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Autore: Kim_HyunA    14/07/2012    6 recensioni
Taemin lo guardò interrogativo, non capendo dove volesse arrivare.
-Ti voglio così tanto, mi stai facendo impazzire in questi giorni- spiegò, avvicinando la bocca al suo collo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jonghyun, Minho, Taemin
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Jonghyun aveva puntato gli occhi su Taemin. Era diventato così attraente negli ultimi tempi, con quei capelli lunghi e le gambe affusolate. Adorava quando indossava quei pantaloni strappati che scoprivano pericolosi centimetri di pelle, lasciando poco spazio all’immaginazione.

 C’erano dei momenti in cui invidiava Minho, perché voleva trascorrere anche lui qualche momento intimo con il più piccolo, sentire che sapore aveva la sua bocca, sentire le sue mani sul corpo o la sua voce mentre provava piacere.
 
Questo pensiero gli riempiva la testa e lo lasciava frustrato.
 
 
 
Dopo aver speso un interminabile minuto a chiedersi se stesse infrangendo una qualche regola di un codice dell’amicizia per quello che voleva fare e dopo aver realizzato che, sì, la stava per infrangere, ma non gli interessava, Taemin si trovava in camera sua. Jonghyun l’aveva chiamato inventando una scusa qualsiasi per attirarlo.
 
Il più piccolo l’aveva guardato confuso quando l’altro aveva richiuso la porta alle sue spalle, ma senza preoccuparsi troppo, magari voleva solo parlare di qualcosa di privato che non voleva gli altri ragazzi sentissero.
 
Ma non era esattamente quello che Jonghyun aveva in mente.
 
-Finalmente soli Taemin-
 
Taemin lo guardò interrogativo, non capendo dove volesse arrivare.
 
Capì tutto all’istante quando, senza avere il tempo materiale di accorgersene, si ritrovò Jonghyun addosso, le labbra premute contro le sue e le mani che vagavano sul suo corpo.
 
-Cosa stai facendo?- Taemin cercò di allontanarlo, visibilmente sconvolto da quel gesto spropositato e che non avrebbe mai potuto prevedere.
 
-Ti voglio così tanto, mi stai facendo impazzire in questi giorni- spiegò, avvicinando la bocca al suo collo.
 
-N-non penso sia una buona idea- cercò di farlo riflettere, completamente spiazzato dalla situazione e non sapendo bene come reagire. Taemin sperò che Jonghyun non si accorgesse di come le sue guance si erano tinte di rosso alle sue parole.
 
Come ci si doveva comportare in un caso del genere?
 
-Jonghyun, Jonghyun fermati-
 
Le mani di Taemin premevano contro le sue spalle nell’inutile tentativo di fermarlo.
 
Jonghyun gli si fece ancora più vicino, intrappolandolo contro la porta con il suo corpo e portando ancora una volta le labbra al suo collo.
 
Premeva i suoi fianchi contro quelli di Taemin, sorridendo soddisfatto quando ottenne un gemito come risposta.
 
Taemin si morsicò un labbro più forte che poteva per attutire i suoi gemiti e si coprì la bocca con una mano ma Jonghyun gli afferrò i polsi, tenendoli bloccati.
 
-Voglio sentirti- gli soffiò addosso, la voce intenzionalmente bassa e seducente.
 
Con una mano intorno al suo corpo, Jonghyun cercava di attirarlo sempre più vicino a sé, lasciando diffondere quella piacevole sensazione di calore che si stava creando tra di loro.
 
Taemin reclinò la testa all’indietro, perché Jonghyun era così esperto e sapeva bene cosa stava facendo con quella lingua mentre lo leccava dietro ad un orecchio; gli conficcò le unghie nelle spalle, senza nemmeno sapere se fosse perché gli piaceva quello che gli stava facendo o perché cercava ancora di allontanarlo.
 
-Fermati hyung- insistette con un filo di voce rotto dall’affanno.
 
Jonghyun sorrise soddisfatto di sé mentre ripassava con la lingua su un segno rosso che gli aveva appena lasciato poco sopra la clavicola.
 
-Perché? Non vuoi che continui Taemin-ah? Vuoi tornare dal tuo Minho? Anche lui ti fa sentire così, hm? O preferisci me?- concluse, mordendogli un lobo dell’orecchio e sentendolo tremare.
 
Jonghyun sapeva che si stava comportando come uno stronzo, davvero, ne era consapevole, eppure non riusciva a fermarsi. Voleva divertirsi un po’ con Taemin, voleva vedere di cos’era capace.
 
-Toccati- gli sussurrò -Toccati per me, Taemin- la voce bassa e suadente contro un suo orecchio, le mani sotto la sua maglietta.
 
-D-devi smetterla hyung-
 
-Da quando mi dai ordini, Taemin-ah? Devo ricordarti che sei il maknae?-
 
Taemin scosse la testa esitante, incapace di ribellarsi a Jonghyun come avrebbe voluto. Gli piaceva quello che gli stava facendo, il modo in cui lo stringeva e lo baciava, ma sapeva che non era giusto nei confronti di Minho e non avrebbe mai voluto fargli del male. Teneva troppo a lui per buttare via tutto quello che avevano costruito insieme.
 
Jonghyun mosse ancora una volta i fianchi contro quelli del più piccolo, guadagnando un altro gemito. La sua voce affannata raggiungeva armoniosa le orecchie di Jonghyun, lo faceva sentire appagato. Appagato che, nonostante le proteste, a Taemin non dispiaceva poi più di tanto quella situazione.
 
-Minho non lo verrà mai a sapere, rimarrà tra noi due e basta- gli sussurrò suadente ad un orecchio, nel continuo tentativo di convincerlo a restare.
 
Jonghyun premette una coscia tra le gambe di Taemin.
 
-Lo vuoi, vero? Non fingere di no. Lo so che lo vuoi tanto quanto me-
 
-Minho…no, io non posso, io…- Taemin si sarebbe guardato con disgusto per tutta la vita se avesse davvero acconsentito a quello che Jonghyun voleva fare. Non poteva, non voleva.
 
Lo spinse nuovamente poggiando le mani sulle sue spalle, e questa volta riuscì ad allontanarlo perché Jonghyun non se lo aspettava, credendo che ormai l’altro avesse ceduto.
 
Taemin corse via dalla sua stanza senza che Jonghyun avesse il tempo di trattenerlo e si rifugiò nella camera di Minho.
 
Il ragazzo era seduto sul suo letto, con il computer sulle gambe mentre, con le cuffie sulle orecchie, ascoltava della musica.
 
Quando vide entrare nella stanza il più piccolo, stava per salutarlo con affetto, quando si accorse che qualcosa non andava nella sua espressione. Gli sembrava sconvolto e spaventato.
 
-Piccolo, che succede?- gli chiese, alzandosi immediatamente ed avvicinandosi a lui.
 
-Perché stai tremando?- la preoccupazione aumentò. Gli mise le mani sulle braccia, aspettando che una qualche spiegazione uscisse dalle labbra di Taemin.
 
-J-jonghyun hyung…- iniziò con la voce tremante.
 
Minho lo guardò con più interesse.
 
 -Jonghyun cosa?-
 
Taemin era riluttante a parlare, da una parte voleva dire tutto a Minho, voleva che lo facesse sentire al sicuro e protetto, ma dall’altra non voleva fare la spia e apparire come un bambino. Non era poi successo niente di così grave, no? Che bisogno c’era di essere così scosso e di sentirsi gli occhi pieni di lacrime?
 
-M-mi ha baciato e…- gli occhi di Minho divennero dieci volte più grandi -…e ha detto che… che mi voleva e che t-tu non l’avresti mai saputo e…-
 
Minho non aspettò la fine della frase, si precipitò fuori dalla sua stanza e i suoi passi pesanti e sicuri risuonarono per tutta la casa.
 
Spalancò con forza la camera di Jonghyun e lo vide sdraiato sul letto.
 
Il più grande aprì gli occhi sentendo tutto quel frastuono e si ritrovò Minho davanti al letto, che andava verso di lui e il suo sguardo era così cattivo che ebbe paura per un istante.
 
Minho lo prese per la maglietta e lo costrinse ad alzarsi.
 
-Ehi, calma, che succede?- Jonghyun finse di non sapere quello che stava succedendo. Magari Minho non era nemmeno al corrente di quello che aveva fatto con Taemin poco prima, magari era un altro il motivo per cui era così arrabbiato, era inutile esporsi e giustificarsi prima di essere sicuri di quale fosse il vero motivo.
 
-M-Minho…- la voce flebile di Taemin fece girare i due ragazzi verso la porta.
 
Ma Minho non poteva distrarsi, non era il momento.
 
Jonghyun ebbe la certezza che Taemin gli aveva raccontato tutto. Gliel’avrebbe fatta sicuramente pagare.
 
-Sei subito corso a spifferare tutto al tuo amato Minho? Non sai gestire queste situazioni da solo, Taemin-ah?-
 
Continuando a tenere Jonghyun per la maglietta e torreggiando su di lui di numerosi centimetri, Minho gli sferrò il pugno più forte che potesse contro il viso, colpendolo con rabbia sulla mascella e facendolo crollare a terra.
 
-Tocca Taemin un’altra volta e sei morto- lo avvertì freddo e adirato, guardandolo come se fosse l’ultimo miserabile sul pianeta.
 
Jonghyun si sentì ghiacciare il sangue nelle vene perché non l’aveva mai visto così spaventoso e si portò una mano sul volto dove l’aveva colpito, perché faceva malissimo ed era certo che sarebbe spuntato un livido.
 
Lo vide allontanarsi, prendendo Taemin per mano e uscendo dalla stanza, richiudendo la porta con forza, facendo quasi tremare i muri.
 
 

 
Jonghyun si svegliò nel suo letto, stava così bene al caldo sotto le coperte ma sapeva che non poteva rimanerci tanto a lungo.
 
Quando si alzò, si ricordò di quel potentissimo pugno che Minho gli aveva dato e si portò una mano sul volto, chiedendosi se fosse già comparso un livido, e quasi temendo di poggiarvi la mano per paura di sentire dolore.
 
Con sua grande sorpresa non sentì niente, non faceva male, per niente.
 
Come se nessuno l’avesse mai colpito.
 
Fu folgorato da un pensiero.
 
Corse fuori dalla sua stanza, quasi volando verso quella di Minho e, senza bussare, si precipitò all’interno, trovandolo sdraiato a letto, un braccio intorno alla spalla di Taemin che era poggiato contro il suo petto.
 
-Hyung!- urlarono insieme i due, alzando il lenzuolo per coprirsi. Taemin arrossì imbarazzato.
 
-Voi due non siete arrabbiati con me, vero?- chiese Jonghyun, con una punta di preoccupazione nella voce.

-N-no. Dovremmo?- Minho lo guardò confuso.
 
-Beh forse sì, è entrato senza bussare e ci ha visto- gli sussurrò Taemin.
 
-Ah, ma di cosa ti preoccupi, sei così carino senza maglietta- gli rispose teneramente (e Jonghyun avrebbe potuto avere un attacco di diabete di fronte a tutto quell’affetto) -non lo trovi carino anche te?- chiese poi Minho rivolto a Jonghyun, con un tono di orgoglio come se Taemin fosse ciò che di più prezioso avesse.
 
-No.- rispose deciso, scuotendo la testa -No, per niente- ripeté, voltandosi poi ed uscendo dalla stanza senza un’altra parola, lasciando un Minho indignato con la bocca aperta e un Taemin che aveva gonfiato le guance, non aspettandosi di ricevere una risposta del genere.
 
A Jonghyun bastava già essere stato minacciato di morte nel sogno, non voleva correre alcun rischio anche nella vita reale.
 
Taemin non era per niente carino. Aveva deciso.
 
Non lo era affatto.

  
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