Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Ragnarok79    30/01/2007    3 recensioni
Un essere malvagio e potente si risveglia, una profezia incompiuta parla di quattro predestinati impegnati nel contrastare questa potenza maligna, senza predire l'esito dello scontro. Cosa succederà nell'epoca Sengoku? e nel futuro? Ranma e Akane cosa c'entrano?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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INTRO

INTRO: Infine la battaglia finale si scatena furiosa!!

Ciao a tutti!

Finalmente ci siamo arrivati! Lo scontro definitivo è alle porte!

Buona lettura!

Capitolo 32 –TOUKAIMARU-

Al suo risveglio, Kagome fu accolta da una piacevole sensazione di calore e protezione. Lentamente
socchiuse le palpebre e si rese conto di essere completamente avvolta nel sopra del Kariginu, appoggiata
contro il petto di Inuyasha, che la stava abbracciando.
La ragazza sentì l’abbraccio rafforzarsi e istintivamente spostò lo sguardo verso il volto dell’hanyou,
incrociando due occhi ambrati intenti a fissarla.
“Kagome…” sussurrò il mezzo demone, spossato dall’attesa, come nemmeno la più impegnativa delle
battaglie avrebbe saputo fare.
“Ciao, Inuyasha…” rispose timidamente lei, non sapendo come comportarsi e cosa dire. Prima che potesse
aggiungere altro, si sentì stringere maggiormente dal mezzo demone che, dopo aver chinato la testa,
iniziò a singhiozzare sempre più forte. “Perdonami, Kagome… io… io…”
Kagome sentì qualcosa bagnarle una guancia e piccole gocce, seguendo i lineamenti del suo viso, le
giunsero fino alla bocca. “[Ma queste… queste sono lacrime!?!]” pensò lei, stupita, mentre spostava la
testa per cercare una conferma a quella supposizione.
La giovane lo osservò piangere, sentendo come una stretta al cuore nell’assistere a quella scena: aveva
constatato, ancora una volta, quanto fosse doloroso vedere la persona amata piangere. Ben sapendo quanto
Inuyasha tenesse a lei, Kagome comprese perché lui non sopportasse di vederla in quello stato e
inevitabilmente si ritrovò a riflettere su quante volte lo aveva fatto soffrire a quel modo.
“Inuyasha…” la sua mano si posò delicatamente sulla guancia dell’hanyou accarezzandola, ottenendo
l’effetto di fargli alzare la testa di quel tanto che bastava per poterlo guardare occhini quegli occhi
carichi di lacrime.
“Tu non hai nulla di cui farti perdonare. Tu mi hai salvato… ti ringrazio!” gli disse, sfiorandogli con
un bacio delicato l’altra guancia.
“Kagome…” fu tutto quello che Inuyasha riuscì ad articolare come risposta, smettendo tuttavia sia di
piangere che di singhiozzare, trovandosi invece a sorridere dolcemente a Kagome, che ricambiò, felice di
aver restituito un po’ di serenità al suo amato mezzo demone.

“Avete finito di fare baccano? Akane sta riposando!” sbottò Ranma con tono falsamente arrabbiato, appena
sufficiente per farsi sentire.
Akane, infatti, si era svegliata non molto tempo prima e i due fidanzati si erano trovati a vivere una
situazione molto simile a quella tra Inuyasha e Kagome, con una differenza non irrilevante: il ragazzo
col codino, all’apice della contentezza per poter nuovamente stringere a sé l’amata, aveva abbandonato
timori e quant’altro lo aveva frenato per lungo tempo, lanciandosi in un’improvvisata, ma altrettanto
emozionante dichiarazione alla fidanzata che, per tutta risposta, si era avvinghiata al collo del
ragazzo riempiendolo di baci, mentre lui la stringeva a sé, quasi avesse paura che potessero potargliela
via.
Così, stretti l’uno all’altra, si erano infine addormentati contro una delle tante colonne della sala.

I quattro si rialzarono un paio di ore più tardi e, dopo che le due ragazze ebbero curato le ferite dei
rispettivi ragazzi, raccolsero le armi, quel poco che era rimasto del loro equipaggiamento e
abbandonarono quel luogo alla ricerca del loro avversario.
Si infilarono nell’unico corridoio disponibile e lo percorsero tutto con grande circospezione: Inuyasha
apriva il gruppo, seguito subito dalle due ragazze, mentre Ranma chiudeva la fila. Quel posto incuteva
non poco timore a causa delle immense statue, raffiguranti orride creature, che troneggiavano ad
intervalli regolari lungo le due pareti. I due ragazzi, scottati dall’esperienza delle pareti della
prima sala, tennero d’occhio quei colossi d’ossidiana per tutto il corridoio, non volendo correre il
rischio di trovarsi impreparati, nell’eventualità che una, o più, di quelle spaventose figure
decidessero di abbandonare la loro condizione di immobilità; una possibilità che, per loro fortuna, si
rivelò del tutto infondata.
Una volta fuori da quel camminamento, si ritrovarono in una sala di forma quadrata al cui centro,
leggermente rialzato faceva bella mostra di sé uno sfarzoso trono marmoreo, illuminato da una cupola
vetrata che lo sovrastava. Lungo il lato da cui erano sbucati, come su quello opposto, nell’ombra, erano
disposte numerose altre statue, mentre due varchi di considerevoli dimensioni, chiusi da robuste porte
di legno, si aprivano nelle restanti pareti.
Inuyasha si guardò attentamente intorno, poi d’un tratto, qualcosa di familiare attrasse la sua
attenzione “Ma quello è…” non finendo la frase, tanto era lo stupore, indicando piuttosto il grosso
fodero poggiato contro il trono.
“Il vecchio Saya?!?” terminò per lui Kagome, riconoscendo il custode della spada del dominatore del
mondo che l’aveva accompagnata per tutta la vicenda creatasi con il ritorno di Songa.
“Inuyasha? Kagome?? Che felicità rivedervi!!” esultò il vecchio spirito, materializzandosi davanti a
loro.
“Che ci fai tu qui, vecchio Saya??” gli chiese subito il mezzo demone, non riuscendo ad immaginare cosa
ci fosse dietro alla sua presenza in quel luogo.
“Sono stato richiamato qui da Songa.” ammise con tono funebre lui, osservando lo stupore dipingersi sul
volto dei due ragazzi.
“So… Songa?? Com’è possibile? Io e Sesshomaru l’avevamo sigillata!!”
“Quel demone… Toukaimaru! Non so come, ma è riuscito a recuperarla dal mondo dei morti!!”
“Di male in peggio…” constatò Kagome passandosi una mano sulla fronte in segno di disperazione.
“Scusate se interrompo la riunione… ma qualcuno spiegherebbe anche a noi qualcosina?” domandò
semplicemente Akane, indicando con il dito alternativamente sé stessa e Ranma.
Kagome, facendo ricorso a tutte le sue doti di sintesi, fece uno stringatissimo riassunto della
situazione: chi erano i cinque affrontati in precedenza, cos’era Songa e ovviamente, chi era il vecchio
Saya.

“Questo è tutto” concluse, notando le facce sconcertate dei due fidanzati che, pur avendone già viste di
tutti i colori nella loro breve permanenza nell’epoca Sengoku, a stento si capacitavano di quanto appena
detto loro dall’amica.
“Kagome, prendi con te il vecchio Saya! Se Songa è veramente in circolazione… non potrà che esserci
utile” affermò l’hanyou ottenendo un cenno affermativo da parte della ragazza, mentre lo spirito
mugugnava qualcosa di incomprensibile, visibilmente poco entusiasta di quella scelta che lo coinvolgeva
direttamente.
“E adesso cosa facciamo?” chiese Ranma, guardando Inuyasha negli occhi.
“Se volete accomodarvi, miei sgraditi ospiti!” una voce proruppe nella sala, mentre una delle due porte
iniziava ad aprirsi, facendo sobbalzare i quattro.
“Che c’è? Vi ho forse spaventato??” chiese la voce, con un tono volutamente derisorio.
“Bastardo! Se pensi di farci paura, ti sbagli di grosso!!” ringhiò Inuyasha alzando la testa, come se il
suo nemico fosse sopra di lui.
“Credere? No, no… io ho la certezza di farvi paura! Siete voi che non ve ne rendete ancora conto!!” rise
di gusto la voce.
“Lo vedremo…” terminò l’hanyou, girandosi poi verso i compagni “Andiamo: è ora di finire quello che
abbiamo iniziato!” affermò sicuro, incamminandosi verso la porta ormai spalancata.
Varcarono insieme quella soglia, restando, per alcuni istanti, immobili ad osservare lo scenario che gli
si parava d’innanzi: una distesa pianeggiante, totalmente brulla, delimitata dalle spesse mura di cinta
della fortezza era disseminata di enormi massi di forma allungata piantati come alberi nel terreno.
“Benvenuti nella foresta della distruzione…” riecheggiò la stessa voce di prima “So che non è come il
tuo bosco, Inuyasha. Spero tuttavia che ti possa trovare a tuo agio qui…” aggiunse sarcastico Toukaimaru
comparendo al centro della piana, coperto, come sempre, dal suo mantello con cappuccio. “In fin dei
conti tu e i tuoi amici ci dovrete passare l’eternità!” ghignò il demone.
“Tsk…” si limitò a questo la risposta del mezzo demone, che immediatamente sfoderò Tessaiga.
“State attenti…” sussurrò Inuyasha, voltandosi poi a guardare Kagome, che poté leggere chiaramente nel
suo sguardo quello che avrebbe voluto dirgli. “[Stai attento Inuyasha! Ti prego!!]” pensò lei, annuendo
debolmente con la testa.
Il mezzo demone si scagliò prepotentemente contro il suo nemico, ma prima ancora di poterlo raggiungere,
il suo tentativo si infranse contro una barriera potentissima, che lo fece rimbalzare indietro.
“Inuyasha!!” gridò Kagome, correndo dal mezzo demone che, in segno di stizza, batté violentemente il
pugno contro il terreno “Una barriera!” constatò, rivolgendosi poi al demone “Cosa fai? hai talmente
paura che ti nascondi dietro quella barriera??” gli urlò pieno d’ira, mentre si rialzava aiutato dalla
ragazza venutagli in soccorso.
“Sei patetico mezzo demone! Pensi di risolvere qualcosa a parole?? Se sei tanto forte, abbatti la mia
barriera e fammela pagare! Tuttavia, considerando che l’ultima volta ci vollero tre giorni e nove
combattenti ben più valenti di voi moscerini, credo che questo scontro si sia concluso prim’ancora di
iniziare!” proclamò Toukaimaru sorridendo divertito.
“Questo è tutto da vedere…” ringhiò Inuyasha lanciandosi all’attacco trovandosi immediatamente
affiancato da Ranma. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo d’intesa e, all’unisono, usarono i loro
colpi migliori, trovandosi increduli, ad osservarli infrangersi contro la difesa dello youkai senza
produrre il minimo danno.
Provarono una seconda volta, senza ottenere alcun risultato e, quando si stavano per cimentare nel terzo
tentativo, vennero affiancati anche da Akane, mentre alle sensibili orecchie di Inuyasha, giunse chiaro
il rumore prodotto da un arco che si tendeva alle loro spalle: l’avrebbero affrontato insieme come
chiedeva la profezia, così come avevano superato tutte le difficoltà che avevano incontrato fin
dall’inizio di quella vicenda.
Kagome scoccò la sua freccia e quando questa superò i tre ragazzi, Akane e Ranma usarono le loro
rispettive spade il cui potere, come attratto dal dardo di luce iniziarono a vorticargli intorno,
creando una doppia spirale. Fu Inuyasha a sospingere quell’attacco combinato, usando il Bakuryuuha,
rafforzandone ulteriormente l’impeto.
I quattro rimasero in silenzio, immobili ad osservare tutta quell’energia puntare direttamente contro
Toukaimaru e la sua barriera, fiduciosi nel fatto che sarebbe stata sufficiente ad infrangere quella
poderosa difesa.
Un fragore assordante e una luce accecante furono l’effetto dell’impatto del loro colpo contro le difese
del demone della distruzione. Quando poterono riaprire gli occhi, i ragazzi si trovarono, sconvolti, a
dover constatare che nemmeno le loro forze riunite erano riuscite a produrre un risultato.
A ridestarli dal torpore in cui erano sprofondati a quella vista, ci pensò, ben presto, la risata
beffarda di Toukaimaru “Beh? Tutto qui quello che sapete fare?? Evidentemente vi ho largamente
sopravvalutato! Pensare che quando ho percepito anche la morte di Bankotsu, mi sono illuso di dover
affrontare uno combattimento quasi impegnativo. Ora mi accorgo che un pugno di moscerini è più
pericoloso di voi: quantomeno loro sono capaci di infastidire!” proclamò esaltato per la certezza della
vittoria. “Pensare che tuo padre, Inuyasha, ha osato minacciarmi: mi ha detto che tu mi avresti spedito
a marcire nell’oltretomba! Che stupido, persino più di te!!”
“Bastardo, non osare nemmeno nominare mio padre! tu non sei degno di parlare di lui!!” sbottò furioso
l’hanyou, alzando con uno scatto Tessaiga, per poi fendere violentemente l’aria davanti a sé provocando
l’ennesimo Kaze no Kizu.
“Patetico! Sei veramente patetico! Sai solo parlare. Se tieni tanto alla memoria di quell’insignificante
demone che è riuscito, per giunta, ad innamorarsi di un’insulsa donna umana e generare uno scherzo della
natura come te, perché non vieni a farmela pagare??”
“Taci!!!” tuonò Inuyasha scagliando un potentissimo Kongousouha, che però si infranse miseramente contro
la barriera dello youkai, che questa volta si limitò a ridere di gusto.
I quattro riprovarono più volte di abbattere il muro invisibile che li divideva dal loro avversario,
singolarmente e all’unisono, continuando tuttavia a fallire, dovendosi oltretutto difendere dai
pericolosi assalti del demone che si divertiva a frantumare le rocce circostanti e scagliare loro contro
i frammenti taglienti, tutto con la sola forza della volontà: sembrava che la speranza di vincere li
avesse abbandonati all’entrata di quel pianoro maledetto.
“Credo di avervi fatto divertire abbastanza. Ora è il caso di finire qui questa buffonata: io mi sono
stufato.” affermò sollevando di scatto il braccio destro similmente a come usava fare Kagura per
soggiogare i venti, ottenendone il medesimo effetto: una folata di vento violentissima scaraventò i
quattro parecchie decine di metri più indietro.
Il demone ghignò “Songa, è il tuo momento di gloria! A te l’onore di spazzarli via!!” disse estraendo da
sotto il mantello la spada del dominatore del mondo “Con molto piacere!” Toukaimaru sollevò la spada e
con un fendente generò il pericoloso Gokuryuuha che si diresse a velocità impressionante contro il
quartetto.
Inuyasha indugiò sul da farsi: non sarebbero stati in grado di evitare il colpo e qualunque tentativo di
contrastare il Gokuryuuha con il Bakuryuuha era pura follia. Solo all’ultimo, il mezzo demone ebbe
l’illuminazione sul da farsi e prontamente estrasse Tenseiga, raccomandando ai compagni di stringersi il
più vicino a lui possibile.
Il vortice infernale si abbatté violentemente su di loro, per poi spegnersi dopo qualche istante,
permettendo, ad un Toukaimaru contrariato, di scoprire che la questione era tutt’altro che conclusa.
“[Dannato Sesshomaru, poteva avvertirmi che innalzare la barriera di Tenseiga era così stancante!]”
pensò Inuyasha, facendo faticosamente forza su un ginocchio per rialzarsi, rinfoderando poi la spada,
per estrarre subito dopo l’altra.
“Vedo che sei abbastanza coriaceo, mezzo demone! Io però non ne farei un vanto: significa solamente che
tu e i tuoi amici soffrirete molto di più!” sentenziò il demone rivolgendosi poi allo spirito della
spada che impugnava. “Songa, se non ce la fai da sola, abbandonati al mio potere! Otterrai la forza
necessaria!” affermò, rafforzando la presa intorno all’elsa e cominciando a far fluire il potere della
distruzione in Songa che, incapace di reggere così tanta energia demoniaca, fece echeggiare grida di
dolore nell’aria.
“Addio!” disse semplicemente Toukaimaru scatenando un altro Gokuryuuha, immensamente più potente del
precedente.
Inuyasha si rese conto subito di non poter impiegare nuovamente solo Tenseiga per difendere passivamente
sé stesso e gli altri, così come sarebbe stato vano un qualunque tentativo con Tessaiga, tuttavia non
voleva arrendersi all’idea di essere totalmente impotente. “[Io… io non posso arrendermi! Io devo
proteggere Kagome. Lei… lei deve vivere!! Devo salvarla da questa situazione]” pensò frustrato, quando,
improvvisamente, sentì una pulsazione provenire da Tenseiga. “[Ma certo!! Però… se lo usassi adesso…]”
Inuyasha smise di pensare alle conseguenze di quel gesto, ben sapendo che se non avesse fatto ciò che
aveva in mente, sarebbe stato tutto perduto.

Lo so, lo so... sono una carogna a finire così il capitolo! Tuttavia la pausa suspance (Seeee...
Suspance... ma dove???) ci stava bene... :-)

Prima di passare ai ringraziamenti, volevo avvisare chi ha comincito a leggere la mia nuova fic "RIA:
Vendetta e Amore" che la pubblicazione di suddetta storia, sarà un po' più dilazionata nel tempo (penso
ogni due settimane invece che settimanalmente come "Il Risveglio del MALE") (E che ce frega?? Tanto non
la leggiamo! NdVoi - Vabbè, era così per dire... fare un po' di pubblicità progresso! Ndme)

Passiamo a ringraziare:

Elychan: Già! Devo ammettere, a costo di essere un po' presuntuoso, di aver fatto un discreto lavoro con questo capitolo! Decisamente me ne compiaccio! Immaginavo che potesse avere qualche problemuccio il caro Bankotsu, ma se il risultato è degno di nota, vorrà dire che lo ricicleremo come chef in un'altra fic :-)

Fra007: Complimenti! Hai retto (non è un errore... proprio Retto) 31 capitoli in così pochi giorni?? Io non so se ci sarei riuscito... ma in effetti non ho mai provato. Cavolo, ma allora, forse, sta fiction è interessante?!? WOW!! Ah, parentesi, sono un maschio: so di essere l'equivalente di una mosca bianca al polo sud... quindi non ti preoccupare! :-)

Un grazie anche ha chi ha solamente letto!

Io chiudo qui e vi aspetto tra una settimana col prossimo capitolo: "IL PREZZO DI UNA VITTORIA"

Salut

Ragnarok79

  
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