Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: picci 1989    30/01/2007    14 recensioni
Perché quel giorno io ti guarderò. Voglio guardarti negli occhi. In questi occhi tanto belli eppure tanto inutili che ti porti dietro. Inutili perché non sanno dare calore ma perché sanno dare solo freddo, peggio perché vogliono dare solo freddo! Guarderò nei tuoi occhi e vedrò la contrizione, il dispiacere e allora godrò Malfoy. Godrò come non ho mai goduto in vita mia.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La natura della serpe; Il rimpianto del Leone'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È la mia natura

È la mia natura

 

“Notte signori” un vecchio cantastorie di quelli che si incontravano per le contrade dei paesi medievali che per un piatto di minestra e il calore di una sera ti regalava una perla di saggezza o un sogno magnifico. Di persone così se ne potevano incontrare ancora solo nel Mondo Magico.

“Madame” sussurrò il cantastorie, la voce era di una donna, ma il cappuccio di lana scura era abbassato sul viso così la bella donna che stava dall’altro lato del bancone non potè vedere cosa nascondeva.

“Ditemi” chiese quindi circospetta

“Per un pasto e il calore di una notte, regalerò a voi e al vostro locale una storia, permettete?” disse e nella voce di donna si riconobbe una giovinezza perduta che non sarebbe mai più tornata

“Certo” la locandiera annuì felice mostrando i segni di una maturità che stentavano a calare su i suoi tratti.

“GENTE!” e la sala cadde nel silenzio “QUESTA SIGNORA VUOLA NARRARCI UNA STORIA” tutti i commensali si zittirono, i cantastorie erano rari ed erano le uniche persone che lavoravano prima e poi richiedevano il pagamento dopo.

Infatti il cantastorie si mise al centro della sala e con voce strascicata cominciò a narrare.

“Questa che vi sto per narrare è una storia nella storia. Una storia che nella sua estrema semplicità è una storia che potrebbe capitare ad ognuno di voi, ma che se siete cari al buon cielo e avete timor di lui, spero, per amor vostro, vi sia risparmiato”anche un basso chiacchiericcio di fondo era cessato così il cantastorie riprese quasi ignaro di essere circondato da altri. I suoi occhi si erano fatti opachi quasi ciechi.

“Questa storia narra di una giovane e un giovane. Narra della loro attrazione proibita, fatale. Parla di una rana e di uno scorpione. Tutti sussrrarono fra loro, le due storie erano state presentate.

“Ha origine in un tempo passato, ancora poco remoto per far dimenticare alle persone volti e nomi così ne userò di altri…o forse no.”

“Nella vicina scuola di Hogwarts, quella che tutti voi conoscete, vi dimoravano due giovani. Che indicherò come il giovane e la giovane” alla negazione dei nomi molti cominciarono a sussurrare e a dimenarsi “Non guardatemi così,” li chetò la cantastorie ” lo so che molti di voi hanno desiderio di sentire dei nomi, ma le storie, quelle reali non ne hanno bisogno, pensate a chi volete voi anche a voi stessi, è meglio immaginare e distorcere una cosa che averla già pronta su di un piatto!”  zittito il dissenso continuò la sua narrazione con garbo

“Come stavo dicendo. Questi due giovani di diversa estrazione sociale, di diverso sangue, di diversa casa, se ne stavano lì uno contro l’altro a farsi la guerra…Ma lasciate che vi narri lentamente e con minuzia di particolari, con due nomi che io ammiro grandemente perché da fanciulla sentì tanto parlare di quello strano scandalo che li colpì. Hermione sarà la giovane e anch’essa alla stirpe dei Grifoni apparterrà. Draco il secondo sarà,  per sangue puro, furbizia e superbia nel fosso delle Serpi verde argento strisciante sarà. Accanto a loro un mondo in trasformazione si muoverà. Odio, Vita, Amore e Morte conoscerai, ma poi qualcosa di superiore a loro strapperai. Simile alla storia della rana e dello scorpione assomiglierà!” con occhi sognanti, tutta la sala si perse nella fantasia comune che la cantastorie con maestria sapeva attivare, intrecciare e poi far morire una volta divenuta sterile.

 

Il giardino di Hogwarts appariva incolto e scuro alla luce di un’alba acerba come quella. Eppure quella bellezza eburnea e trascurata appariva stupenda a due ragazzi che stavano nascosti l’uno all’altra, per evitarsi lo spiacere di un saluto che sarebbe stato più un insulto che altro.

Un ragazzo dai crini biondi sedeva sul tappeto di erba umida, mentre la ragazza se ne stava arrampicata su di un ramo. Ma proprio quando l’alba era ormai piena, successe l’irreparabile!

Il ramo su cui la ragazza sedeva, cedette.

“Mezzosangue, che sorpresa! Sempre a ficcare il naso come i tuoi amichetti” la voce del giovane piegata ad un gelo freddo guardò di sottecchi la ragazza che si era alzata e si stava spolverando il jeans

“ Megalomane anche di mattina presto Malfrett, peccato che non abbia tempo da perdere con te!” disse la giovane

“Altrimenti che avresti fatto?” la maliziosa proposta di quelle labbra seduttrici la colpì in pieno

“Nulla che  ti farebbe sorridere come stai facendo Malfrett

Mmm…non credo proprio. Mio padre mi ha detto che quelle come te, i sangue sporco, sono delle gatte abituate a fare le fusa a noi purosangue. Sai cos’è sono attratte dalla pulizia” la ragazza si avvicinò al giovane e gli sedette accanto

Mmm..credo che tuo padre sia un bugiardo” il biondo la fissò pericoloso, quello sguardo stava a significare  ‘Attenta! Non ti spingere oltre!’ ma chi avesse conosciuto la giovane, come il biondo non la conosceva avrebbe saputo che uno sguardo del genere la istigava solo alla curiosità!

“Detto da una sanguesporco come te è un complimento”

“Oh! Malfrett due sono le cose. O tuo padre è un bugiardo o…” volutamente lasciò la frase a metà

“Oppure?” chiese senza fretta appena la voce della giovane si spense

“Oppure tu non sei un purosangue!” la ragazza lo guardò con occhi furbi e il giovane desiderò strapparglieli quegli occhi di ambra

“Non ci sono dubbi ne sulla prima ne sulla seconda. No” disse coinciso

“Allora ci sarebbe una terza ipotesi” fece una pausa ad effetto, ma l’attenzione del giovane sembrava di nuovo rivolta all’alba

“Io non sono una Mezzosangue”

“È da scartare!” disse piatto

“Allora si ritorna alla prima ipotesi Malfrett. Tuo padre è un bugiardo. Disse tranquilla

E perché?”

“Io non provo alcuna attrazione verso di te. Mi pare logico”

“Non è logico Mezzosangue. Sei tu strana e sono io che non ho nessuna voglia di sedurti”

Ma davvero? Diciamo che non ci riesci Malfrett!”

Diciamo che non devi sfidarmi Mezzosangue!” rispose quasi in un ringhio

“Ora che mi ero trovato un posto tranquillo qui a Hogwarts, eccolo pieno di luride Sangue sporco!” il sorriso della ragazza si gelò, si alzò di botto

“Non preoccuparti, la lurida sanguesporco non disturberà!” il ragazzo si voltò di botto

“Bene, allora qualcosa di buono ce l’hai.”la percorse con lo sguardo fermandosi un po’ troppo spesso

Cosa guardi Mafrett, non è che sono i Purosangue come te che vengono attratte da quelle come me!”

Ma cosa pensi Grenger! Io parlavo del cervello! Almeno hai capito che devi togliere le tende!”

Mmm…Spero che tu un giorno cambierai atteggiamento Malfrett” il ragazzo rimase di spalle apparentemente impassibile, ma in verità sentiva tutto

“Spero che un giorno non sarai più il figlio di tuo padre, spero che tu capisca che tutti noi non siamo venuti al mondo per servirti, che la vita non va uno schifo solo a te ma che siamo tutti compagni in questo quelli col sangue buono o meno. Spero che tu un giorno capisca che essere furbi, crudeli e penosi come lo sei tu e come lo è tuo padre non porta a nulla di positivo. E sai perché spero tutto questo?”

Non ebbe risposta, ma sapeva che lui la stava ascoltando lo si poteva capire dal fiato sostenuto.

 Perché quel giorno io ti guarderò. Voglio guardarti negli occhi. In questi occhi tanto belli eppure tanto inutili che ti porti dietro. Inutili perché non sanno dare calore ma perché sanno dare solo freddo, peggio perché vogliono dare solo freddo! Guarderò nei tuoi occhi e vedrò la contrizione, il dispiacere e allora godrò Malfoy. Godrò come non ho mai goduto in vita mia. E sempre uno spettacolo vedere un Padreterno come  te che si rende conto di essere solo una goccia in un oceano.”

“Tu parli di nulla Mezzosangue”

“No. Io parlo di cose che tu non saprai vedere mai. Se non allora. Il giorno in cui io riderò di te. E tu non potrai impedirmelo!”

 

Tacque la cantastorie interrompendo fantasia e parole. Tutti si risvegliarono nella locanda, la ragazza si era accasciata, molti sperarono che non stesse male, perché volevano conoscere il continuo di quella storia… e furono avverati.

La cantastorie si riscosse da quell’attimo. E le sue parole dense ricominciarono a scorrere nelle menti di ognuno di loro.

“I due giovani da quel giorno non si videro più. Quel luogo incantato era precluso ad entrambi dalla loro stessa ferrea volontà.

L’anno passò e ne giunse un finale di morte e di sangue. L’anno in cui il Preside di Hogwarts fu ucciso da un professore, che fu aiutato dal ragazzo, il protagonista di questa storia. Molti sussultavano fra loro, i più canuti coloro che ricordavano bene quel giorno, in cui il Signore Oscuro era trionfato quasi del tutto sul mondo magico.

“L’anno che attendeva in punta di piedi si annunciava il più duro di tutti per il Mondo Magico.” Molti rabbrividivano ora con gli occhi chiusi, molti cominciarono a nascondere il viso che si stava bagnando di lacrime, le immagini che fluivano in loro dovevano essere immagini dal dolore profondo, eppure nessuno di loro interruppe il contatto, tutti erano presi da quei ricordi. I ricordi dell’inizio di tutto.

L’inizio della fine.

“La ragazza, passato quell’anno tornò nella sua scuola per ammucchiare le idee, per capire a chi domandare per trovare risposte alle sue domande, che chiedevano imperiose delle risposte che nessuno dei suoi amici le aveva mai saputo dare.

Così raminga nella sua stessa scuola si trovò ad imboccare la strada che portava a quel giardino chiuso nella sua memoria. Non si sarebbe mai aspettata di compiere il più grande dei suoi errori” molti avevano corrugato la fronte sentendo quest’ultima anticipazione, era triste pensare che un solo gesto rappresenterà la svolta della tua vita.

 

Passi affettati di chi non ha tempo per fermarsi a riflettere, per chi ha perso quel tempo e ora lo vuole riacciuffare. Si bloccò solo dinanzi a quel meraviglioso, disordinato e crudele spettacolo della natura che nasceva nuovamente dopo aver ammazzato la luna.

Era lì che guardava quello spettacolo di rinascita con le mani che strusciavano leggere sulle braccia infreddolite quando lo sentì…

Da quando era cominciato quell’anno riusciva facilmente a cogliere ogni minimo fremito intorno a lei…soprattutto passi che non facevano nulla per essere armonizzata. Si voltò lenta e con la bacchetta pronta.

Grenger, come al solito ci incontriamo in questo luogo. Temo stia divenendo un abitudine

“È il solito disgustoso fastidio anche per me Malfoy” silenzio. Si fissarono in silenzio, ognuno con gli artigli sfoderati, ognuno pronto a banchettare sulla pelle scoperto dell’altro.

“Sempre molto femminile devo ammettere”

“Non perdo tempo ad essere femminile con i Mangiamorte

“Già, perché io sono solo un Mangiamorte” il ragazzo si era avvicinato cauto nello stesso punto dove c’era anche la ragzza che si spostò con circospezione guardandolo, ma il giovane non la guardava, fissava la rinascita con viso truce e occhi splendenti.

Cosa c’è Malfoy? Il tuo padrone ti ha cacciato? Non gli piacciono gli incompetenti come te?” il ragazzo non si voltò neppure continuò testardamente a guardare l’alba

“Non gli piacciono gli obbiettori di coscienza (so bene che nella realtà gli obbiettori di coscienza sono colore che si rifiutano di fare il servizio miliare ma nella mia storia non significa questo N.d.A)”

“Obbiettore di coscienza?”

“Coloro che non vogliono uccidere e che si rifiutano di seguire la strada che i genitori purosangue e ottusi vogliono che loro seguano. Questo è un obbiettore di coscienza”

La ragazza lo guardò stralunata

Malfoy hai detto le parole che ti ho sentito dire?” il ragazzo alzò uno sguardo triste su di lei

Grenger credo che sia arrivato il giorno che tu hai sempre aspettato. Credo di aver compreso di essere solo una qualsiasi goccia nel calice della vita” stupore

“Ora potrai godere come non hai mai goduto no?” chiese mesto

Malfoy tu…tu ricordi quello che io ti dissi?”

“Io ricordo ogni cosa. Sempre. Forse questo fa parte della mia maledizione” disse il giovane, la ragazza gli si sedette accanto

Perché sei qui?” il ragazzo la fissò

Grenger non sei cambiata. Risoluta e coincisa. Subito al sodo” sorrise la ragazza

“Spero sia un complimento”

Il ragazzo annuì.

Cosa vuoi allora?”

“Ho bisogno del tuo aiuto”

La cantastorie con voce dolce e carezzevole alimentava le immagini dei due giovani e insieme con parole di antico sapore narrava l’antica storia dello scorpione e della sventurata rana.

“Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana:

-         Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda-“

”Tu vuoi il mio aiuto?” chiese stranita

“Per favore, fammi entrare nell’Ordine della Fenice, i Mangiamorte mi troveranno senza il tuo aiuto!”

“Non posso farti entrare nell’Ordine della Fenice, nessuno mai ti accetterà…tu sei il f…” ma la giovane si bloccò guardando il ragazzo che aveva stirato le labbra in un sorriso tirato di chi ha appena ricevuto un offesa ma che non lo vuol dar a vedere.

La rana rispose:

-         Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!! –“

 

“Certo Grenger io sono figlio di mio padre, che nient’a parlarne è il braccio destro di Voldemort…Dio come sono stanco di doverlo ripetere e di doverlo mostrare sempre!” la ragazza lo fissò alzarsi la manica sinistra e rivelare il suo marchio che era trapassato da una grossa ferita verde

Cosa ti è successo Malfoy!” disse la ragazza combattuta fra la voglia di afferrare e quella di fuggire per il ribrezzo.

“Mi stupisci Grenger! Tu che conosci ogni cosa, non conosci il marchio di infamia?”

“Guarda che so solo le cose legali. I marchi Neri non li ho mai studiati!” eppure il ragazzo poteva vedere nel suo sguardo della nuda curiosità, si tirò su la manica e si avvicinò impercettibilmente alla giovane

I marchio di infamia viene inflitto solo a quei Mangiamorte che sono destinati ad una fine peggiore della morte, quando Voldemort posa sulla tua pelle il marchio di infamia, chiunque dei suoi seguaci, dei suoi alleati,dei mostri che lo stimano ti condurranno da loro. E tu, desidererai essere morto!”

La ragazza tremò leggermente a quella rivelazione.

“Io…non posso rischiare…e se poi tu…”

“Lascio a te la decisione sul mio futuro, ma ti prego, fa in fretta, appena il sole sarà alto quanto basta io dovrò fuggire da qui… troppo pericoloso sia per me che per te” le sue dita gelide le carezzarono una guancia e la ragazza invece di sentire il gelo invaderla sentì un tepore all’altezza della bocca dello stomaco.

Poteva forse rischiare che Malfoy le potesse mentire?

Se lei gli avesse mostrato il luogo dove si trovava l’Ordine e lui si rivelava una spia, lei avrebbe pagato caro il suo suggerimento.

Eppure quella ferita, marchio di infamia che pesava come una spada di Damocle,

Quel comportamento mesto di chi si è arreso agli eventi.

Quell’assenza di insulti, quella carezza quella nuova preoccupazione che leggeva in quegli occhi.

Tutto quello poteva rivelarsi solo una finzione?

 - Per quale motivo dovrei farlo

Incalzò lo scorpione

- Se ti pungo tu muori e io annego!-

 La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.”

Simili risuonarono le parole della giovane

E sia Malfoy, farò in modo di macchinare per farti entrare nell’Ordine della Fenice. Anche se non l’ho mai fatto. Mi fiderò di te”

Il ragazzo annuì

“E tu rimani in vita” lo fissò negli occhi argentati  “O io sarò morta!”

 

La cantastorie si interruppe e mandò nelle menti dei suoi ascoltatori delle immagini mute.

La ragazza parlò a nome del ragazzo all’interno dell’Ordine della Fenice.

Prese le sue difese.

Lo fece entrare.

Tutti lo fissavano astiosi, tranne lei che lo guidava lontano da loro.

Dai loro sguardi che non sapevano che non provavano quello che la ragazza provava per lui.

Alla fine la giovane si accorse di amare quel ragazzo…

Che orrido sbaglio!!!

“A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
-"Perché sono uno scorpione…" - rispose lui “è la mia natura!”.

I Mangiamorte erano entrati nell’Ordine, erano entrati senza far danni al di fuori ma uccidendo tutti al suo interno. Nelle sue viscere. L’unica che non avevano ucciso era lei. La ragazza.

Come monito.

La giovane fissò il ragazzo negli occhi.

Perché?” gli occhi tornarono opachi

“Non potevo fare altro Hermione, è nella mia natura essere cattivo. Non so fare nulla di meglio…”

La cantastorie concluse la sua storia. Tutti piangevano ora senza nascondere il volto fra le braccia, troppo distrutti e annientati per poterlo fare.

Madama Rosmerta si avvicinò alla donna e l’afferrò con gentilezza

“Vi prego di dormire in una delle mie stanze”

La contastorie annuì e si allontanò dai suoi commensali

Quando Madame Rosmerta le mostrò la camera e gliela aprì la vide pulirsi una lacrime che fuggevole le era gocciolata dagli occhi.

“Voi…tu…Tu sei quella ragazza vero? La Mezzosangue Hermione Grenger vero?”

“No. Hermione Grenger è morta…Tanto tempo fa”

Eppure quando la porta si chiuse. E la cantastorie si tolse il cappuccio.

Chi avesse conosciuto Hermione Grenger avrebbe detto che la sua copia ventenne dormisse in una stanza sopra i “Tre Manici di Scopa”.

 

THE END

  
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: picci 1989