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Autore: Furiafuria    14/07/2012    0 recensioni
Loro due, amiche da sempre, stavano per esaudire il loro più grande desiderio, ma chi lo avrebbe mai detto che il destino le preservava ben altre sorprese..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oddio, non so neanche come cominciare…Di solito ci si presenta giusto? Si fa una sorta di riassuntino…
Benissimo, piacere a tutti io sono Michelle e vi parlo dalla mia camera d’albergo, qui accanto a me c’è la mia migliore amica di sempre, colei dalla quale non mi separerei mai, Susan.
Quest’estate, dopo un anno di duro lavoro per non essere bocciate a scuola, abbiamo guadagnato la vacanza che sin dal primo liceo sognavamo di fare insieme, destinazione: Londra.
Ebbene si, io, lei, Londra, un mese, da SOLE!
Abbiamo 17 anni e frequentiamo il liceo linguistico, la cosa che ci ha accomunato sin da subito è la voglia di saper parlare più lingue possibili, comunicare con il maggior numero di persone ma soprattutto andare via dall’Italia! Non che il nostro Paese non ci piaccia, anzi abitando a Roma viviamo tutta la sua bellezza quotidianamente, ma l’amore per l’avventura e il viaggiare supera ogni limite.

Qui racconterò tutto, un po’ come un diario di viaggio.. Mi piace pensare che fra qualche anno riaprendo vecchi scatoloni troverò questi fogli  e a braccetto con Susi rivivremo queste emozioni e questi ricordi.
E’ già il terzo giorno che siamo qui e ancora non ci crediamo, stiamo nella città dei nostri sogni e abbiamo un sacco di posti da visitare, finora abbiamo fatto solo shopping e passeggiato, passeggiato tanto, Susan ama fare foto e questi giorni li abbiamo passati a fotografare ogni minima cosa che vedevamo, anche le strambe scarpe di un passante.

Adesso ci stiamo riposando, più tardi abbiamo deciso di andare a cena fuori, una mia amica ci ha consigliato un posticino abbastanza vicino niente male, e domani….beh domani è IL GRANDE GIORNO!
Domani parteciperemo alla signin di quei cinque ragazzi che in quattro anni ci hanno dato tutto senza chiedere nulla in cambio se non il nostro amore, ci hanno rubato il cuore al primo sguardo, le loro voci sono qualcosa di paradisiaco e con poco ci hanno insegnato tanto, li amiamo e non è tanto per dire, è un sentimento speciale, quello che si prova verso il proprio idolo, non ci interessa se ci deridono per questo, ormai ne abbiamo fatto la nostra forza e poi siamo in due ad affrontare tutto ciò. Non pensavamo di dover aspettare così tanto tempo prima di avverare questo sogno ma adesso che siamo sicure che si avvererà a breve siamo emozionatissime, nessuna di noi aveva mai provato qualcosa del genere.
Ah…me ne stavo per dimenticare, loro sono i One Direction.

Quella serata passò in fretta e l’ansia saliva ogni minuto di più, erano le 3 di notte, ovviamente Susan che è molto più emotiva di me non riusciva a dormire e così, giustamente, mi svegliò con quel suo fare che ormai conosco a memoria: prima mi guarda, cerca il momento adatto, aspetta che io sia nella posizione giusta e inizia a solleticarmi l’orecchio, Dio mio quanto amo quel modo di svegliarmi, in teoria lo detesto perché preferirei rimanere a ronfare ma mi piace il modo delicato in cui lo fa..
Mi dice:”Ehi Michi, non riesco a dormire, mi aiuti ad addormentarmi? Raccontami una delle tue fantastiche storie..”
Ma ormai io non avevo più sonno così le diedi una cuscinata e le dissi che ormai era tardi per la storiella, ero sveglia e quel mal di stomaco che ho sempre quando sono emozionata o aspetto qualcosa di particolare era tornato per torturami ancora, così accendemmo la tv, girammo un po’ di canali e poi trovammo quel film fantastico che ci faceva sempre commuovere, The Notebook, la prima storia che lessi in inglese, il primo film per cui piansi. Riuscimmo ad addormentarci quando ormai era ora di alzarsi, eravamo stanche morte ma l’ansia non ci permetteva di esserlo, erano le 7 di mattina, alle 8.30 saremmo dovute stare davanti al Blackwell’s bookshop per non dover essere fra le ultime ma soprattutto per non far si che l’attesa ci uccidesse.
Facemmo una colazione ricca, sapevamo che il pranzo non lo avremmo fatto, presi dei waffles con lo sciroppo d’acero, una delle sette meraviglie del mondo per me, e Susi prese un cupcake alla nutella, le rimasero dei baffi marroni sopra le labbra, ridemmo tantissimo neanche fossimo ubriache!
Ci preparammo con un po’ di velocità, come al solito eravamo in ritardo, uscimmo di fretta..
Cavolo posso dire che non avevo mai visto Susan più bella di oggi, era perfetta in ogni dettaglio, la sua “famosa” coda di capelli che quando ci vedemmo per la prima volta arrivava più o meno all’altezza della nuca, adesso arrivava fino a metà schiena, i suoi occhi verdi venivano sottolineati da quel filo di matita che metteva solo nelle occasioni speciali e quelle francesine tanto desiderate le davano l’altezza ideale.
Per quanto riguarda me ero abbastanza soddisfatta del mio aspetto quel giorno, stranamente.
Eccoci davanti alla libreria insieme ad altre 298 ragazze con la nostra stessa passione, era tutto un piangere e urlare, parlammo con ragazze da tutto il mondo, senza neanche sapere i loro nomi le abbracciamo, ci asciugammo le lacrime a vicenda ancor prima di vederli..
Poi entrarono passando lateralmente a quel caos di fan con il loro sogno che andava in una SOLA DIREZIONE, loro. Ci fu un boato, non avevo mai sentito grida più forti, il cuore mi balzò in gola.. cazzo, c’eravamo riuscite, avevamo davanti ai nostri occhi quei cinque ragazzi magnifici, indescrivibili, Susi pianse dall’inizio alla fine, non spiccicò parola con me fino all’uscita era presa a fare foto a piangere e a contemplare la bellezza di quel ragazzo che le aveva fatto breccia nel cuore da subito.
Dopo 3 stremanti ore fu il nostro turno, c’erano giusto un paio di ragazza davanti a noi, mio Dio non ce la facevamo più, penso che il nostro stomaco fu colpito da un ulcera istantanea, due passi e avrei toccato le loro mani, avrei parlato con loro e visto i loro bellissimi sorrisi dal vivo. Stavamo realizzando il nostro sogno e niente sarebbe potuto andare storto.
Il primo della fila è Louis con quegli occhi tra l’azzurro e il verde che fanno trasparire ogni emozione, ci sorride e ci batte il cinque, di seguito Liam e poi Zayn che però poco prima bisbiglia qualcosa a Niall che si gira di scatto verso di me, in seguito avevamo lo sguardo di Zayn, Niall e Harry addosso, non sapevamo che pensare forse cose brutte ma non ci importava, non era il momento in cui pensarci, abbracciai Niall, il ragazzo che sogno ogni fatidica notte, il ragazzo con in quale ho un appuntamento puntuale ogni sera nei miei sogni…lui mi sorrise e al mio:”You’re my everything,I’m sincere!” Sorrise come solo lui sa fare e mi strinse un po’ più forte, quanto basta da farmi sentire i brividi.. Susi abbracciò Harry che essendo il rubacuori del gruppo le diede un bacio sulla guancia sussurrandole: “You don’t know you’re beautiful..” Facendola sciogliere come un ghiacciolo sotto il sole d’Agosto.
Uscimmo di lì con il nostro amato CD tra le mani e le lacrime a fior di pelle, Susan mi disse solo:”GRAZIE! Grazie per essere qui con me, grazie per esserci sempre da quattro anni, grazie perché con te ho condiviso il più grande sogno della mia vita.”
La abbracciai, davvero forte, sarà stata l’emozione ma fu l’abbraccio più bello che ci fummo mai date.
Rigirai il CD nelle mie mani sfiorai quelle firme come fossero cristallo fragilissimo, non trovai però quella di Niall..mi venne una fitta al cuore finchè non aprii il CD, questa volta con più foga di prima, la trovai lì, sul libretto, il suo nome, un cuore e scritto in piccolo un numero…
Continuai a guardare con occhi sgranati, non capendo cosa fosse così Susan lo prese in mano e strillò come solo una pazza sa fare:”OOOH MIO DIOO,QUESTO è IL SUO NUMERO E QUI C’è SCRITTO CALL ME,MAYBE!TI RENDI CONTO!!SEI VIVAA?”
Io ero lì pietrificata, non ci credevo, non poteva essere successo a me, forse si era sbagliato e quello non pensava fosse il mio CD, anzi sicuramente era così, ti pare che voleva parlare con me? Che davvero mi aveva notato fra la folla come avevo sempre desiderato?
Scelsi di non pensarci più, di riprendere l’argomento più tardi, non volevo farmi paranoie inutili, così mi concentrai a sentire tutte le cose che mi voleva dire Susan, tutte quelle che non mi aveva detto in quelle 3 ore.
Ci sedemmo in uno starbucks poco lontano e parlammo, parlammo, persi la cognizione del tempo, penso che ci passammo ore lí dentro.. La sera andammo in un locale, purtroppo i pub ancora non potevamo frequentarli, ma ci divertimmo lo stesso, con le nostre scarpe da ginnastica ballammo fino allo sfinimento, bevemmo tanta redbull non tanto per la sete quanto per la voglia di energia.
La mattina dopo dormimmo come due ghiri e ci svegliammo alle 10,tanto nessuno ci correva dietro, chiesi a Susi cosa avrei dovuto fare secondo lei con il numero di Niall, usarlo o lasciarlo solo come un ricordo? Lei mi disse di provare a mandargli un sms, non avrebbe fatto del male a nessuno, se non a me in caso lui non mi avesse risposto, ma ripetendo uno dei tanti motti che ci ha sempre dato forza:”never say never”, gli scrissi:
“Ciao Niall! Non penso tu ti ricorda di me, ero ieri alla signin e hai scritto il tuo numero sul mio CD, volevo sapere come stavi.”
Posso giurare che per scrivere ció ci avró messo si e no 30 minuti a causa della mia indecisione, finchè Susi non prese il telefono e invió lei..
Decidiamo di fare un giro dalle parti di Hyde Park, era una calda e afosa giornata di luglio, qualche rara folata di vento ci scompigliava i capelli di tanto in tanto, non potevamo avere idea migliore.
Ci stendiamo sul prato con un bel libro e Susi sempre con la sua fedele Nikon al collo pronta a cogliere gli scatti perfetti di quella vacanza.
Un’ora dopo circa il mio cellulare vibra...pensavo fossero mamma o papà, qualche servizio AT&T, invece no, su quel dannato schermo apparve la sua foto e il suo nome con accanto una letterina, non poteva essere.. Cosi per non farmi svenire del tutto, il messaggio decide di leggerlo Susan..
C'era scritto:”Ciao! Certo che mi ricordo di te, io sto bene e tu? Volevo chiederti se stasera venivi al concerto, a me e ai ragazzi avrebbe fatto piacere!”
Stavo tremando, stava tutto succedendo davvero. Dalla gioia mi buttai nel prato a capofitto nelle margherite profumate mentre pensavo a cosa rispondergli.
Gli risposi che si, avevo i biglietti peró purtroppo molto in fondo..
Eh si, quella doveva proprio essere una vacanza all'insegna di quel nostro sogno, avevamo messo sei lunghi mesi per convincere i nostri genitori a prendere quei biglietti ma alla fine ce l'avevamo fatta, non potevamo essere più felici.
Dopo neanche cinque minuti Niall mi dice che aveva una sorpresa per noi e che ci dovevamo vedere subito. Fortunatamente abitava vicino a dove stavamo noi cosí in pochi minuti fu lí. Ci salutammo e poi con fare misterioso tiró fuori da dietro le spalle due biglietti del concerto, ma non dei biglietti normali, bensì in prima fila, nel Block A!
Non sapevamo davvero come ringraziarlo tant'è che istintivamente lo abbracciamo entrambe, dovette andare via subito perchè di lí a poco avrebbe avuto le prove cosi salutó Susi e mi guardò un attimo immobile, fu un attimo di totale imbarazzo, poi con fare impacciato mi prese la mano e mi diede un forte bacio sulla guancia che oltre a provocare in me i fuochi d'artificio provocò anche due bei rossori sulle mie guance che di certo lui notò. Susan stava per iniziare a parlare ed esultare quando in meno di un secondo io la zittii, volevo vedere se si sarebbe girato, come nei film, se il ragazzo o la ragazza che se ne va si gira vuol dire che il gioco è fatto, è cotto. Cosí lo fissai in silenzio e poco fuori dal parco lui si toccò i capelli e rivolse lievemente la testa verso di me e io lo salutai timidamente.
A quel punto io e Susi iniziammo a urlare a più non posso, tutto ciò stava accadendo a noi, a noi che stavamo per perdere la speranza...
Venne sera, passammo l’intero pomeriggio a scegliere come vestirci, giuro di aver provato ogni capo che avevo in valigia per poi optare per un abbigliamento comodo ma elegante.
Prendemmo un taxi e in un quarto d’ora fummo alla O2Arena, le nostre braccia erano ricoperte di frasi delle loro canzoni, e la nostra mente sognava su quello che avremmo vissuto.
Iniziò il video d’attesa improvvisamente e dopo ci fu il buio più totale, da sotto il palco apparvero quei cinque ragazzi stupendi, le urla superavano di molto quelle della signin, mai udito niente del genere. Partì “stand up” ci mettemmo a ballare come delle scatenate, mentre i loro sorrisi illuminavano la sala, poi seguirono le altre fino a quando toccò a “what makes you beautiful”, la luce fu puntata sul pubblico ed  Harry riuscì a vedere il luccichio delle lacrime di Susan, le fece l’occhiolino e durante il suo “tanto atteso” assolo le prese la mano e glielo dedicò, io le tenevo l’altra mano, Dio mio tremava come una foglia spostata dal vento d’autunno.
Poi fu il turno di “moments” come ultima canzone, la nostra preferita da sempre, Niall mi guardò e cantando “without you..” mi indicò, non avevo mai provato emozioni simili, mai in tutti i miei diciassette anni di vita, niente di così speciale.
Dopo mezz’ora uscimmo dall’Arena e un “omone” venne verso di noi parlando inglese molto slang, ci disse di seguirlo per aspettare i ragazzi che ci volevano vedere, pensare che noi volevamo andare via perché pensavamo che tra la folla non ci avrebbero trovate…
Poco più tardi vennero tutti e cinque i ragazzi, ci salutammo e parlammo del più e del meno, era proprio vero che Louis era simpaticissimo. Harry si schiarì la voce e chiese a Susi se le andava di parlare in privato, lei mi guardò con gli occhi sgranati, non sapendo cosa aspettarsi, ma io le feci cenno di stare calma e seguirlo.
Niall prese al volo l’occasione e mi chiese di seguirlo, mi ringraziò di essere venuta, mi chiese se mi fossi divertita e mi disse che non aveva mai provato un colpo di fulmine così immediato con nessuna ragazza prima di me, io lo ringraziai e lusingata gli dissi che finalmente stavo vivendo il mio sogno e tutto questo era grazie a lui, con gli occhi lucidi ci abbracciamo, il suo profumo mi inebriò, non mi sarei più voluta staccare da lui, mi sentivo così protetta fra le sue braccia.
Nel frattempo Susan cercava il mio sguardo perché non stava capendo granchè di quello che le stava dicendo Harry, quindi con una scusa banale le spiegai quello che le aveva detto, per fortuna ero riuscita a sentire qualcosa e salvai la situazione.
Niall si staccò lentamente dall’abbraccio, con mio sommo dispiacere, per attirare l’attenzione alzò la voce e disse di avere fame e con un bel coro tutti dicemmo che era sempre il solito.
Scegliemmo, anzi, scelse lui di portarci da Nando’s , ma Liam e Louis declinarono gentilmente l’invito perché dovevano vedersi con le loro fidanzate, quanto adoravo quelle due ragazze, le avevo sempre invidiate e adesso mi sentivo un po’ come loro.
Mangiammo un bel po’ anche se io e Susi cercammo di limitarci per non dare nell ‘occhio, ma Niall apprezzava il fatto che ero una buona forchetta, anzi lo adorava.
Ridemmo e giocammo tutto il tempo, Harry rubò addirittura un polletto a Susan che subito lo riprese, Zayn le disse di non farci caso, lo faceva sempre con le persone a cui voleva bene. Si sentì così fiera di se stessa.
Era arrivato il momento del caffè e Niall mi sorprese chiedendomi di accompagnarlo fuori a fumare, accettai ovviamente ma con viso allibito, non ero contraria al fatto che lui fumasse ma non lo pensavo.
Una volta usciti attraversammo la strada, eravamo sulla sponda del Tamigi, al chiaro di luna, niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento ricco d’emozioni.
Gli chiesi se davvero fumasse, mi rispose di no, voleva passare del tempo con me da solo prima della fine della serata.
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio a contemplare la bellezza di quel panorama , poi Niall alzò lo sguardo al cielo, afferrò la mia mano con foga e la alzò per indicare una stella e mi disse:”Guarda che bello stanotte il cielo, non ci avevo mai fatto caso…Forse solamente perché non ero accanto alla persona giusta.”
Si girò verso di me e guardandomi profondamente negli occhi avvicinò il suo viso al mio, sempre di più, a tal punto che riuscivo a sentire il suo respiro avvicinarsi e il suo profumo pervadermi ancora una volta, mi avvicinai anch’io socchiudendo gli occhi, posò le sue labbra sulle mie e nel mio stomaco iniziò una danza di farfalle impazzite, ogni organo in me stava ballando la macarena.
Quando poi con più decisione mi mise una mano sulla schiena per avvicinarmi a lui, mi misi sulle punte dei piedi e istintivamente uno dei due si alzò (come nei cartoni animati).
Fu una sensazione indescrivibile. E nel frattempo i ragazzi ci stavano guardando dalla vetrata del ristorante così orgogliosi e sorridenti, Susan sapeva che sarebbe stato il ragazzo giusto per me mentre Zayn ed Harry vedevano dopo tanto tempo la passione e la felicità negli occhi di Niall.
Tornammo dentro mano nella mano seguiti dall’applauso dei nostri amici.
Pagammo e uscimmo da Nando’s, Harry strinse Susan da un fianco in un abbraccio amichevole invitandola ad andare a casa sua per fare due chiacchere, lei mi guardò con aria elettrizzata e non ci pensò due volte a dire di si, Niall chiese di poter venire da me, inventò che voleva aspettare il ritorno di Susi perché non si fidava di Harry e anche se egli lo rassicurò lui non si diede per vinto e disse che in ogni caso Susan era piccola e voleva avere la conferma che lei tornasse.
Zayn ci salutò come se ci conoscesse da una vita stringendoci in un abbraccio forte e fu il primo a dileguarsi verso un pub dove si sarebbe incontrato con degli amici.
In seguito salutai Susan raccomandandomi di fare “la brava” e di godersi al meglio quella serata tanto attesa e tanto sognata, lei anche se sembrava sempre così mite e composta in queste circostanza diventava un’altra persona, riusciva sempre a combinare qualche guaio facendo uscire il suo lato ribelle.
Arrivarono a casa di Harry e si sedettero sul comodo divano bianco che riempiva il piccolo ma accogliente salone, Harry si sedette in fronte a Susan e le chiese se gradiva da bere, inizialmente rifiutò ricordando i miei consigli ma quando glielo chiese per la seconda volta accettò della vodka al limone con tanto ghiaccio e così trasportata dall’effetto dell’alcool iniziò a ridere e a giocare, Harry si alzò dirigendosi verso di lei che si stava versando altra vodka e afferrandola poco sotto il fianco le disse chiaramente le sue intenzioni, le spiegò che lui non era un ragazzo a cui piace tanto parlare, almeno, non in quel momento, avrebbe preferito altro.
Così con un pizzico di competitività Susan gli chiese avvicinandosi quanto basta al suo corpo: “Cosa preferiresti fare allora? Rimanere in silenzio a guardarci?”
Lui ironicamente le rispose di voler giocare a trovare il telecomando, ma poggiando una mano sulla sua spalla lei prese in mano il telecomando strillando:”TROVATO!”
Lo lasciò spiazzato, così non perse tempo e, un po’ per la sbronza che le veniva con poco, un po’ per la voglia di farlo da anni prese Harry di sorpresa e lo sbatté verso il muro baciandolo appassionatamente, egli sorrise, gli piaceva il suo spirito di avventura, ma ancor di più il fatto che non se lo sarebbe mai aspettato da una ragazza così dolce e tranquilla come lei.
In poco tempo si ritrovarono abbracciati sul letto nel pieno della notte, quello che successe prima non me lo volle raccontare nei dettagli, mi disse solo che in meno di mezz’ora quella sera erano rimasti senza vestiti e le era piaciuto, tanto.
Quando si rese conto dell’orario mi inviò un sms dicendomi che non sarebbe tornata ma io lo lessi solo la mattina dopo.
Io e Niall una volta arrivati in stanza ci sedemmo sul piccolo divanetto vicino al letto, io mi tolsi subito le scarpe per stare più comoda mentre Niall chiese se poteva prendere una redbull, era la seconda che beveva quella sera, ma non gli faceva male? In ogni caso ovviamente acconsentì e iniziammo a parlare, parlare per ore, all’una di notte ancora parlavamo, mi aveva insegnato a parlare con l’accento irlandese e qualche parola di slang che ovviamente a scuola non ci avevano mai detto, mi sentivo a mio agio con lui, per un attimo lo vidi più come un fratello maggiore per me, e lui come una sorellina da accudire e coccolare. Ma quando vide che iniziavo a sbadigliare dal sonno si avvicinò per baciarmi delicatamente le labbra, spinse il suo corpo verso il mio in modo tale che io indietreggiassi e fra un bacio e l’altro lo ritrovai steso sopra di me, i baci si intensificarono, diventò sempre più “assetato” di me e io avevo sempre più voglia di lui, di scatto si alzò, mi prese in braccio e mi portò sul letto, sapevamo entrambi come sarebbe finita.
Con una mano salì dal mio ginocchio sfiorando la mia coscia così lentamente da farmi venire la pelle d’oca, mise la mano dentro la mia larga maglia e salì piano piano verso il reggiseno solleticandomi la schiena, mi sussurrò con un filo di voce: Would you lay down in my arms,and rescue me?
Quasi mi scese una lacrima ma la trattenni ,posso solo dire che il seguito è immaginabile, fu la notte più bella della mia vita.
Il mattino seguente mi svegliai con la morbida camicia di Niall addosso, ero felice di quello che avevo fatto, avevo aspettato il momento giusto e lo avevo fatto con la persona che più di ogni altra desideravo.
Ma quando aprii gli occhi non trovai il mio principe azzurro accanto ma solo un grande vuoto che mi raggelò, guardai sul suo cuscino, c’era una rosa bianca e una lettera, l’aprii alla velocità della luce e iniziai a leggere con il cuore palpitante.
“Mi dispiace piccola se non sono vicino a te al tuo risveglio ma stamattina mi hanno chiamato presto per registrare il nuovo CD, così son dovuto correre, ti chiamerò io appena finito, passa una buona giornata. xx “
Quel biglietto un pochino mi sollevò, non era scappato come fanno tutti, si sarebbe rifatto vivo presto, ne ero sicura.
Susan invece si svegliò con l’odore di croissant e cappuccino che le pervase la camera, Harry le portò un vassoio ricco di qualsiasi cosa si potesse desiderare, era già vestito, ma fu più delicato di Niall, aspettò che Susi finisse la colazione e con calma le disse di dover uscire ma che lei poteva fare come stesse a casa sua, e le baciò la fronte.
Ma in quella casa sola non si sentiva a suo agio così dopo una brevissima doccia tornò da me in hotel.
Ci raccontammo tutto quello che era successo la notte precedente, eravamo così contente e incredule.
Decidemmo di uscire e per la prima volta volemmo andare in un museo, passammo lì tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio, tornammo in camera stanche morte e l’unica cosa che facemmo fu dormire, sinceramente non pensammo neanche ad Harry o Niall, quella era una giornata interamente dedicata a noi due.
La mattina seguente però iniziammo a sentire la loro mancanza ma la cosa che più ci infastidiva era il fatto che loro non si erano ancora fatti sentire, che stessero ancora registrando? Non direi.
Per non pensarci Susan che era decisamente più mattiniera di me mi portò uno starbucks appena fatto, lei si che sapeva come tirarmi su il morale!
Rimanemmo in camera a vedere un film ma non fu semplice, le nostre menti vagavano in cerca di una risposta verso il fatto che non ci avevano contattato, ci dannammo per ore finchè non presi in mano il telefono di botto, Susan mi fermò violentemente dicendo che non mi sarei dovuta azzardare a chiamare o inviare un sms a Niall, non lo meritava e poi aveva detto che si sarebbe fatto sentire lui, non potevo pendere dalle sue labbra. Ma Susan sbagliò diagnosi, io ero solo intenta a chiamare la SPA per prenotare due bei massaggi per dopo pranzo e una pulizia facciale e magari anche una bella manicure!
Lei si rasserenò e disse subito di sì. Mangiammo in albergo e più tardi ci avviammo verso la SPA, fu un bellissimo pomeriggio all’insegna del relax, uscimmo di lì che sembravamo altre persone, ci sembrava di camminare sulle nuvole e non su dei dolorosi tacchi 12.
Scegliemmo quella sera di non mangiare, il nostro pensiero fisso erano sempre quei due ragazzi che ci avevano rubato il cuore e la rabbia stava iniziato a salire.
In giro per Oxford Street stavamo cercando un taxi quando a pochi passi da noi troviamo un capannello di gente urlante davanti ad un Tesco, ci facemmo strada dalla folla e incontrammo Danielle ed Eleanor che facevano la spesa, ci riconobbero subito e anche se non ci eravamo mai presentate ci salutarono come delle vere amiche, si vedeva che il loro sorriso era un sorriso sincero privo di malizia. Non potemmo fare a meno dopo un po’ di chiederle se avevano notizie di Harry o Niall, fu più forte di noi, in quel momento le loro facce divenirono più serie e con voce pacata ci dissero solo di passare una buona vacanza ed essere felici per quello che era successo, nient’altro.
A quel punto le ringraziammo e le salutammo in fretta, prima che le lacrime avrebbero sciolto tutto il rimmel dai nostri occhi.
Tornammo in albergo distrutte, come se quel pomeriggio al centro benessere non ci avesse fatto niente, ordinammo una mega vaschetta di gelato e la finimmo tutta vedendo Titanic.
Adesso sapevo davvero cosa pensare su “i miei idoli”, non erano altro che dei ragazzini montati che non si prendevano le proprie responsabilità, erano i soliti tipi che usavano le ragazze e le lasciavano come fossero fazzoletti usati, i soliti da “una botta e via”, c’era da aspettarselo, come potevano innamorarsi davvero di due stupide fan? Loro che dalla vita avevano avuto tutto e che sicuramente potevano avere qualcuno migliore di noi.
Per seguire il consiglio di Danielle di goderci la vacanza, verso le sette di mattina andammo a correre a Regent’s Park e di seguito a prendere un po’ di sole, ma per noi le brutte sorprese erano solo iniziate..
Tornando in albergo per una doccia mi squillò il cellulare e One Thing partì fortissima, balzai sorpresa, cercai in ogni modo di sfilare il cellulare dalla tasca con scarsi risultati, quanto odiavo i pantaloni attillati per questo motivo!
Finalmente ci riuscii ma non capii chi fosse perché due luci bianche mi accecarono, non sapevo cosa stesse succedendo ma sentii un forte dolore su tutto il corpo e non vidii né sentii più niente.
Ero in un ospedale, captavo solo l’odore di alcool e il rumore delle sirene, tanta gente che correva intorno a me ma ancora non sapevo cosa mi fosse accaduto.
Ormai erano tre giorni che ero lì dormiente su un lettino, in coma.
Susan non sapeva più cosa fare, non volle chiamare i nostri genitori per non farli preoccupare, non aveva nessuno vicino, nessuno che la poteva aiutare. Aveva paura.
Ogni giorno lo passava con me per quanto fosse possibile, mi parlava di quello che accadeva lì fuori e metteva la musica ma niente, non davo segni positivi..
L’unica persona di cui lei, nonostante tutto si fidava era colui che le aveva spezzato il cuore come fosse un pezzo di carta, chiamò Harry.
Lui si affrettò a venire e senza dire una parola abbracciò Susan, quelle gocce salate rigavano il suo viso ed erano come fuoco per lei, aveva resistito i giorni precedenti ma adesso aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e non poteva esserci persona migliore di lui.
Non parlarono di loro, in quel momento niente poteva essere più riappacificante di un lungo abbraccio.
Poi le raccontò di me, di cosa mi era successo e del perché, si sedette vicino al lettino e mi prese la mano quasi gli si raggelò la pelle a sentire quanto ero fredda, me la baciò e appoggiò la testa sulla mia pancia con accanto Susi che riposava su di lui. Il suo odore riuscivo a sentirlo, era forte, era quel profumo con il quale io e Susan ci facevamo il bagno nelle profumerie di Roma, era buonissimo, era il SUO profumo.
Più tardi si svegliarono e discussero sul fatto di raccontare l’accaduto a Niall o meno, ovviamente entrambi pensarono che fosse meglio dirglielo subito, si sarebbe molto arrabbiato se non lo avesse saputo.
In neanche dieci minuti fu lì, riuscivo a sentire la sua voce, avrei voluto alzarmi per correre da lui ma le mie forze me lo impedivano, era così strano, riuscivo a capire cosa mi accadeva intorno ma ero in un sonno profondo, era cosi straziante.
Corse da me senza neanche salutare Susi ed Harry, mi baciò il naso, sentivo che le sue guance erano completamente bagnate, non volevo farlo stare male, non volevo provasse quello che avevo provato io, lui non meritava questo, aveva sofferto tanto nella sua vita e di certo non volevo essere la causa del suo dolore per nulla al mondo.
Passò un’altra giornata, Niall rimase lì tutta la notte, vicino a me, con le lacrime a fior di pelle, la mattina dopo arrivarono gli altri ragazzi tutti intorno a me, mi baciarono la fronte e Liam pacatamente iniziò a cantare Moments, tutti lo guardarono straniti ma piacque subito l’idea e così si misero tutti a cantare, Susan abbracciata a Harry, finalmente sorrideva, lui le lasciò cantare il suo assolo, aveva una voce angelica, non l’avevo mai sentita cantare così bene. Dovevo riuscire ad alzarmi, tutte quelle persone erano lì e non aspettavano altro, ce l’avrei dovuta fare, stavolta davvero. E così con un grandissimo sforzo mossi la mano e lentamente aprii gli occhi, il primo ad accorgersene fu Zayn,che senza pensarci due volte urlò “E’ SVEGLIA!!”.
Abbozzai un leggero sorriso, ero calda, calda dentro, tutte quelle persone mi amavano e si erano preoccupati per me, che bella che era la nostra stramba “famiglia”.
Arrivò un dottore e fece uscire tutti, mi disse che ero stata molto fortunata, un incidente come il mio poteva essere irreversibile, adesso dovevo rimanere a riposo per qualche giorno, non potevo rischiare di svenire.
Feci le poche borse che avevo e uscii. Niall quando mi vide finalmente in uno stato decente mi baciò forte, quanto mi era mancato quel ragazzo occhi cielo..
Abbracciai Susan che scherzosa mi disse:”Brava fammi prendere questi colpi eh!”
Uscimmo di lì e così Zayn prese parola e disse:”Ragazze vi andrebbe di venire a stare da noi? Nel periodo in cui Michi sta male, almeno.”
Niall non ci lasciò rispondere che subito intervenne dicendo fosse un’ottima idea, non voleva farmi mancare niente data la mia situazione e sapeva che anche a Susi avrebbe fatto piacere passare del tempo con Harry. Sembrava come se in un certo senso si sentisse l’artefice di quello che mi era accaduto e in ogni modo voleva riparare e farci passare una vacanza meravigliosa.
Noi accettammo senza rifletterci ma preferimmo prima parlarne con i nostri genitori..
Li chiamammo un po’ con la coda fra le gambe a dire il vero, non avevamo fatto nulla di male ma sapevamo che la nostra scelta non sarebbe stata gradita ai nostri, loro erano sempre stati abbastanza comprensivi e ci lasciavano la giusta libertà, ma questa non li sarebbe andata giù..
Telefonammo per prima a Valerie, la mamma di Susan, era meno severa della mia, magari avrebbe acconsentito..
Ci parlammo a lungo, fatalità, era insieme a mia madre per prendere un the. Dopo tre quarti d’ora di urla la loro decisione fu leggermente drastica, erano due le possibilità:
O non avremmo più frequentato quei ragazzi e avremmo continuato la nostra vacanza oppure saremmo rimaste lì, con loro, ma stavolta per sempre..
Giustamente non potevamo chiedere ai ragazzi di ospitarci per tutta la vita e tantomeno avevamo i soldi per comprarci un appartamento a Londra, non sapevamo che fare, niente riusciva ad andare per il verso giusto, in un modo o nell’altro c’era sempre qualche problema che non ci faceva godere del tutto quei bellissimi giorni con i ragazzi più incredibili del mondo.
Ci sedemmo sul divano di casa “One Direction” eravamo afflitte, stanche dei nostri genitori e non vedevamo l’ora di diventare maggiorenni.
Louis entrò in casa salutò i ragazzi che stavano in cucina e venne a salutarci, appena vide che eravamo tristi da dietro ci saltò addosso, iniziò a farci il solletico e non ridere era impossibile, quel ragazzo aveva sempre avuto quel qualcosa che attraeva tutte le ragazze, sarà il suo carisma e questo modo di riuscire a far sorridere chiunque che lo caratterizzava.
Si vedeva che gli stavamo particolarmente simpatiche.
Si aggiunse Harry che scherzando si rivolse a Lou:” Ehi Carrot alla larga dalla mia piccola !”
Io guardai Susan che in un batter d’occhio divenne rossissima, mentre dall’alto ricevette un bacio stile spiderman da Harry.
Quella sera rimanemmo tutti a casa, io non potevo uscire almeno fino al giorno dopo e così cenammo tutti insieme io, Niall, Harry, Susan, Zayn, Louis, Liam, Danielle ed Eleanor.
Le due ragazze si sorpresero molto nel trovarci lì anche se sapevano quello che era accaduto precedentemente, erano come sempre gentili ma avevo notato qualcosa in Ele che non mi convinceva del tutto, non so, la vedevo troppo attaccata a Louis, come se avesse paura di perderlo.
Cucinò Zayn, un abbondante piatto di pollo tipico del Pakistan, era sensazionale, non so che spezie avesse usato ma era davvero buono. Più tardi ci mettemmo a vedere un bel film tutti accoccolati sul divano, ogni coppia con la propria coperta e il “povero” Zayn accanto a Niall che lo prendeva in giro e lo tirava a sé per farmi dispetto..
Guardammo una commedia, ridemmo tutti come matti finchè Liam non fece cadere dei pop corn addosso ad Harry, a quel punto si scatenò una vera e propria lotta all’ultimo pop corn, il salone era diventato un campo si battaglia ed eravamo tutti salati addosso così che con un bacio affettuoso levai i granelli di sale dalle labbra di Niall, ogni bacio sembrava il primo con lui, ogni volta un emozione nuova, ogni volta sentivo che lo stavo scoprendo un po’ di più..
Alla fine del film ci mettemmo a pulire il caos combinato ma quando Zayn vide che mi ero alzata anche io d’improvviso mi prese in braccio facendomi prendere un colpo e mi portò sul letto di Niall dicendo che non mi sarei dovuta sforzare, voleva guarissi il prima possibile perché avrebbe avuto una sorpresa per me e Susan. La curiosità mi uccideva, chissà cosa intendeva fare.
Sentii un cellulare squillare, la suoneria si sarebbe riconosciuta lontano miglia, era quello di Louis, mi avvicinai alla porta silenziosamente perché avevo intravisto che si era allontanato dagli altri per rispondere, non so chi fosse ma dopo sentii solo un grande urlo di rabbia da parte di Eleanor e la porta sbattere, non osai uscire dalla stanza per non essere invadente ma vidii che Susan fu l’unica che riuscì a tirarlo su di morale, fra quei due stava nascendo una bella amicizia e su queste cose la conoscono bene, a Harry piaceva l’idea che il suo migliore amico diventasse anche il migliore amico della sua fidanzata, sapeva che non lo avrebbero mai tradito.
Arrivò successivamente Niall a letto ma io già mi ritrovavo nel profondo sonno, ancora vestita e appoggiata sul letto, non so come feci ma la mattina dopo mi ritrovai in pigiama sotto le coperte con accanto il mio amore, non volevo svegliarlo, sicuramente aveva fatto tardi a chiacchierare con gli altri la sera prima, così con passo felpato andai di là ma non feci a meno di non sbirciare in camera di Susan ed Harry, erano così dolci insieme, lei aveva la testa sul petto di lui e dormivano come due piccoli gattini.
Quella mattina mi sentivo decisamente meglio così pensai di preparare la colazione, non so quanti eravamo rimasti in quella casa per cui abbondai con le dosi, preparai dei pancakes e crepes con lo sciroppo d’acero e con la nutella calda, che botta di calorie!
Del latte, del caffè, spremute e frutta per tutti.
Niall si svegliò appena iniziai a preparare i pancakes, aveva un fiuto eccezionale, venne da me e abbracciandomi da dietro mi baciò la guancia, mi chiese come stavo oggi e si sedette a tavola, man mano che i pancakes erano pronti si alzarono anche  Harry e Susi, in seguito anche Liam, non lo avevo mai visto di mattina, era così carino quando sbadigliava.
Susan appena fece mente locale chiese dov’era Louis ma nessuno lo sapeva, a parte Liam che disse che quella mattina era uscito presto per andare in palestra, Susan si sentì come sollevata, non so perché.
La mattinata passò in fretta, quella casa era un vero caos, gente che andava e veniva, Paul che ogni due secondi chiamava, telefoni che squillavano ad ogni ora a causa del fuso orario con gli altri paesi era veramente divertente anche se a volte un po’ stressante.
Ci si ripropose il problema dei genitori così ci sedemmo con Harry e Niall a parlarne, loro senza pensarci dissero che avrebbero voluto a tutti i costi che noi rimanessimo a Londra con loro ma noi presentammo loro tutti i problemi che ci sarebbero stati, loro erano nel pieno della giovinezza e del successo e di certo noi non dovevamo essere un peso, era un impegno importante e bisognava pensarci seriamente, avremmo dovuto affrontare i paparazzi e le fans e potrebbe sembrare facile ma non lo era, e poi se mai non sarebbe durata? Io e Susi dove saremmo andate a vivere?
Loro furono molto seri stavolta, stranamente, ci dissero che loro avrebbero voluto fare quel passo avanti, si sentivano innamorati, sapevano che due ragazze come noi non se le sarebbero dovute far sfuggire, si proposero di parlare con i nostri genitori, di far conoscere le famiglie e che se loro sarebbero andati in tour noi saremmo potute rimanere a Londra a studiare e non saremmo mai state un peso. Intervenni io dicendo che erano solo due settimane più o meno che ci frequentavamo e anche se si poteva dire di essere innamorati era tutto molto affrettato, Susi mi diede subito ragione e i ragazzi rimasero un po’ allibiti, ci diedero ragione al primo impatto ma subito dopo, questa volta davvero seri ci dissero che ci amavano e nulla avrebbe cambiato ciò, si, magari non era la dichiarazione d’amore più bella dell’ universo ma per noi fu bellissima davvero.
La sera Harry e Niall furono chiamati a registrare i loro assoli molto tardi e così io e Susi rimanemmo a casa, Louis e Zayn stavano andando al The Ivy e Liam era a casa di Danielle, noi avremmo voluto davvero andare a sentire le nuove canzoni in anteprima ma per legge non si poteva, Zayn mettendosi il cappotto ci vide lì sole sul divano e facendo lo “stronzo” disse:”Mamma mia mi sembrate due depresse e avete tutto dalla vita, avete dieci minuti per mettervi un vestito, truccarvi e rendervi presentabili visto che anche se siete bellissime non vi si può guardare in queste condizioni.”
Noi ridemmo e subito corremmo in camera a prepararci, mettemmo il vestito più comodo che avevamo e un paio di ballerine, volevamo giusto divertirci un po’ non di certo morire di mal di piedi senza poter ballare.
Dopo poco fummo pronte e andammo all’entrata dove i ragazzi ci stavano aspettando, Louis non evitò di fare un bel fischio appena passato l’uscio della porta, sempre il solito!
Per entrare nel pub dovemmo passare dall’uscita nel retro, devo dire faceva molto “diva”.
Ballammo a più non posso mentre Zayn rimorchiava sempre più ragazze, sapevamo che era uno spasso uscire con loro ma non pensavamo così tanto, erano ubriachi, ok, ma non avevano perso il lume della ragione, anzi riuscivano ancora ad articolare frasi di senso compiuto! Bevemmo un po’ anche noi, non potevano rifiutare il mitico liquore irlandese e così con dei piccoli bicchierini ci ubriacammo, a un certo punto Lou ne alzò uno preso dalla sbronza e disse: “Alla mia separazione con Eleanor, finalmente libero!” Io e Zayn ci guardammo di scatto, non poteva essere accaduto, ma soprattutto non poteva essere che Louis era così felice e spensierato, non è da lui.. Susan invece partecipò al brindisi, era contenta che si fossero lasciati.
Tornammo a ballare, io e Susi ballavamo in modo accattivante e subito Zayn e Lou vennero dietro di noi per unirsi al ballo, non avremmo fatto niente di più ormai eravamo tutti migliori amici e ci stavamo divertendo da pazzi.
Soprattutto Zayn, lo reputavo come un fratello maggiore, era così sensibile e protettivo e allo stesso tempo spiritoso, avevamo legato molto.
Riaprii gli occhi e non trovai più Lou e Susan ma non mi preoccupai più di tanto, magari erano andati a prendere una boccata d’aria..
Io e Zayn ci sedemmo sfiniti, lo abbracciai forte, non so perché, fu un gesto impulsivo ma lo avrei rifatto altre mille volte, con lui mi sentivo al sicuro, non che con Niall non lo fossi solo che Zayn mi infondeva più sicurezza, più responsabilità, forse perché era più grande, non saprei.
Andai un attimo in bagno e per sbaglio ne aprii uno occupato, avrei preferito non farlo, quello che vidi mi distrusse, non me lo sarei mai aspettato, l’unica cosa che riuscii a fare fu lasciare la porta aperta e scappare via piangendo, non doveva importarmi, non dovevo piangere, ma so che la mia migliore amica stava sbagliando, sbagliando alla grande, non potevo farne a meno.
Corsi da Zayn ma poco prima mi bloccai asciugandomi le lacrime, lui non avrebbe dovuto sapere niente, non ora. Andai da lui e lo strinsi forte mi chiese cosa era successo ma non dissi niente, lo strinsi solo di più. Tornammo a casa da soli.
Dopo neanche dieci minuti arrivarono Susan e Louis, non mi mostrai arrabbiata con lei ma le chiesi di parlare il giorno seguente, eravamo troppo sbronze per mantenere una conversazione a dei toni sostenibili.
L’indomani la feci venire in salone con me, Harry e Niall erano tornati molto tardi per cui ancora dormivano fortunatamente, le chiesi cosa le fosse venuto in mente nel fare sesso con Louis. Lei scoppiò a piangere e mi abbracciò, mi disse che era stato tutto un errore era tutta colpa dell’alcool, anche Lou si era pentito ed era corso da Eleanor.
Le dissi che la capivo, Lou era proprio un bel ragazzo ma doveva andarci piano con gli alcolici, avrebbe dovuto parlarne con Harry.
Ma qualcosa fece in modo che non ce ne fosse stato bisogno, qualcuno lo aveva già avvisato..
Lou aveva chiamato Harry quella mattina e così si alzò dal letto con tutta la rabbia possibile in corpo e diede uno schiaffo a Susan con gli occhi lucidi, fu una bruttissima scena ma d’altra parte aveva ragione, non potevo contraddirlo, le disse piano di uscire da quella casa, sarebbe stato meglio per entrambi, lei si vestì e andò a fare una passeggiata, io rimasi a parlare con Harry, ero l’unica probabilmente che poteva spiegargli i comportamenti di Susi.
Ci sedemmo sul letto e gli accarezzai i ricci, non lo avevo mai visto piangere così, gli dissi che lo aveva fatto solo a causa della sbronza e lei lo amava sopra ogni cosa, su questo ci avrei potuto mettere la mano sul fuoco, mi disse che non riusciva ad essere arrabbiato con lei e forse questo era quello che lo faceva sentire maggiormente a disagio, gli chiesi di darle un’altra possibilità non se ne sarebbe pentito assolutamente, per quanto riguardava Louis ci aveva già chiarito, si erano promessi che nessuna ragazza avrebbe rovinato la loro “bromance”.
Alla fine riuscì a far uscire quel suo bellissimo sorriso e gli asciugai una lacrima, disse che avrebbe perdonato Susan solo se lei avesse dimostrato di amarlo davvero, desiderava una sorpresa, una di quelle che lo avrebbero lasciato senza fiato.
Quel giorno sarebbe però stato importante, le nostre madri sarebbero venute a trovarci per conoscere i ragazzi, di certo quello era il momento meno adatto però non potevamo fare a meno.
Susan tornò e preparammo insieme un ottimo pranzo, dovevamo far vedere di essere capaci di vivere sole, verso mezzogiorno andammo all’aereoporto a prenderle, furono felici di vederci ci chiesero come andava e per un po’ non parlarono della nostra decisione.
Arrivate a casa era il grande momento, i nostri stomaci tribolavano, per l’occasione vennero anche Anne e Bobby, ovvero la madre di Harry e il padre di Niall, furono molto affettuosi con noi e i ragazzi si trovarono subito bene con le nostre madri, stranamente non erano state troppo severe.
Stavamo mangiando gli spaghetti (che in più avevano fatto scalpore) e Valerie prese in mano la situazione e disse:”Allora verrete qui con questi baldi giovani per sempre?”
Per poco non mi strozzai mentre Susan era già tutta rossa tossente, noi annuimmo con la testa e iniziò a parlare Harry in un inglese perfetto, con un accento perfetto ma soprattutto senza uso di slang.
Spiegò che sarebbe andato tutto bene, che ci tenevano a noi da non poterci lasciar andare.
L’argomento non fu più ripreso e il pranzo proseguì alla grande, salutammo Anne e Bobby che nel frattempo avevano socializzato con mia madre e poi baciammo forte le nostre madri, ci sarebbero sicuramente mancate, ci commuovemmo tutte e quattro e ci ripromettemmo di vederci presto anche per prendere tutte le nostre cose a casa, eh si, eravamo ormai adulte e questo era il passo decisivo che lo avrebbe affermato.
Harry però appena i genitori se ne furono andati ricominciò a ignorare Susan e la cosa diveniva un po’ preoccupante, disse di aver detto che andava tutto bene alle nostre mamme solo per me e Niall e di Susan non gliene importava. Sapevamo tutti che non era così ma l’odio che c’era in quelle parole faceva rabbrividire Susi, questa volta ci sarebbe dovuta essere una grande sorpresa per riprendere Harry.
Ne parlammo con Zayn era l’unico che conosceva davvero bene Harry da quel punto di vista, organizzarono tutto in ogni minimo dettaglio, sarebbe stato perfetto.
Appuntamento sotto il Bing Bang a mezzanotte, il destino era già scritto, quei due giovani innamorati non avrebbero più sprecato tempo a litigare ma solo ad amarsi.
Accompagnai Susan fremente, quella notte nulla sarebbe dovuto andare storto.
Harry arrivò dopo poco, con il suo trench blu che lo rendeva ancora più sexy, i ricci ribelli erano così perfetti e il verde dei suoi occhi risaltava tra le luci di Londra, a Susi le balzò il cuore in gola a vedere tutta quella bellezza camminare verso di lei, ancora una volta la paura di sbagliare la tormentava.
Le diede un bacio sulla guancia, lei gli prese la mano e lo tirò dicendogli di chiudere gli occhi, lui rise e lo fece, quando li riaprì si trovò in cima al London Eye, soli su tutta la ruota, Susan l’aveva fatta aprire solo per loro, lui fu meravigliato dalla cotanta bellezza di quella città ma poi si finse ancora arrabbiato e le chiese cosa ci facevano lì su, Susi cercò di scusarsi per quello che aveva fatto la sera precedente come meglio poteva e qualche lacrima non tardò a scendere, Harry avrebbe ceduto questa volta, anche lui non sopportava la distanza che si era creata tra loro, anzi lo distruggeva, e così, con poco l’abbracciò forte baciandola, la sollevo da terra e la strinse a sé il più forte possibile, loro erano destinati ad amarsi ancora per molto tempo.
Tra me e Niall invece tutto andava a gonfie vele o quasi.. Stavo odiando la monotonia che si stava formando nella nostra coppia e avevo una grande paura che anche la nostra storia sarebbe finita per questo, come mi era successo in precedenza, lo sentivo sempre più distante, non poco presente ma come se si stesse adattando al fatto di stare con me, come se stesse rendendo tutto abitudine e io odiavo questo, per me è proprio la routine, l’abitudine che ammazza l’amore e fra di noi non poteva accadere, volevo quella scintilla che ci avrebbe riportati al primo giorno, al primo abbraccio, al primo bacio.
Mattina di lunedì, la prima mattina che passavamo da effettive cittadine londinesi e la cosa ci piaceva alquanto.
Zayn venne nella camera mia e di Niall e con una specie di trombetta soffiò forte per svegliarci, Niall gli urlò in faccia e mise la testa sotto le coperte mentre io dandogli un bacio sulla guancia mi alzai, gli chiesi perché ci aveva svegliato in quel modo ma non ebbi grandi risposte solo un:”L’avevo detto che avevo una sorpresa, io mica sono come voi che vi dimenticate le cose.”
Svegliammo Susan allo stesso modo e per le dieci uscimmo. La destinazione era segreta.
Ci ritrovammo davanti ad un enorme palazzo di 50 piani, e in alto la scritta: Royal Academy of Dance.
Susan non stava più nella pelle, ma ancora non capiva esattamente perché fossimo lì, io neanche, amavo la danza ma di certo non potevo diventare una ballerina professionista.
Zayn parlò con la receptionist e ci presentarono due donne di mezza età molto gentili, si vedeva che facevano quel lavoro da anni e avevano avuto a che fare con molte di noi, Zayn rimase nella hall e ci augurò buona fortuna.
Uscite da quell’incontro così frenetico ci abbracciammo forte, la nostra carriera stava avendo inizio. Ringraziammo Zayn senza smettere un attimo, davvero aveva fatto tutto questo per noi, davvero ci voleva così bene.
A Susan avevano proposto di continuare gli studi in quella scuola, dati i suoi buoni voti non avrebbe dovuto pagare nessuna tassa scolastica e le avrebbero dato una borsa di studio.
Io ero stata selezionata per scrivere una rubrica settimanale sulla rivista officiale della scuola in cui avrei parlato di danza e di spettacolo. Le cose non potevano andare meglio.
La nostra vita continuò a Londra fra interviste, studio, lavoro e soprattutto tanto tanto amore. Alla fine parlai con Niall riguardo al fatto della monotonia e della mia paura di cadere in abitudine, e così ogni giorno trovava delle piccole sorprese per me, era pieno di attenzioni e non mi faceva mancare niente. Per quanto riguarda Susi e Harry, beh..
loro stavano meglio di chiunque altro, la loro relazione era così passionale, così ricca di tira e molla che in un modo o nell’altro la rendevano ugualmente bilanciata, erano come il fuoco e la legna, insieme facevano scintille. Sembravano Noah e Allie di “the notebook”, litigavano, si, ma erano destinati a stare insieme per sempre.


TRE ANNI DOPO..
Mi ritrovo qui, in una delle solite strane sorprese di Niall, non so dove mi vuole portare stavolta, ma non ho da preoccuparmi, mi fa chiudere gli occhi e lentamente mi fa salire su una piattaforma, non so cosa sia ma sento che leggiadra si sta alzando, apro gli occhi e sopra di me solo il cielo azzurro. Man mano che saliamo le persone a terra mi sembrano sempre più piccole e insignificanti rispetto a noi, non ero mai salita su una mongolfiera.
Niall prendendomi una mano mi chiese se avevo paura, gli risposi che con lui al mio fianco non avrei dovuto avere paura di niente e così mi sorrise, mi alzò il braccio e mi indicò la Luna, dicendomi:”Ti ricordi? Tutto è iniziato così, guardando la Luna e le stelle, il nostro primo bacio, e chi se lo scorda, sembra ieri invece sono passati già due anni, e io ti amo sempre come fosse il primo giorno, tu sei la ragazza che a quella signin guardai più di tutte, e Zayn aveva già capito che saresti stata la ragazza perfetta per me. E poi venni davanti a me, con quelle lacrime calde che ti sfioravano il dolce viso ancora da bimba, nonostante l’età, eppure di quel visetto io mi sono innamorato al primo sguardo, così dolce e indifeso, sognante e speranzoso. Adesso, beh adesso penso tu sia la donna con cui io voglio passare il resto della mia vita e non sono mai stato più sicuro di questo.”
Tirando fuori dalla tasca un piccolo cofanetto rosso vellutato si inginocchiò davanti a me e con il suo solito fare impacciato mi fece quella proposta che molti vedrebbero come un affare, io la vedo semplicemente come il segno d’amore più grande, dolce e meraviglioso che ci sia. I miei occhi brillarono di gioia e di certo non avrei mai rifiutato, lo baciai forte, più forte che potei. Non chiedevo niente di meglio dalla mia vita in quel momento, avevo una famiglia bellissima, stavo vivendo l’amore da film che ogni donna ha sempre sognato, quello indissolubile, interminabile, in certi sensi anche impossibile, e la mia migliore amica lo stava vivendo con me.

Stessa ora, stesso giorno, luogo diverso.
Per la prima volta scrivo anche io qui, su queste pagine che le hanno passate tutte insieme a Michi. Sono Susan, penso mi conosciate, ho ritrovato questi fogli in un cassetto di casa e non potevo non rileggere tutto. Sono qui, seduta sulla panchina in giardino, è una calda giornata di primavera e sto sorseggiando il mio the verde. Il mio dolce uomo sta preparando i biscotti, forse li avrei dovuti preparare io ma li fa talmente buoni..
Eccolo che arriva, in questi due anni non ha perso il suo bellissimo sorriso splendente e i suoi occhi verdi sono quelli di sempre, quelli che fanno sussultare al primo sguardo, quelli che non smetteresti di fissare, quelli di cui mi sono innamorata ben sei anni fa.
Indossa quella maglietta bianca che più volte da piccola sognavo di levargli di dosso, i piedi scalzi e un paio di jeans strausati, i capelli arruffati e incolti lo rendevano ancora più bello.
Eccolo che si siede vicino a me, iniziamo a parlare del più e del meno quando se ne esce con una domanda abbastanza inaudita:”Ma se noi due ci sposassimo saremmo felici come adesso?”
Rimasi molto stupita da questa domanda, non avevamo mai preso in mano il discorso e tanto meno pensavo fosse arrivata l’ora, lo guardai stranita mentre lui nascondeva un sorriso, gli chiesi di ripetere, ma le mie orecchie avevano udito bene ogni singola parola, e a quel punto quasi scherzando mi prese la mano e mi infilò quell’anello tanto sognato, improvvisamente nei suoi occhi vidi la serietà ma al contempo l’ansia di un piccolo cucciolo, mi domandò stavolta con tono più sicuro:”Susan d’ora in poi vorresti cambiare il tuo cognome in Styles?”
Mi misi a ridere a più non posso per il modo in cui aveva formulato la domanda ma subito tornai seria quando vidi che sembrava che lo stessi offendendo, con la testa annuii, quello sarebbe stato solo l’inizio della nostra storia, niente di più bello poteva accadere a me e Michelle e con questo abbiamo imparato che tutta la perseveranza dei nostri quattro anni a sognare di incontrarli avevano dato i loro frutti e adesso non avremmo scambiato vita con nessuno, avevamo l’amore, potevamo morire d’amore, ed è l’unica cosa che davvero importava.








                                                                                               FINE.

  
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