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Autore: hikaru90    15/07/2012    2 recensioni
dall'odio...all'amicizia...all'amore! L'evoluzione del rapporto tra Dan e Blair a suon di fanfiction! "Ricordava benissimo la prima volta che l’aveva incontrata. L’aveva guardato con sguardo sprezzante, come se fosse il peggiore dei criminali, e l’aveva liquidato con poche semplici parole, prima di trascinare una Serena non del tutto lucida dentro un taxi."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Gossip Girl:Molte persone pensano che sia il cervello a guidare le nostre azioni, ma spesso è il cuore a fare il lavoro maggiore. E’ capace di farci fare le cose più folli, ma può anche spingerci a intraprendere nuove avventure. Perché quando apriamo il nostro cuore possiamo esplorare un mondo d’amore, e essere piacevolmente sorpresi da coloro che fanno già parte della nostra vita.



Riscaldata dal tepore di un raggio di sole che filtrava dalla finestra e che le accarezzava dolcemente il viso, Blair aprì lentamente gli occhi, svegliandosi dall’ ennesimo sonno senza sogni.
Immediatamente li socchiuse, accecata e infastidita dalla stessa luce che l’aveva svegliata e che , constatò, rendeva quella stanza decisamente troppo chiara.
Stando ben attenta a mantenere le palpebre in uno stato semi-chiuso, almeno fin quando i suoi occhi si sarebbero abitati a quella luce terrificante, Blair tentò di alzarsi, con l’intenzione di sgranchire braccia e gambe intorpidite, ma qualcosa di pesante, poggiato in prossimità della vita, la bloccava.

Un braccio, rilevò Blair, ancora mezza addormentata.

Un braccio di un uomo.


Sgranò gli occhi.

Ci mise un pò per rendersi conto che, no, non si trovava nell’ Upper East Side, che, no, quella non era la sua stanza , e che, decisamente no, non poteva essere un cuscino quello che le premeva il volto.
Si trovava a Brooklyn, in uno scomodo divano di un lurido loft ed era stretta in una specie di abbraccio con Dan Humphrey.

Scossa da come era potuto capitare in una sola sera ciò che da una vita intera si era ripromessa di non fare -dormire in un postaccio di Brooklyn con un semplice plebeo- stava quasi per urlare.

Poi ricordò.

I diciott’anni di Eric. Il ricatto di Damien. La droga. I tulipani. Il test fallito. Il licenziamento.
E Il film.

Sorrise.

Si era semplicemente appisolata. E probabilmente Dan aveva fatto lo stesso, dato che il computer davanti a loro era ancora acceso.
Si divincolò dalla stretta dell’ Humphrey, che dal canto suo dormiva ancora beatamente, e prese la clutch in raso sul tavolo,con l’intenzione di dirigersi verso l’uscita.
Prima di andarsene ,tuttavia, lasciò un biglietto sul tavolino.

*------*------*

Il suono di una sveglia non identificata riecheggiò per tutto il loft, costringendo il ragazzo solitario, piuttosto seccato, ad aprire gli occhi, seppur con una certa fatica.
Non ricordava di aver impostato una sveglia, dato che quella mattina non doveva andare all’NYU ,quindi il fastidio di essersi svegliato senza un motivo per una sveglia che neanche lui aveva regolato – e che, con tutta probabilità, apparteneva al padre smemorato - si duplicò.
Quando poi si voltò verso sinistra e constatò che Blair, la sua nuova amica - o non-amica, o conoscente, non sapeva nemmeno lui come definirla con precisione- se l’era già data a gambe, non riuscì a trattenere un imprecazione.

Ecco il ringraziamento per essere stati cordiali e ospitali: l’indifferenza. Non c’è niente da fare…Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma la prossima volta ci penso due volte prima di aprirle la porta.

Allungò il busto verso il tavolino per prendere il pc, aperto dalla sera precedente, per chiuderlo, ma il suo sguardo fu catturato da un qualcosa di appariscente posto proprio accanto ad esso.

Prese tra le mani l’oggetto incriminato e lo studiò con attenzione.
Normalmente non avrebbe trovato vistoso un semplice foglio di carta, ma quello che aveva tra le mani aveva una finitura troppo elegante per essere definito semplice. Tra l’altro lui non possedeva fogli di quel tipo, dunque il sentore che quel foglio appartenesse a Blair e che glielo avesse lasciato apposta lì sul tavolino pian piano si dipanò nella sua mente

Un momento…Blair Waldorf si prende la briga di lasciare un biglietto a ME? Non è da lei…
Fissò il foglio ancora per qualche secondo, indeciso sul da farsi, ma poi lo aprì,curioso, leggendone velocemente il contenuto.

Non fare quella faccia. Si ,quella .Non sono scappata, se è quello che ti stai chiedendo, ma sono andata alla Columbia. Dopo aver fallito il test di ieri, devo almeno sapere quando avrò l’occasione di rifarmi. Ma perché sto dando delle spiegazioni a TE?
Ci vediamo alle quattro al Moma, e vedi di non fare tardi stavolta.
Con orrore.

Blair

p.s.=Ah ,e casomai pensassi che io sia un’ingrata, grazie per ieri. Nonostante il tuo incessante e fastidioso chiacchiericcio abbia rovinato gran parte della serata, tutto sommato sono stata bene.


Sorrise.

In fondo, per quanto abbia passato buona parte della sua vita in cattività, un lupo può sempre essere addomesticato.




lo so!avevo promesso che avrei aggiornato presto…e invece non l’ho fatto!
perdonatemi, ma è un periodaccio! Ringrazio comunque voi tutti che siete sempre pazienti e seguite, leggete e recensite questa raccolta del cavolo! Vi ammiro sul serio!
Alla prossima!
  
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