, scottandosi con la cioccolata. Fu prontamente aiutato da Kailey, che corse in suo aiuto recuperando il bicchiere colmo e dando retta alla svampita zia. Poi si avvicinò a Jo con un bicchiere colmo di cioccolata e le scoccò un sorriso triste.
- L'unica nota stonata è che Gabrielle, Alice e Serena non sono qui a festeggiare con noi. -
- Hai ragione. -
La casa di Alice e Serena era giusto al di là della strada: i loro genitori si erano avvicinati per salutare, ma delle due sorelle non c'era traccia. Quanto a Gabrielle, abitava in fondo alla via e della sua famiglia non si era visto nessuno.
Kailey fissò la sua cioccolata tristemente: la loro amicizia era proprio finita, se non parlavano con loro nemmeno fuori dalla scuola.
Jo le strinse il braccio con un sorriso, facendole cenno di non pensarci.
- Chiusa una porta, si apre un portone! - Disse accennando con il capo ad Artie, che rideva con Blaine e Mercedes poco lontano.
Lentamente, la serata si avviò verso la conclusione: tè e cioccolata erano finiti, il panpepato riposava negli stomaci di Finn e Puck e i bambini erano stati mandati tutti a letto. Gli ultimi adulti temporeggiavano sul portico della casa della zia di Kailey chiacchierando con i ragazzi che avevano allietato la loro serata.
Quando anche l'ultimo spettatore fu tornato a casa e la zia fu rientrata nella sua villetta, Kailey sospirò di sollievo: la serata era stata un successo e tutto grazie all'impegno che ognuno di loro ci aveva messo. Istintivamente, gettò le braccia al collo di Jo e le stampò un bacione su una guancia.
- Ehi, ehi, calma! - Disse Jo, divertita.
- L'idea della tastiera è stata eccezionale. - Disse Kailey.
Poi si voltò e si chinò per posare un bacio sulla bocca di Artie.
- Così come quella dei volantini. - Concluse, aspettando un momento a rialzarsi per non vedere le facce sconvolte di tutto il resto del gruppo.
Già dare testimonianza del suo affetto era una cosa difficile, ma farlo e rendersi conto che tutti la stavano guardando sbigottiti era molto peggio.
- Beh, credo sia ora di andare a dormire. - Disse improvvisamente Mercedes, sollevando dall'imbarazzo il resto del gruppo.
Si divisero davanti a casa della zia di Kailey: lei avrebbe aspettato con Artie che suo padre lo andasse a recuperare, gli altri si diressero verso le rispettive macchine.
Jo aveva fatto appena due passi verso casa sua quando sentì che qualcuno le toglieva la tastiera dalla spalla.
- La porto io, vuoi? - Disse Blaine, mentre i suoi begli occhi chiari scintillavano nel buio.
- Non farti problemi, non è molto pesante. -
- La cavalleria non è ancora morta. - Rispose lui, caricandola sulla propria spalla.
Era strano, camminare accanto a Blaine lungo il marciapiede vuoto e silenzioso. Jo non era una che si perdeva in fantasie maschili: quella a sognare il principe azzurro e la colonna sonora da film romantico era Kailey. Lei, ai ragazzi, non ci aveva nemmeno mai pensato.
Eppure le sembrava che il lato del suo corpo rivolto verso Blaine fosse esposto a una fonte di luce e di calore quasi tangibile.
I lampioni disegnavano coni di luce argentata sul selciato e il silenzio profondissimo non era rotto da nessun fruscio e rumore. Né un passante né una macchina rovinavano la completa immobilità della via. Era tardi, faceva decisamente freddo ed era quasi Natale: era normale che per strada di non ci fosse nessuno, eccetto due cantanti infreddoliti e ancora emozionati per la serata appena terminata.
Per rompere l'inquietante silenzio, Blaine si mise a raccontare dei suoi Natali in famiglia: rumorosi, chiassosi, ma con l'immancabile eleganza degli Anderson. Aveva decine di parenti strampalati e tradizioni di famiglia decisamente assurde.
- Mia nonna insiste sempre perchè la torta di panpepato venga tagliata dal più piccolo di casa. Quando è nato mio cugino Joshua abbiamo dovuto insistere perchè non fosse lui a prendere in mano il coltello... per Giove, aveva solo tre giorni! - Esclamò Blaine.
Jo fu come sempre catturata dalla sua parlantina divertente e intelligente e stavano ancora ridendo quando la ragazza si ritrovò appoggiata al cancelletto di casa.
- Sono arrivata. - Disse, con una vena di dispiacere nascosta nella voce.
Blaine fece scivolare la tastiera dalla spalla e la posò contro il cancelletto accanto a Jo.
Affondò le mani nelle tasche e sorrise, di un sorriso più luminoso dei lampioni e delle decorazioni natalizie che risplendevano su ogni casa.
Nei suoi occhi scintillava ancora la risata che aveva echeggiato nella via fino a un momento prima e Jo si ritrovò a sorridere a sua volta, cercando qualcosa di spiritoso per concludere la serata. Proprio mentre stava per dire una delle sue battute un po' sciocche, un granello argentato ondeggiò davanti ai suoi occhi, danzando fino a posarsi sul marciapiede.
Jo sbatté gli occhi. Non poteva essere.
Alzò il viso verso il cielo, per essere certa di aver visto bene: sopra di lei il cielo nuvoloso, basso e scuro, si stava lentamente riempiendo di minuscoli fiocchi di neve argentata, che si lasciavano trasportare dall'aria fredda prima di posarsi sul suo viso.
Jo rimase per un momento in quella posizione, come per essere certa di non stare sognando, poi abbassò lo sguardo per annunciare al giovane che l'accompagnava quello che di certo lui aveva già notato.
Ma non appena tornò a guardare davanti a sé si ritrovò con le mani calde di Blaine sulle sue guance e le labbra del ragazzo posate sulle proprie.
Un'onda del mare la travolse, calda come l'estate e morbida e dolce come i croissant alla crema con cui amava fare colazione. Senza che la coscienza di Jo potesse ribellarsi, le sue mani erano scivolate attorno al collo di Blaine e lei aveva risposto al bacio con tutto il sentimento e il calore che sapeva di avere conservato dentro di sé dal primo momento in cui avevano parlato. In quel momento non c'era niente che le importasse, eccetto quella sensazione di calda protezione di cui era stata riempita nel momento in cui Blaine aveva annullato la distanza tra loro.


☆☆☆



- Tu che cosa? -
Jo aveva sentito distintamente cadere qualcosa dall'altra parte dell'apparecchio telefonico e si era chiesta se non fosse per caso il mento di Kailey, caduto a terra a causa dello stupore della proprietaria.
- Ti prego, non farmelo ripetere. -
- Ma... ma Jo! Non mi puoi dare una notizia così e non dirmi nient'altro! -
Jo sospirò sollevata: se Kailey parlava, il mento era ancora al suo posto. Probabilmente a cadere era stato solo il cellulare.
- Non c'è niente da raccontare. E poi non sono stata io. A cominciare, intendo. -
- È stato lui a baciare te? -
- Esattamente. Un momento prima stavo guardando il cielo, un momento dopo avevo le sue labbra sulle mie. Fine della storia. -
- Fine della storia un corno! Ora vengo da te e mi racconti tutto nei dettagli! -
- No, Kailey! Kailey! -
Ma dall'altra parte della cornetta non si sentiva più nessun rumore. Jo sospirò, riattaccando.
Doveva immaginarselo: non poteva dire a Kailey di aver baciato Blaine senza aspettarsi di vedersela sul portone di casa avida di dettagli. Era la prima volta che Jo baciava un ragazzo. Anzi, era la prima volta che Jo si interessava ad un ragazzo: era naturale che Kailey fosse sbalordita.
Aveva sbalordito anche sé stessa, quando aveva ricambiato il bacio di Blaine come se fosse stata creata solo per quello. Era stata una delle sensazioni più perfette e più complete che avesse mai provato. Era come la musica, solo... più reale. E più dolce.
Il suono dei passi di Kailey sul parquet la riportò bruscamente alla realtà.
- Jo? -
- Sono qui. - Disse affacciandosi.
La porta sul retro era sempre aperta e Kailey era una di famiglia, quindi era normale che entrasse senza annunciarsi. In più era la vigilia di Natale e i genitori di entrambe erano spariti in chissà quale grande magazzino per gli ultimi acquisti, quindi in casa non cera nessun altro.
Kailey le arrivò davanti e si fermò un momento, come a voler notare il minimo segno di cambiamento nella sua migliore amica.
Con suo grande sollievo, Jo era la solita: con una tuta da ginnastica un po' lisa sulle ginocchia, una matita a tenere i capelli raccolti sulla nuca e un paio di pantofole rosse ai piedi. Disordinata, sportiva e semplice come sempre.
Istintivamente Kailey le si avvicinò e l'abbracciò con trasporto.
- Adesso ci sediamo e mi racconti tutto, per filo e per segno. - Disse poi.
Jo non aveva nessuna voglia di approfondire sentimenti e sensazioni riguardo alla sera precedente, soprattutto perchè significava affrontare quello che sarebbe successo. Dopo averla baciata con tutta quella dolcezza, Blaine le aveva augurato la buonanotte con uno dei suoi bellissimi sorrisi e si era avviato verso la sua automobile, in fondo alla strada.
Jo era rimasta immobile davanti al cancelletto tra la neve che scendeva per quella che le era sembrata una eternità e poi era rientrata, infilandosi sotto le coperte per addormentarsi. Il sonno, però, non era arrivato: le sensazioni di magica poesia che avevano riempito la sua mente si erano trasformate in incubi.
Cosa avrebbe detto Kurt se l'avesse scoperto?
Cosa sarebbe successo della più bella coppia del McKinley, quella che poteva dare lezioni di romanticismo perfino a Finn e Rachel? Se si fossero lasciati a causa sua, non se lo sarebbe mai perdonata: voleva un bene infinito a Kurt e sapeva quanto fosse felice con Blaine. Se - solo una settimana prima - le avessero detto che avrebbe rovinato la loro storia d'amore probabilmente avrebbe riso, perchè una cosa del genere non poteva accadere. Semplicemente non sarebbe mai potuta succedere.
Di solito era Jo ad ascoltare le fantasie e i problemi di cuore di Kailey, ma quel pomeriggio scoprì un lato della sua migliore amica che non conosceva: Kailey l'aveva ascoltata con comprensione e pazienza, senza interromperla, lasciando che quelle parole che all'inizio non volevano uscire rompessero gli argini e tirassero fuori tutta la sua incertezza e il suo disagio.
- Però non mi hai detto la cosa più importante. - Disse Kailey alla fine, con un sorriso.
- E cioè? -
- Ti è piaciuto? -
Jo avvampò, rubando per l'ennesima volta il copione alla sua amica.
- Beh, allora è tutto chiaro. - Disse Kailey soddisfatta.
- Tutto chiaro cosa? -
- Tu e Blaine vi siete innamorati. Dovreste stare insieme. -
- Insieme? Kailey, sei impazzita? Lui ama Kurt! -
- Ma tu gli piaci. Se non fosse così non ti avrebbe mai baciato. -
- Sì, ma è stata la follia di un momento. Tutta quella cioccolata che ci circolava nelle vene, la neve che iniziava a cadere, le carole di Natale, la serata andata a meraviglia... Siamo stati presi dall'emozione, non è stata una cosa reale. -
- E quindi cosa hai intenzione di fare, adesso? -
- Assolutamente niente. -
Kailey sollevò le sopracciglia.
- Niente? -
- Aspetterò una sua decisione. Se mi cerca affronteremo l'argomento. Se no lascerò che tutto passi in sordina. -
- Cioè mi vuoi dire che non te ne importa assolutamente niente se Blaine ti ha baciata. Blaine Anderson, quello che canta nel Glee Club e che ha gli occhi dello stesso colore del cioccolato al latte che ami tanto... quello che mette sempre quegli adorabili golfini e le camicie intonate ai suoi occhi... quello che si illumina tutto quando sorride? -
- Tieniti le tue parole poetiche per parlare di Artie, coniglietto. - Disse Jo, cercando di mimetizzare con il suo tono acido il fatto che Kailey l'aveva appena colpita dritta al cuore.
- Lo vedi che ti piace? - La stuzzicò Kailey.
- Adesso basta, Kailey! Blaine è il ragazzo di Kurt e io non mi metterò mai in mezzo, capito? Mai, mai e poi mai! Voglio loro troppo bene per pensare a me stessa! -
Jo nascose il viso tra le mani, cercando di capire cos'era quella sensazione strana che le stava riempiendo gli occhi di lacrime. Le braccia di Kailey scivolarono attorno a lei e Jo ricambiò l'abbraccio con tutta la fraternità che le legava da sempre.
- A volte le cose si sistemano da sole. - Le sussurrò Kailey - Ma dai retta a una diciottenne sfigata: non bisogna mai pensare di sapere cos'è meglio per gli altri. -








Come ogni serie di Glee che si rispetti, anche la mia avrà il suo "hiatus". La seconda metà della storia,
ricca di colpi di scena, cuori spezzati e canzoni bellissime,
sarà su questi schermi dopo l'estate!
Perciò non disperate, se non vedete aggiornamenti
è solo che settimana prossima parto e non so se e quando avrò la connessione.

Un grazie enorme e doveroso va alla mia fantastica Faith, che mi ha dato una mano
e commenta ogni singolo capitolo aiutandomi a migliorare.
Un grazie va anche ad
Emma che segue con passione le vicende di Jo e Kailey...
e a tutti gli altri che hanno letto e recensito!
Spero di rivedervi a settembre! (:
Flora
   
 
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