15/07/2012
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Tatoo
Una piccola impronta
~
Quella sera Rookie aveva deciso di restare al bungalow. Non aveva molta voglia di andare per negozi con le sue amiche, e poi il ginocchio ogni tanto ancora le faceva male dopo la caduta in piscina.
Si alzò dal divanetto bianco e morbido e aprì la porta di legno.
I cardini scricchiolarono ed ecco che una folata d’aria fresca invase la ragazza da capo a piedi.
Intorno si riuscivano a distinguere le sagome degli altri bungalow identici gli uni agli altri.
L’aria era umida e leggera: un vero e proprio miracolo dopo il caldo appiccicoso di quel pomeriggio, eppure la località dov’erano andati in vacanza quell’anno era definita una delle più fresche.
Si appoggiò allo stipite della porta e chiuse gli occhi lasciandosi investire da quella brezza quasi limpida.
Poi tornò dentro e per ammazzare il tempo finché non sarebbe tornato Jun, prese il libro che aveva portato con se in vacanza e seduta sul divano riprese a leggere quel capitolo lasciato in sospeso.
Era un villaggio vacanziero piccolo e tranquillo, dotato di una trentina di bungalow e quattro piscine. Era bello stare lì, era la vera e propria idea di vacanza.
Non appena Rookie girò la pagina, la porta si aprì.
La ragazza distolse l’attenzione dal libro e Jun richiuse silenzioso la porta alle sue spalle.
Rimase qualche attimo lì, davanti alla porta, immobile: quella ragazza era di una bellezza unica, i capelli mossi raccolti in una coda scomposta dalla quale uscivano delle ciocche che cadevano morbide, la maglietta bianca e semplice, le gambe accavallate e il trucco praticamente assente sul suo viso.
Quella ragazza era bellissima: quella era la sua ragazza.
Rookie lo guardava incuriosita.
Jun le sorrise timidamente e la raggiunse. Si chinò su di lei che delicatamente gli accarezzò una guancia. La baciò. Un bacio leggero, morbido, dolce.
Soltanto Rookie sapeva quanto poteva essere dolce quel ragazzo che faceva di tutto per nascondersi dietro alla maschera di ragazzo duro.
Il ragazzo si allontanò dal viso della ragazza e senza però distaccarsi troppo rimase a guardarla negli occhi.
Lei gli sorrise con dolcezza e Jun le scostò una ciocca ribelle dal viso.
-Mi sei mancato.
Il ragazzo in silenzio si sedette accanto a lei, e Rookie chiuse il libro e lo appoggiò sul pavimento.
-Come va il ginocchio?
-Uhm … bene. – la ragazza si portò istintivamente la mano alla gamba – Ogni tanto mi da fastidio.
Il ragazzo rise di gusto:
-Ma come hai fatto a cadere, me lo spieghi?!
-AH! UFFA! – la ragazza diede un colpetto sulla spalla di Jun che continuava a ridere al pensiero della caduta di Rookie di quella mattina- Sono inciampata.
La ragazza ripensò anch’essa alla caduta. Si unì alla risata del ragazzo:
-Si, - continuò Jun ridacchiando – sei inciampata in una sdraio!
I due risero ancora, poi tornarono a parlare.
Rookie si appoggiò sulla spalla del ragazzo, ma prima di farlo diede un bacio su una guancia di Jun che le sorrise di risposta.
Jun si scostò appena e la ragazza cadde fra le sue braccia.
Così i due si ritrovarono stesi sul piccolo divano. Erano talmente vicini che Jun riusciva a sentire il respiro leggero della ragazza sulla sua pelle.
-Perché non dormiamo qui stanotte? – la ragazza si strinse fra le braccia del ragazzo.
-Perché – sussurrò lui dandole un bacio su una tempia – entro domani mattina uno dei due si ritroverebbe a terra.
-Su questo ti do ragione. – rise la ragazza ripensando a quanto entrambi si muovessero durante la notte.
Il ragazzo strinse di più la ragazza e la baciò di nuovo. Le labbra di Rookie erano morbide come sempre.
Lei non oppose la minima resistenza, c’era da dire che Jun baciava davvero bene: ti faceva sentire protetta, ma allo stesso tempo si percepiva la dolcezza di quel ragazzo che ti sfiorava le labbra con semplicità, senza fare troppi giochetti.
-Jun – riprese la ragazza a bassa voce arrossendo – ho pensato ad una cosa …
Il ragazzo la guardò con l’aria interrogativa e divertita. Poi mosse a testa quasi a dire di continuare.
-Io – continuò la ragazza pensando ad ogni sillaba che avrebbe detto – io voglio farmi un tatuaggio.
Jun sorrise.
-Si, - continuò lei ridendo timidamente in preda ad una punta di imbarazzo – ma uno piccolo.
Jun continuava a sorriderle. Gli si leggeva negli occhi che per chissà quale motivo era felice di quella esclamazione.
-Ma.. – riprese la ragazza – ..ma fa male?
-Un pochino.
-Ma come?! Tu dovresti dire che non è nulla, che non fa male e roba tipo che andrà tutto bene e blah blah!
-Fa male giusto un pochino – continuò il ragazzo accarezzandole la schiena .
-Giusto un pochino? – la ragazza lo fissava e lui le sorrise nuovamente.
-Giusto un pochino.
-E quando pensavi di farlo? – il ragazzo strinse di più le braccia intorno alla ragazza.
-Non lo so, magari quando torniamo a casa …
-Perché non ora?
La ragazza lo guardò con aria sospettosa.
-Dai, mettiti le scarpe e andiamo. – il ragazzo le diede un bacio sul naso e le sorrise.
Rookie ci pensò pochi secondi.
-Che aspettiamo allora, andiamo.
Sciolsero l’abbraccio.
Jun era in piedi davanti al divano ancora vestito dalla passeggiata id pochi attimi prima e Rookie tutta intenta ad allacciarsi le scarpe era emozionatissima.
Jun la guardava divertito: un po’ anche lui era emozionato per lei. Ripenso a quando lui fece il suo primo tatuaggio: si sentiva allo stesso modo.
-E se mi fa male? – Rookie si alzò dal divano aggiustandosi la maglietta.
Jun le si avvicinò. Le prese il viso tra le mani e lasciò che le sue labbra accarezzassero quelle della ragazza. Dopo lasciò scivolare la sua mano intorno a quella di Rookie e stringendo con delicatezza le sussurrò:
-Ci sono io con te.