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Autore: Klarolineisfantastic    15/07/2012    4 recensioni
La storia è ambientata dopo la 3x22 insomma una specie di episodi Klaroline della 4° stagione. Spero vi piaccia.
Questa scena è tratta dal capitolo 7.
‘’-Come farò a tenerlo se fra due mesi tornerò vampira?- Dissi piangendo.
- Il tuo bambino ha un gene licantropo e uno vampiro il che significa che la tua gravidanza durerà molto di meno di una gravidanza normale. All’incirca 3 mesi.-
-Non sono comunque sufficienti.- Dissi.
Non volevo perderlo avere un bambino era l’unica cosa che desideravo tanto da quando ero bambina in fondo è il sogno di tutte.
-Rallenterò la tua ri-trasformazione in vampiro per un altro mese e mezzo se dovesse tardare a venire almeno avrai altri 15 giorni a disposizione. -
Se vi ho incuriosito continuate a leggere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate almeno 2 ore dal parto di Caroline.
-La bambina dormiva beatamente sulla sua culla.
Gemendo di tanto in tanto.
Caroline dopo un’ora di spinte si era addormentata sul letto appena rifatto dalla madre.
Klaus passava la notte a guardare quella bambina.
Non poteva credere che un mostro come lui potesse aver creato una bambina graziosa come quella.
Klaus sorrise e le accarezzo la guancia con un dito ed ella fremette al contatto.
Cercò di immaginare come poteva diventare una volta cresciuta.
Bionda e con gli occhi azzurri di sicuro.
Un atteggiamento forte , duro e assolutamente sincero.
Appena sentiva pronunciare la parola padre.
Si immaginava sempre colui che gli aveva reso la vita un vero inferno.

‘’Ci univamo a cena e come sempre non mi degnava di uno sguardo o se lo faceva era uno sguardo sprezzante.
Un giorno mi guardò e mi disse : - Tu non sei mio figlio.-
Forse di sangue non lo era ma era pur sempre  l’uomo che avrebbe dovuto starmi vicino. 
Ci avevano trasformati e ora ci volevano uccidere.
Non è , e non era colpa nostra.
Loro per il nostro ‘’BENE’’ se questo è  ci hanno uccisi.
Ci hanno fatto diventare degli abomini e ora volevano rimediare. Ora che c’eravamo abituati.
Basta non volevo più pensare.
Mi misi sul letto insieme alla persona a cui sarei stato affianco per il resto della mia eterna vita.
Ed eterna non è un modo di dire.
Chi lo avrebbe mai detto’’

-Siete arrivati? – Disse Katherine al telefono
-Sì- Disse Esther.
-Ci vediamo a casa Mikelson. Klaus non ci sarà.
Katherine attaccò e si diresse verso casa Mikelson.

‘’Li sentii arrivare. C’era mia madre e mio fratello non c’era. L’unica persona che mi avrebbe protetto sarebbe stato lui. Ma non c’era dovevo cavarmela da sola. Salii al primo piano e li sentii parlare.
-Come la uccideremo?- Disse una voce maschile.
Oh mio dio stanno parlando di me.
-La bambina può morire semplicemente con un paletto al cuore.-
Volevano ucciderla no non poteva essere.
Però mia madre è sempre stata spietata perché non uccidere un altro abominio? In fondo per lei eravamo solo questo : mostri. Irrecuperabili abomini.
Dovevo aiutarli ma persa nei miei pensieri non mi accorsi che qualcuno dietro di me mi aveva messo le mani sulla testa e mi aveva staccato il collo.
Caddi nell’oscurità più profonda.
Dovevo aiutare la piccola.’’

-Cosa dovremmo farcene di lei?- Disse Alaric legandola sulla sedia.
-Attirerò qui Klaus mentre tu andrai a prendere la bambina.-
Alaric annuì.
-Prima però portamela qui.- Disse Esther guardando la figlia. –Voglio vedere mia nipote.- Disse girandosi prendendo il cellulare di Rebekah.
-Non lo so usare chiama Klaus e digli che sono qui con sua sorella e lo ucciderò se non si presenta.-  Disse Esther lanciandogli quell’aggeggio a lei sconosciuto.
Così dicendo Alaric uscì fuori dalla casa e compose il numero.
-Pronto?-
-Tua madre ha tua sorella. Casa Mikelson. Conviene venirla a prendere se non vuoi che lei muoia.-
-Ti ucciderò con le mie stesse mani. – Disse Klaus attaccando il telefono.

-Cosa c’è?- Disse Caroline stiracchiandosi.
-Alaric. Mia madre. Hanno preso mia sorella.-
-Cosa vuoi fare?-Disse Caroline guardandolo negli occhi.
-Non lo so. Ho bisogno di Stefan.-
Così chiamo Stefan e in pochi secondi i fratelli salvatore  , Bonnie ed Elena erano già nella cucina di casa Forbes.
-Così non vale- Esclamò Damon entrando in cucina. – Il mio salone è la sala conferenze-
-Occhei basta Damon- Disse Caroline.
-Cosa dobbiamo fare?-
-Hanno preso Rebekah e vi sto chiedendo aiuto.-Disse Klaus.
-Circonderemo la casa e faremo allontanare sia Alaric che Esther. Poi..-
Ecco un rombo forte rompere il discorso di Klaus.
Qualcuno aveva rotto la porta e aveva già spezzato il collo a Caroline e Elena.
-Rick- Disse Damon.
-Ciao Damon.- Disse spezzandogli il collo.
-Non mi servite voi.- Si rivolse a Stefan e Klaus.
-Mi serve il terzo ibrido- Disse ridendo.
Così Alaric corse verso la  culla della bimba e si ritrovò davanti Klaus.
-Non te lo permetterò.-
Iniziò uno scontro fra i tre che sembra non finire.
Quando Caroline si svegliò ed aiutata da Elena prese la bambina dalla culla che ormai stava piangendo.

‘’Mamma cosa sta succedendo? Perché vedo papà urla dal dolore?Mamma cosa mi vogliono fare?’’

Appena la prese e fu fuori dalla villa Alaric le comparve e spaventata urlò.
-Scusa Caroline.- Disse ridendo. In realtà non gliene importava niente.
Detto questo gli ficcò un paletto nella pancia ancora addolorata dal parto di prima.
Caroline fu costretta ad abbassarsi e a vedere l’unica ragione per continuare ad andare avanti sparire dalle sue braccia.
-Elizabeth.- Furono le ultime parole di una madre disperata e poi cadde nell’oscurità.


‘’Presi Caroline.
-Va tutto bene , sweetheart.- Sperai di farla ridere facendole  ricordare i miei ‘’Dolcezza’’ ma non fu così.
In realtà neanche io riuscivo a sorridere.
Ma dovevo farlo.
Forse si sarebbe sentita più rassicurata.
Lo sapevo oramai. Quello che mi capita di bello è destinato a finire.
Quella bambina mi aveva stravolto la vita mi avrebbe cambiato tanto quanto aveva fatto sua madre.
Ma oramai stava scomparendo.
Ma io non l’avrei fatta andare via per niente al mondo.
Anche al costo di perdere la vita.
La poggiai sul divano e gli levai il paletto dandomi un po del mio sangue e stampandole un bacio sulle labbra.
Stavo per andare in quella casa. Mi avrebbero sicuramente ucciso ma la mia bambina doveva vivere.
Qualcosa mi bloccò.
Caroline mi teneva il braccio ed ora si era alzata.
-Ti uccideranno.- Disse piangendo.
-Se non ci vado io uccideranno lei.-
-Ma io ho bisogno di voi- Disse abbracciandomi.
Chiusi gli occhi. Non avrei mai pensato che un abbraccio mi avrebbe rincuorato così tanto.
-Ascoltami Caroline- Le dissi togliendomi dall’abbraccio e facendola avvicinare al mio viso mettendole le mani sulle spalle.
-Tu mi hai cambiato , non avrei mai pensato di poter diventare così. Anche adesso non me ne capacito.
  Ti ringrazio perché è da mille anni che non capivo cos’era provare la felicità e non quella che si provava uccidendo persone. Ma quella che si prova avendo qualcuno pronto a morire al tuo fianco.-
 -Io ti amo , non voglio perderti e non voglio perdere neanche lei.- Disse abbassando la testa.
Gli presi il mento e la portai a guardarmi.
-Vuoi perdere lei? Non penso Caroline. Vivo da più di mille anni e quella bambina da nemmeno un giorno. Si merita di vivere molto di più lei che me.  Ti amo anch’io Caroline-
L’abbracciai per un attimo e le diedi un bacio. Forse era l’ultimo bacio che avrei dato. ‘’


‘’-Che bella che è- Disse Esther.
-Non ti meriti neanche di guardarla quella bambina.-
Esther non bado alle mie offese. Ormai ero slegata e aveva ucciso Alaric. Non gli serviva più.
-Prendila- Mi disse.
La presi.
La guardai.
Era bellissima. Aveva un viso così delicato e puro. Caratteristico dei bambini. Una pelle chiara ma non troppo e gli occhi azzurri che ispiravano calore. Le baciai la fronte e le sussurrai : - Ti porterò via di qui. Comunque sono tua zia- Dissi abbassandola e sorridendogli.

‘’Mia zia emanava così tanto calore. Desideravo solo parlarle. Volevo farle capire quello che pensavo ovvero che era bellissima. Così presi a giocare con i suoi riccioli.’’

‘’Entrò qualcuno fracassando la porta.
  Nik. Sbatte Esther al muro.
-Questa non me la dovevi fare.- Disse con una lacrima sul volto.
-Porta via la bambina Bekah-  Mi disse e corsi al di fuori di quella villa.
Caroline intanto mi corse incontro.
-Elizabeth- Disse piangendo.
Poi si concentrò su di me.
-Dov’è Klaus?- Disse preoccupata.
-E’ dentro.- Dissi anche io con le lacrime al volto. ‘’


‘’-Sono tua madre Niklaus!-
Mi aveva urlato.
-Non lo sei più da mille anni.- Dissi scaraventandola al muro.
-Sai Esther? Avevo trovato qualcuno che mi aveva reso davvero felice- dissi lanciandogli la sedia.
-Cosa ti ho fatto quand’eravamo ancora umani da meritarmi il tuo odio? – Mi disse piangendo.
-Cosa ho fatto io per meritarmi di essere picchiato ogni giorno da mio padre!- Urlai piangendo.
Non mi resi conto che un paletto , il paletto di Alaric mi era arrivato in petto.
-Se muoio io muori anche tu. Esther.- Dissi e con le ultime forze lanciai un paletto trovato lì per terra al suo petto.
Qualcuno entrò e il mio respiro si faceva sempre più affannoso.
-NO! No! NO ! – Disse una ragazza piangendo. Era Caroline con la bambina in mano.
I miei occhi si stavano per chiudere quando Caroline mi porse la bambina.
Le baciai la fronte.
-Ti amo.- Le dissi e poi l’oscurità calo nei miei occhi.’’
 
‘’- No amore no perfavore. – Dissi togliendogli il paletto.
   Non era ancora finita.’’

‘’Mamma mio padre mi ha dato un bacio. Dov’è ora papà? Perché Elena mi sta portando via? Mi allontano sempre di più da te. Mamma non ho ancora detto a papà il mio primo ti voglio bene’’ 
  
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