Tra fiori e frecce
Ed erano frecce.
Frecce conficcate nella pelle.
Fino a scalfire l'osso con la punta acuminata.
E brillava di rosso la goccia che si posava sull'erba.
E brillava e basta lo sguardo grigio nel soffitto di bosco.
Ed erano fiori quelli che crescevano dal terreno lì dove le sue membra si erano adagiate.
Membra sottili, lunghe, affilate, taglienti.
Fino a raggiungere il soffitto di bosco,quei fiori, crescevano.
E gioiva il cacciatore dall'alto della sua vittoria.
E gioiva e basta osservando la preda.
Ed erano frecce quelle che portava sulla schiena.
Frecce quelle che incoccava nell'arco, puntando al cuore.
Frecce imbevute di veleno.
E sfidava il vento la corda tesa, il colpo di grazia arrivava spietato.
E si conficcava in un fiore, che sbocciava dal petto.
Ed erano lacrime quelle a bagnare il viso della ninfa.
Lacrime di fiele visto il male da lei compiuto.
Fiele amaro che nutriva i fiori.
E' così che si diparte una ninfa.
E' crudele, è mostruosa.
Ma davanti alla fine non può che piangere.
Ed è tra i fiori che muore una ninfa.
Fiori che sbocciano scarlatti dal sangue.
Fiori grigi come gli occhi persi nel soffitto di bosco.
E muto il cacciatore. L'arco ancora in pugno.
E si allontana il cacciatore, pronto a ritirare il suo compenso.
Monete in cambio dei fiori.
Ed è così che muore una ninfa.
Tra i fiori.