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Autore: Aven90    16/07/2012    1 recensioni
Prefazione. Che titolo cretino. Questo è quello che state pensando, vero? Beh, ma io non avevo intenzione di scrivere un giallo serio, e quindi va bene anche questo. Ma non troppe battute, ci sono anche le parti serie.
NB: Contiene parolacce. Vietato ai minori di 18. 18 secoli. Se hai meno di 1800 anni non puoi leggere questa storia, quindi vai subito al comune per falsificare la carta d’identità, marsch. Ogni riferimento a cose, persone, animali, personaggi fantastici non di mia proprietà è puramente casuale e comunque non teso ad offendere.
Genere: Parodia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anthony si abbandonò sulla poltrona del suo superiore, che prima era stata occupata da Donington, e prese un po’ di caffé “Uff. Meno male”

Whiskers annuì “Ma vero. Mi stavo cacando di sotto, ma ora tocca a noi l’inculatina”, poi dissero all’unisono “JACKSOOOON!”

Christian e Robert adesso facevano la parte di Whiskers, e Whiskers ripeté le parole del suo superiore, però in modo molto più faceto “Vi renderete conto che siete due coglioni che non capiscono quale sia un criminale e quale no”, disse, scrosciandosi le dita.

Christian disse sconfortato “Sì, commissario”

Il commissario proseguì “E che vi sono elementi sufficienti per darvi fuoco a entrambi”

“Addirittura, commissario!”, disse Anthony, in preda alle risate.

Christian disse “Sì, signore”

Whiskers disse “Francamente, mi aspettavo questo buco nell’acqua. D’altra parte, cosa c’è da aspettarsi da uno spaventapasseri e da uno che appena dici ESTER va in bordo di giuggiole?”, e infatti Robert fece di tutto per non toccarsi le palle.

Christian chiese “Mi dia un’ultima possibilità, è una questione personale, per favore”

Whiskers fece finta di essere incazzato “E che schifiu! Per favore qui, per favore là… OOOOU! Lo capisci che sei un fallito?”

“Certo signore”

“E che sei uno spaventapasseri fino al midollo?”

“Sì”

“E che se fallisci di nuovo ti faccio ballare la lambada nudo su un vialetto di carbone incandescente assieme a tutte le vittime fino ad ora rilevate e a Robert?”

“D’accordo signore”

“Bene, in questo caso, sparite. Tornate a indagare, e non tornate qua finché non avete elementi VERI, non minchiate”

Christian annuì “Faremo il possibile”, e uscirono dalla stanza.

Anthony chiese “Commissario, ma dove le vengono queste punizioni?”

Il commissario prese un sigaro “Beh, caro mio… come faccio a non essere malvagio, se devo lavorare con uno come lei?”

E ripresero a pizzicarsi.

Nel frattempo mancava sempre meno al giorno dello sfratto per Christian.

Usciti dall’edificio, Christian chiese a Robert “E così siamo punto e a capo. Ma secondo te, Robertson cosa avrebbe chiesto al farmacista riguardo le pillole?”

Robert rispose “Conoscendolo, niente di che”

Christian allora riprese “Allora potremmo farlo noi. Mi sembra l’unica pista possibile, risalire alle origini del cianuro. Perché da qualche parte dovrà pure comprarlo”

Robert disse incerto “Beh, ma se Robertson ha detto che il serial killer con tutta probabilità se le fa da solo le pillole…”

Christian disse “In questo caso andremo direttamente dal dottor Stein”

Il dottor Stein (che non è un omaggio alla canzone degli Helloween) era il medico al quale tutti si affidavano, persino per diagnosticare un trauma cranico.

Era anche un famoso chimico, perciò tutti i commerci delle sostanze a questa materia concernenti passavano da lui.

E allora vi chiederete: come può un luminare della scienza abitare in un quartiere anonimo come Lectala, balzata agli onori delle cronache solo per questi casi di omicidio?

Beh, la risposta è semplice: Stein aveva bisogno di staccare la spina dalla frenesia della metropoli, e anche se vi sembra una spiegazione spicciola vi assicuro che è proprio quella vera.

Mark Stein riceveva solo per appuntamento.

Quando la sua segretaria lo ricordò a Christian dal citofono, il detective spiegò le sue ragioni “Guardi signorina, siamo della polizia, vorremmo fare qualche domanda al dottore riguardo al cianuro usato dal killer delle pillole”

La segretaria ridacchiò “Ah, già, che figura di merda che avete fatto stamattina, ne hanno parlato al telegiornale, mi sono riportata anche quello che hanno detto, volete sentirlo?”

Robert disse “Ne faremmo volentieri a meno”

Ma quella annunciò spietata “Ancora una volta un buco nell’acqua. A Lectala piomba nuovamente il buio e l’incertezza sulla propria vita a causa del commissario Whiskers e dei suoi collaboratori, i quali a quanto pare hanno preso un ladruncolo per un serial killer e lo hanno portato al processo per direttissima, certi della colpevolezza di Perez.

Ma i giudici preposti a giudicare hanno scoperto tutti gli altarini e hanno dichiarato che il nemico pubblico numero 1 è ancora a piede libero, con grande scorno del commissario.

Ci si chiede come mai il sovrintendente Donington non abbia ancora buttato fuori dalle palle questi cosiddetti ‘capi’, a quanto pare il denaro passa da sotto le scrivanie, e come se non bastasse l’ispettore Robertson è stato recentemente coinvolto in uno scandalo sessuale. E certo, amici telespettatori: non si riesce a prendere un malvivente? Incolpa le persone sbagliate e fai entrare le ragazze in polizia da sotto le tue coperte, perché è così che funziona la giustizia qui in questo paese. Aaaah, che Dio ce la mandi buona. Divertente, vero?”, concluse la segretaria.

Christian era sconvolto “Ma come cazzo hanno fatto a sapere che Robertson sta facendo promuovere Lucinda e Mary a suon di pompini?”

Robert scosse la testa “Non ne ho idea. Torniamo al caso che è meglio”

Ma la ragazza disse beffarda “Il dottore non vuole avere niente a che fare con questa giustizia, se dovrà fare una deposizione la farà il giorno del vero processo. Arrivederci”

E fu allora che Christian comprese appieno il potere dei media sulla gente: il giorno prima ti alza agli onori, il giorno dopo fai schifo.

Poi disse “… secondo me è lui l’assassino. Sta facendo fuori tutta la gente che non è suo cliente”

Robert scosse la testa “Ma ti pare che uno come lui abbia bisogno di 3 o 4 pazienti in più? E poi ti ricordo che a Lectala siamo tutti in cura da lui”, Christian lo guardò “Eh?” “È vero, lo sai che soffro di ernia del disco, no?”

“Ma grazie, dormi in quella branda”, nella branda da Brenda.

“Esatto, è stato lui che mi ha guarito”

“Mmm… io non sono in cura da lui, e la dottoressa Ilicic è brava almeno quanto lui”, e così andò proprio da lei.

La dottoressa Ilicic era, per così dire, una “seconda scelta”, quindi ci si può aspettare un ambulatorio angusto, con la carta da parati scollata e gente anziana che non si fida dei luminari.

E infatti era proprio così che si presentava la sala d’accettazione.

L’unico punto a favore di Valeria Ilicic era che potevi entrare quando ti pareva, non c’era l’appuntamento.

Così Christian e Robert si sedettero sugli sgabelli e attesero il loro turno, preceduti da anziani stoliti che venivano anche per una tonsillite, e non se ne andavano se non avevano capito la funzione della ricetta medica in ogni sua parte, e naturalmente dovevano raccontare la storia della loro vita, ed essendo anziani ci voleva tempo.

Quando venne il loro turno era già pomeriggio inoltrato.

Christian raccontò gli ultimi sviluppi delle indagini raccomandando il segreto professionale (sdraiato sul lettino medico, visto che sgabelli non c’erano nello studio della prof) e così chiese “… Allora ho pensato di cercare di capire da dove viene questo cianuro. Lei ne sa qualcosa?”

La Ilicic ascoltò in silenzio, poi disse “…Buuuh. A me sembrava che eri venuto perché ti sentivi male, come sempre. Ma perché mi fai queste domande difficili? Chiedilo a Stein, no?”, che a lei conveniva che Stein fosse indagato perché così lei rimaneva l’unico medico nella frazione.

“Ma dottoressa, ho pensato che…”

“SPARISCI CHE MI TOGLI I CLIENTI!”, e li cacciò via in malo modo.

Christian disse “A quanto pare è destino che non si possa sapere da dove venga questo cianuro”

Robert aggiunse “E se a quanto pare se lo fabbrica lui non possiamo nemmeno dire “vabé ora vediamo se c’è qualche laboratorio””, e tornarono alle case, preferendo non entrare al commissariato, visto che c’erano sospetti su Robertson e i suoi traffici con le ragazze.

Siamo così giunti al Sabato.

Dopo aver scartato la solita mappatella di vestiti lasciati sul letto da Ester e dopo aver notato di avere un nuovo telefono, la mattina dopo (finalmente ha dormito nel suo letto) si rese conto di una cosa.

“ Sono due giorni che quel criminale non uccide… che voglia lasciare un messaggio? Che abbia smesso?”, questi i suoi pensieri mentre si stava facendo il caffè.

Ma la sua speranza venne distrutta qualche minuto dopo nel sentire la radio “Siamo sul posto. A quanto pare il serial killer è tornato a uccidere, dopo due giorni di latitanza. Stavolta la vittima è Richard Schnellinger, un ragazzo di 26 anni, finora la vittima più giovane…”, Christian spense e manco si rese conto che la porta era stata tirata a lucido di vernice rosa fresca, quindi arrivò sul posto (era facile da capire, dove c’era il capanello di gente c’è quasi sempre un morto) con la mano impiastricciata.

Whiskers stava dicendo a Robert “Mi hanno riportato i primi rilevamenti… a quanto pare aveva assunto sostanze stupefacenti la notte scorsa”

Uno dei suoi coinquilini confermò “È vero, ci siamo sballati un po’, zio, ieri sera, infatti Philippa è ancora in bagno a vomitare”

Whiskers lo guardò disgustato “Ma a quanto pare è stato letale il solito cianuro del cazzo, da notare il bicchiere mezzo vuoto”

Robert lo guardò (era di Batman) “… la prossima vittima avrà il letto rivolto verso la finestra”

Anthony stava rilevando eventuali impronte sul bicchiere “Eh? Come fai a dirlo?”

Christian prese parola “Finora abbiamo incontrato letti che erano rivolti verso la finestra; mi sembra chiaro che l’assassino entri da là”

Anthony indicò Christian “Ecco l’elemento che cercavamo! Però, se si tratta di appostamenti, io…”

Whiskers lo guardò “… preferisco scopare per dare gradi più alti alle mie allieve”

Mary aggiunse “Che fra l’altro non è nemmeno vero”

Lucinda “Io sono diventata Tenente attraverso un concorso”, e fece vedere il suo test, pieno di errori.

Anthony fece smorfie a Whiskers “Sono tutte cialtronate per vendere, questa stampa anti governativa mi sta sulle palle”

Whiskers sorrise “Ma lo sooo che non faresti mai niente di male, e che cavolo”, e gli diede una pacca sulle spalle che fece cadere il bicchiere dalle mani all’ispettore, e fu proprio il bicchiere caduto sul tappeto a fare venire a Christian l’idea “Ehi, ma qua c’è un tappeto! Potremmo rilevare le impronte delle scarpe usate dal killer!”

Robert lo guardò sarcastico “E poi?”

“E poi sarà facile, no? Basterà individuare le scarpe e…”

“E constatare che ci sono decine di passeggiatori con le stesse scarpe. È come cercare un ago in pagliaio, Jackson. Vabè che tu di pagliai sei un esperto, visti i spaventapasseri con cui ti frequenti”, disse Whiskers, fra gli applausi del suo ispettore.

Il ragazzo vomitevole di prima disse “E poi se ve lo portate non fate caso alle decine di DNA che troverete, è pieno di vomito”, e ne andava pure fiero.

Robert disse all’amico “Visto? Buco nell’acqua anche stavolta. Il nostro amico le pensa tutte prima di designare la vittima”

Christian insistette “Ma non fa caso alla finestra. Io dico di cercare un letto rivolto verso la finestra, la prossima volta”, ma uscì da solo dall’abitazione, perché era ovvio che avrebbe trovato decine di letti disposti in quel modo.

Robert preferì rivolgere la sua attenzione a chi aveva scoperto la vittima “Tu quando hai scoperto il cadavere?”

Il ragazzo disse, mentre Philippa uscì dal bagno “Quasi un’ora fa, ho visto la mano penzolante e il bicchiere mezzo vuoto che ieri non c’era e ho fatto due più due, fratello”

“Non chiamarmi fratello. Ehi, Whiskers, allora è vero: l’assassino fa ingoiare per forza quelle pillole”

Whiskers era intento però a guardare Anthony corteggiare Mary e Lucinda, e quelle di risposta gli davano ceffoni “Cosa? Ma non lo sapevamo?”

Robert disse “Ehm, a dire il vero… sì”

“E allora non rompere i coglioni, Ester”

Robert si eccitò irrimediabilmente, e visto che non c’era Christian si toccò platealmente le palle, facendo vomitare sia il ragazzo coinquilino della vittima che Philippa. Sì, di nuovo.

Anthony riprese un discorso che aveva con Mary “Quindi tu conoscevi la vittima?”

Mary ridisse “Esatto, eravamo compagni di università. Io gli facevo le pompe, lui mi passava gli argomenti degli esami. Gi uomini sono così prevedibili. Ma in ogni caso sarò io a prendere questo criminale e diventerò commissario, al posto di Whiskers”

Lucinda le fece eco “E toglierai le uniformi ai ragazzi belli”, pensando a Christian

“Come minimo, saranno miei schiavi”

L’ispettore Robertson cambiò argomento “Piuttosto, siamo davvero sicuri che l’unico modo per catturare un serial killer sia quello di anticipare le sue mosse?”

Whiskers fece spallucce “Spaventapasseri ne è convinto”

Robert lo difese “È l’unico modo che abbiamo, visto che non abbiamo praticamente niente per le mani”

Whiskers “No, tu ce l’hai qualcosa fra le mani”

Anthony confermò “È vero, il dindolino quando pensi ad Ester”

Robert stavolta si schermì “Che siete monotoni, però”, e andò da Christian, anche se non sapeva dove cercarlo.

Con sua sorpresa, lo trovò seduto su una panca della fermata degli autobus,immerso nelle sue seghe mentali.

Robert gli disse “Non farci caso, non abbiamo modo di sapere quale sarà la prossima vittima”

Christian alzò lo sguardo “Eh? Ah, no, in realtà stavo aspettando l’autobus per tornare a casa”, e allora Robert si scusò facendo un po’ troppi salamelecchi.

Una volta a casa, notarono che stavolta c’era Ester, intenta a sistemare sui muri poster di modelli quasi ignudi.

La ragazza li vide “Ah, siete voi. Meno cinque, Christian. Faresti meglio a togliere i tuoi vestiti dal mio armadio”

Christian la corresse “Ancora per cinque giorni sarà il mio armadio, cara. Il tuo letto è rivolto verso la finestra?”, sperando nel suo intimo che il serial killer ci faccia un pensierino.

Ester disse “Non credo, cambia continuamente a seconda dai movimenti di sesso che faccio la notte prima. Perché? È un’altra tua stupida sega mentale?”

Christian rispose “Più o meno. Tua nonna sta piangendo per te, lo sai?”

Ester rimase indifferente “Umpf. E tu che ne sai?”, ma in quel momento una goccia cadde sulla guancia di Ester, la quale, non sapendo che il tetto perdeva spesso acqua a causa delle tubature mal funzionanti, pensava che fosse una lacrima dal cielo.

Ester sbiancò “M-ma… allora è vero… NONNINAAAA!”, e scappò via dal monolocale in lacrime.

Robert si complimentò con Christian “Bravo. Hai sfruttato le tubature a tuo vantaggio”

Christian incrociò le braccia “Questa è la legge dei monolocali. Tubature rotte, e pantegane che ti attraversano il letto un giorno sì e uno no”, e in quel momento l’animale fece sentire la sua presenza.

Almeno per quel giorno, Ester fece a meno di asfissiare Christian, non che quest’ultimo non avesse problemi. Ed era strano, adesso che l’indomani era domenica, non andare dalla signora Corinne per sbafarsi la pasta col forno che faceva solo per lui.

E allora quella sera rafforzò il suo impegno nel catturare quel bastardo, sperando che la pasta col forno che stava mangiando(forse) gli faccia acito.

 

Anche questo capitolo è terminato! Chissà se Christian riuscirà a risolvere il caso prima che Ester metta le sue mani sul monolocale! Nel frattempo, grazie a chi sta seguendo!

   
 
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