Prologo.
-Devi andartene!- Urlò Scarlett, poggiando la bottiglia di vodka, ormai già vuota, su ciò che era rimasto del tavolo da cucina. Emma era immobile, con gli occhi lucidi, dinanzi a quella scena orribile della madre ubriaca, che le dava contro. Era appena tornata dal suo turno pomeridiano alla libreria non molto lontana da casa.
-Non hai sentito cosa ha detto tua madre? Devi andartene da qui.- Ribattè Joe, avvicinandosi sempre con più irruenza alla ragazza.
-Perchè invece non te ne vai tu? Non fai altro che startene seduto sul mio divano a ubriacarti e sniffare coca. Sei tu quello di troppo, non io.- Rispose Emma con troppa sicurezza, così tanta, che l'uomo dinanzi a lei, non appena sentì l'ultima sillaba di quelle tante parole, la scaraventò a terra e cominciò a darle calci, mentre Scarlett lo implorava di fermarsi. Non era la prima volta che la picchiava, era un tipo violento, e da ubriaco fradicio lo era ancora di più, ma Emma non aveva mai smesso di stuzzicare la sua insazziabile voglia di fare del male agli altri, rispondendolo a modo ogni volta. Non era nessuno per lei, solo un approfittatore, un uomo che viveva in casa sua, che non lavorava e che passava la maggior parte del tempo a bere, fumare o farsi di una qualsiasi sostanza stupefacente, e sua madre non era da meno. Era Emma a mantenere la famiglia, e mentre i ragazzi della sua età studiavano al liceo e uscivano con gli amici, lei andava a lavorare, e al suo rientro doveva sopportare sua madre e il suo compagno.
-Ti prego, smettila Joe!- Continuava ad implorare Scarlett, alla vista di sua figlia a terra, sanguinante. -Smettila!- Cominciò a picchiare la schiena dell'uomo, mentre lacrime amare le rigavano il volto. Emma stava in silenzio, qualsiasi pugno, calcio, o schiaffo, non sarebbero stati più dolorosi del dolore che portava dentro. Joe si fermò sentendo la voce singhiozzante della sua compagna, e riprese a sedersi sulla poltrona in salotto.
-Divertente lo spettacolo?- Disse Emma con voce roca, evitando la mano della madre, che stava per toccarle il volto.
-Ora me ne vado.- continuò, alzandosi lentamente dal pavimento. Con una mano attorno la vita e la schiena curvata, si recò nella sua stanza, prese il necessario e riempì la borsa di pezza che usava di solito per andare in libreria.
-Aspetta, parliamone.- Disse Scarlett, rincorrendo sua figlia in camera. -Potresti semplicemente chiedere scusa a Joe e a me per non essere rientrata ieri notte, per aver rubato in una panetteria e per non aver portato la tua paga a casa il mese scorso.- continuò.
-Io posso fare quello che mi pare e non chiederò scusa a nessuno, me ne vado.- Rispose Emma, riempiendo la sua borsa con le ultime poche cose che aveva poggiato precedentemente sul letto.
Quando l'inverno finisce, una nuova stagione è alle porte, ci sono nuovi inizi, oppure tragici finali. Fu così che tutto cominciò, quando il cielo si apre e il sole brilla alto nel cielo, le foglie rinascono sui rami degli alberi dei parchi, delle piazze, delle campagne. Quando l'inverno termina, tutto cambia e non puoi più tornare indietro. Nel bene e nel male.
Salveee! c: Io sono Emily, e questa è una mia prima fanfiction.
La storia in generale è abbastanza seria e complicata, e più avanti vi spiegherò alcune cose riguardanti i personaggi.
Oltre 1D (che non saranno al completo, almeno per ora) ed Emma,ovviamente, ci saranno altri due personaggi,
appartenenti ad una serie televisiva, scoprirete da soli chi sono :P
Spero vi piaccia, e recensite in tanti! :3
Baci, Emily.