Se
mai vi
capitasse di addentrarvi nella biblioteca principale di Diagon Alley,
ad un
paio di isolati dal Ghirigoro e, in generale, dal centro, fermatevi a
guardare
la parete, a destra della porta. Incisa nel muro, a caratteri delicati
e
sottili, come se volesse esser percepita solo da occhi attenti, vi
è una frase
anonima quanto significativa: “I giovani cercano
l'impossibile e, generazione dopo generazione, lo
conseguono” . Ed è proprio di questo che parla
questa storia: di una nuova,
forte, problematica, indisciplinata, sognatrice generazione.
Non
una generazione
qualunque, si intende, ma DELLA generazione. Certo, che poi tentassero
di
compiere qualcosa di impossibile, su quello non ci avrebbero sperato.
Dopotutto,
i loro genitori prima di loro avevano compiuto gesta eroiche,
dstruggendo uno dei
maghi più potenti della terra, salvando così il
mondo dalle tenebre e dalla
distruzione. Cos’avrebbero mai potuto fare di più
eclatante e soprendente? Non
molto, o almeno così credevano.
Per
iniziare avrebbero
sicuramente potuto alzare
dal letto i
posteriori appesantiti da tre mesi di vacanze per portarli
diligentemente alla
stazione di King’s Cross, dove si sarebbero imbarcati su un
treno diretto in
Scozia, patria di Hogwarts.
La
prima dei figli
Weasley, Rose, si era alzata con due ore di anticipo per finire di
riempire
l’ennesimo baule e per avere il tempo sufficiente per
rimirarsi fino alla
nausea nello specchio e per provare tutti gli abiti a sua disposizione.
Suo
padre non faceva altro che ripeterle quanto fosse vanitosa e ogni volta
che la
vedeva soffermarsi su una superficie riflettente la prendeva in giro
pesantemente, finendo per farsi tirare un orecchio da sua moglie
Hermione.
Tuttavia,
per poter
mantenere il ruolo di “Miss Hogwarts”,
così soprannominata dalle invidiose,
doveva sempre essere perfetta. Non che le costasse chissà
quale sacrificio: la
pelle pallida e delicata, le poche lentiggini, i capelli rossi e gli
occhi
verdi, insieme ad un fisico mozzafiato da quasi diciassettenne
l’aiutavano
notevolmente. Così come il fascino innato e quel velo di
mistero che
l’avvolgeva, così cupo e terrificante anche per i
suoi amici più stretti.
Quella
mattina non fece
nemmeno colazione perché “troppo nervosa
per mangiare” o almeno così aveva
detto a sua madre,quando questa era salita in camera sua per
annunciarle il
piatto di pancake che l’aspettava in cucina.
In
realtà si era
convinta di essere ingrassata di un paio di chili
quell’estate e, per mostrare
il meno possibile le sue nuove rotondità, aveva deciso di
rimanere a digiuno
quella mattina, rischiando di morire di fame in attesa del banchetto
che li
avrebbe accolti al loro arrivo a scuola, all’incirca dodici
ore dopo.
Era
al terzo cambio
d’abito quando sentì bussare alla porta della sua
stanza con eccessivo furore: a
furia di essere percossa, la porta si spalancò rivelando un
Hugo euforico e al
contempo seccato.
« Muoviti o
arriveremo in ritardo, perderemo il treno e ci toccherà
arrivare a scuola con
la polvere volante, e non ho intenzione di sporcarmi i capelli di
fuliggine!
»Affermò
il ragazzo riprendendo
fiato rumorosamente. Fece una mezza giravolta per mostrare i suoi
capelli
ordinati con il gel che aveva comprato durante una gita ad un cento
commerciale
babbano. Ironia della sorte, quello era l’unico modo per
tenere i capelli in
ordine. Con il
sopraggiungere della
pubertà, Hugo era diventato sempre più simile a
Ron, alzandosi di diversi
centimetri, iniziando a gonfiarsi fisicamente e soprattutto sviluppando
una
chioma folta e ribelle simile ad una scodella di lattuga.
« Mancano
più di tre
ore,non potremmo arrivare in ritardo nemmeno se lo volessimo
»
Mormorò infastidita Rose, estraendo
dall’armadio una camicetta di seta celeste scintillante,
pagata la bellezza di
dieci galeoni, una cifra che aveva fatto sbiancare suo padre al
controllo
dell’estratto conto: on che se la cavassero male
economicamente, anzi; ma
abituato a vivere con cose di seconda, terza e quarta mano trovava quella cifra
esorbitante e
inadeguata.
« Dobbiamo
passare a
prendere Albus, James e Lily! Muoviti! »
Aspettò che il fratello uscisse prima di afferrare
un peluche dalla mensola e tirarlo contro la porta. Afferrò
un cuscino con
rabbia e si chiuse dentro la cabina armadio, dove ammortizzò
le grida con
l’amico piumato.
Non
voleva farsi vedere con quei
tre al seguito, non perché li trovasse antipatici, certo che
no – erano, anzi, un
ottimo intrattenimento durante le lunghe rimpatriate del loro genitori-
piuttosto perché erano tutti e tre dei poveri, sfigati,
Grifondoro.
Già,
Rose era una
Serpeverde e come tale evitava quei tre e i loro compari come la peste.
Nonostante
tutto, la rivalità fra casate continuava ad esistere e ad
essere consolidata
come una delle più importanti tradizioni, quasi quanto la
convinzione che
Serpeverde vedesse fra le sue file il maggior numero di maghi oscuri.
Dovette
rassegnarsi in
fretta quando sua madre le urlò di scendere:
afferrò i bagagli, salì sulla macchina
incantata di suo padre e sbuffò per tutto il tragitto, fin
davanti al portone
di casa Potter.
« Per Merlino,
Rose! Come
sei cresciuta piccola mia! » Sempre la
solita esagerata, sua zia Ginevra. Si erano
viste solamente un mese prima e già vedeva chissà
quali cambiamenti.
« Zia,
zio
»
Salutò lei con un cenno del capo,
sporgendosi leggermente cercando di intravedere le figure in movimento
nella
casa, alle spalle dei due.
« Forza
andiamo! James
è già partito,ma se vi sbrigate riuscirete ad
avere uno scompartimento tutto
per voi » Inneggiò
Ginny ,avviandosi alla macchina.
Quale gioia! Sibilò
Rose,beccandosi un’occhiataccia di Albus e Lily. Avrebbe
preferito una dose di
quei biscotti che provocavano il vomito.
« Beh,che avete
da guardare ?»
Salì in macchina con espressione
stizzita e non appena furono alla stazione,saltò fuori dalla
macchina, afferrò
i suoi bagagli in fretta e furia e si dileguò seminando
tutta la combriccola.
« Perché
così di
corsa, Weasley?»
Voltò
di scatto la testa alla ricerca dell’infima la fonte voce per poi alzare gli occhi
al cielo notando il
sorrisino compiaciuto di Jeremy Hathaway.Un metro e ottanta,un fisico
pompato e
un cervellotutt’altro che capiente, Jeremy era il capitano
della squadra di
Quidditch dei Corvonero,nonché ex fiamma di Rose, una storia
risalente al
quarto anno di scuola, ormai morta e sepolta per tutti, meno che per
Jeremy. All’inizio
Rose pensava che, per via delle botte in testa da bolide ricevute sul
campo,
Jeremy fosse un tantino lento a comprendere rispetto alla media
maschile della
sua età, ma dopo mesi di continui tormeni, aveva capito che
si divertiva a
vederla innervosirsi e aveva smesso di dargli corda.
« Smanio di
salire su
quel treno e di arrivare a Hogwarts » Disse lei,
riprendendo a camminare a passo di marcia in direzione
dei binari, attraversando il passaggio fra i binari nove e dieci,
seguita
subito dal ragazzo.
Il
suo ingresso destò
l’attenzione dei presenti che improvvisamente si fecero
più silenziosi, riducendo
le loro chiacchiere a sottili bisbigli. Vedendola in
difficoltà, due ragazze
conciate a festa con i loro abiti scintillanti e
l’abbronzatura dorata da tre
mesi di sole si avvicinarono a lei in tutta fretta, schierandosi ai
suoi lati.
« Hathaway,vai
a
farti un giro » Disse
la prima, imitando
dei passi che si
allontanano con le dita, mentre la seconda prendeva i bagagli di Rose e
li
aggiungeva ai suoi, trascinando così due pesanti bauli e
diversi borsoni.
Jeremy
aprì bocca per
ribattere, ma decise di rimandare
i convenevoli a
quando sarebbero stati soli: fece dietrofront e si
diresse verso un
gruppo di Corvonero nascosti in un angolo.
« Jeanie,tu
porta i
bagagli »
Sheila, hai occupato i soliti posti sul treno?
Domandò con tono altezzoso,senza
nemmeno voltarsi a guardare la ragazza. Ci mancava solamente un viaggio
sul
vagone SfigaPotter.
« Si, certo
Rose » Rispose
balbettando leggermente, intimorita.
Erano passati sei anni ormai e ancora la povera Sheila non riusciva a
non
essere intimorita dal tono superbo di Rose.
Senza
aspettare l’altra
ragazza, le due si diressero fino all’ultimo vogane, dove
presero lo stesso
posto che da anni difendevano :il più lontano dalla cabina
di pilotaggio, dagli
studenti del primo anno e da qualunque uomo del personale a bordo. Un
piccolo
Sacro Graal degli studenti che avevano voglia di fare casino e di
imbarcare
sostanze proibite, e probabilmente di farne uso, sul treno.
Non
ci misero molto tempo
a partire: alle dodici in punto il treno si mise in moto con tutti i
suoi
duemilasettecento studenti seduti comodamente a godersi gli ultimi
attimi di
libertà.
Un
paio d’ore dopo, Sheila
arrivò trafelata all’ultimo vagone, sbracciando e
sbraitando come un’oca
terrorizzata verso Rose. Si fermò inchiodando appena prima
di andare a sbattere
contro un vetro e ansimò come se avesse corso una maratona.
« Grandi
notizie! Ho
appena..parlato con..Caroline,
Sheila
esultò di gioia,
mentre Rose nascose un sorriso soddisfatto, strofinandosi le mani come
prima di
pregustare un piatto delizioso.
« Voglio sapere
per
fila e per segno quello che ti ha riferito..anzi, vai a chiamarla e
portamela
qui! » Le
ordinò Rose, indicandole il corridoio.
« Ma
è al primo
vagone..»
Protestò debolmente Jeanie.
« Non mi
interessa, ho detto và! » Jeanie fece
un cenno del capo e
corse in direzione del primo vagone, sbattendo però contro
la porta, spinta dal
contraccolpo.
« Che
cos’è stato? » Domandarono
in coro diverse voci. Rose si affacciò al
finestrino, costatando quelle che fino a pochi secondi prima erano le
sue
ipotesi :il treno si era improvvisamente fermato proprio sopra il
ponte.
La
porta a scorrimento
dell’ultimo vagone si spalancò e cinque grossi
energumeni ne uscirono fuori e
dopo quello che sembrò un sussurro, fecero spazio a rivelare
un sorriso
strafottente contornato da una chioma biondo platino.
« Malfoy, avrei
giurato che fosse opera tua! Che diavolo ci fai qui,inauguri il tour
“terrorizza gli studenti”? Beh, i ragazzini impressionabili sono tutti
ai primi vagoni!
» Esclamò
Rose, alzandosi per
fronteggiarlo. Nemica giurata per eccellenza di Malfoy, si sentiva in
dovere di
controbatterlo fino a giungere alle mani.
« Weasley,
così bella
eppure così acida! Sono solo venuto a farti un salutino! » Rispose lui
avvicinandosi, accarezzandole
una guancia con fare provocatorio.
Se
c’era una cosa che
odia più dei Grifondoro, quella era Scorpius Malfoy e, solo
perché era della sua
stessa casata, non voleva dire che si aggiudicasse la sua simpatia,
tutt’altro!
Quando lui le si avvicinò, lei sorrise malignamente e poi
gli sputò in faccia, provocando
l’ilarità generale.
« Come osi? » Urlò
Scorpius adirato,afferrandole
un braccio e alzando l’altra mano in una rincorsa per darle
uno schiaffo, interrotto
solamente dall’intervento di James; gli strinse in una morsa
la mano,
bloccandola a mezz’aria e lo fulmino con lo sguardo,
continuando a stringere.
Con il fisico possente che aveva, avrebbe potuto spezzargli il polso
senza
nessuno sforzo.
« Non toccarla »
Sussurrò lui
gelido senza
distogliere lo sguardo.
« Signori,
abbiamo
qui un eroe! Che c’è, Weasley, adesso ti scopi
anche tuo cugino?
» I
cinque
orsi sullo stipite della
porta risero fragorosamente, ripetendo le parole di Scorpius.
« Preferirei
farmi
lui che te, Scorpius » Sibilò Rose, osservando
con astio prima il biondo e poi la
sua banda
di idioti.
« Vedremo,
Weasley, vedremo » Rispose lui,
strattonando il
braccio dalla presa ferrea di James. Guardò entrambi con
un’ espressione che
non avrebbe fatto dormire sogni tranquilli a Rose per un bel pezzo ed
infine
indietreggiò verso il suo branco.
« Non finisce
qui,
Potter! »
Sibilò in
direzione del ragazzo, pensando a cosa avrebbe
potuto far loro per
vendicarsi.
« "Grazie
James per
avermi evitato il tatuaggio della mano di Malfoy sulla faccia, grazie
mille” Prego
Rose, non c’è di che! »La
sbeffeggiò lui, imitando malamente la sua voce. Questa si
diresse
verso il suo posto senza fiatare e solo una volta seduta, si accorse
che il
treno era ripartito.
« Beh,che avete
da
guardare? » Gridò
verso la folla che l’osservava ammutolita. Il buongiorno si
vede dal mattino.
Note dell’autrice:
Questa storia è la rivisitazione di una storia che avevo iniziato diverso tempo fa, ma che poi ho dovuto abbandonare. Ho deciso di riprenderla perchè ci tenevo particolarmente e perchè è stato il mio primo progetto "serio", perciò spero vivamente che il risultato sia buono. Siate clementi (o forse no?) è da un pò che non scrivo!
A breve posterò una minitabella con l’età di ogni personaggio principale, l’anno di appartenenza e magari anche le caratteristiche più importanti per rendere la cosa più chiara e meno “devo friggermi il cervello per ricordarmi chi è chi” :D
Spero vi sia piaciuto!