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Autore: cyrusfiancee    14/07/2012    6 recensioni
~ Le sue braccia cingevano il mio corpo, le sue mani sfioravano le mie gote arrossate e lentamente vidi il suo viso avvicinarsi al mio orecchio per un dolce sussurro; "Sei la mia one less lonely girl piccola, sono qui per farti sentire al sicuro, non piangere perché le tue lacrime oscurano il tuo meraviglioso fragile sorriso."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 Fighting for a dream
                                                                      - Capitolo primo












Il mio nome è Mary, Mary Jane Venturi, ma chiamatemi Jane, i miei capelli sono color del grano e i miei occhi verdi smeraldo. Sono nata il dieci agosto del 1996, dicono io sia una stella, una stella donata da dio, dicono che la notte del dieci agosto dio decida di scegliere una stella cadente e di darle la possibilità di portare luce al mondo, ma io non mi sono mai sentita speciale, tantomeno una stella. Provengo da un piccolo paesino del Montana dove la mattina a svegliarmi c’era il muggito di una mucca mentre da due anni, dopo il trasferimento in Italia, ciò che mi fa sobbalzare è il rumore di quegli insopportabili clacson.
La mia storia inizia da quel fatidico undici novembre, dal giorno in cui mia madre, accompagnata da quell’immancabile sorriso, mi si presentò davanti con in mano quel biglietto che mi avrebbe cambiato finalmente la vita, quel biglietto che recava scritto
«Justin Bieber / Olimpico – Roma/ 18•11•2012» 

- - - - - - -
Three years before;

Era un giorno qualunque di una giornata qualunque, ero appena tornata da una pesante giornata di scuola e mamma mi aveva appena dato la tragica notizia del nostro trasferimento in Italia, convinta che in quel momento tutto poteva solo peggiorare iniziai a cercare qualcosa che mi tirasse su di morale. Entrai su YouTube e tra i video consigliati notai un ragazzino con un sorriso smagliante, cliccai sul link della canzone e partì dalle casse un vocetta insicura, e a cantare c’era un nanetto con il suo cappellino e uno skateboard. Nei giorni successivi non riuscì a far altro che pensare a quella canzone, a quel ragazzino e a come aveva cambiato in meglio quella giornata dandole un sapore meno amaro. Una settimana dopo, quando arrivai in quella nuova e grande città dove la solitudine si faceva spazio nelle mie giornate, lui c’era, era lì a farmi compagnia, a donarmi sorrisi con tutti quei video e giorno dopo giorno imparai a conoscerlo meglio, rendendomi conto di ciò che stava diventando per me; la mia ancora di salvezza.

- - - - - - -

«It didn’t matter how many times I got knocked on the floor 
But you knew one day I would be standing tall 
Just look at me now» 

Il dodici novembre furono queste parole ad accompagnarmi a scuola, furono queste a darmi forza, e per una volta credetti di poter farcela, di poter davvero tornare a casa senza un graffio, credetti di potermi difendere da sola.

“Tutti ai propri posti ragazzi” il professore Martini richiamò l’attenzione di ognuno di noi e iniziammo così la nostra lezione di filosofia.
“Signorina Venturi, cosa crede lei dell’amore?” mi chiese il professore interrompendo i miei pensieri. “Professore, io penso che l’amore sia capace di distruggere qualsiasi ostacolo, sia capace di andare oltre la lontananza, e specialmente penso che non ci sia una spiegazione precisa per definire la parola amore ma che ognuno può definirla da sé” risposi decisa. “Signorina Venturi, questa risposta merita un bel più, complimenti Venturi”, come sempre ricevetti i soliti commenti acidi e le varie occhiate che in due anni non mi avevano mai lasciato per un giorno, ma mancava una settimana al momento più bello della mia vita e nessuno avrebbe distrutto la mia felicità.
Uscita in corridoio, per la ricreazione, mi diressi verso il giardino, mi adagiai per terra e appoggiai delicatamente la testa al muretto dietro di me, ascoltando il cinguettio degli uccelli, fin quando qualcosa, anzi qualcuno, mi interruppe:
“Ma ciao Venturi” disse con un tono poco garbato Vittorio, strinsi i pugni e cercai di non fare caso a lui. “Guardami bambinetta!” continuò lui. “Senti Vittorio, io non so perché tu ce l’abbia tanto con me, non so perché continui a torturarmi e non lo voglio sapere, so solo che sono stufa di te e di tutti, sono stufa di essere insultata e picchiata da quasi due anni per il semplice fatto che io possa amare qualcuno che voi odiate, con tutta me stessa, perciò ti chiedo di smetterla” per la prima volta in vita mia risposi alle sue provocazioni, per la prima volta non ebbi paura. La sua faccia divenne rosso fuoco, mi prese dalla camicetta a fiori, che quella mattina scelsi con cura, e mi sferrò un pugno nello sterno facendomi urlare dal dolore. “Ehi tu, smettila di toccarla!” una voce alle nostre spalle a me sconosciuta si intromesse. “Aaah, tu sei quello nuovo, cosa c’è? Vuoi fare il damerino? Hai sbagliato, lei non è roba per te, non è roba per nessuno!” ghignò Vittorio. “Che non mi piaccia è naturale. Sono omosessuale, non sono attratto a prescindere dalle ragazze” ribatté sicuro di sé il nuovo arrivato. “Bene, quindi a scuola non abbiamo più solo la belieber idiota, ma anche il frocietto di turno” Vittorio mi gettò per terra e iniziò a sghignazzare compiaciuto. Il mio ‘salvatore’ venne verso di noi, sferrò un calcio negli stinchi al mio solito aggressore, e continuò con vari pugni sul viso, quando Vittorio fu finalmente a terra, il ragazzo lo guardò: “Mai credere che un gay non possa farti del male, perché, per esempio, io faccio box dall’età di sei anni!”, mi sollevò da terra e potei così vedere i suoi occhi castani, i suoi capelli rossi e le lentiggini che gli solcavano il viso. “Piacere, io sono Andrea, ti posso offrire un gelato?” e mostrò il suo sorriso più luminoso di mille stelle insieme.















~ Spazio Autore;


Ma buoooon salve gente, eccomi qui che aggiorno perché non riesco ad aspettare dhsgvjfdshb, volevo farvi leggere subito il primo capitolo per vedere cosa ne pensate! Il prologo ha ricevuto cento visite, e certo, c'è gente che con un prologo ne raggiunge 2676127 ma sono fiera di me, perché ci metto il cuore e anche se solo poche persone leggono so che sono pochi ma buoni, e poi si può sempre migliorare v.v

Con ciò vi lascio alla vostra vita e io ritorno alla mia a guardare un film con zachy efron *o*  


♪ sbii

  
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