Titolo: Riflessi
Fandom: Naruto
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno (riferimento implicito a Sasuke)
Rating: Verde
Avvertimenti: Slice-of-life
Wordcount: //
Note: Scritta per la sfida lanciatami da Skull42, che mi ha chiesto una storia con il prompt "Riflesso" e rating/coppia libera. Sarà che questa è la prima storia su questo fandom, che sono indietro con Naruto o che, più semplicemente, ho poca ispirazione, ma ammetto che non si tratta di uno dei miei lavori migliori :/
Pubblico in extremis da una casetta spertuta con una linea di connessione di fortuna O/ so che non ne frega niente a nessuno, ma quando la chiavetta prende in questi posti per me è una specie di miracolo ù_ù

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Sono disposti in fila su un piano ordinato. Uno, due, tre e quattro; quattro cornici, quattro foto diverse.
Si confondono col caos generale di una casa poco abitata. Una stanza che serve per dormire saltuariamente e che ancora meno serve per vivere. Ci sono resti di cibo qua e là, vestiti fetidi che non verranno mai più utilizzati. C’è anche uno specchio, nascosto dietro a una tela. C’è muffa e polvere, ma quella c’è sempre stata, anche prima dell’arrivo di Naruto.
Nonostante questo, le cornici non hanno polvere o muffa o caos, su di loro. Sono pulite.
La prima foto – è intuibile in quanto sentimentale – rappresenta il team sette. Naruto la tiene da sempre e, lo crede anche in quel momento, sempre la terrà. La guarda perché ha bisogno di guardarla; per ricordare come era, quando quel qualcosa di sbagliato – sì, sbagliato – che c’era tra loro aleggiava lontano, e non sembrava aver bisogno di ulteriori preoccupazioni.
La seconda foto, risale a quando – finalmente – supera l’esame per diventare Ninja, con o senza imprevisti di sorta. È lì per ricordargli che, se insiste, ce la può fare.
La terza, sono i suoi genitori, ma Naruto non la guarda mai troppo.
La quarta, l’ultima, è lì da così tanto tempo che non sa nemmeno come ci sia arrivata. È vecchia, eccome se lo è. Lì Sakura è ancora una bambina. Probabilmente era ai tempi della scuola, prima ancora di ottenere un attestato che dicesse al mondo “Sakura, ninja del villaggio della foglia”.
Dio, pensa, prendendo la foto tra le mani, quanto era innamorato di quella bambina. In quel modo in cui solo i bambini possono innamorarsi; in modo sconclusionato e stupido e totalmente incondizionato e forse, anche un po’ irreale e lontano dall’amore stesso. In quel modo che porta a scattare una foto di nascosto (come una liceale, come un idiota) o ritagliarla dalla foto di classe e incorniciarla, perché qualcosa di bello, il mondo, doveva averlo. Per forza.
Ora che Naruto ha più di dieci anni è ancora innamorato della stessa ragazza. In modo affettivo, in modo meno distruttivo, in modo più equilibrato, ma una parte di lui lo sarà sempre.
Probabilmente, anche Sakura prova qualcosa di simile nei suoi confronti.
Lo sanno tutti, ma Naruto finge di non accorgersene; o forse lo sa e non lo dice; forse è davvero stupido come Sakura tende ad insinuare. Forse, sì, lo è davvero. 
Ma, nonostante questo, non si accontenterà di essere il riflesso di un altro amore.