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Autore: ShunLi    30/01/2007    1 recensioni
Il cristallo nero è una pietra generata dagli Inferi per un mondo malvagio. Cosa succederebbe se il figlio di Dante decidesse di usarla per i suoi scopi, dopo aver scoperto che è un mezzo-demone?
Genere: Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Non temere, Sparda. Tuo padre non mi ha mai promesso nulla, ma sono sicura che terrà fede a ciò che ha detto.” Beatrix lo diceva sempre, con la speranza che gli illuminava lo sguardo.

Sparda conduceva una vita normale; andava a scuola, usciva con gli amici e frequentava le ragazze, perché era popolare per il suo aspetto seducente. Nonostante fosse desiderato dalle ragazze, Sparda non aveva ancora sfiorato o baciato una ragazza. Nessuna dell’altro sesso lo aveva attirato maggiormente, non avendo ancora trovato qualcosa che lo attirasse.

Era all’ultimo anno scolastico e non brillava certo come studente modello, ma sapeva cavarsela.

Le uniche cose che gli interessavano davvero erano le arti marziali e andare in giro, anche per pomeriggi interi, facendo a volte preoccupare la madre.

 

In molti gli avevano chiesto perché portava al collo quel misterioso monile, che non si addiceva proprio al suo aspetto. Appena gli facevano quell’irritante domanda, il suo sguardo diveniva una vera e propria arma, capace di zittire chiunque. E ci riusciva, nessuno aveva più il coraggio di ribattere o di fare di nuovo la stessa domanda. Non voleva che nessuno sapesse il perché, il perché quel gioiello era diventato così importante.

Ma voleva scoprire la verità.

 

Beatrix non aveva mai detto al figlio che suo padre era un demone e che il cristallo era l’unica cosa che aveva di lui. Nessuna foto confermava la sua esistenza. Solo il ricordo sbiadito dell’uomo che aveva sempre amato era dentro la mente e il cuore di Beatrix e Sparda non poteva immaginarlo…

 

Così, un giorno, Sparda decise di dire a sua madre che sarebbe andato alla ricerca del padre.

Beatrix non se lo sarebbe mai aspettato. Non voleva perdere anche lui, il dolore a quel punto sarebbe divenuto insopportabile.

Spaventata, ma consapevole del fatto che non avrebbe fermato il figlio nella sua ricerca, gli disse che Dante non era altri che un demone, e che lui era il risultato di un unione proibita, un mezzo-demone.

Sparda, non sembrava esserne sconvolto. Sapeva di essere diverso dagli altri, ma a volte non ne trovava la spiegazione logica.

Temerario come il padre, ma anche sensibile nei confronti della madre, Sparda fugge di casa nel bel mezzo della notte, per non vedere il viso sofferente di Beatrix che gli chiede di non partire.

 

Inizia così un viaggio per la ricerca delle sue origini.

Un viaggio che lo metterà a dura prova, incontrando persone alquanto normali, ma che poi si riveleranno per quelle che sono in realtà, dei demoni assetati di sangue.

Nel corso della sua avventura, Sparda scoprirà che un gruppo di demoni, che si fanno chiamare gli “Others”, sono alla ricerca del cristallo nero. Una volta che scoprono che lo possiede proprio Sparda, il gruppo non si farà scrupoli a braccarlo in ogni situazione, cercando sempre di ottenere quel maledetto gioiello. Ma Sparda, diventato sempre più forte, forse anche grazie al monile, che da blu è diventato rosso, riuscirà a sconfiggerli in ogni caso.

Quando poi è costretto ad ucciderli, viene a sapere dall’ultimo di questi che per salire nel mondo degli umani utilizzavano una Creatura, nata per un unico scopo: aprire e chiudere i varchi per entrambi i mondi a chiunque volesse passare, senza fare distinzione alcuna.

 

La caccia alla Creatura si rivelò più difficile del previsto: il fatto che non aveva nome, (come se si volesse nascondere) portò Sparda a pensare che forse non l’avrebbe mai trovata.

E invece, in una notte senza stelle, in un luogo anonimo dimenticato da tutti, la individuò.

Sparda si fermò ad osservarla: era di una bellezza mozzafiato, le ricordava molto la madre con i lunghi capelli corvini e un viso piccolo come quello delle bambole.

Quando Sparda si presentò alla Creatura, quest’ultima ne fu sorpresa: il viso del ragazzo le ricordò Dante e rimase davvero sconcertata quando scoprì che non era il demone a cui aveva aperto il passaggio per l’ultima volta, ma il figlio che chiedeva di potervi accedere.

 

Iniziarono così a parlare, più che altro un susseguirsi di botta e risposta, ma a Sparda non interessava intrattenersi con la Creatura, voleva solo incontrare suo padre e doveva assolutamente passare. La Creatura non gli diede vita facile; infatti lo trattenne per alcuni giorni solo per combattere, alla Creatura piaceva divertirsi così. Sparda, irritato, costrinse alla Creatura ad aprirgli il passaggio, minacciandola anche con la forza.

La Creatura, delusa e seccata, ci rinunciò e aprì il varco per il mondo demoniaco. Gli augurò buona fortuna, ma non era necessario: lui era il figlio di Dante, se la sarebbe cavata alla grande.

  
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