Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Adebaran    15/07/2012    4 recensioni
E' la mia ff, lo so, non sono una grande scrittice ma mi andava di pubblicarla.
Non siate troppo cattivi eh!
Pain è stato sconfitto, il villaggio della Foglia è distrutto, ma i suoi abitanti no. L'eroe del villaggio, Naruto Uzumaki, è già impegnato in un'altra missione...
Una piccola scatolina e Naruto si ritroverà nel proprio passato...
[Storia abbandonata per mancanza d'ispirazione]
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Minato/Kushina
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Naruto era sdraiato sul letto nella camera degli ospiti della casa del Quarto Hokage, anzi no... di casa sua!
Non riusciva a crederci! In un giorno solo aveva incontrato il Maestro Jiraya e suoi genitori, gli aveva parlato, aveva combattuto con loro e gli aveva rivelato la verità sulla sua identità.
Gli sembrava un sogno, tutto questo non poteva esser vero. Era tutto troppo bello perché fosse reale!
Naruto aveva paura che tutto finisse. Che la mattina dopo si rendesse conto di esser di nuovo nel suo letto e che fosse tutto solo uno scherzo della sua mente.
Aveva paura di addormentarsi, però la stanchezza alla fine lo vinse e chiuse gli occhi.

Passò una nottata tranquilla e nessun incubo lo tormentò.
Di solito sognava di rincorrere Sasuke senza mai riuscire a raggiungerlo oppure di lottare con lui e perdere, risvegliandosi di soprassalto.

No, quella notte no. Era troppo felice per fare dei brutti sogni.

Kushina sbirciò dalla porta della camera e fece un sorriso, vedendo che il figlio si era finalmente addormentato.
Tornò quindi in cucina, dove Minato e Jiraya la stavano aspettando con aria seria, seduti intorno al tavolo. Appena lei si sedette, Jiraya prese la parola e disse "Minato, Kushina, posso solo immaginare l'emozione che avete provato oggi, però... sono sicuro che entrambi sappiate i rischi che stiamo correndo." Alternò lo sguardo tra i due, mentre con la mano destra andava a versare del sake dentro la ciotolina. Con un sorso lo buttò giù tutto.

Minato annuì, mentre spostava gli occhi azzurri sula moglie, seduta di fianco a sé.
"Sì Maestro Jiraya. La Scatola dei Tempi ha un potere devastante e se dovesse accadere... " rispose l'uomo, lasciando la frase in sospeso. Dal suo tono di voce, si capiva subito che ciò che sarebbe accaduto non sarebbe stato per nulla positivo.
"Sì, me ne rendo conto..." replicò Kushina con la voce un poco strozzata, abbasando gli occhi verso la superficie del tavolo. "Però, ci serve ancora un po' di tempo... " disse in un appello verso i due uomini, mentre gli occhi blu scuro andarono a fissare quelli azzurri del marito. L'espressione sul viso della donna era un misto di preoccupazione e tristezza.
Per tutta risposta, Minato alzò la mano sinistra e andò a poggiarla sopra quella destra della moglie, facendole un sorriso rassicurante.
"Tranquilla, andrà tutto bene... " Il suo tono era calmo come al solito e insieme al suo sorriso Minato riuscì a calmare Kushina, la quale fece un sospiro di sollievo.

"Guarda te! E' una dei ninja più micidiali e temuti del villaggio eppure ogni tanto anche lei sembra una donna" pensò divertito Jiraya, ridacchiando a bassa voce mentre buttava giù un'altra ciotolina di sake.
Come se potesse leggere nella mente dell'eremita, Kushina lo fulminò con lo sguardo. Sbattè con forza un pugno sul tavolo, facendo sobbalzare la bottiglia del sake. "Ma le pare che sia un momento per ridere?! Eh?! Vecchio pervertito!" L'espressione era proprio arrabbiata e, in quell'istante, Jiraya si ricordò con timore perché da bambina era soprannominata "Habanero Rosso Sangue".

"Su su Kushina, calmati... era solo per alleggerire la tensione!" cercò di scusarsi l'eremita, incassando la testa tra le spalle, come a volersi proteggere da una batosta.
A quel dire la donna si rimise seduta, anche se era evidente che lanciava ancora delle occhiatacce in direzione del maestro di suo marito.
"Con quella bisogna far attenzione a come ci si comporta! E' come Tsunade, un passo falso e sei morto!" disse tra sé e sé Jiraya mentre davanti agli occhi gli passò l'immagine di Tsunade e un sorriso gli comparve sul viso.

Minato, dal canto suo, era rimasto pressoché in silenzio durante la scenetta.
Era perso nei suoi pensieri. Capiva la posizione di Jiraya, ma anche quella di Kushina.
Certo non era pensabile far finta di niente, la questione andava risolta! Però... c'era un qualcosa che gli impediva di esser deciso e logico come al suo solito.
Non era un tipo che si faceva prendere dall'emozione o dai sentimenti durante uno scontro, però quella volta non riusciva a pensare con la sua solita calma e imparzialità.
Vi era anche un'altra questione, lui era l'Hokage. Doveva pensare come prima cosa al bene del villaggio, però...
Decisero di rimandare la decisione al giorno seguente, in modo che tutti potessero riposarsi ed essere più lucidi.

Minato entrò insieme a Kushina nella sua camera da letto e cominciò a spogliarsi della tunica da Hokage, riponendola con cura nell'armadio.
Si tolse poi il coprifronte della foglia e lo appoggiò con delicatezza sul comodino.
Ogni gesto era calmo e misurato, così come l'uomo.

Tutt'altra storia era Kushina.
Si tolse velocemente i vestiti, buttandoli alla rinfusa sul pavimento, insieme al coprifronte. Era chiaro che era tesa e nervosa, ma in alcuni angoli della stanza campeggiavano a terra altri vestiti, quindi era chiaro che quel modo di comportarsi era abituale.
D'altronde, come la calma contraddistingueva suo marito, l'irruenza caratterizzava lei.

Quando entrambi si furono cambiati per la notte, Minato alzò le coperte e s'infilò nel letto, aspettando la moglie.
Kushina, infatti, non sembrava affatto aver voglia di andare a riposare.
Continuava a vagare per la stanza inquieta, gesticolando e parlando pressoché da sola. "Ma perché?! Insomma, ti pare?! Dattebane! Dattebane!"

"Dai Kushina, vieni a dormire. Rimuginarci sopra non servirà a nulla... e tu lo sai." le disse calmo, ma deciso, Minato.
Quando vide che però la donna non lo ascoltava nemmeno, allungò la mano destra e le strinse quella sinistra, cercando di tirarla verso di lui.
Kushina ritornò in sé e guardò male il marito. "Come fa a starsene lì bello tranquillo? E' incredibile!" pensò, mentre il marito continuava a cercare di avvicinarla a sè.
"A dormire, è tardi" le ripeté pacato Minato, accompagnando la frase con quel sorriso terribilmente rassicurante sul viso, che solo lui sapeva fare.
Kushina non seppe più resistere e alla fine si coricò nel letto a sua volta, accanto a lui.

Minato la fece accoccolare a contro di sé e la strinse forte, come a volerle trasmettere pace e sicurezza attraverso il suo abbraccio.
Con la mano destra le accarezzava i lunghi capelli rossi, sussurrandole parole per rassicurarla e calmarla.
Pian piano Kushina si rilassò tra le braccia del suo uomo e si addormentò relativamente serena.

Il Quarto Hokage, invece, passò la prima parte della notte in bianco, nonostante si era ripromesso di dormire e di non rimuginare sopra alla cosa.
Non riusciva a prendere una decisione. Proprio lui, che era considerato un genio e un irreprensibile guerriero, capace di prendere decisioni rapide e brillanti.

Si consolò pensando che almeno aveva ricevuto uno dei doni più grandi della sua vita... un figlio.
Grazie a quel pensiero e riuscì ad addormentarsi con il sorriso sulle labbra.


Lo so che non è un gran capitolo, diciamo che è un po' di transizione :)
Quale sarà la cosa per cui tutti sono preoccupati? mistero...
Spero che vi sia piaciuto e anche di vedere le vostre recensioni.  Alla prossima!

P.S
Vi è piaciuta la scenetta Minato/Kushina?

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Adebaran