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Autore: _masquerade    16/07/2012    4 recensioni
«Che cos’è stato?»Domandarono in coro diverse voci. Rose si affacciò al finestrino, costatando quelle che fino a pochi secondi prima erano le sue ipotesi :il treno si era improvvisamente fermato proprio sopra il ponte.
La porta a scorrimento dell’ultimo vagone si spalancò e cinque grossi energumeni ne uscirono fuori e dopo quello che sembrò un sussurro, fecero spazio a rivelare un sorriso strafottente contornato da una chioma biondo platino.
«Malfoy, avrei giurato che fosse opera tua! Che diavolo ci fai qui, inauguri il tour “terrorizza gli studenti”? Beh, i ragazzini impressionabili sono tutti ai primi vagoni!»
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James Sirius/Rose, Rose/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Se mai vi capitasse di addentrarvi nella biblioteca principale di Diagon Alley, ad un paio di isolati dal Ghirigoro e, in generale, dal centro, fermatevi a guardare la parete, a destra della porta. Incisa nel muro, a caratteri delicati e sottili, come se volesse esser percepita solo da occhi attenti, vi è una frase anonima quanto significativa: “I giovani cercano l'impossibile e, generazione dopo generazione, lo conseguono” . Ed è proprio di questo che parla questa storia: di una nuova, forte, problematica, indisciplinata, sognatrice generazione.

Non una generazione qualunque, si intende, ma DELLA generazione. Certo, che poi tentassero di compiere qualcosa di impossibile, su quello non ci avrebbero sperato. Dopotutto, i loro genitori prima di loro avevano compiuto gesta eroiche, dstruggendo uno dei maghi più potenti della terra, salvando così il mondo dalle tenebre e dalla distruzione. Cos’avrebbero mai potuto fare di più eclatante e soprendente? Non molto, o almeno così credevano.

Per iniziare avrebbero sicuramente potuto alzare dal letto i posteriori appesantiti da tre mesi di vacanze per portarli diligentemente alla stazione di King’s Cross, dove si sarebbero imbarcati su un treno diretto in Scozia, patria di Hogwarts.

La prima dei figli Weasley, Rose, si era alzata con due ore di anticipo per finire di riempire l’ennesimo baule e per avere il tempo sufficiente per rimirarsi fino alla nausea nello specchio e per provare tutti gli abiti a sua disposizione. Suo padre non faceva altro che ripeterle quanto fosse vanitosa e ogni volta che la vedeva soffermarsi su una superficie riflettente la prendeva in giro pesantemente, finendo per farsi tirare un orecchio da sua moglie Hermione.

Tuttavia, per poter mantenere il ruolo di “Miss Hogwarts”, così soprannominata dalle invidiose, doveva sempre essere perfetta. Non che le costasse chissà quale sacrificio: la pelle pallida e delicata, le poche lentiggini, i capelli rossi e gli occhi verdi, insieme ad un fisico mozzafiato da quasi diciassettenne l’aiutavano notevolmente. Così come il fascino innato e quel velo di mistero che l’avvolgeva, così cupo e terrificante anche per i suoi amici più stretti.

Quella mattina non fece nemmeno colazione perché “troppo nervosa per mangiare” o almeno così aveva detto a sua madre,quando questa era salita in camera sua per annunciarle il piatto di pancake che l’aspettava in cucina. In realtà si era convinta di essere ingrassata di un paio di chili quell’estate e, per mostrare il meno possibile le sue nuove rotondità, aveva deciso di rimanere a digiuno quella mattina, rischiando di morire di fame in attesa del banchetto che li avrebbe accolti al loro arrivo a scuola, all’incirca dodici ore dopo.

Era al terzo cambio d’abito quando sentì bussare alla porta della sua stanza con eccessivo furore: a furia di essere percossa, la porta si spalancò rivelando un Hugo euforico e al contempo seccato.

« Muoviti o arriveremo in ritardo, perderemo il treno e ci toccherà arrivare a scuola con la polvere volante, e non ho intenzione di sporcarmi i capelli di fuliggine! »Affermò il ragazzo riprendendo fiato rumorosamente. Fece una mezza giravolta per mostrare i suoi capelli ordinati con il gel che aveva comprato durante una gita ad un cento commerciale babbano. Ironia della sorte, quello era l’unico modo per tenere i capelli in ordine. Con il sopraggiungere della pubertà, Hugo era diventato sempre più simile a Ron, alzandosi di diversi centimetri, iniziando a gonfiarsi fisicamente e soprattutto sviluppando una chioma folta e ribelle simile ad una scodella di lattuga.

« Mancano più di tre ore,non potremmo arrivare in ritardo nemmeno se lo volessimo » Mormorò infastidita Rose, estraendo dall’armadio una camicetta di seta celeste scintillante, pagata la bellezza di dieci galeoni, una cifra che aveva fatto sbiancare suo padre al controllo dell’estratto conto: on che se la cavassero male economicamente, anzi; ma abituato a vivere con cose di seconda, terza e quarta mano trovava quella cifra esorbitante e inadeguata.

« Dobbiamo passare a prendere Albus, James e Lily! Muoviti! » Aspettò che il fratello uscisse prima di afferrare un peluche dalla mensola e tirarlo contro la porta. Afferrò un cuscino con rabbia e si chiuse dentro la cabina armadio, dove ammortizzò le grida con l’amico piumato. Non voleva farsi vedere con quei tre al seguito, non perché li trovasse antipatici, certo che no – erano, anzi, un ottimo intrattenimento durante le lunghe rimpatriate del loro genitori- piuttosto perché erano tutti e tre dei poveri, sfigati, Grifondoro.

Già, Rose era una Serpeverde e come tale evitava quei tre e i loro compari come la peste. Nonostante tutto, la rivalità fra casate continuava ad esistere e ad essere consolidata come una delle più importanti tradizioni, quasi quanto la convinzione che Serpeverde vedesse fra le sue file il maggior numero di maghi oscuri.

Dovette rassegnarsi in fretta quando sua madre le urlò di scendere: afferrò i bagagli, salì sulla macchina incantata di suo padre e sbuffò per tutto il tragitto, fin davanti al portone di casa Potter.

« Per Merlino, Rose! Come sei cresciuta piccola mia! » Sempre la solita esagerata, sua zia Ginevra. Si erano viste solamente un mese prima e già vedeva chissà quali cambiamenti.

« Zia, zio »  Salutò lei con un cenno del capo, sporgendosi leggermente cercando di intravedere le figure in movimento nella casa, alle spalle dei due.

« Forza andiamo! James è già partito,ma se vi sbrigate riuscirete ad avere uno scompartimento tutto per voi » Inneggiò Ginny ,avviandosi alla macchina. Quale gioia! Sibilò Rose,beccandosi un’occhiataccia di Albus e Lily. Avrebbe preferito una dose di quei biscotti che provocavano il vomito.

« Beh,che avete da guardare ?» Salì in macchina con espressione stizzita e non appena furono alla stazione,saltò fuori dalla macchina, afferrò i suoi bagagli in fretta e furia e si dileguò seminando tutta la combriccola.

« Perché così di corsa, Weasley?» Voltò di scatto la testa alla ricerca dell’infima la fonte voce per poi alzare gli occhi al cielo notando il sorrisino compiaciuto di Jeremy Hathaway.Un metro e ottanta,un fisico pompato e un cervellotutt’altro che capiente, Jeremy era il capitano della squadra di Quidditch dei Corvonero,nonché ex fiamma di Rose, una storia risalente al quarto anno di scuola, ormai morta e sepolta per tutti, meno che per Jeremy. All’inizio Rose pensava che, per via delle botte in testa da bolide ricevute sul campo, Jeremy fosse un tantino lento a comprendere rispetto alla media maschile della sua età, ma dopo mesi di continui tormeni, aveva capito che si divertiva a vederla innervosirsi e aveva smesso di dargli corda.

« Smanio di salire su quel treno e di arrivare a Hogwarts » Disse lei, riprendendo a camminare a passo di marcia in direzione dei binari, attraversando il passaggio fra i binari nove e dieci, seguita subito dal ragazzo.

Il suo ingresso destò l’attenzione dei presenti che improvvisamente si fecero più silenziosi, riducendo le loro chiacchiere a sottili bisbigli. Vedendola in difficoltà, due ragazze conciate a festa con i loro abiti scintillanti e l’abbronzatura dorata da tre mesi di sole si avvicinarono a lei in tutta fretta, schierandosi ai suoi lati.

« Hathaway,vai a farti un giro » Disse la prima, imitando dei passi che si allontanano con le dita, mentre la seconda prendeva i bagagli di Rose e li aggiungeva ai suoi, trascinando così due pesanti bauli e diversi borsoni.

Jeremy aprì bocca per ribattere, ma decise di rimandare i convenevoli a quando sarebbero stati soli: fece dietrofront e si diresse verso un gruppo di Corvonero nascosti in un angolo.

« Jeanie,tu porta i bagagli » Sheila, hai occupato i soliti posti sul treno? Domandò con tono altezzoso,senza nemmeno voltarsi a guardare la ragazza. Ci mancava solamente un viaggio sul vagone SfigaPotter.

« Si, certo Rose » Rispose balbettando leggermente, intimorita. Erano passati sei anni ormai e ancora la povera Sheila non riusciva a non essere intimorita dal tono superbo di Rose.

Senza aspettare l’altra ragazza, le due si diressero fino all’ultimo vogane, dove presero lo stesso posto che da anni difendevano :il più lontano dalla cabina di pilotaggio, dagli studenti del primo anno e da qualunque uomo del personale a bordo. Un piccolo Sacro Graal degli studenti che avevano voglia di fare casino e di imbarcare sostanze proibite, e probabilmente di farne uso, sul treno.

Non ci misero molto tempo a partire: alle dodici in punto il treno si mise in moto con tutti i suoi duemilasettecento studenti seduti comodamente a godersi gli ultimi attimi di libertà.

Un paio d’ore dopo, Sheila arrivò trafelata all’ultimo vagone, sbracciando e sbraitando come un’oca terrorizzata verso Rose. Si fermò inchiodando appena prima di andare a sbattere contro un vetro e ansimò come se avesse corso una maratona.

« Grandi notizie! Ho appena..parlato con..Caroline, la Tassorosso, hai presente? Ecco, pare che Jason e Candice si siano lasciati! » Bisbigliò,lasciandosi cadere sul sedile con l’intento di riprendere aria.

Sheila esultò di gioia, mentre Rose nascose un sorriso soddisfatto, strofinandosi le mani come prima di pregustare un piatto delizioso.

« Voglio sapere per fila e per segno quello che ti ha riferito..anzi, vai a chiamarla e portamela qui! » Le ordinò Rose, indicandole il corridoio.

« Ma è al primo vagone..»  Protestò debolmente Jeanie.

« Non mi interessa, ho detto và! » Jeanie fece un cenno del capo e corse in direzione del primo vagone, sbattendo però contro la porta, spinta dal contraccolpo.

« Che cos’è stato? » Domandarono in coro diverse voci. Rose si affacciò al finestrino, costatando quelle che fino a pochi secondi prima erano le sue ipotesi :il treno si era improvvisamente fermato proprio sopra il ponte.

La porta a scorrimento dell’ultimo vagone si spalancò e cinque grossi energumeni ne uscirono fuori e dopo quello che sembrò un sussurro, fecero spazio a rivelare un sorriso strafottente contornato da una chioma biondo platino.

« Malfoy, avrei giurato che fosse opera tua! Che diavolo ci fai qui,inauguri il tour “terrorizza gli studenti”? Beh, i ragazzini impressionabili sono tutti ai primi vagoni! » Esclamò Rose, alzandosi per fronteggiarlo. Nemica giurata per eccellenza di Malfoy, si sentiva in dovere di controbatterlo fino a giungere alle mani.

« Weasley, così bella eppure così acida! Sono solo venuto a farti un salutino! » Rispose lui avvicinandosi, accarezzandole una guancia con fare provocatorio.

Se c’era una cosa che odia più dei Grifondoro, quella era Scorpius Malfoy e, solo perché era della sua stessa casata, non voleva dire che si aggiudicasse la sua simpatia, tutt’altro! Quando lui le si avvicinò, lei sorrise malignamente e poi gli sputò in faccia, provocando l’ilarità generale.

« Come osi? » Urlò Scorpius adirato,afferrandole un braccio e alzando l’altra mano in una rincorsa per darle uno schiaffo, interrotto solamente dall’intervento di James; gli strinse in una morsa la mano, bloccandola a mezz’aria e lo fulmino con lo sguardo, continuando a stringere. Con il fisico possente che aveva, avrebbe potuto spezzargli il polso senza nessuno sforzo.

« Non toccarla » Sussurrò lui gelido senza distogliere lo sguardo.

« Signori, abbiamo qui un eroe! Che c’è, Weasley, adesso ti scopi anche tuo cugino? » I cinque orsi sullo stipite della porta risero fragorosamente, ripetendo le parole di Scorpius.

« Preferirei farmi lui che te, Scorpius » Sibilò Rose, osservando con astio prima il biondo e poi la sua banda di idioti.

« Vedremo, Weasley, vedremo » Rispose lui, strattonando il braccio dalla presa ferrea di James. Guardò entrambi con un’ espressione che non avrebbe fatto dormire sogni tranquilli a Rose per un bel pezzo ed infine indietreggiò verso il suo branco.

« Non finisce qui, Potter! » Sibilò in direzione del ragazzo, pensando a cosa avrebbe potuto far loro per vendicarsi.

«  "Grazie James per avermi evitato il tatuaggio della mano di Malfoy sulla faccia, grazie mille” Prego Rose, non c’è di che! »La sbeffeggiò lui, imitando malamente la sua voce. Questa si diresse verso il suo posto senza fiatare e solo una volta seduta, si accorse che il treno era ripartito.

« Beh,che avete da guardare? » Gridò verso la folla che l’osservava ammutolita. Il buongiorno si vede dal mattino.

Note dell’autrice:

Questa storia è la rivisitazione di una storia che avevo iniziato diverso tempo fa, ma che poi ho dovuto abbandonare. Ho deciso di riprenderla perchè ci tenevo particolarmente e perchè è stato il mio primo progetto "serio", perciò spero vivamente che il risultato sia buono. Siate clementi (o forse no?) è da un pò che non scrivo!

A breve posterò una minitabella con l’età di ogni personaggio principale, l’anno di appartenenza e magari anche le caratteristiche più importanti per rendere la cosa più chiara e meno “devo friggermi il cervello per ricordarmi chi è chi” :D

Spero vi sia piaciuto!

   
 
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