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Autore: Hermione92    29/01/2007    8 recensioni
E' una fic che non tiene conto di HBP. L'ho gia' postata in altri due siti, solo che in uno avevo un altro nick, quindi se l'avete gia' letta e' per quello. Si svolge durante l'estate prima del sesto anno e durante il sesto anno. Hermione si sveglia dopo un incubo e se qualcuno di veramente inaspettato bussasse alla sua porta in piena notte?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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                    1. UNA NOTTE PARTICOLARE


Mancavano pochi minuti a mezzanotte, una ragazza si girava e rigirava nel letto, il lenzuolo le copriva le gambe e dei capelli ricci di un colore tendente al nocciola ricadevano sul suo viso, non si sentiva alcun rumore, ma, all'improvviso un grido rieccheggio' nella notte, quella ragazza si sveglio' da un incubo, aveva la fronte imperlata di sudore e gli occhi pieni di lacrime, si mise a sedere sospirando, aveva avuto un altro incubo, era da mesi che non dormiva; si alzo' ed accese l luce, si avvicino' alla porta e lo sguardo le cadde sulla sua immagine riflessa nello specchio attaccato alla parete: aveva due enormi occhiaie, era dimagrita molto, pian piano aveva smesso di mangiare, non ne aveva piu' la forza, passava le giornate in totale apatia, guardando la televisione in un modo disinteressato, aveva abbandonato il suo lavoro estivo presso un ristorante dei genitori di un suo amico, faceva la cameriera, a volte cantava sul palco intrattenendo i clienti, per fortuna i compiti che le avevano dato per le vacanze li aveva finiti da tempo, altrimenti cosa avrebbero pensato di lei a scuola? L'avrebbero riconosciuta? Sarebbe stato come i cinque anni precedenti? No, nulla sarebbe piu' stato come prima, Hermione Granger la so-tutto-io era cambiata. In quel momento indossava l'unico indumento che non le stava largo: una camicia da notte bianca con le spalline sottili. Hermione scosse la testa, non le piaceva l'aspetto che aveva in quel momento, usci' dalla stanza spegnendo la luce, scese le scale lentamente, ando' in cuina e guardo' fuori dalla finestra, piovigginava, lei sorrise pensando: -Che strano: piove in piena estate, il pimo di agosto, per giunta.- apri' il frigorifero e prese la bottiglia d'acqua e se ne verso' un bicchiere, ne bevve un piccolo sorso e si sedette su una sedia appoggiando il bicchiere sul tavolo e girandoselo tra le mani, l'orologio suono' la mezzanotte, lei alzo' lo sguardo e osservo' le lancette, una sola si muoveva, sempre girando in tondo, si paragono' a quella lancetta che continuava a tentare di andare avanti, ma che era costretta a girare sempre nello stesso modo, -Ho chiuso con il passato. Dovrei smetterla di girare in tondo, ma in queste condizioni.- il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal campanello, Hermione si alzo' di scatto, chi poteva bussare alla sua porta a quell'ora di notte? Senti' bussare di nuovo, mosse il braccio e il bicchiere rovescio' tutto il suo contenuto sul tavolo, ma lei non ci fece caso, ando' in salotto, accese la luce per illuminare la stanza e spalanco' la porta, trovandosi di fronte l'ultima persona, alla quale non aveva nemmeno pensato, -Malfoy, cosa ci fai qui?- chiese con stupore

-Granger, io...- il ragazzo sospiro', aveva l'aspetto stanco e trsandato, indossava dei jeans logori e il suo peso era sbilanciato, pendeva da un fianco, probabilmente la causa era il troppo peso del baule che avrebbe dovuto portare a Hogwarts, ma la cosa che spavento' di piu' Hermione fu la sua maglietta: era bianca e, in alcuni punti, era coperta da chiazze rosse.

-Quello e'... e' sangue?- gli domando guardandolo attentamente, poi, senza aspettare una risposta aggiunse: -Entra, pove e tu ti stai bagnando.-

-Io...- lui fece un paso avanti traballando

-Stai attento!- esclamo' lei -Vieni, dammi la mano. Tentero' di aiutarti.- lo prese per mano e lo condusse all'interno del salotto -Siediti pure sul divano.-

-Io... io lo sporchero' Granger... sono, sono coperto di sangue. Non so nemmeno cosa ci faccio qui. Io... io me ne vado...- Draco tento' di raggiungere la porta, ma cadde a carponi sul pavimento

-Malfoy, stai bene? Non puoi andartene in queste condizioni. Non riesci a reggerti in piedi. Non crei nessun problema. Dai alzati.- gli diede una mano a sollevarsi -siediti. Se non vuoi appoggiarti al divano c'e' pur sempre il tappeto, ma non hai la forza per stare in piedi.- gli sorrise dolcemente chiudendo la porta che era rimasta spalancata -Ok, puoi spiegarmi perche' sei qui?- dopo aver detto questo la ragazza si sedette accanto a lui

-Sto... sto scappando. Mi dispiace disturbarti, ma non sapevo chi altro contattare, nessuno mi avrebbe aiutato. Pensavo che ti saresti comportata da infermierina, insomma... come fai con Weasley e Potter.-

-Be'...- lei sorrise -Non intendo commentare. Dai........ togliti la maglietta.-

-Cosa?!- il ragazzo la guardo' con stupore

-Voglio solo vedere da dove viene quel sangue. Cosa stavi pensando?- Draco sollevo' un sopracciglio ed Hermione commento': -Improvvisamente non mi interessa piu'.-.

Il ragazzo afferro' i lembi della maglietta e la tolse lentamente, Hermione era allibita, si porto' una mano alla bocca, il petto e la schiena di Draco erano cosparsi da tagli coperti di sangue, lei lo guardo' negli occhi e, per la prima volta da quando lo conosceva, ci vide paura e dolore, capi' da un suo sguardo che lui non voleva parlarne, si alzo' lentamente dicendo: -Torno subito. Vado a prendere del disinfettante. Malfoy gradirei che non toccassi niente fino a quando torno, ok?-

-Come se riuscissi a muovermi.- subito dopo aver detto queste parole il ragazo si morse la lingua, non voleva che lei si arrabbiasse, gli era sembrata stanca, molto diversa rispetto al modo con il quale si comportava ad Hogwarts, quella non era Hermione Granger, il suo sorriso non era quello che rivolgeva ai suoi due amici, i suoi capelli erano meno ribelli del solito, era piu' magra, Draco non sapeva cosa le fosse successo, ma era deciso a scoprrlo.

Hermione torno' con una bottiglietta bianca, del cotone e una decina di rotoli di garze, si sedette di fianco al ragazzo, lo guardo' e disse: -Ok, le ferite devono essere disinfettate. Questo e' un disinfettante magico, dovrebbe far sparire le cicatrici, ma nel tuo caso non so se funzionera'.- prese in mano un batuffolo ed apri' la bottiglietta facendo andare un goccio di liquido trasparente sul cotone, allungo' lentamente la mano e inizio' a disinfettare tutte le ferite, una dopo l'altra, poi prese in mano un rotolo di garza e comincio' ad avvolgerla intorno alle ferite fasciandogli il tronco, lui non fiato', rimase immobile a guardare, come ipnotizzato, un punto fisso del tappeto.

-Ho finito. Ecco... non e' molto, ma e' quello che sono riuscita a fare.- gli sussurro' Hermione

-Granger... ti ringrazio... non avresti dovuto farlo, dopo tutto quello che ho combinato, ti ho offesa, umiliata, mi credevo migliore di te quando non lo sono minimamente, ho sbagliato, ti ho definita con il sangue sporco, quando in realta' tu sei la ragazza piu' pura di tutti, di me, di mio padre, di chiunque. Non sto scherzando... e' la realta'- lei era allibita, non avrebbe mai immaginato che Draco Malfoy potesse essere sensibile, stava per rispondergli, quando lui si chino' e le diede un dolce bacio sulla guancia, le sue labbra erano calde e soffici, lei lo guardo' negli occhi, venne scossa da un brivido ed arrossi' violentemente, lui, pero', non se ne accorse, infatti aveva distolto lo sguardo prima di parlare: -Queste ferite sono state causate dai colpi di una frusta.-

-Cosa!?- lei lo guardo' in modo apprensivo

-Ogni volta che disobbedisco mio padre prende la frusta e inizia a tirarmi una frustata dopo l'altra.-

-E' una cosa terribile e immorale!-

-Non me ne aveva mai date cosi' tante. Mi si sono riaperte le vecchie ferite e me ne sono venute delle altre, ma non e' questo che mi preoccupa: ha ucciso mia madre, di fronte a me. Tutto perche' ho rifiutato di diventare un mangiamorte. Io non sono cosi', non voglio uccidere nessuno, sono scappato, non sapevo dove andare. In realta' tutti quelli di serpeverde non sono i miei amici, non mi avrebbero ospitato, cosi' ho pensato di venire a casa tua. Non, non sapevo cosa fare o dove andare. Se fossi diventato mangiamorte questo non sarebbe successo.- Draco abbasso' lo sguardo

-No! Guardami.- gli prese il viso e lo giro' fino a guardarlo negli occhi grigi freddi e penetranti, dicendo: -No. Tu hai fatto bene, ti sei opposto al male e questo non e' da tutti. E' stato tuo padre, lui ha sbagliato. Non devi incolparti per una cosa che non e' dipesa da te.-

-Ma mia madre e' morta. Se io avessi accettato non l'avrebbe uccisa!!!-

-Non e' detto Malfoy, magari non l'avrebbe risparmiata ugualmente. Promettimi che non ci penserai piu', ok?- gli lascio' il viso

-Io... te lo prometto Granger.- rimasero in silenzio per alcuni secondi, poi, Draco chiese: -Tu come stai? Sembri stanca. Cosa ti e' successo?-

-Io...-

-Se non vuoi parlarne con me lo capisco.- la guardo' con dolcezza

-No, il fatto e' che non ne ho ancora parlato con nessuno. Per orgoglio, credo.-

-Parli di orgoglio con me, Granger?- la guardo' con una nota di derisione per convincerla a parlare, poi, dopo aver capito di aver fatto una sciocchezza, aggiunse: -Parlane: ti fara' bene.-

-Ok. E' successo tre settimane dopo la fine della scuola. La sera io, i miei genitori e Mark, il mio migliore amico.- sospiro' -avevamo deciso di andare al cinema. Ci stavamo dirigendo a piedi verso il cinema, quando dietro l'angolo sbuca Voldemort con i suoi scagnozzi...- fece una breve pausa per studiare la reazione del ragazzo, il quale strine fortemente i pugni, lei, allora, gli accarezzo' il braccio continuando a parlare: -Io non sapevo cosa pensare. Eravamo a molti metri di distanza, Voldemort blaterava qualcosa riguardo ad una collanina. Io non capivo nulla, eravamo troppo distanti, ma ha estratto la bacchetta e l'ha puntata contro di me. Non sapevo cosa fare. Ero paralizzata e completamente indifesa: non avevo con me la bacchetta. Voldemort ha urlato l'incantesimo... un'avada kedavra, la sua voce era stridula, nello stesso istante Mark si e' messo di fronte a me e mi ha baciata prima di sussurrarmi che mi amava e che l'avrebbe fatto per sempre.- una lacrima le scese lungo una guancia -L'incantesimo l'ha colpito in pieno... sapeva a cosa andava in contro. Gli avevo spiegato l'utilizzo di alcuni incantesimi e delle maledizioni senza perdono. cadde subito a terra... morto... morto per salvarmi.- comincio' a piangere silenziosamente, ma continuo' a parlare: -Appena cadde per terra scoppiai a piangere, Voldemort rideva, hai mai sentito la sua risata? Fatto sta che ha puntato la bacchetta contro mio padre lanciando una maledizione cruciatus, poi ha colpito mia madre. Loro ora sono in coma, chiusi in un ospedale. E' un tipo di coma dal quale per guarire ci vuole un miracolo. L'anno prossimo mi chiederanno se voglio permettere loro di vivere attaccati a dei macchinari o se... se devo farli morire staccando la spina. Non voglio pensarci.- la ragazza scosse la testa, Draco le asciugo' una lacrima non sapendo cosa dire, la guardo' attentamente negli occhi, erano spenti, non l'aveva mai vista piangere, di solito non lo faceva mai quando era nella stessa stanza con qualcuno, ma in quell'istane lei aveva condiviso con lui la sua esperienza piu' orribile, mettendo la propria anima a sua completa disposizione, Draco non l'aveva mai vista cosi' fragile e fece una cosa che nessuno dei due avrebbe mai pensato potesse succedere: l'abbraccio' sussurrandole: -Non... non piangere. Sono certo che andra' tutto bene, non ti succedera' niente. Ne' a te ne' alle persone alle quali vuoi bene.-

-Ma ormai sono finite...-

-Potter? I Weasley? Loro chi sono? Poi ti sei dimenticata della persona piu' importante...-

-Chi?-

-Be'... io... pensavo che noi...- si distacco' velocemente e lei lo vide arrossire

-Si'.- gli sorrise -Credo che diventeremo buoni amici.-

-Dici... dici sul serio? Non... non stai scherzando?- la guardo' negli occhi

-No!- rise -Non c'e' motivo per mentire, o sai qualcosa che io non so?-

-Tipo cosa?-

-Fammici pensare... hai intenzione di trattarmi come Tiger e Goyle?-

-No. Credo che non ci riuscirei nemmeno. Sei troppo intelligente e troppo furba.-

-Mi stai lusingando.-

-Adesso stai meglio?-

-Si', e... grazie.-

-Per cosa?-

-Per avermi consolata, ma soprattutto per avermi fatta ridere. Sono andata alla tana, per festeggiare il compleanno di Harry. Non volevo essere scortese. Avevo preso una pozione perche' mi vedessero com'ero a Hogwarts. Tutti ridevano e scherzavano facendo battute e raccontandosi barzellette a vicenda. Non ho mai riso, poi arrivi tu e, in meno di dieci minuti scoppio a ridere.-

-Adesso sei tu quella che lusinga.-

-Gia'... be'... prima hai detto che non sapevi dove andare. Io sono da sola, ho tutta questa casa a mia completa disposizione. Po... potresti stare qui, ma non farti strane idee, ok? Magari diventeremo amici, che ne dici, accetti?-

-Io te l'ho gia' detto: non vorrei disturbare.-

-Non disturbi. Riesci a prendere il tuo baule?- lui annui'

-Perfetto. Vieni, seguimi.- comincio' a salire le scale e, arrivata in cima, aspetto' che il ragazzo la raggiungesse, poi osservo' il corridoio, c'erano cinque porte, ognuna con sopra una targhetta: CAMERA, BAGNO, HERMIONE, BIBLIOTECA, OSPITI, lo guardo' negli occhi e disse: -La tua e' la camera per gli ospiti. Appena entrerai la targhetta prendera' il tuo nome. Se hai bisogno del bagno o di me...-

-Si', ci sono le targhette. Ma sono magiche?-

-Hai indovinato! Sono... sono stata io ad inventarle, a scuola.- arrossi'

-Cosa? Veramente?-

-Perche' dovrei mentirti?-

-Sono fantastiche.-apri' la porta della stanza dove avrebbe dormito e, appena sfioro' la maniglia la targhetta si illumino' di verde, poi la scritta OSPITI divenne DRACO, lui osservo' la porta con stupore: -Bello!-

-Beh... ora ti lascio dormire. I bagagli puoi sistemarli quando vuoi. Buonanotte Malfoy-

-Buonanotte, Granger!- le diede un bacio sulla guancia e lei, sorridendo, ando' nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Hermione si sdraio' sul letto, nella stanza regnava il buio, la ragazza scosse la testa, Draco le era sembrato fragile e, inaspettatamente, dolce, come poteva comportarsi in modi cosi' diversi ed opposti? Certo, lei non aveva riflettuto prima di lasciarlo entrare in casa, le era sembrata la cosa piu' giusta da fare al momento e aveva seguito l'istinto. Cosa le avrebbero detto Harry e Ron? A pensarci bene, non le importava per niente, forse aver fatto entrare il ragazzo era stata l'unica cosa intelligente fatta durante i giorni estivi che erano gia' trascorsi, la ragazza chiuse gli occhi sorridendo, ignara che dopo quella notte sarebbe ricominciata la sua vita, la sua vera vita.


  
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