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Autore: Teikci Ni Kare Suh    16/07/2012    1 recensioni
Me ne stavo seduta su quella scomoda panchina con le gambe incrociate e il nasp nel libro.
Poi un imprecazione volò nell'aria e io alzai gli occhi.
Lui era lì, il volto contratto in una smorfia, gli occhiali da sole sui capelli arruffati e gli occhi pieni di disappunto.
Stava osservando qualcosa, ma io avevo occhi solo per lui...Josh Hutcherson.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                          U.S.A. and Josh

Mi svegliai più presto del solito.
Non era possibile che facessi lo stesso sogno tutte le notti.
Certo molte ragazze avrebbero pagato oro per poter vedere il proprio idolo nei sogni, ma dopo tutto era pur sempre un incubo.
Mi alzai svogliatamente, ma tanto valeva farlo, ormai ero completamente sveglia e quel giorno avevo un sacco di cose da fare.
Strascicai  le pantofole giù per le scale fino in cucina e mio fratello, probabilmente aveva fatto anche lui un cattivo sonno e non riusciva più ad addormentarsi, mi seguì.
Aprendo la porta vidi i miei genitori seduti allegramente a prendere il caffè.
Buttai un occhio all’orologio sulla parete: le 7.30 della mattina?
E non erano neanche in vestaglia.
Parlottavano allegri, ma quando ci videro entrare si zittirono e ci guardarono divertiti.
Che cosa poteva mai divertirli tanto?
Poi notai i sorrisetti (un po’ ebeti) che erano stampati sulle loro facce e la strana luce di gioia ed eccitazione insieme che brillava nei loro occhi.
“Cosa avete fatto?” domandai senza neanche salutarli, preoccupata da ciò che avevo osservato nei loro visi.
I due individui si lanciarono uno sguardo d’intesa che non mi piacque per niente, poi scossero entrambi il capo in segno si assenso e mia madre si rivolse a me e allo zombie – fratello che mi stava dietro.
“Beh, tuo padre e io abbiamo riflettuto a lungo. Voi siete usciti con ottimi voti quest’anno,” già anche mio fratello non era andato poi così male, non so come avesse fatto a non uscire dall’esame di maturità con un voto inferiore al 60 e che avesse utilizzato quel rimasuglio di materia grigia, che a mia insaputa, era sopravvissuta nella sua scatola cranica, “e siccome e da molto che non andiamo a fare una bella vacanza insieme, e non vediamo vostro fratello, avevamo pensato di fare un viaggio negli Stati Uniti”.
No, aspetta un secondo.
I miei che ci volevano portare negli Stati Uniti d’America?
Andava bene sognare, ma così tanto?
“Beh, non dite niente? Credevamo che sareste rimasti entusiasti dell’idea” disse mio padre un po’ deluso dalla nostra mancanza di gioia.
Io mi sedetti su una sedia davanti a loro e dissi balbettando “Negli Stati Uniti…non ci state prendendo in giro? Insomma, negli Stati Uniti…”
“Ma certo che non vi prendiamo in giro, basta solo scegliere l’itinerario e la durata del viaggio.”
Li osservai e capii che non scherzavano; mi misi a urlare e saltai al collo di mio padre.
Lui ne rimase sorpreso ma felice, mia madre sorrise, mentre mio fratello borbottò qualcosa come “Perché a me una sorella del genere?”
Poi mia madre si rivolse di nuovo a noi, ora più seria “Però dovrete farci il sacro santo piacere di venire alla festa di Joy”.
Ecco, lo sapevo.
Mi stavo domandano dove fosse la fregatura, era troppo strana la sua assenza.
Vedete io odio Gioia, denominata Joy, mia cugina.
E’ da circa qualche anno che accampiamo scuse, sia io che mio fratello, per non andare alla sua stupida festa di compleanno; una volta mi ero talmente arrabbiata, che per poco non le ficcavo in bocca la tartarughina di suo fratello in modo le la chiudesse una buona volta, invece di parlare sempre a vanvera.
Comunque acconsentii e costrinsi mio fratello a fare lo stesso, con un “leggero” pestone sul piede, che però non dovette sfuggire a mia madre.
Ci mettemmo subito a studiare un itinerario: saremo partiti il 2 agosto dall’aeroporto alle 6.00 della mattina, dopo circa nove ore l’aereo sarebbe atterrato a San Francisco dove avremo soggiornato per qualche giorno, poi preso un treno e viaggiato per circa 12 ore saremo arrivati a Los Angeles e ci saremo fermati anche li un po’ di giorni, dopo ci saremo diretti a Houston dove  successivamente avremo preso un altro aereo e arrivati a Washington avremo visitato la città.
Infine soggiornando a New York da mio fratello e avremo potuto vagare per la città e saremo ritornati a casa il 16 agosto.
Come programma era piuttosto pesante, ma eravamo pronti all’avventura e io soprattutto a incontrare il mio idolo.
Infatti avevo quasi costretto i miei genitori a visitare Los Angeles, dicendo che era un posto pieno di divertimenti, moderno e che io e mio fratello non ce lo saremo perso per nulla al mondo piuttosto che visitare Phoenix; mio fratello non obbiettò, probabilmente era troppo stanco per capire di che parlavamo o forse l’idea non gli dispiaceva affatto, e io ne fui felicissima perché, con un po’ di fortuna sarei riuscita a individuare la casa di Josh Hutcherson e magari a vederlo!
Avevo studiato attentamente su Internet  e su tutti quegli stupidi giornaletti per ragazzine ogni spostamento degli attori di Hunger Games, per l’uscita della prima parte del film Mockingjay.
Ma sarà meglio che vi parli un po’ di me e di lui, prima di andare avanti a raccontarmi la mia storia.
Immaginatevi una ragazza comune, capelli marroni mossi, occhi dello stesso colore, non troppo alta, magra di 16 anni.
Fatto?
Bene ora pensatela in una stanza, o in un prato se preferite, con un libro e magari della musica in sottofondo, quella che volete.
Bene eccomi.
A questa descrizione aggiungerei che sono piuttosto timida, ma basta conoscermi meglio e mi lascio andare, nonostante questo sono anche molto determinata e forte.
Ma non voglio annoiarvi oltre, per questo vi dirò che cosa mi ha portato a scegliere lui.
Lo avevo visto in altri film, prima di ammirarlo in Hunger Games, ma non gli avevo dato molta importanza.
Poi dopo aver visto quella pellicola, mi ero sempre più interessata a Josh e avevo cercato sempre più notizie su di lui.
Ok, forse penserete che sono solo una sciocca ragazza che si è presa una stupida cotta per un attore, ma se anche fosse?
Comunque, ogni volta che lo vedevo in una foto, un filmato o che pensavo al suo magnifico viso, sentivo le budella che mi si attorcigliavano e mi pareva che mi che mi stessi sciogliendo come la neve al sole.
La sua voce, quando la sentivo, era una melodia meravigliosa e ogni cosa che diceva mi sembrava giusta e intelligente, come agli Glaad Media Award 2012.
Ecco, ora sapete tutto su come iniziata la mia avventura.
 

  
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