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Autore: 2directioners    14/07/2012    2 recensioni
Perché Louis Tomlinson non beve niente senza ghiaccio? Semplice l’amore rende pazzi. E quando si vanno ad analizzare le proprio manie, si scoprono cose inaspettate. Louis, accompagnato da tutti gli One Direction torna a Doncaster sulle tracce di una misteriosa ragazza della quale ricorda solo il primo ed ultimo bacio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il bacio più buono di Louis Tomlinson
 

<< Piacere, sono Alice >>
Tutti mi osservano, anzi mi guardano in un modo strano.
Sono nuova a questo corso di recitazione della mia scuola.
Sorrido cercando di non sembrare troppo imbarazzata anche se in questo momento vorrei solo sotterrarmi.
Non so se è stata una buona idea iscrivermi qui.
Anzi, direi che è stata decisamente pessima.
Non ricordo già più nemmeno un nome dei ragazzi che mi hanno teso la mano un istante fa. L’ultimo mi si presenta:
<< Piacere, Louis Tomlinson >>
Il suo me lo ricordo di sicuro. Occhi azzurri accesi e sorriso da mozzare il fiato. Non trovo le parole per rispondere al suo saluto. Abbasso gli occhi. Mi siedo da un lato, aspettando che la lezione incominci.


<< Dai Lou, ti prego! Lo sai che mi fai il solletico >>
<< No, Alice, ora non ti lascio >> e mi solleva per aria con tanta facilità che persino io mi dimentico di avere un peso. E continua a farmi il solletico.
<< Dato che Tomlinson e Cutlan sembrano già da un’altra parte con la testa, per oggi terminiamo qui la lezione >> dice il professore con un’espressione a metà tra il serio e lo scherzoso.
Io e Louis ci dirigiamo verso il cortile, come al solito mi accompagna a casa, visto che ha la macchina e sin dalla prima lezione che abbiamo frequentato assieme si è sempre dimostrato molto disponibile nei miei confronti.
Mi circonda le spalle con un braccio, un gesto che non mi è del tutto familiare e che ogni volta mi fa arrossire e imbarazzare.
<< Allora, devi andare subito a casa o ti posso offrire un caffè da Starbucks ? >> mi chiede sorridendo e mozzandomi il fiato come al solito.
Non riesco neanche a rispondergli, in mente ho miliardi di possibili risposte spiritose o gentili, ma nessuna sembra quella adatta.
Mi limito ad annuire, incapace di spicciare parola.


Sorseggio il mio caffè in silenzio, mentre lui mi parla di mille argomenti con tono entusiasta e sorridente.
Il mio contributo alla conversazione è davvero scarso.
Annuisco e sorrido e lui continua  a parlare.
<< Allora ci vediamo domani a scuola >> dice arrivati davanti a casa mia.
<< Ci vediamo e… >> Ho paura anche solo di dirlo ma: << Grazie >>
<< Prego! Ma ti  pare? E’ stato un piacere Alice >>
Mi ha chiamata Alice.
Oddio, potrei anche morire adesso.
Con un sorriso ebete stampato sulla faccia mi accorgo che Lou si è piegato in avanti per aprire la portiera.
Quindi ci sono due possibilità: o vuole che me ne vada, o vuole essere gentile. Preferisco pensare positivo, quindi decido di credere alla seconda opzione, anche se la prima sembra più plausibile, insomma mi ha sopportata un pomeriggio intero, tra la lezione e la sosta da Starbucks.
Scendo dalla macchina e gli faccio ciao con la mano mentre se ne va.
Ho le farfalle nello stomaco anche adesso che non sono più con lui!


<< Allora, l’hai capito perché si ha questa reazione? >> mi chiede, ma non riesco a rispondere immediatamente, ammaliata dai suoi occhioni blu.
Continua a fissarmi, guardo un attimo il libro in cerca di ispirazione, << Sì, sì, adesso sì. Grazie >> gli rispondo, consapevole che stasera dovrò rimettermi a studiare visto che distratta dai sorrisi di Louis non ci sto capendo niente di Scienze.
Non riesco ancora a capire perché mai Louis continui ad offrirsi per aiutarmi a studiare, senza che i miei voti migliorino assolutamente. Insomma, nemmeno facessimo grandi conversazioni, io mi limito a ridere, guardarlo e annuire, mentre lui si sbizzarrisce in battute, racconti e divagazioni.
Ormai è più di un mese che insiste ad aiutarmi con la scuola. Ma cos’è? Uno scherzo?
Non riesco a  immaginare un motivo che sia  uno per cui lui dovrebbe voler aiutarmi.
Mi aspetto da un momento all’altro un omino che spunta e urla: << Candid Camera! >>
I ragazzi normali stanno a casa a giocare alla play e lui invece mi aiuta a studiare.
E’ sempre più strano.
Cosa ancora più strana è che continua ad abbracciarmi quando mi riesce qualche esercizio, come se fosse un evento straordinario.
Non so davvero come interpretare questi suoi atteggiamenti entusiasti.
Che poi è sempre lì a guardarmi, non che mi dispiaccia, certo, però a volte ho come l’impressione di avere qualcosa tra i capelli o roba del genere, visto che anche a lezione, ogni volta che mi giro, i suoi occhi azzurri incontrano i miei.
È ormai una mia abitudine pensare che magari è interessato a me, cosa assolutamente improbabile visto che è figo, simpatico, intelligente, giusto per non pensare di essere strana io, giusto per rallegrarmi un po’.
<< Adesso devo proprio andare, mi dispiace, però mi sembra che tu abbia capito tutto, quindi sono tranquillo.
Ci vediamo domani pomeriggio per studiare Storia, ok? >> mi domanda, interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Annuisco, cerco le parole, ricordo come si parla, << Certamente! Ma a Storia vado piuttosto bene, sai? >> lo informo, cercando di mantenere quel poco di dignità che mi è rimasta dopo che ha visto i miei ultimi voti. Mi guarda di sottecchi, sorride, << Si può sempre migliorare, signorina Cutlan! >> mi dice e mi abbraccia per salutarmi.


<< Allora nel 31 a.C. si svolge la  battaglia di Azio >> ripeto a macchinetta, alquanto stufa del pomeriggio a ripetere Storia. Sembra che Louis si ricordi ogni singola data e io non so nulla.
<< Hai fatto progressi Alice! >> dice e, come solito, mi abbraccia. Ma cos’è? Ha bisogno di affetto? Mi viene in mente di andare da sua madre a sgridarla che non l’ha coccolato abbastanza da piccolo. Poi mi riprendo dai pensieri assurdi e sorrido.
<< Per  Natale hai qualche progetto? >>
<< Cosa? >> No, non può averlo detto a me.
<< Ti ho chiesto se fai qualcosa per Natale >> e sorride, tenero carino e coccoloso come sempre.
<< Io veramente… >> indugio un attimo. Mi sta invitando a uscire io e lui? Oddio, sarebbe l’ora ormai, ecco che si è svegliato!
<< Allora Alice? Ti sei incantata? >>
<< Non ho niente in programma per Natale >> rispondo, cercando di mantenere il controllo della voce ora che mi sta invitando a uscire.
<< Bene, allora puoi venire, sempre se ti va, alla megafesta che organizzo a casa mia. Ci sarà praticamente tutta la scuola, vieni Alice? >>
Ah. Ecco. Mi sembrava troppo bello. No. Lo sapevo. Sono una che si illude in fretta.
<< No, va beh, mi sa che i miei hanno organizzato già una cena in famiglia, sai quelle cose pallose >>
<< Cosa? >> Leggo la preoccupazione nei suoi occhi. Ma mi sbaglierò: lui non può essere preoccupato se non vengo alla sua “megafesta”.
<< Alice, mi farebbe molto piacere se venissi, devo fare un annuncio importante e vorrei che ci fossi anche tu >>
<< Va bene, dai, vengo, ma solo perché ci tieni tanto >> gli dico, fingendo di non essere molto interessata a lui.
<< Oh lo sapevo che non mi avresti deluso Alice! >> dice e mi afferra un braccio trascinandomi verso di lui e abbracciandomi fortissimo, anzi, soffocandomi completamente.
<< Se vuoi possono venire anche Sarah e Sharon, le tue amiche, così non sarai spaesata >> dice sorridendo. Ah bene, si preoccupa “che io non sia spaesata”. So cavarmela Tomlinson, penso nella mia testa ma dico: << Grazie mille, sono sicura che saranno molto felici >>
Altro che io e lui.
Si preoccupa che io non rimanga sola.


Grande festa in casa Tomlinson.
La casa è davvero bella e enorme e piena di foto e di gente che parla e, alla fine, è stata un’idea geniale portare anche Sarah e Sharon, considerato che anche se in teoria c’è mezza scuola io non conosco comunque nessuno, o quasi.
È passata già una buona mezz’ora da quando sono arrivata, ma ancora non sono riuscita a salutare Louis come si deve, visto che è sempre circondato da una marea di persone che ridono e non mi sembra mai il momento adatto per interromperli o per prendere un attimo da parte Lou.
L’ho tenuto d’occhio tutto il tempo, quindi ho avuto tutto il tempo per rimanere stupita da quanto è bello questa sera. Indossa una bella camicia, un papillon blu e delle bretelle che indosso a chiunque sembrerebbero ridicole, ma addosso a lui sono stupende.
La cosa più bella e che ha in testa un cappellino rosso da Babbo Natale, che dà perfettamente l’idea di quanto lui sia spiritoso.
Gli lancio un’altra occhiata furtiva, mentre Sarah mi dice che va alla ricerca del bagno insieme a Sharon.
<< Certo, certo, andate, ci vediamo >> le rispondo, non realizzando subito che sto per rimanere da sola in mezzo ad una folla. Ok, ho deciso, vado da Louis.
Mi dirigo con passo svelto verso di lui, visto che proprio adesso ha smesso di parlare con un gruppo di suoi amici. Gli sorrido, lui mi sorride, mi si avvicina.
<< Buonasera, sei fantastica! >> mi dice, per salutarmi, osservandomi per bene, prima di abbracciarmi come suo solito e stamparmi un bacio bonus sulla guancia.
Fortunata come sono, il bicchiere ancora mezzo pieno di soda e ghiaccio si versa per metà sul pavimento nella foga dell’abbraccio.
<< Oh, mannaggia! >> esclamo, accorgendomi del pasticcio che ho combinato. Louis ride allegramente, << Non ti preoccupare, ci penseremo più tardi >>
Mi prende per mano. Cosa? Mi ha presa davvero per mano. E’ il momento.
Mi conduce verso la veranda e continua a chiacchierare di come sia felice di avermi lì con lui alla festa.
E, cosa inaspettata, non è per niente brillo.
Quindi lo pensa davvero. Che tesoro. Si ferma.
E, sorpresa, come addobbo, in tutta la casa c’è il vischio. Sembra un film.
Ora mi bacerà e mi dirà quanto sono speciale per lui. Si avvicina verso di me.
Sento rumore di metallo contro vetro e mi volto.
E’ mamma Tomlinson che cerca di richiamare l’attenzione degli invitati sbattendo una forchetta contro un bicchiere.
<< Ragazzi, un attimo d’attenzione, Louis deve fare un annuncio importante a tutti voi >>
Sento che la mano di Lou scivola via dalla mia e il calore che percepivo fino a un minuto prima svanisce come per magia.
<< A dopo, Alice >> dice e se ne va al centro della sala.
<< Non l’ho detto a nessuno, per scaramanzia, per non perdere, ma volevo dirvi che mi sono iscritto a X-Factor e ho già passato le preselezioni. Mi attende il Bootcamp. Quindi i primi di Gennaio parto e starò via a tempo indeterminato. >>
La sua voce si fa ancora più dolce del solito: << Mi mancherete tanto >> dice.
No. Non lo vedrò più. Mi sembrava troppo bello aver trovato un ragazzo come lui, che si prendesse cura di me e mi esprimesse affetto. Afflitta, con il bicchiere di soda mezzo vuoto vado verso di lui, che ormai è accerchiato da milioni di amici che applaudono e gli chiedono centinaia di cose a raffica.
Sarah e Sharon mi trovano che praticamente ho le lacrime agli occhi, ma con le loro battute mi torna subito il sorriso.
Non devo essere triste, ma felice per lui.
Qualcuno mi prende da dietro le spalle.
<< Alice! Eccoti qua! Ti ho cercata e non ti trovavo. Dovrei dirti una cosa >> mi fa quello splendore di ragazzo.
Sorrido alle mie amiche, che mi fanno sì con la testa e lo seguo.
Questa volta ci dirigiamo sul retro.
Sorseggio la soda e, dato che è quasi finita,  come mio solito, bevo il ghiaccio, che mi rinfresca mentre sento le guance avvampare sotto lo sguardo tenero di Tomlinson.
Il ghiaccio in bocca mi rinfresca e mi calma.
<< Prima di andarmene vorrei darti un bacio >> dice e non mi lascia il tempo di metabolizzare la frase che ha già appoggiato le sue labbra alle mie.
Ma che diamine! Non è proprio possibile! Il nostro primo bacio deve celare un così triste addio.
Non è giusto. Ora che so che per tutto questo tempo gli sono piaciuta e che lui si è affezionato a me, come posso lasciarlo andare a quello stupido Bootcamp?
Il nostro bacio è dolce, tenero, della durata perfetta. Le sue braccia mi circondano sotto il vischio e il ghiaccio pian piano si scioglie nelle nostre bocche.
Il bacio più strano di sempre.
Quando il bacio finisce, ci guardiamo negli occhi.
Non vorrei andarmene dalle sue braccia mai e poi mai.
<< E adesso? >> gli domando, parlando per prima, aspettandomi una battuta spiritosa, ma per la prima  volta da quando lo conosco, Lou è senza parole. I suoi occhi però racchiudono tutte le parole di questo mondo e quindi non è necessario che parli.


Due anni dopo

<< Allora tanti auguri Louis! >> urla Harry  seduto accanto a me mentre festeggiamo il mio compleanno in un locale molto chic. Credo che questo sia uno dei più grandi vantaggi di essere ricchi: posso permettermi di frequentare posti fighissimi.
<< Champagne? >> mi chiede Niall con la bottiglia in mano.
<< Si, ma mettici il ghiaccio! >> gli rispondo.
<< Ma sei matto? Metti il ghiaccio nello champagne? >> mi fa Zayn scandalizzato. Altro che “Bradford Bad Boy”.
Ormai è un damerino.
<< Ma potrò fare ciò che voglio, o no? >> dico con tono incredulo. Io metto il ghiaccio ovunque.
Liam sembra leggermi la mente e mi chiede:
<< Ma perché metti ghiaccio in ogni bevanda? >> Non lo so. Non ne ho la più pallida idea. So solo che già dagli inizi di X-Factor ho questa strana abitudine. Mi piace gustarlo e sentire l’effetto che fa quando si scioglie sulla lingua.
<< Secondo me c’è sotto una ragazza >> dice Niall, per scherzare. Secondo lui ogni cosa è dovuta a una ragazza.
Una ragazza? No, non può essere. Eppure l’idea mi ispira.
Sarebbe carino se ci fosse di mezzo una ragazza. Ripercorro ad alta voce con Liam i nomi delle ragazze che potrebbero avere a che fare con la faccenda: << Mary, Eleanor, Jennifer. No, loro non c’entrano niente… >> dico esasperato.
<< E prima? >> mi chiede Liam che pare molto interessato a risolvere il mistero.
<< Prima di X-Factor? >> chiedo. Non mi è nemmeno passato per la mente di cercare di ricordare dei tempi di Doncaster.
Oddio, ho un flash: il bacio più buono del mondo. Con quella ragazza carina dai grandi occhi neri e dai capelli scuri. Ma.. Come si chiama?
<< Ok, ho un piccolo problema. Credo di aver capito di chi si tratta, ma non riesco proprio a ricordare il suo nome >> dico ai ragazzi, piuttosto imbarazzato. Infatti sono sicuro che di questa ragazza ero cotto e stracotto, ma con tutte le cose che mi sono successe e dopo tutto questo tempo non riesco a ricordare quasi niente di lei.
<< Ma come, Lou! Non è possibile! >> esclama Niall stupefatto. << Tu metti il ghiaccio da tutte le parti per una che nemmeno ti ricordi come si chiama?>> mi chiede esasperato. Annuisco sorridendo, la cosa è piuttosto comica. Mi spremo le meningi alla ricerca di un nome, di un qualche ricordo utile.
<< Mi dispiace davvero, anche perché prima di venire a X-Factor l’avevo baciata e la cosa è rimasta un po’ così… in sospeso >> dico, continuando a ripensare a quei giorni.
<< Stai scherzando! L’hai baciata e non ricordi altro? Lou, sei incorreggibile. >> dice Liam, piuttosto disappunto. Harry è in un angolo e se la ride, << Guarda che anche io non ricordo granché della maggior parte delle ragazze che ho baciato! >>, scoppiamo tutti a ridere.
<< Allora, andiamo a cercarla? >> dico dopo un po’.
<< Cosa? Hai improvvisamente ricordato tutto di lei? >> chiede Niall.
<< Io veramente non ricordo, ma a Doncaster troverò qualcosa, sicuramente a casa mia c’è qualcosa di suo. Ne sono sicuro >>
<< Ah, te la sei pure portata a letto e non ricordi? >> dice Liam, sempre più su di giri.
<< Ma che hai capito?! Eravamo compagni di scuola. Forse ho qualche quaderno o roba simile >> dico tra me e me.
<< E tu vorresti andare a Doncaster e lasciare Londra per andare a cercare un quaderno? >> mi fa Zayn.
<< Sì >> rispondo.
<< Parto domani >> continuo.
<< Io vengo con te >> mi fa Liam. E poi riusciamo a convincere anche tutti gli altri.
Sono felice di tornare a Doncaster e cercare… Beh, insomma, ci siamo capiti. Non so nemmeno io cosa cercare, però nella mia vecchia stanza ci sono ancora tutte le mie cose di scuola. La conobbi al corso di recitazione, dovrei quindi avere qualcosa che me la faccia ricordare… spero.


<< E così questa è casa Tomlinson! >> esclama Liam quando ci fermiamo davanti al mio giardino. Fuori ci sono le mie sorelline che giocano con la neve e mia madre deve essere dentro a cucinare qualcosa.
<< Lottie! >> la saluto, correndole incontro. Ci abbracciamo affettuosamente e le presento gli altri del gruppo. Anche se si sono già visti più volte, non c’è mai stata l’occasione perché si conoscessero meglio. Con i ragazzi abbiamo deciso di prenderci una settimana circa di vacanza qui a Doncaster per vedere di trovare indizi su… ecco, e cercare di rintracciarla. Sono sicuro che si troveranno benissimo.
<< Lou! Che bello che sei qui! Mi sei mancato tantissimo! >> mi dice Lottie, strattonandomi verso casa. Entro e mia madre mi saluta calorosamente, abbracciando anche i ragazzi. Liam sembra molto imbarazzato.
<< Quando pensavi di dirmi che saresti tornato qui? E per giunta con tutto il gruppo? Dovrò pure organizzarmi, non credi? >> mi dice, dopo averci fatti accomodare in cucina.
<< Oh, andiamo, è anche casa mia, non posso tornare quando voglio? E poi i ragazzi si adattano a tutto, li possiamo far dormire in giardino! >> dico scherzando. Ridiamo tutti allegramente. Poi chiarisco per bene che cosa devo fare e mia madre si offre di aiutarci, anche se nemmeno lei ricorda molto di quella ragazza.
Devo ammettere che non mi sono mai confidato tanto con lei, visto che in una famiglia perlopiù femminile i segreti diventavano di dominio pubblico in poco tempo.
Quindi è plausibile che non sappia neanche il suo nome, ma sia solo a conoscenza della sua esistenza.
<< Ecco, questi sono tutti i tuoi copioni di quell’anno. I vecchi quaderni li ho dovuti buttare, mi dispiace, ma avevamo bisogno di spazio per i libri delle tue sorelle. >> mi dice mia madre, tirando giù da uno scaffale in corridoio una scatola dall’aria pesante. << Lasci che l’aiuti >> si offre Liam, prendendo la scatola dalle mani di mia madre. La mia mamma sorride, e ringraziando Liam gli scarica tra le braccia la scatola. Lui non sembra fare molta fatica, e dopo poco la apre.
Mi commuovo ritrovando i copioni dei miei ultimi spettacoli, del musical Grease in cui avevo avuto la parte di protagonista.
E lei faceva Sandy.
<< Ho trovato! >> urlo entusiasta. Gli sguardi di tutti sono posati su di me. E quando con mano tremolante arrivo alla prima pagina sfogliando il copione, vedo la lista degli attori e dei personaggi da interpretare. Cerco Sandy con tutto me stesso, e tanta ansia. Vi immaginate se la ragazza si chiamasse Gertrude? Come farei a dirlo ai ragazzi? No, sto scherzando. Lei deve avere un nome bellissimo.
E mi rendo conto che Sandy è esattamente sotto Danny Zucco- Louis Tomlinson. E lei si chiama Alice Cutlan. << Alice >> dico con aria sognante.
<< Alice >> ripeto tra me e me e mi accorgo che per lei provavo qualcosa di stranissimo che dopo il primo e ultimo bacio si era rafforzato sempre più, ma ero stato costretto a dimenticarla in fretta, travolto dagli eventi.
<< È stato molto più facile di quanto pensassi >> commenta Niall, leggendo il copione del musical. Lo passa a Zayn come per accertarsi che il nome sia proprio quello.
<< Sì, in effetti non c’è voluto proprio tanto per trovarla. Insomma, se fosse stato per me avremmo avuto un bel po’ da fare! >> esclama Harry sorridendo. << Allora, adesso che facciamo? Suoniamo a tutti i campanelli della città chiedendo in giro se qualcuno ha idea di che fine abbia fatto? >> domanda Zayn un po’ scettico.
<< No, no, tranquillo, ho un piano. >> gli rispondo. << Ah, davvero? Sono curioso >>, mi sfida Malik.
<< Sì, guarda è dietro di te! >> esclamo, indicando il piano accanto al caminetto. Mi guardano tutti malissimo, solamente Niall scoppia a ridere, come suo solito.
<< Ma per favore! Louis ci stiamo tutti dannando l’anima per questa faccenda, hai idea di come trovare Alice o no? >> mi chiede Zayn, piuttosto spazientito.
<< Non lo so, ma credo che andare a chiedere a scuola potrebbe essere una cosa fatta bene >> propongo, visto che non ho idee migliori.
<< Se solo non fosse il 26 Dicembre >> dice Liam, cercando di non smontare troppo la mia eccitazione.
<< Sì, ecco, quello potrebbe essere un problema. Allora ho bisogno di una buona idea! Forza, fatemi sognare! >> dico, sperando che i ragazzi abbiano delle buone proposte.
<< Ma tipo guardare sull’elenco telefonico? >> dice Harry, come se la cosa fosse ovvia.
E in effetti lo è.
<< Mmh… potrebbe funzionare, ma sai servono un telefono, un elenco telefonico… potrebbe andare per le lunghe >> commento, cercando di fare dell’ironia.
Le uniche risate che si sentono sono quelle di Niall.
<< Grazie >> gli sussurro, visto che è l’unico che mi dà spago.
Gli altri mi guardano spazientiti.
<< Ok, la smetto >>
Poco dopo Liam torna nella sala- non avevo notato che si fosse allontanato- e ha in mano una grande guida telefonica.
<< Ta-da! >> dice mostrandocela. << Come hai fatto? >> chiede Harry stupito. << Ho chiesto a mamma Tomlinson, è una signora gentilissima, ed ecco qua >> risponde con voce posata.
<< C’è feeling tra di voi! >> fa Zayn, ammirato.
Non tento di capire la sua frase criptica perché in questo periodo Zayn fa molto il misterioso e in questo istante sono troppo felice di avere un elenco telefonico per ribattere.
<< Cutlan. Ce n’è tanti. >> dico dopo aver sfogliato l’elenco, stupito della quantità di persone che porta quel dolce cognome.
<< Proviamo a chiamarli tutti? >> fa Niall divertito. << Direi di sì >> dico e mi faccio passare da Liam il telefono, che aveva precedentemente chiesto a mia madre.
<< Molto gentile signora Tomlinson >> sento dire a Liam.
Dopo pochi istanti sento la voce del mio patrigno nell’ingresso e i suoi passi che vengono verso di me. << Mark! >> esclamo felice. Mi stringe forte.
Mi ero dimenticato anche di quanto fossero belli i suoi abbracci.
Liam pare rabbuiarsi. Ma che cos’ha il mio amico?
Meglio non indagare.
Prendo il telefono e compongo il primo numero.


Sono le otto passate, quasi due ore di telefonate e ancora non abbiamo individuato i genitori di Alice, né Alice stessa. Ho fatto più figuracce in queste due ore che in tutta la mia vita.
<< Ma non è che si è sposata e ha cambiato cognome? >> dice Zayn, rattristandomi alquanto. Lo guardo male, << Era solo per dire! >> cerca di difendersi. << Non sei per niente di aiuto >> lo zittisco.
<< Dai, ci sono ancora un paio di nomi, magari abbiamo fortuna >> dice Liam, componendo un nuovo numero. << Hello? >> dice con la sua voce profonda, ma anche questa volta sembra un buco nell’acqua.
<< Quanto potrà essere difficile trovare la mia Alice dopo appena due anni!? >> esclamo spazientito, proprio mentre Daisy rientra in casa, coperta di neve mezza sciolta.
<< Lo sai che partecipo ad uno spettacolo teatrale con la mia classe? >> mi informa, ma al momento non sono più di tanto interessato.
<< Davvero? E qual è il titolo? >> ci pensa Niall a darle soddisfazione.
<< Il Mago di OZ! >> gli risponde lei orgogliosa.
<< Wow! Era il mio preferito alla tua età! E quando ti esibisci? >> le domanda, decisamente interessato.
<< Tra un paio di giorni c’è la prima! Vieni Lou? Ti prego!! >> Daisy mi urla nell’orecchio, supplice. << Sì, sì, certo che vengo! >> le rispondo, tanto ormai che sono a Doncaster posso anche stare un po’ con le mie adorate sorelline.
<< Voglio venire anche io, sempre se ci sono ragazze più grandi, ovvio. >> dice Harry, interessato alla cosa.
<< Sai, le scarpette rosse hanno sempre il loro fascino… >> dice, più a se stesso che a noi altri.
<< Le scarpette rosse ci sono! Le porta Alice! >> esclama Phoebe, intromettendosi nella conversazione. Harry sembra ancora più interessato.
<< Alice, hai detto? >> domanda, avvicinandosi a Phoebe che sembra un po’ intimorita dai suoi occhi verdi.
Liam mi tocca una spalla, << Che sia la tua Alice? >> mi chiede sottovoce.
All’improvviso mi suona un campanello nella testa.
Alice, teatro, Mago di OZ, scarpette rosse. Sembra tutto ricollegarsi alla mia Alice Cutlan!
<< Oh per mille carote! >> esclamo, improvvisamente consapevole di quello che mi ha chiesto Liam. I ragazzi non capendo subito, iniziano a fare chiasso.
Urlano << Vas happenin? >> e cose simili, non si capisce granché, ma quando si calmano e riesco a parlare con Daisy e Phoebe domando loro << Non è che questa vostra amica, Alice, ha tanti capelli scuri e riccioli? >> , le gemelle si guardano in una maniera buffissima, come se si stessero parlando nel pensiero.
<< Può darsi! >> esclama Daisy, guardandomi divertita.
<< Come?? Da cosa dipende? >> le chiedo, visto che ho bisogno di sapere se è o non è lei.
<< Vogliamo le caramelle! >> esclamano lei e Phoebe in contemporanea. Guardo Harry, Niall, Zayn e Liam in cerca di aiuto.
È un po’ che non torno qui e non ho idea se ci siano o no delle caramelle in giro, tra l’altro quando ancora vivevo qui, mia madre evitava di comprarle visto l’effetto che hanno su tutta la prole Tomlinson gli zuccheri.
<< Piccola, tu dicci se la tua amica è come ha detto Lou, e noi vedremo di procurarvi le caramelle >> promette Niall, che sembra stare particolarmente simpatico sia a Daisy che a Phoebe. 
<< E’ lei! Ma come mai la conosci Lou? >> mi chiede Daisy.
Intanto si sovrappone la vocina di Phoebe: << Ora vogliamo le caramelle! >>
<< Erano a scuola insieme, sai, al corso di recitazione >> spiega Niall, paziente.
<< Per caso sapete dove abita? >> chiedo alle mie sorelline, in questo momento più che mai amate.
<< Certo! Ci ha invitato tutti a far merenda sabato, per festeggiare il natale! >> dice Phoebe.
<< E’ la regista migliore che potesse assumere la nostra scuola! >> prosegue Daisy.
<< Mi potreste dare l’indirizzo? >> chiedo facendo gli occhioni dolci.
<< Abita nella casa di mattoni rossi di Candle Street ma ora vogliamo… >>
Non la lascio concludere la frase e rispondo: << Questa sera vi porterò tantissime caramelle ragazze! >> e abbraccio i miei due tesori di sorelle.
<< Allora Louis, sai dov’è Candle Street? >> mi chiede Zayn.
<< La signora Tomlinson mi ha appena spiegato come arrivarci >> ci interrompe Liam, e prende in mano la situazione: << Io e Lou andiamo a cercarla, voi aspettate qui >> Prendo le scale e arrivo giù all’ingresso.
Saluto tutti e con Liam come guida- che strano, sono io quello nato e cresciuto a Doncaster- raggiungiamo Candle Street, e riconosco a prima vista quella casetta dai mattoni rossi.
E’ lei. E’ la casa di Alice.
<< Sei pronto? >> mi chiede Liam con sguardo perplesso. << Sì >> gli rispondo, e suono il campanello.
<< Ecco, lo sapevo, non c’è! >> dico scocciato, a Liam, che mi guarda preoccupato.
<< In effetti è un po’ strano citofonare a una sconosciuta alle 10 di sera, magari sta dormendo già! >> dice Liam.
<< Una sconosciuta???? Ma lei è Alice! >> rispondo, come tradito dal mio amico.
<< Ma se fino a poco fa non ricordavi nemmeno il suo nome? >> mi risponde Liam, a tono.
<< Questo non conta, ora mi ricordo tutto di lei >> rispondo.
Per fortuna non c’è Zayn a fare il malizioso, e Liam non ribatte.
<< Dai, provo io a citofonare, col mio tocco magico >> dice. Ma non fa in tempo ad avvicinarsi che la porta si apre.
Davanti a noi c’è una ragazza in pigiama.
Con le pantofole, e lo sguardo addormentato.
<< No… >> indugio un attimo. << Temo di aver sbagliato campanello, grazie lo stesso >> dico e mi allontano fischiettando, con Liam appresso. << Non è lei, mannaggia! >> dico al mio amico.
Ma nello stesso istante che usciamo dal vialetto, sento qualcuno chiamarmi.
<< Lou?! >>, mi volto, riconoscendo subito la voce.
Una testolina riccioluta spunta dalla porta e la sua figura minuta mi è così familiare, che la separazione di due anni sembra scomparire all’istante.
Vado incontro a Alice che sta sulla soglia di casa e mi guarda sorpresa.
La abbraccio come facevo sempre, mi sembra di ricordare tutto all’improvviso.
Mi scosto appena per potermi perdere nei suoi occhi neri, poi mi chino e la bacio, proprio come quella volta a casa mia. Siamo sotto il vischio. Lei ha in bocca del ghiaccio.
<< Tomlinson, l’uomo chiamato Fortuna >> sento borbottare Liam dal cancello del vialetto.
Sorrido continuando a baciare Alice.



La situazione è del tutto surreale. Io, Louis, Jenna, Liam Payne, tutti seduti nel piccolo soggiorno della casa che mi hanno lasciato i miei prima di trasferirsi sulla costa.
Jenna sembra piuttosto imbarazzata e continua a fare viaggi a vuoto nella cucina o in camera sua, giusto per non rimanere senza dire nulla a fissare uno dei suoi idoli.
Io e lei abbiamo frequentato la scuola di recitazione assieme e viviamo in questa casa da circa un anno. Insieme abbiamo seguito tutte le puntate di X- Factor, lei perché appassionata del programma sin dalla prima edizione, io per tifare Louis fino all’ultimo.
Quando era stata creata la boyband per poter far continuare altri quattro cantanti oltre a Lou, Jenna era impazzita di felicità perché Liam era il suo preferito sin dal Bootcamp.
È davvero strano averlo qui nel soggiorno, sotto lo sguardo vigile e un po’ da pazza di Jenna, accanto a Louis dopo che sono diventati così famosi.
<< Allora, Daisy e Phoebe mi hanno detto che sei la regista del Mago di OZ e reciti nel ruolo di Dorothy, credo tu sia perfetta per quel personaggio >> mi dice Lou, che finalmente interrompe il silenzio inquietante che mi stava facendo impazzire.
<< Oh, è una cosa da niente, giusto per fare un po’ di esperienza prima di passare a cose un po’ più serie. Jenna è la costumista. >> gli rispondo.
Non so come mi vengano le parole, visto che da sempre Louis mi mette in soggezione, rendendomi incapace di parlare in sua presenza.
<< Mi dispiace non essermi fatto vivo prima. È una storia piuttosto buffa >> dice, sorridendo al suo amico Liam.
<< In effetti mi sono ricordato di te per quel bacio Alice >> mi dice, così, davanti a tutti.
<< Mi chiedevo se ti saresti fatto vivo ancora o ti fossi dimenticato di me >> rispondo, con un filino di tristezza, perché se io ho sprecato tutti i soldi del telefono per tele votare Lou e i One Direction, lui pare non si ricordasse della mia esistenza.
<< Sei una ragazza davvero speciale, come potrei dimenticarti?! >> mi fa Louis, con un sorriso mozzafiato, e poi guarda il suo amico con aria complice. Lo sapevo, mi ha pensata, e non mi aveva dimenticata.
<< Devo dirti una cosa >> mi fa poi.
Annuisco, aspettando che continui.
<< Mi ero dimenticato di quanto fossi innamorato di te >> mi dice, e Liam sembra annuire al posto mio.
<< Io no >> gli rispondo.
Mi alzo in piedi e lo prendo per mano.
Sembra nuovamente senza parole. Anche io.
Ma poi la sua dolce voce dice: << Ti ricordi dov’eravamo rimasti? >> Louis Tomlinson mi guarda negli occhi.
<< Certo >> rispondo.
<< E se riprendessimo da dove ci eravamo interrotti l’ultima volta? >> chiede, stringendomi la vita con una mano.
Mi avvicino al suo viso per baciarlo, ma lui si scosta, come disgustato.
<< Manca qualcosa Alice >> mi sussurra in un orecchio.
<< Manca quel qualcosa che ha reso il tuo bacio il più buono del mondo >> e si dirige verso la cucina. << Tu aspettami qui >> dice.
Torna poco dopo con due bicchieri in mano.
<< Cos’è? >> chiedo.
<< Cocacola, la prima cosa che ho trovato nel frigorifero >> risponde e fa cin cin.
Non capisco.
Perché la Cocacola è così indispensabile?
<< Non hai ancora capito? >> mi chiede.
Faccio segno di no con la testa.
<< Adesso capirai subito! >> dice con tono furbetto, prende un lungo sorso di Cocacola e mi bacia.
Ecco cos’è.
Il ghiaccio.


Angolo autrice :)
Ciao bella gente!
Innanzitutto vi racconto da dove ho presto l'ispirazione per questa storia: stavo guardando una partita degli europei di calcio e bevevo del succo di mela con il ghiaccio... :)
A momenti sarei partita e andata in Toscana dalla mia amica L., che qui su efp è fearless13k , cercatela e leggete il suo crossover su Taylor Swift e Liam Payne!!! Quindi ho deciso di tenermi lo spunto per quando sarei andata da lei: infatti questa storia è stata scritta un paragrafo lei, e uno io!
Proprio un lavoro di squadra!
Che ne dite?
Vi è piaciuta?
Mi lasciate una piccola recesione, per favore? :')
Grazie mille :3
Un bacione a tutte,
passate anche dalla mia ff su tutti i one direction se vi interessa!
C.

 

  
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