Entro nel teatro trafelata e prendo posto silenziosamente.
La mia amica,da dietro le tende del palco, sporge la testa,mi saluta timidamente con la mano e ricompare dietro il tessuto di velluto rosso.
Accanto a me sono tutti in fibrillazione.
Dopo una breve presentazione finalmente entrano le ballerine,che iniziano a danzare leggiadre su meravigliose coreografie.
Ma è un secondo,e nella mia mente quel palco diventa scenario di una recita teatrale,con attori.
La mia amica divento io,nei panni di chissà quale personaggio.
Lo schermo sullo sfondo quello di un cinema,le immagini proiettate si trasformano in persone e luoghi fantastici,e tra quelle persone ci sono io.
Nell’intervallo e durante le presentazioni le persone che parlano sono i registi,nella mia mente.
Alla fine dello spettacolo tutti ci alziamo in piedi ed applaudiamo,e tu sembri felice.
Io,a testa bassa,mi volto e piango.
Perché so che quello che ho nella testa non potrà mai diventare realtà.
Perché so che non potrò mai averti,teatro.