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Autore: Davide Martini    30/01/2007    5 recensioni
Tutti conoscono la storia del Calice di Fuoco. Ma se le cose fossero andare diversamente ? Se tra Harry e Cedric non ci fosse stata nessuna amicizia ?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cedric Diggory, Cho Chang, Harry Potter, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro’

Harry Potter e i Cavalieri di Urano

di Davide Martini

Cedric ormai non è che un ricordo vago per tutti. Una targa affissa nel cortile di Howgarts, lo ritrae, sorride e gli occhi si illuminano. Ma anche nel ritratto c’è quella luce, o sarebbe meglio dire quel fondo d’ombra che si intuisce .

In qualche modo sapeva che le cose sarebbero andate così. Come quella notte, nel bosco, in cui mi chiese:

- La morte non deve essere così orribile, vero Harry ? Si può ancora amare ? I tuoi genitori ti amano ancora da lì ?

O forse sono io che cerco di illudermi che il suo sacrificio, Cedric, se lo sia cercato, che lo abbia voluto. Come se in qualche modo questo cambiasse il senso delle cose.

Si raccontano altre cose e ben diverse: il Calice di fuoco e il ritorno dell’ Oscuro sono sulla bocca di tutti.

Ma sarei ancora un eroe se sapessero tutto ?

Non volevo essere così, così tanto diverso. Probabilmente anche adesso Ron, Hermione e gli altri dormono nei loro letti e sognano di lottare con onore contro le Forze Oscure. Ma per quanto mi riguarda vorrei aver solo tempo per riposare e piangere.

Ma la magia non si sceglie, nasce con te e il meglio che puoi fare è praticarla nel più onorevole dei modi, con onestà e coraggio. E questo vale per molte altre cose.

Avevo visto Cedric spesso nel cortile della scuola, tra un lezione di Erbologia e una di Pozioni. Il più ricercato della scuola, un modello di perfezione, il secondo più chiacchierato dopo di me. Ma per ragioni opposte.

Una buona famiglia affiatata, rendimento scolastico niente male, un posto pronto nella millenaria fabbrica di bacchette dei genitori. Le ragazze impazzivano per lui ( solo per Hermione era un figlio di papà con troppi soldi e poco cervello).

Ma Cedric per me era solo un’ ombra, come gli sconosciuti passanti in una foto di vacanza.

E poi invece ci siamo ritrovati fianco a fianco nel Torneo Tre Maghi: il piccolo orfanello maledetto e il ragazzo perfetto di grandi speranze.

Durante le riunioni, insieme Viktor e Fleur, praticamente non mi aveva rivolto la parola. Ma questo non mi stupiva: ero l’intruso, probabilmente il meno quotato ad acciuffare il Calice di Fuoco ma comunque un ostacolo in più lungo la strada.

Eppure spesso, durante le noiose convocazioni nella stanza di Silente, non potevo fare a meno di osservarlo. Mi chiedevo come sarebbe stato essere Cedric, svegliarsi la mattina e sapere tutto di sè, vedere la propria strada illuminata , poterla percorrere con lo sguardo dalla sua origine fino al suo termine.

Mentre ascoltavamo Silente o Moody , lui piegava il busto in avanti sulla sedia, i gomiti a far forza sulle ginocchia e le lunghe mani forti strette l’una all’ altra.

Eppure c’era qualcosa di irrequieto nel suo sguardo, qualcosa che lo portava a circondare con lo sguardo tutte intere le cose e con grande attenzione. Poi chinava la testa e gli occhi chiari verso il vecchio pavimento di cristallo.

Ci fu un giorno in cui, alzando lo sguardo e incontrando il mio, mi sorrise ( un sorriso rassicurante come a dire “anche io me la faccio addosso !”) che decisi di rivelargli il contenuto della prima prova: draghi.

- Senti... Mi hai detto dei draghi, quindi ti devo un favore. Sai l'uovo d'oro? Il tuo ulula

quando lo apri?

- Sì- risposi senza esitare.

-Be'... fatti un bagno, ok?

-Cosa?

- Fatti un bagno, e... ehm... porta con te l'uovo, e... ehm... pensaci su nell'acqua calda. Ti aiuterà a riflettere... fidati. Prova il bagno dei prefetti.

Quella stessa notte seguii il consiglio di Cedric. Grazie al mantello dell’ inivisibilità sgattaiolai lungo i corridoi silenziosi, ma mai troppo, di Howgarts e raggiunsi il bagno dei Prefetti al terzo piano.

Era una notte scura, la luna piena coperta dalle nuvole si intuiva oltre il lucernario oltre la mia testa.

Tolsi il mantello dell’ invisibilità, mi spogliai completamente e mi immersi nell’ acqua tiepida.

L’uovo d’ oro, indizio per la seconda prova, mi galleggiava accanto con giravolte concentriche, a meno che qualche nuvola di schiuma non ne fermasse il balletto.

Scivolai nell’ acqua fino alle spalle e reclinai la testa all’ indietro, sul bordo della vasca.

Chiusi gli occhi. Mi sentivo stranamente stanco.

- Ehi ? Harry ?

Spalancai gli occhi e mi voltai verso l’ingresso.

- Tranquillo sono solo io...

- Cedric- mormorai- mi è preso un colpo..

- Scusa, scusa.. allora come va ?- chiese indicando l’uovo.

- Sinceramente non ci ho nemmeno provato

Cedric fece un piccolo sbuffo e socchiuse gli occhi.

Sorrisi anche io: non sapevo che dire. Ero imbarazzato: non mi era mai piaciuto spogliarmi davanti agli altri, anche se si trattava di ragazzi.

- Ti spiace se mi unisco a te ? La vasca è grande !-

- No, non ci sono problemi...- dissi, mentendo.

E pensare a tutte le mattine in cui mi ero svegliato all’ alba per poter fare la doccia da solo !

Ma poi alzai lo sguardo su Cedric. Le sue mani veloci correvano rapide lungo i bottoni della sua camicia di cotone per scoprire un torace altrettanto bianco, i muscoli appena accennati e morbidi.

Poi sfilò gli antiquati pantaloni della divisa e gli slip. Rabbrividì e poi si stiracchiò sollevando le braccia oltre la testa.

Il suo petto si aprì mostrando un ciuffo di radi peli neri che dall’ incavatura dello sterno scendevano in basso, intorno all’ ombelico e quindi tra le gambe.

Io ancora non avevo tutti quei peli a parte uno sparuto ciuffo sotto le ascelle.

Poi Cedric saltò dentro e mi scivolò accanto. Sorrisi imbarazzato.

- Beh, ci voleva proprio. Questo torneo mi farà impazzire -

- Beh, si è stressante..- dissi. Poi fissai l’ uovo che stringevo tra le mani. - Mi piacerebbe così tanto essere in un letto babbano pensando che il mio solo problema di domani sarà l’interrogazione di storia...

Cedric sorrise.

- A me piacerebbe tanto essere te !- disse con convinzione.

- Beh ci sarà una formula per fare lo scambio. Te la cedo volentieri la mia identità .

- Ma che dici ? Tu sei Harry Potter, il prescelto, colui che ci salverà dalla malvagità dell’ oscuro e che libererà i cavalieri di Urano dalla clandesitinità !-

- Chi ?-

- Niente – disse Cedric – vecchie stupide profezie

Rimasi in silenzio e lasciai andare l’uovo nell’ acqua. I capezzoli di Cedric si erano induriti: l’acqua si stava freddando.

Presi la bacchetta e la puntai contro l’acqua.

- Calefacio !-

Un tenue vapore si sollevò dalla superficie.

- Grazie...- disse Cedric.

- Ma tu stai con Granger ?-

- Hermione ? – dissi con una fragorosa risata – E’ solo un’ amica. E’ molto simpatica..ma nient’ altro.

- E c’è qualcun altra ?-

Sorrisi. Mi piaceva quella strana intimità “tra maschi”.

- Cho...mi sembra molto carina

Cedric sorrise e non aggiunse altro ma il suo sguardo lasciava intuire qualcosa.

- Lasciala perdere

- Ha un altro ? Esce con qualcuno ? –

- No, no...

Poi Cedric stese le braccia da un lato e l’altro della vasca e così facendo mi circondò la schiena, sfiorandomi una scapola. Rabbrividii.

- Sì, lo so. Le ragazze vogliono quelli come te, non i...

Cedric reclinò la testa all’ indetro sul marmo feddo.

- A Cho piacciono le ragazze...

- Ma che dici ?- urlai saltando in piedi , rischiando di scivolare goffamente sul fondo viscido della vasca. Mi feci forza e rimasi in piedi.

- Potter calmati...è spiacevole ma è così...

Ero diventato rosso di rabbia. Poi mi accorsi di essere completamente nudo davanti a Cedric, l’acqua ora mi arrivava sopra le ginocchia.

Mi immersi di nuovo.

- Se volevi uscire con Cho bastava dirlo. Non c’era bisogno di inventare questa cazzata !

- Lo so perchè entrambi apparteniamo all’ Ordine dei Cavalieri di Urano

Lo guardai incuriosito ma non volevo dargli la soddisfazione di chiedere.

- Fu fondato circa novecento anni fà da due maghi, Ermete Mieletagliato e Michele di Novotonia. Erano due maghi e si amavano. A quel tempo essere cavalieri di Urano era un grande disonore e gli uranici erano perseguitati anche dalle forze del bene, processati e rinchiusi ad Azkaban. Fondarono un’ associazione segreta per il sostegno e la cura reciproca. Il loro simbolo sono due cerchi e due frecce.

- E quindi anche tu...- mormorai.

Cedric annuii e mi sorrise con dolcezza.

- Ma non è finita. La profezia di fondazione dice che colui che sconfiggerà Voldemort sarà un Cavaliere di Urano e la sua gloria spazzerà via tutte le persecuzioni, la vergogna e le umiliazioni di noi cavalieri -

Sbuffai.

- Un’ altra dimostrazione che il prescelto per sconfiggere Voldemort non sono io

Ma mentre lo dicevo Cedric mi scivolò accanto, il suo petto si muoveva sul mio.

- Hai mai baciato un ragazzo ?-

Il cuore mi batteva nel petto e temevo che ora Cedric, che aveva posato la sua mano proprio sul mio costato, potesse capire. Inoltre mi accorsi di avere un’ erezione che speravo la schiuma riuscisse a celare.

- Non ho mai nemmeno baciato una ragazza se questo è il punto

- E ti piacerebbe baciarmi ?

Trasalii. Era come se qualcuno mi chiedesse di vivere sulla luna. Non ci aveva mai pensato ma ora....

Cedric fuse il suo respiro col mio, le nostre labbra si unirono mentre lui con la mano sulla nuca mi attirava a sè.

Era piacevole ma triste. Sentivo che qualcosa di nuovo prendeva posto nel mio cuore e sapevo quanto altro dolore ne sarebbe venuto.

La sua mano dal suo cuore scivolò in basso e mi cercò tra le gambe. Poi lo afferrò

Io sospirai a fondo, il respiro più profondo che ricordassi di aver fatto.

Quando ci separammo mi affettai ad uscire dall’ acqua per asciugarmi. Poi, senza dire una parola, continuando a strofinare i capelli mi avvicinai allo specchio retto da una sirena di marmo.

Quando tirai via l’asciugamano mi accorsi che avevo un simbolo proprio sotto l’occhio destro. Due cerchi e due spade.

- Cos’è questo ?- urlai.

- Stai tranquillo...- disse Cedric, sgusciando via dall’ acqua e cingendomi alle spalle- E’ il simbolo dei cavalieri di Urano. Ce l’abbiamo tutti...-

Mi voltai, anche lui ce l’aveva ora.

- Ma così tutti sapranno...- esclamai mentre con la mano cercavo di lavarlo via come fosse una macchia d’inchiostro.

- Solo noi cavalieri possiamo vederlo.Tu, prima, non potevi vederlo.

Mi voltai verso di lui. Cedric mi attirò a sè e strinse il capo sul soffice petto.

- Stai tranquillo, piccolo. Andrà tutto bene, fidati di me...-

Poi mi strinse il viso tra le mani e sorrise.

- E comunque sono sirene !-

- Cosa ?-

- La seconda prova, stupido. Sono sirene.

Furono giorni felici.

Spesso di notte ci incontravamo per parlare e fare l’amore nei boschi intorno ad Howgarts. Ci stendevamo tra le foglie e accendevamo un piccolo fuoco con le bacchette.

- E se ci vedessero i centauri del bosco ?- chiedevo.

- I centauri conoscono profondamente l’animo umano e sono saggi. A loro non importa...

Ci trovavamo sempre in un angolo ombroso del cortile, all’ ombra di un albero di limorcio e da lì sgattaiolavamo oltre le mura, lontano.

Ma al terzo incontro Cedric mi avvertì che avremmo cambiato programma.

- C’è una riunione dei Cavalieri !

Mi prese per mano e ci affrettammo lungo i corridoi di Howgarts. Arrivammo in prossimità della torre dei Tassorosso e Cedric si piantò di fronte al quadro di due angioletti abbracciati.

- Possiamo entrare ?

Uno dei due svolazzò vicino alla cornice e mi squadrò per bene, soffermandosi a lungo sia sulla cicatrice che sul simbolo che mostravo sotto l’occhio.

- Harry Potter !- esclamò con voce squillante.

L’altro angelo, che si era assopito su una nuvola, si svegliò di colpo.

- Ma che urli, cretina ! Vuoi forse mettere i manifesti !

Poi si avvicinò anche lui alla cornice.

- Scusalo...- disse – è un pò eccitato. Ma ti stavamo aspettando !-

Sorrisi imbarazzato.

- Possiamo entrare ?- aggiunsi.

- La parola d’ordine ragazzi...

Guardai Cedric.

- Voglio la mia soda !- disse.

Il ritratto si aprì.

- Prendete la vostra soda...e buonanotte- disse il putto.

Ci avviamo lungo un corridoio buio. In lontananza uno degli angioletti protestava.

- Devi sempre farmi fare delle figuracce....-

- Carini !- dissi a Cedric.

- Stanno insieme da circa settecento anni ma sono una bella coppia.-

Poi Cedric spalancò un enorme porta di legno sostenuta da stipiti di marmo. Su ciascuno di essi appariva un cavaliere : da un lato un uomo massiccio che brandiva la spada in una mano e un cerchio d’oro nell’ altra . Di fronte una donna brandiva una croce ,il cerchio d’oro tra i lunghi capelli.

Oltre la porta si apriva un immensa stanza illuminata a giorno. La sala traboccava di persone, maghi e streghe, anche se spesso non era facile capire la differenza.

Appena superammo l’uscio si fece un gran silenzio. Tutti si voltarono a guardarci. Poi scoppiarono in un applauso.

Cercai di diventare minuscolo mentre Cedric mi stringeva a sè e cercava di incoraggiarmi.

Poi si sentirono due schiocchi risuonare nella stanza e un – Silenzio !- fu pronunciato con voce familiare.

- Silenzio !- continuò la voce.

Sollevai lo sguardo verso un alto scranno di legno senza riuscire a credere ai miei occhi.

Seduti su due comode sedie di legno rivestite di velluto rosso c’erano la McGranit e Piton, ciascuno con il proprio simbolo dei cavalieri di Urano sulla guancia.

- Potter- disse la McGranit- Vieni avanti !-

La folla si aprì in un piccolo spiazzo sotto lo sguardo torvo dei due professori.

- Benvenuto nel nostro gruppetto...- disse la McGranit.

- Grazie...- mormorai.

Piton si alzò in piedi.

- Mostrami il segno, Potter

Sollevai lo sguardo e socchiusi gli occhi contro la luce intensa che un enorme arcobaleno , in alto, irradiava sulla sala.

- E chi ci dice che non se lo sia prodotto per mezzo di un incantesimo ?-

- Severus...- disse la McGranit con un certo disappunto – questa storia degli incantesimi per diventare Cavalieri di Urano è solo una diceria...-

- Ne ho conosciuti...e Potter è così ambizioso che sarebbe stato in grado di farlo...-

Intanto il professor Piton continuava a gettarmi occhiate di rancore.

- Ma a che pro avrebbe dovuto ?

- Deve aver saputo della profezia e pur di dimostrare che lui è il prescelto...-

- Era con me quando il simbolo è comparso...- disse Cedric staccandosi dalla folla.

Severus si voltò a guardarlo con profonda sorpresa.

- Cedric, non sapevo avessi gusti...diciamo così...semplici...

Cedric sorrise e non aggiunse altro.

- Bene...- disse Piton tornando a sedere .

Mi allontanai nel tentativo di nascondermi tra la folla.

- Ma sappi Potter che questo non cambia niente. Non illuderti che ora sarai un favorito...

Cedric mi afferrò per un braccio e si allontanò.

- Lascialo perdere ! Lo so cosa sperava... che lui fosse nei miei gusti...

L’assemblea riprese a parlottare. Vidi Cho farsi strada verso di noi.

- Ciao Harry- disse con un sorriso dolcissimo.

Le feci cenno e continuai a fissare il pavimento istoriato di smeraldi.

- Cedric mi ha detto che tu....mi spiace per il malinteso. E’ che ho sempre creduto che tu , tu eri il cavaliere prescelto !

- Non ne parliamo più...- dissi, sperando di non arrossire.

- Cho, tra un pò Harry avrà bisogno di una copertura, qualcosa che allontani pettegolezzi. Potreste fingere di stare insieme. Vai con lui al ballo , io troverò un ‘ altra....-

- No, no...ho già chiesto a Padma...- mi affrettai a dire. La sola idea di ballare con la ragazza che mi piaceva e che ora si rivelava uranina mi imbarazzava non poco.

- Bene, però dalla prossima volta vi farete vedere spesso insieme...

Cho anuii soddisfatta e si allontanò verso il gruppo delle ragazze.

- Ma sei matto ?- dissi a Cedric – Sarà imbarazzante !-

- Meglio baciare una ragazza carina come Cho piuttosto che Rosa Topobianco- disse Cedric, sghignazzando.

Mi voltai a guardare Rosa: i capelli corti a spazzola, le spalle massicce e le tette strette sotto le bretelle e una t-shirt striminzita che conteneva a stento i chili di troppo.

- Baciare Cho ?- mormorai – Non lo farò mai -

Cedric sorrise e mi baciò. Arrossi ma poi mi accorsi che nessuno faceva attenzione a noi.

- Vieni...prendiamo un pò di Boba Bola- aggiunse Cedric prendendomi per mano.

Era la sera che precedeva l’ultima prova.

Io e Cedric facemmo la consueta passeggiata. Ma nessuno dei due aveva intenzione di fare l’amore: troppi pensieri per la testa.

Da lontano arrivava l’eco dei centauri che innalzavano il suono dei flauti verso la luna.

Fu allora che Cedric mi chiese :

- La morte non deve essere così orribile, vero Harry ? Si può ancora amare , i tuoi genitori ti amano ancora da lì ?-

- Sì – risposi- ogni tanto mi capita di vederli, di sentire la forza del loro amore. Certe volte ho come il cuore colmo di entusiasmo e penso che siano loro che si mettono in contatto con la mia anima-

Cedric mi prese per mano e mi attirò tra le sue braccia.

- Tu sei forte, vero, Harry ? Sembri fragile ma sei forte-

Poi mi baciò appassionatamente mentre un centauro cantava, lontano, perso tra le fitte fronde del bosco:

….each man kills the thing he loves,
By each let this be heard,
Some do it with a bitter look,
Some with a flattering word,
The coward does it with a kiss,
The brave man with a sword! [1]

E il resto è storia.

Il Calice di Fuoco che era una passaporta, il ritorno di Voldemort, lo scontro.

E la morte di Cedric.

Talmente rapida che nemmeno ebbi il tempo di dirgli quanto lo amavo, quanto la notte mi svegliavo sognando di stringere le sue mani.

Solo un corpo, un muto guscio privo di vita.

- E ora che abbiamo ucciso la moglie occupiamoci del marito...- disse Voldemort sghignazzando.

Adesso che tutto è finito e ci approntiamo a una nuova sfida io avrei solo voglia di pensare a Cedric, poterlo tenere ancora accanto a me, stretto tra le braccia mentre il mondo va in rovina. Mentre le nubi basse si profilano all’ orizzonte e il buio avvolge ogni cosa stare stretto a lui tra le lenzuola, ridere, scherzare, respirare sul suo corpo.

Ma non posso. Troppe promesse pendono sulla mia testa.

Ogni tanto ritorno alle riunioni dei Cavalieri di Urano e me ne sto a guardare gli altri ridere, scherzare, seduto in un angolo.

E ricordo le parole di Silente, la sera della morte di Cedric, in un sussurro.

- Di ciò che abbiamo amato sembra non sia rimasto nulla. Ma ciò che rimane è la cosa più grande -



[1] Ogni uomo uccide ciò che ama / e tutti lo sappiamo/ Gli uni uccidono con uno sguardo d’odio/ gli altri con parole dolci/ il codardo lo fa con un bacio/ il valoroso con un colpo di spada ( O.Wilde, “Ballata del carcere di Reading”)

  
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