Strano, non avrei mai creduto di riuscire ad addormentarmi dopo quello che è successo, probabilmente la stanchezza ha preso il sopravvento.
Ma che razza di sogno è questo? Non vedo niente, buio completo. No, aspetta, davanti a me c’è qualcuno. È disteso prono, sembra che dorma. Mi avvicino. Provo a scuoterlo. Non reagisce. Sento che respira, forse lui saprà dirmi dove mi trovo. Continuo a scuoterlo ma non cambia niente. Provo a vederlo in volto. È… è privo di viso. Mi allontano spaventato. Chi diamine può aver fatto una cosa del genere? Sto per andarmene quando qualcuno compare davanti al corpo. Non riesco a vederlo in volto ma capisco che mi sta fissando. “Sei in gamba ad uccidere” mi dice. Non riesco a rispondere e neanche ad urlare. Intanto lui si abbassa e osserva il corpo. “Vorresti sapere cosa significa questo corpo?”. Io riesco ad annuire. “Rappresenta una persona qualunque, non è importante sapere chi sia”. Io mi avvicino. “Sei bravo ad uccidere, potresti essermi utile”. Improvvisamente solleva la mano e colpisce violentemente il corpo con la punta delle dita. Uno schizzo di sangue mi finisce sulla guancia sinistra. La tocco, ma non viene via, è come se facesse parte della mia pelle. Alzo lo sguardo, sono scomparsi sia l’uomo, sia il corpo. L’unica cosa che sento è una voce che mi dice “Vieni al mio rifugio!”.
Mi sveglio di soprassalto, sudo come non mai. Per fortuna era solo un sogno. Mi vado a specchiare e con mio grande terrore noto una macchia nera sulla mia guancia. Provo a lavarmi, non va via. Sento una voglia irrefrenabile di uscire e di andare in una casa situata in un bosco. Esco con le poche cose che ho e con le mie armi. Mi dirigo verso un luogo imprecisato, sentendo che devo andare. Sento che là troverò anche dei compagni.