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Autore: DearGod    16/07/2012    2 recensioni
Lei: Maya, Giapponese; 19 anni.
Lui: Andrea, Italiano; 21 anni.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tokyo, 23 Febbraio.
 
-3 gradi. La nebbia offuscava i neon dei grandi palazzi, rendendo la città sciatta e priva di vita. Mi sedetti sotto la fermata di un autobus, osservavo. Le palazzine dei centri commerciali offuscate da nebbia e smog delle automobili. 
Aria irrespirabile e una voglia incontenibile di partire.
Le mie mani stringevano i biglietti del volo che avrei fatto nelle ore successive, il mio naso respirava l'aria ormai inquinata attraverso una sciarpa di lana un pò infeltrita fatta dalla nonna anni fa.
Passa un autobus e vedo la mia immagine riflessa nella vetrata più grande, guardai dentro i miei occhi e mi chiesi se ero davvero pronta ad affrontare un viaggio così lungo, senza sapere cosa farò e dove andarò. 
Ero consapevole che questi sarebbero stati le mie ultime ore in questa piccola ma grande città. 
Pensai a tutti i miei momenti vissuti qui; Anni interminabili passati tra questa città che ormai per me era come una gabbia. 
Pensai alla lettera scritta poche ore prima di uscire per l'ultima volta da quella casa. Analizzai parola per parola per essere sicura di aver detto tutto; Con poche e semplici parole. Speravo che avrebbero capito.
 
 Cari mamma e papà,
ho bisogno di spiegarvi e di spiegarmi. 
Forse non sono stata una figlia perfetta, anza credo quasi il contrario. So che avreste voluto vedermi con un buon lavoro, una bel marito e 2 o 3 marmocchi che mi girano intorno. Ma io dovrò deludervi, anche questa volta. Sapete, io lo so quanto pensate che io sia immatura, so che mi avete sempre guardato come quella ragazza che dovrà pur crescere e mettere la testa a posto. 
Il problema è che io non ci riesco. Non riesco ad accettarmi in un quadretto perfetto, non voglio avere un buon lavoro, non mi interessa. Io voglio andarmene. Voglio vedere i mari, i tramonti e i miei occhi che cambiano. Non mi importa dove andrò a dormire, dove mi sveglierò. E non sono sogni di una stupida ragazzina, no. La mia anima esplode in mezzo a tutto questo. Io ho bisogno di sentirmi libera, di non avere più catene. 
E credetemi, non sapete quante volte ho pianto per il mio modo di essere. Quante volte avrei voluto essere una buona figlia, quella che vi meritavate. Quante volte ho crecato di mandare giù, di far vedere che c'ero, MA IO NON C'ERO. 
Mi sento in gabbia.. E anche un pò in colpa. Ma la mia libertà, la mia anima, i miei occhi, la mia testa, i miei pensieri..hanno bisogno di vita. 
Spero che capiate che tutto quello che vi sto dicendo, non vi faccia cambiare idea su di me, spero che non mi guarderete come un'illusa che segue ancora i suoi sogni. E se magari lo state già pensando, allora ho una domanda per voi, anzi per te Papà: Ricordi quando mi dicevi che nessuno può dirci ciò che dobbiamo essere? ricordi quando mi parlavi della tua libertà, dei tuoi anni, dei tuoi brividi? Bene, ora tocca a me. Ora è il mio momento. Spero di rivedervi presto, e sappiate che ogni tramonto che riuscirò a vedere mi farà pensare a voi.. 
Un bacio. Maya.
 
Adesso ero sicura di voler partire.
Mi alzai, presi i bagagli... mi guardai per l'ultima volta intorno e mi incamminai verso la stazione.
  
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