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Autore: Rosie Bongiovi    14/07/2012    3 recensioni
“Cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, con voce rabbiosa.
“Volevo vedere.. Se la mia creatura era diventata una cacciatrice degna di questo nome.. E mi fa piacere che sia così”. Quelle parole lasciarono disorientata la ragazza, che si sedette di fianco a lui, guardandolo in maniera confusa.
“Di che cosa stai parlando?” domandò, senza smettere di essere sulla difensiva.
“Oh è vero, che stupido. Non puoi ricordarti di me” rispose, massaggiandosi il petto e facendo un altro colpo di tosse. “Cara la mia Nightmare, sono Jonathan Phoenix, l'uomo che ti ha trasformata in quello che sei una trentina d'anni fa"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare e Jonathan erano arrivati davanti ad uno stadio di dimensioni modeste: lì la ragazza avrebbe dovuto combattere e sfidare un solo avversario per entrare a far parte del torneo. Sarebbe stato una sorta di biglietto da visita.

"Sei pronta?" le chiese il biondo, cercando di sorriderle e darle più calma possibile.

"Sto per vomitare".
"Vuol dire che sei pronta. Coraggio, andiamo". Le prese la mano e si avvicinarono ad uno stand. C'era un uomo alto forse due metri, completamente tatuato se non in viso, e con un piercing al sopracciglio. Nightmare deglutì.

"Nome" ruggì la montagna, con una voce così forte e profonda da far gelare il sangue nelle vene,

"N-Nightmare" balbettò lei, maledicendo con tutta se stessa quell'insopportabile ansia. Da quando si faceva spaventare da un metallaro palestrato?

"Partecipa anche lui?" continuò, indicando Jonathan.

"No. La sto solo accompagnando" rispose il biondo, digrignando i denti: Nightmare gli stava infilando le unghie nella mano.

"Bene. La ragazza deve andare di là. Tu vai sulla tribuna" concluse, segnando qualcosa su una cartelletta. La ragazza dai capelli corvini gettò un ultimo sguardo preoccupato al suo accompagnatore, che le fece l'occhiolino.

"Andrà tutto bene" disse infine, prima che le loro strade si dividessero.

: - E' per mia nonna.. E' per mia nonna - si ripeté la giovane, camminando a passi lunghi e ben distesi nella direzione che la montagna tatuata le aveva indicato. Ben presto giunse in una grossa sala, nella quale c'era un'ottantina di combattenti ed aspiranti partecipanti. - In che guaio mi sono cacciata.. -. Non poté fare in tempo a concludere il suo pensiero, che una mano le si poggiò sulla spalla destra, facendola voltare di scatto. Tanto il suo battito cardiaco, ormai, era totalmente fuori controllo. Si ritrovò di fronte ad una ragazza alta, con indosso sopra un semplice costume oro e sotto un paio di pantaloni costellati da paillettes, argento. I capelli erano di un castano chiaro, legati in una coda di cavallo, e gli occhi, color nocciola, la stavano scrutando attenti. A giudicare dalla pelle, la giovane doveva essere brasiliana.

"Tu sei uno dei tanti volti nuovi qui" commentò, sorridendo e porgendo la mano a Nightmare. "Io sono Christie, Christie Monteiro". Nightmare si chiese se fosse giusto fare amicizia con una persona che, molto probabilmente, avrebbe dovuto pestare a sangue prossimamente. Ma sì, in fondo aveva bisogno di distrarsi un po', il terrore la stava divorando e un po' di conversazione avrebbe smorzato l'ansia.

"Nightmare, piacere di conoscerti" disse, dandole una vigorosa stretta di mano.

"Manca poco al primo incontro.. Su quel monitor" iniziò a spiegare la brasiliana, indicando uno schermo appeso al muro, "Appariranno i nomi, a coppie, dei partecipanti che dovranno sfidarsi. Qui siamo in un'ottantina.. Entro stasera saremo la metà". Fantastico. Doveva pensare ad altro e l'unico argomento di cui si poteva disquisire era quel torneo.

"Capisco.." mormorò Nightmare, pregando che quel solletico alla bocca dello stomaco sparisse subito.

"Silenzio, la clessidra sta girando!". Che clessidra?

"Ecco, ci siamo.." bisbigliò Christie, voltandosi verso il monitor. Nightmare fece altrettanto. Sullo schermo era comparsa una clessidra che stava girando: stava estraendo i primi due nomi.

"I primi due concorrenti selezionati sono Bob Richards e Alicia Yoko" annunciò una voce metallica, proveniente dall'altoparlante. La brasiliana si avvicinò all'orecchio di Nightmare.

"Quello lì è Bob" sussurrò, indicando un uomo ben piazzato dai capelli biondi e riccioluti ed un pizzetto sul mento. "Ha vinto l'ultimo torneo.. E' parecchio tosto".

"E su Alicia che cosa sai?".

"Non ne ho idea, è nuova. Non l'ho mai vista prima d'ora" rispose, facendo spallucce. Dallo schermo scomparvero i nomi dei due sfidanti e comparve l'immagine dello stadio, nel quale si sarebbero dovuti scontrare. Nella sala tutti non avevano la minima intenzione di togliere gli occhi da quel monitor. Nemmeno Nightmare, che si stava chiedendo se sarebbe tornata a casa viva e vegeta.

Dopo nemmeno due minuti, Bob e Alicia, una ragazzina cinese particolarmente gracile e anche piuttosto bassa, si trovarono l'uno di fronte all'altra.

“Lo scontro inizierà tra tre, due, uno”. Si sentì un suono acuto, segno che il round era cominciato. Alicia non aspettò molto: con uno scatto felino, si abbassò e diede un calcio allo stinco del suo avversario che, per tutta risposta, scoppiò a ridere. La ragazzina non si fece scoraggiare da quella strana ed inaspettata reazione; fece una capriola per spostarsi dietro a Bob, forse sottovalutando la sua velocità nei riflessi, ma non si rese conto di stare commettendo un errore madornale: non appena tentò di tirare un altro calcio dritto nello stomaco del biondo, quello la prese dalla gamba e la gettò a qualche metro più in là. Alicia atterrò, portandosi una mano sulla schiena.

“Ragazzina.. Perché non sei rimasta a casa a collezionare figurine?” chiese divertito. La cinesina non accettò di essere umiliata in questa maniera: prese la rincorsa e finì per gettare a terra Bob, per poi saltargli con i piedi sullo stomaco con tutto il suo peso. Il ragazzo non gliela diede vinta: mentre era ancora a terra e sputava un grumo di sangue, riuscì a tirarle un calcio nella caviglia, facendola cadere. Prima che potesse reagire in qualche maniera, Bob le tirò un solo pugno in faccia: questo bastò per farle perdere i sensi e a decretarlo il vincitore.

“Bob Richards è ufficialmente entrato a far parte del torneo del pugno di ferro” annunciò la stessa voce metallica di prima.

“Deludente come primo scontro.. Quella ragazzina non era in grado di combattere, si capiva lontano un chilometro” mormorò Christie, scuotendo la testa. Nightmare si limitò ad annuire, ma non riusciva a spostare lo sguardo da quel monitor, sul quale era nuovamente comparsa quella clessidra. Nulla, il suo nome non era ancora comparso dopo otto scontri. Finché..

“I concorrenti selezionati sono Nightmare e Zafina”.

: - Ha detto il mio nome. Ha detto il mio nome... -.

“Buona fortuna Nightmare” le augurò la brasiliana, sorridendole. 
“Grazie” bisbigliò lei, preparandosi psicologicamente. Aprì la stessa porta che avevano aperto tutti i precedenti sfidanti, camminando per un lungo corridoio e giungendo, finalmente o purtroppo, nello stadio.

: - Andrà tutto bene.. Devo farcela, io ho una missione -. Gettò un occhio nelle tribune, cercando disperatamente il volto di Jonathan; qualcuno di familiare l'avrebbe calmata, almeno un pochino.

“Lo scontro inizierà tra tre..”. Davanti a lei comparve una ragazza egiziana, a giudicare dall'abbigliamento.

“Due”. Si sgranchì le mani e squadrò Nightmare dalla testa ai piedi, con un sorriso beffardo sulle labbra.

“Uno”. E poi quel suono acuto, che tirò fuori quel lato di Nightmare, la quale fece una verticale all'indietro nell'esatto momento in cui Zafina le era corsa incontro, beccandola in piena faccia.

: - Okay, inizio decente -.

La sua avversaria, nonostante stesse sanguinando dal naso, riuscì a darle un forte colpo alla gola, smorzando il respiro a Nightmare, che deglutì più volte per assicurarsi di avere ancora il collo. Insistette su di lei e la colpì alle caviglie, per poi darle una gomitata in viso e scaraventarla a terra.

: - Come non detto -.

L'egiziana vide la nemica rialzarsi e, con un movimento più veloce della luce, si abbassò , dandole un calcio al ginocchio. Aveva la stessa agilità di un gatto. Nightmare, dopo essere caduta nuovamente a terra, si rialzò di scatto e affondò il pugno destro nella guancia di Zafina. Non poteva essere battuta durante quello stupido round: non era nemmeno entrata a far parte del torneo, quelle erano solo le selezioni!

: - Stavolta non hai fatto in tempo a spostarti. Così impari a togliermi il fiato -.

Adrenalina, adrenalina pura scorreva nelle loro vene.

Senza darle il tempo di fare altre mosse feline, Nightmare insistette sulla faccia, per diminuire i suoi riflessi e sconfiggerla. Dopo aver avuto il sospetto di averle sfondato il setto nasale, le diede un calcio al fianco, fece una piccola capriola e le diede il colpo di grazia, con una ginocchiata nella pancia.

Iniziò il conto alla rovescia e Nightmare, per essere sicura che Zafina non si rialzasse e ricominciasse a infliggerle colpi, la girò, mettendosi a cavalcioni sulla sua schiena e bloccandole i polsi al suolo.

“Nightmare è ufficialmente entrata a far parte del torneo del pugno di ferro”.

Aveva vinto. Non ci poteva credere.

Scese dalla schiena dell'avversaria, ormai completamente senza forze. Sul campo giunsero due uomini con una barella, sulla quale misero Zafina e la portarono via. Finalmente Nightmare incrociò lo sguardo di Jonathan, che batteva le mani e sorrideva. In fondo era solo grazie a lui se ce l'aveva fatta..

“Prego, mi segua pure”. Nel campo visivo della vincitrice comparve un uomo in smoking, estremamente elegante e senza un capello fuori posto. Nightmare lo seguì in una stanza con aria condizionata, sicuramente più accogliente e luminosa di quella in cui era rimasta nell'attesa dell'incontro. “Qui può chiedere bibite e cibo, nell'attesa che si liberi la sua stanza in hotel”.

Quella gentilezza, troppo falsa per essere vera, turbò la ragazza, che si limitò a ringraziare e a sorridere, ponendo fine a quella conversazione. Aveva bisogno di riposo, lo scontro e la paura l'avevano distrutta, ma non sentiva ancora nessun dolore proprio grazie all'adrenalina.

E pensare che quello era solo l'inizio.. 

 

Nota dell'autrice:

*saltella* Nightmare è entrata nel torneo, lallalla *inizia a scappare dopo aver visto i medici del manicomio*

Ci vediamo al prossimo capitolo, pubblicherò presto, promesso! ;) Grazie mille a Lady Phoenix, Orsacchiotta Potta Potta e a Angel Texas Ranger che hanno avuto la pazienza di recensire i precedenti capitoli.

Sayonara!

  
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