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Autore: Sofy_m    15/07/2012    8 recensioni
Dal testo:
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?

Beckett accetta di partire per una vacanza con la famiglia Castle in un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano indiano.
Spiaggia, mare, sole... sembra quasi un paradiso.
Ma loro sono pur sempre una detective della omicidi e uno scrittore di gialli, no?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 7


"Mantieni le distanze."




Dopo quasi tre ore e sette interrogatori a testa Rick, Kate e Alexis si ritrovarono per discutere di ciò che avevano scoperto.
-Allora,- iniziò la giovane Caste estraendo un block-notes. -Kristen e il suo fidanzato Lars affermano di non conoscere la vittima e di essere rimasti insieme per tutta la serata. Sono entrambi danesi, anche se la madre di Kristen era americana. Kristen ha vinto questa vacanza in un concorso per modelle.
I due coniugi americani Olivia e Carter Wright vivono a Seattle; lei è un'insegnante, lui un fotografo. I due e la loro figlia di otto anni Savannah sono rimasti tutta la serata in spiaggia, fino a quando hanno sentito le urla. Non conoscevano la vittima e hanno vinto il viaggio in una lotteria.
-E per quanto riguarda...- Beckett guardò la lista di nomi e prese appunti. -James Scott?
-E' inglese, vive a Londra. Ha lavorato per alcuni anni in America, ma ora è in pensione. Lui dice di essere venuto in spiaggia per il falò e lo spettacolo e dopo di essere tornato in camera, ma questo nessuno può confermarlo.
-Ok, ottimo lavoro Alexis, grazie davvero. Rick?
-I tre amici australiani, Cooper Smith, Riley Jones e Xavier Brown, provengono da Sidney.Questa vacanza è il premio di una gara sportiva.
Dicono di essere rimasti insieme fino alle undici, poi Riley si è separato dagli altri due perchè non si sentiva molto bene.
Il giapponese Kaito Sato, invece da quello che sono riuscito a capire, è sempre rimasto insieme alla sorella Natsumi e all'amico Tatsuo Harada. Loro vivono ad Osaka.
David Sanz, dottore proveniente da Barcellona, dice che tu puoi confermare che fosse in spiaggia, e posso farlo anch'io,- sottolineò seccato. -e Kristen che dopo sia andato al bar.
La detective annuì. -Nessuno di loro aveva mai visto la vittima prima?
-No, nessuno la conosceva. Tu cos'hai scoperto?
-La famiglia italiana, formata da Matteo Negri e le due figlie Ginevra ed Elena, ha un alibi, Cooper e Xavier confermano di averli sempre visti vicino a loro.
I tre vivono a Milano e anche loro hanno vinto il viaggio in una lotteria. Il padre e la figlia minore sanno parlare la nostra lingua piuttosto bene.
Per quanto riguarda gli amici della vittima, nessuno ha un alibi. Izabela, la donna che ha trovato il cadavere, dice di essere tornata in camera presto per riposare, ma poiché aveva mal di testa sarebbe andata dall'amica per chiederle se avesse una pastiglia. Petr, il suo ex fidanzato, afferma di aver fatto una passeggiata, Jan di essere andato al bar e Marek di essere tornato nella sua camera.
Tutti e quattro, più la vittima, vivevano a Cracovia. La vacanza è un regalo del padre di Izabela.
Kate sbadigliò e chiuse il quaderno. -Sinceramente, ognuno potrebbe essere l'assassino, anche chi sembra avere un alibi. Come potrebbe non essere alcuno di loro.
Adesso comunque tocca al personale e agli abitanti dell'isola, vediamo cos'hanno da dirci loro. Magari hanno notato qualcosa...
Lo scrittore guardò preoccupato l'orologio. -Beckett, sono quasi le quattro, staranno tutti dormendo e tu sei esausta, non è meglio pensarci domani?
-Rick, c'è un assassino su quest'isola ed è mio dovere trovarlo!
-Detective Beckett!- l'entrata nella stanza dello sceriffo Mills non permise a Castle di rispondere. L'uomo teneva in mano quella che sembrava una radio distrutta. -Ho fatto il giro di tutta l'isola. Tutti i mezzi di trasporto, comprese auto e moto, sono state distrutte e tutti gli apparecchi elettronici con cui si potrebbe comunicare sono in queste condizioni.
-Merda.- imprecò lo scrittore.
-Come sospettavo siamo bloccati. Ok, non avvertite ancora gli altri, non voglio creare il panico adesso.- si alzò in piedi.
-Beckett...- Rick si alzò a sua volta e la fermò prendendole la mano. -Nessuno può andarsene da qui, interrogare il personale in questo momento o domani mattina non cambia nulla. Anzi, domani sia noi che loro saremo più lucidi. Quindi ti prego, andiamo a riposare...
La detective rimase qualche secondo a guardare la sua espressione da cucciolo, poi si morse il labbro. -Ok...- accettò sconfitta.
Sul viso dello scrittore si aprì un enorme sorriso. -Al, tesoro,- disse alla figlia che rischiava di addormentarsi con la testa sul tavolo. -vai a chiamare la nonna, vorrei che stasera dormiste nella mia camera.
La ragazza annuì ed uscì di corsa mentre Kate lanciava occhiate incuriosite al suo partner. -Hai intenzione di andare a fare compagnia alla russa?- chiese nervosa ripensando alla spiaggia.
Castle le lanciò un'occhiataccia. Poi abbassò lo sguardo.
-Ho paura che possa succedere loro qualcosa, ho paura di andare in bagno e trovare una di loro, una di voi,- si corresse. -dentro ad una vasca piena di sangue. Non posso perdervi.- sussurrò.
-Oh...- La sua musa lo guardò tristemente. Condividevano le stesse paure, eppure lei era riuscita a pensare che fosse il solito egoista di un tempo.
-Comunque stai tranquilla, dormirò sul divano del salotto!- continuò per spezzare la tensione.
-Oh, su questo non c'erano dubbi!- gli resse il gioco la donna sorridendo. Poi si voltò verso lo sceriffo. -Grazie per il lavoro, continueremo domani. Buona notte.
Detto questo musa e scrittore uscirono e si diressero verso la loro suite.

-Questo divano è comodissimo!- Castle ci saltò sopra entusiasta e si distese.
Martha scosse la testa divertita. -Sei peggio dei bambini Richard!- commentò facendo ridere le altre due donne.
Lo scrittore, in risposta, le mostrò la lingua. -Tornatene a dormire mamma!
Lei sbuffò ed entrò nella stanza in cui la notte precedente aveva dormito Rick, Alexis andò a dare un bacio al padre per poi seguirla. -Buona notte papà, buona notte Kate.
-Buona notte!- risposero i due contemporaneamente guardandola sparire dietro la porta.
Castle si voltò verso la sua musa che era rimasta in piedi a guardarlo pensierosa. -Che c'è Beckett? Vuoi darmi anche tu il bacio della buona notte?- chiese speranzoso sorridendo.
La detective socchiuse gli occhi. -A domani, Castle!- poi entrò nella sua stanza.
-Peccato...- borbottò lui stendendosi comodo.
Dopo qualche secondo si alzò e prese uno dei grossi coltelli della cucina che appoggiò su tavolino vicino a lui. In caso di pericolo sarebbe riuscito a difendersi.
Tornò a stendersi sul divano, tentando di prendere sonno, ma i pensieri non volevano lasciarlo solo e non riusciva a staccare gli occhi dalla porta della camera della sua musa, davanti a lui.
Sospirò.
Sapere che sull'isola c'era un assassino che poteva portargliela via lo stava mandando fuori di testa.

Beckett, nel suo letto, si rigirò per l'ennesima volta, preoccupata da tutta quella situazione. Erano bloccati su un'isola sperduta con un assassino per minimo tre settimane.
Sbuffò e spostò le coperte, allargando le braccia sull'enorme letto, rimanendo a fissare il soffitto bianco. Possibile che fossero trascorse meno di 24 ore da quando si era svegliata su quello stesso letto?
Ripensò a quella giornata assurda. La colazione, la sua crisi, la piscina, l'inaugurazione... e l'omicidio. In poche ore era cambiato tutto.
I suoi pensieri si fermarono su Rick e si trovò a riflettere sullo strano effetto che quell'uomo le faceva. Quella mattina con le sue parole e il suo abbraccio era riuscito a calmarla e farla sentire bella, speciale, unica; ma la sera, alla spiaggia, vedere una donna che ci provava con lui l'aveva mandata fuori di testa.
"Certo che sono geloso Beckett."
Le parole pronunciate dallo scrittore le rimbombarono nella testa facendole perdere un battito e si rese conto che erano stati interrotti, che ancora una volta non avevano portato a termine il discorso.
"Tu sei la mia musa e poi non sopporto..."
Kate si chiese cosa lo scrittore avrebbe voluto dirle, cosa non sopportava. Ma lei voleva davvero saperlo? Era pronta?
Guardò la porta. Lui stava dormendo dall'altra parte.
"Mantieni le distanze Kate, mantieni le distanze:"

Castle, mezzo addormentato, sistemò il suo cuscino e si girò su un fianco, quasi sicuro di essersi immaginato quel rumore di passi.
Dopo qualche minuto, però, sentì altri passi e una serratura scattare. Si stropicciò gli occhi e, improvvisamente lucido, afferrò il coltello dal tavolino mentre il suo cuore batteva all'impazzata. Distese il braccio davanti a sè, con l'arma rivolta verso l'entrata della suite, cercando di scorgere qualcosa in mezzo al buio.
Sentì la porta aprirsi.
-Chiunque tu sia, stai lontano dalle mie donne!- disse deciso, cercando di tenere basso il volume della voce. Non voleva svegliarle e creare il panico.
La luce si accese e lo scrittore si accorse che davanti a lui non c'era nessuno. Spaventato si guardò intorno velocemente.
-Castle, che diavolo stai facendo?
Kate, in vestaglia, lo stava guardando con un sopracciglio alzato, cercando di trattenere una risata.
Castle spalancò gli occhi. -Oh... Ecco, io... Pensavo fossi l'assassino venuto ad ucciderci tutti.- si giustificò. La guardò: aveva i capelli spettinati e la vestaglia blu le arrivava a metà coscia, lasciando scoperto il resto delle gambe. Sorrise. -Ma preferisco sicuramente la detective Beckett.- sussurrò malizioso.
Lei arrossì e abbassò lo sguardo.
-Allora detective, come mai in piedi?- domandò curioso sedendosi sul divano e rimettendo giù il coltello, molto più tranquillo.
Beckett si appoggiò con la schiena al muro e si guardò i piedi. -Ero... preoccupata.
Il suo partner rimase un attimo sorpreso. -Per... per me?- chiese dubbioso.
La donna annuì. -E per Martha e Alexis...
L'uomo sorrise. -Ah, e io che pensavo volessi fare uno spuntino notturno!
Kate rise. -No, mi spiace.
Rimasero in silenzio senza guardarsi per alcuni secondi. L'orologio sul muro segnava ormai le quattro del mattino e la stanchezza si faceva sentire su entrambi.
Le onde del mare si infrangevano con forza sugli scogli davanti alla loro finestra e il vento soffiava facendo muovere le foglie degli alberi. In lontananza, nel cielo, si vedevano grandi nubi nere. Kate istintivamente si chiese se avrebbero visto il sole di lì a qualche ora.
-Sembra stia arrivando una tempesta.- il sussurro della detective ruppe il silenzio.
Castle si girò guardandola dolcemente. -Va tutto bene Beckett?
Lei arrossì e tornò a fissare il pavimento. -Ecco, mi chiedevo una cosa...
-Dimmi.- la esortò Rick curioso.
"Mantieni le distanze Kate, mantieni le distanze."
-Cioè, no... Volevo...- Beckett esitò.
-Sì?
Kate prese un profondo respiro.
"Mantieni le distanze, Kate!"
-Ho pensato che forse il divano è scomodo e quindi staresti meglio su un letto.- disse tutto d'un fiato.
Castle aggrottò le sopracciglia confuso. -Sì, il divano non è il massimo ma sul mio letto ci sono Martha e Alexis...
La donna annuì senza guardarlo. -C'è un letto matrimoniale nella mia stanza...- pronunciando quelle parole sentì le sue guance avvampare ancora di più.
Lo scrittore rimase a bocca aperta. Aveva capito bene? Kate Beckett gli stava proponendo di dormire insieme, nello stesso letto? La detective che prima di partire aveva posto le condizioni ora le stava ignorando in quel modo? Forse il sole le aveva dato alla testa.
Tanto meglio.
-Sei... Sei sicura?- chiese ancora sorpreso.
Kate rialzò lo sguardo e annuì timidamente mordendosi il labbro inferiore. Poi si avvicinò al divano, prese il coltello dal tavolo e si voltò per tornare in camera.
Rick sorrise, si alzò e la seguì.
Beckett si sdraiò sul letto il più vicino possibile al bordo, sapendo che se fosse rimasta troppo vicina al suo partner non sarebbe riuscita a controllarsi. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata e il respiro irregolare, ma averlo vicino, sentire il suo calore, la faceva stare bene, sentire protetta.
-Castle, appoggio il coltello sul comodino.- lo minacciò scherzosamente appoggiando l'arma.
-Messaggio ricevuto detective, manterrò le distanze...- rispose ridendo. -Sempre se è questo ciò che desideri!
Kate si voltò per lanciargli un'occhiataccia. Rick rise.
Poi le accarezzò dolcemente i capelli. La detective trattenne il respiro.
-Sei preoccupata Beckett?- chiese apprensivo.
La donna si perse per un attimo negli occhi azzurri dello scrittore. -No.- rispose con sicurezza. -Mi fido di me stessa... e di te. Anche se avrei preferito una vacanza normale.
Castle annuì. -Lo prenderemo e ci godremo la nostra vacanza.
-Grazie.
-Per cosa?- chiese stupito.
-Per tutto Castle. Per questa vacanza, per la stanza, per le parole e l'abbraccio di questa mattina, per le risate e le rassicurazioni. Per essere qui con me.
-Always.- rispose sicuro. -E comunque, non c'è altro posto dove vorrei essere ora se non qui con te.
Kate sorrise, la dolcezza di quell'uomo era disarmante. Chiuse gli occhi senza girargli le spalle. Ora poteva dormire tranquilla.
-Rick...- sussurrò.
Castle ignorò il salto che aveva fatto il suo stomaco sentendola pronunciare il suo nome così dolcemente. -Sì?
-Buona notte.
-Buona notte, Kate.- rispose sopprimendo l'istinto di baciarla a stringerla contro di lui.
Era ancora troppo giovane per morire accoltellato.



Angolo dell'autrice:
Ancora una volta chiedo scusa per il ritardo ma scrivere in campeggio è piuttosto complicato!
Il titolo del capitolo non mi convince ma non mi veniva altro :)
Le indagini sono iniziate, anche se gli interrogatori non hanno portato a nulla. Mano a mano conosceremo meglio tutti i personaggi.
Castle è dolce come al solito, si preoccupa sempre per le sue donne e Beckett per una volta non ha ascoltato la sua testa :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Grazie mille per le recensioni, le ho lette tutte e appena tornerò a casa prometto che risponderò!
Il prossimo probabilmente sarà concentrato sul caso, spero di riuscire a pubblicare al più presto :)
Un bacio,
Sofy_m
  
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