Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: nayya__    16/07/2012    1 recensioni
La storia di un amore. La storia di un'amicizia. Una ragazza che cerca l'amore, di cui però ha paura. Un ragazzo che la aiuta a trovarlo, aprendole gli occhi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi fa male la schiena. Penso di essermi addormentata di nuovo sulla poltrona invece che sul letto. Di una cosa sono sicura però: sono in ospedale; la puzza di medicina si sentirebbe lontano un miglio. Faccio un riepilogo: il mio migliore amico, Francesco, che vive nel mio stesso palazzo al piano sotto casa mia, tre giorni fa ha avuto un incidente con la macchina. Da tre giorni è in coma ed io, da tre giorni, vivo perennemente con la paura di perdere la persona più importante della mia vita. Non mi sono allontanata un attimo dall’ospedale e, dato che è in coma e in camera c’è solo lui, mi hanno dato il permesso di dormire lì. Il suo ragazzo, Claudio, viene in ospedale ogni giorno appena lascia da lavoro e mi porta i vestiti puliti, quindi mi faccio la doccia lì. Sì, Francesco e Claudio sono gay, stanno insieme da quasi un anno e mezzo e ora convivono a casa di Francesco da circa tre mesi. Inizialmente non lo sopportavo più di tanto. È la classica reazione di una ragazza quando il migliore amico si fidanza: la paura di poterlo perdere per amore. Era come se qualcuno me lo stesse strappando via. Ma in questi tre giorni abbiamo legato molto, abbiamo capito che amare la stessa persona, anche se in modo diverso, non deve essere una cosa che ci rende nemici. Anzi, è qualcosa che deve legarci ancora di più, perché combattiamo per la stessa persona. Abbiamo anche iniziato a parlare un po’ di noi, senza l’intervento di Francesco.
 
Decido di aprire gli occhi, e di fronte a me trovo Claudio seduto che con una mano tiene quella di Francesco e con l’altra tiene un giornale che sta leggendo. “Che scenetta romantica” dico io.
Lui sorride. “Buongiorno”
“Ciao” rispondo io, con un sorriso assonnato.
“Ti ho portato delle robe pulite. Tua madre mi ha dato un pantaloncino e la maglia di Lady Gaga. Ah, ma soprattutto voleva sapere se sei ancora viva, dice che non ti fai sentire da ieri.”
“Bè grazie, mi sono appena svegliata. D’accordo, ora la chiamo. E grazie per i vestiti.”
Prendo il cellulare, esco dalla stanza e chiamo mia madre. “Ehi mà, sono ancora viva. Mi sono appena svegliata.”
“Ah, grazie al cielo, pensavo di non avere più una figlia. Francesco come sta?”
Un tuffo al cuore. Da quando è ricoverato, non ci sono stati cambiamenti, i dottori dicono che è un 50 a 50. Può risvegliarsi, ma può anche rimanere così a vita.
“È stabile, non è cambiato niente.”
Mia madre sente la paura nella mia voce. “Andrà tutto bene, vedrai.”
“Sì. Ti richiamo dopo mamma, ciao” e metto giù senza ascoltare la risposta.
Ritorno in camera, Claudio è ancora seduto affianco a Francesco leggendo il giornale. Mi fermo sulla porta e guardo Francesco. È immobile sul letto. Con gli occhi chiusi come se stesse solo dormendo. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma cerco di ributtarle dentro. Esco dalla stanza e scoppio in un pianto isterico. Claudio mi segue, mi prende la mano e mi costringe a voltarmi “Ehi, che succede?” Davanti agli occhi mi passano immagini schifose. “E se-e se non si risvegliasse?” singhiozzo io, con voce tremante. Mi era già capitato di pensare al futuro di Francesco, ma non ero mai arrivata ad una conclusione così orrenda, ma che in quel momento mi sembrava così ovvia. Claudio rimane in silenzio un po’. Credo che nemmeno lui ci abbia mai pensato. “Non lo so” pronuncia queste tre parole così scontate in modo indifferente, come se per lui non fosse una cosa possibile. Mi lascia la mano e si arrende anche lui a quest’idea. “Non lo so…a dire il vero non ci ho mai pensato! Sono fiducioso, e so che le cose si aggiusteranno!” e mi abbraccia. Un abbraccio di un amico sincero. Un abbraccio che esprime tutto ciò che due persone non riescono a dirsi.
Rientriamo in camera ed io vado a farmi una doccia. Mi vesto e mi sistemo i capelli alla meno peggio, il tutto con un unico pensiero fisso. Vado a sedermi sulla poltroncina affianco al letto, di fronte a Francesco. Lui mi guarda e capisce a cosa sto ancora pensando. Si allunga sul letto e mi porge le mani, ed io di risposta le afferro con le mie e mi avvicino. “Andrà tutto bene, intesi?”
Non ho la forza di parlare, e semplicemente rispondo sì con un cenno della testa.
“Sì, ma mi state schiacciando le costole!”
A quel punto è successo l’imprevedibile. Sento una voce, così famigliare eppure così lontana nei miei ricordi. Mi sembra solo un’allucinazione. Guardo Claudio, ed ha un’espressione esterrefatta sul volto, che stessa dovrei avere anch’io. L’ha sentito anche lui. Ci alziamo di scatto e guardiamo entrambi verso Francesco. E dopo tre giorni, finalmente rivendo quegli occhi verdi in cui mi perdo ogni volta. Francesco era sveglio.
 
Scoppio in lacrime, lacrime di gioia, e mi avvinghio al suo collo. Non ho altro in testa, so non il fatto che il mio migliore amico abbia parlato di nuovo. Claudio ha avuto la mia stessa reazione. Lo sento singhiozzare affianco a me e mi accorgo che anche lui si è buttato ad abbracciare Francesco. Ci accorgiamo che lo stiamo schiacciando, anche se lui aveva buttato le braccia attorno a noi, e allora ci alziamo. E non facciamo altro. Rimaniamo così. Ridendo e piangendo per la felicità di essere di nuovo insieme.
 
 
 
Sono passate due settimane da quando Francesco si è risvegliato ed è stato dimesso, ma non può ancora andare a lavoro. Così, secondo i turni di lavoro di Claudio, lui e Federica si alternano per stare a casa con Fra. Se Claudio lavora di mattina, Fede appena si sveglia scende a fare colazione a casa di Francesco, e rimane lì fino all’ora di pranzo. A volte, siccome non se la cava bene con la cucina, rimane a pranzare con lui, oppure salgono insieme a casa di lei. Se Claudio lavora il pomeriggio, lei scende appena finito di pranzare. Si vanno a prendere un caffè e cazzeggiano l’intero pomeriggio. Claudio spesso lavora anche di notte, così rimane a dormire con Francesco. La madre ha smesso di lamentarsi della sua assenza a casa, sa cosa ha provato durante il coma di Fra, e sa bene che non vuole che rimanga da solo. Certe volte rimane anche dopo il rientro di Claudio. Dopo i tre giorni passati in ospedale con lui, le fa piacere la sua presenza e parlare con lui. Al contrario di quanto pensava, è un ragazzo molto maturo, con cui si parla molto piacevolmente.
L’amicizia tra Fede e Fra è nata circa tre anni fa, quando la famiglia che abitava al piano di sotto se n’è andata e si è trasferito lì un ragazzino appena maggiorenne. La madre la costrinse ad andare a dare il benvenuto al loro nuovo vicino, e un pomeriggio di piena estate lei è scesa con due bicchieroni di latte di mandorla ghiacciato. A primo impatto credette di aver visto il ragazzo della sua vita. Lei era così: quando vedeva un bel ragazzo, pensava che sarebbe stato quello con cui avrebbe passato il resto della sua vita. Alto poco più di lei, capelli scuri e ricci, occhi color miele. Un giorno scese a casa sua e se lo trovò davanti a petto nudo, sfoggiando un fisico invidiabile e una carnagione quasi mulatta. Ma poi iniziarono a prendere confidenza, divennero amici stretti e un mese dopo il loro primo incontro lui le confessò di essere gay. Quel momento, per lei, è l’istante preciso in cui sono diventati migliori amici. Quel ragazzo aveva riposto in lei tutta la sua fiducia, dicendole una cosa che poche persone riescono ad ammettere anche a se stessi. E lei non sognò nemmeno lontanamente di tradirlo.
 
 
 
 
Note:è la prima volta che faccio leggere una delle mie storie a così tanta gente, quindi sì, sono parecchio in ansia.
Ho voluto far parlare Federica all’inizio per far capire cosa provava in quel momento, ma tutto il resto della storia sarà narrato dall’esterno.
Ho sprazzi di questa storia che mi girano in testa, quindi devo mettere insieme tutti i pezzi e cercare di farne uscire qualcosa di leggibile. Ergo: non so ogni quanto aggiornerò.
Spero vi piaccia, al prossimo capitolo.
Martina.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: nayya__