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Autore: LauraSwanA    16/07/2012    1 recensioni
SPOILER 20x01
CHAPTER ONE - Addio Mary Margareth. Addio mamma.
Mancava solo un quarto d'ora prima dell'appuntamento con Henry. Doveva sbrigarsi.
CHAPTER TWO - Sola
Basta credere nelle favole, il lieto fine non esisteva o almeno non nel suo caso. Non era Biancaneve.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Emma guardò l'orologio. Era mezzanotte. Mancava solo un quarto d'ora prima dell'appuntamento con Henry. Doveva sbrigarsi. Buttò alla rinfusa nel suo scatolone tutto ciò che le apparteneva o che le sarebbe tornato utile per il viaggio. Cibo e Acqua. Un cambio d'abiti. La sua copertina.
Le rimanevano dieci minuti, era in ritardo sul programma.
Dov'erano finiti i suoi stivali? Ah, eccoli là, sotto il tavolo. Bene. Mentre se li infilava andò a sbattere contro il tavolino di metallo bianco che c'era in entrata, producendo un rumore assordante.
Dannazione, pensò in preda al panico.
Rimase immobile per secondi che le parvero interminabili. Nessun rumore dalla camera da letto della sua coinquilina.
Bene, almeno non si è svegliata.
Emma sapeva che ciò che stava facendo era da vigliacchi ma ormai non poteva più tornare indietro.
Ci aveva pensato a lungo ed era arrivata alla conclusione che quella era la scelta migliore per tutti: doveva allontanare il prima possibile suo figlio da Regina, senza che nessuno lo sapesse e provasse a fermarla. Sospirò. Sperava davvero che dare Henry in adozione si rivelasse la scelta giusta. Gli aveva dato ciò che lei non aveva mai avuto: l'opportunità di vivere una vita bella e felice, senza mai alcuna preoccupazione. Credeva davvero di dargli un lieto fine.
Che sciocca che era stata! Come era andata?
Col ragazzino che la implorava di ritornare perchè la sua vita era orribile a causa della nuova madre. Aveva sbagliato tutto.
Meno cinque minuti.
Afferrò le chiavi dell'automobile e prese sottobraccio lo scatolone.
Aprì la porta di casa. Avrebbe dovuto sbrigarsi, prendere la macchina e correre da Henry ma, per un motivo ben preciso, non riusciva a muoversi.
Era paralizzata.
Varcare quella soglia avrebbe significato una cosa sola: dire addio per sempre a Mary Margareth e non era sicura di essere pronta a farlo. Per tutta la vita Emma aveva dovuto contare solo su se stessa: non aveva una famiglia o degli amici a cui chiedere aiuto in caso di bisogno. Poi, arrivando a Storybrook aveva trovato lei, un'amica. Mary Margareth era stata la prima a essere gentile con lei, a sostenerla e a volerle davvero bene.
Quando Emma era stata arrestata era stata lei a pagarle la cauzione, seppur si conoscessero appena.
Perchè? Le aveva domandato. Mi fido di te le aveva risposto la maestra.
Nessuno aveva mai creduto in Emma, prima di quel momento. Mary Margareth era ciò di quanto più vicino ad una madre avesse mai avuto e l'idea di abbandonarla senza alcun avviso la faceva stare male.
Se solo la teoria del ragazzino si fosse rivelata vera! Non sarebbe più dovuta scappare nell'ombra perchè la sua famiglia l'avrebbe aiutata a proteggere suo figlio da quella pazza. Avrebbero vissuto tutti felici e contenti. Ma purtroppo quelle erano solo fiabe e fantasie. Era questo il mondo reale.
Una lacrima di dispiacere le rigò il volto. Trasse un profondo respiro.
- Addio Mary Margareth.... -
Indugiò un istante, indecisa se pronunciare o no delle parole che le erano rimaste soffocate in gola per l'emozione e il dispiacere. Alla fine si decise.

- Addio mamma. -
La porta le si chiuse silenziosamente alle spalle. Mezzanotte ed un quarto. Era in ritardo, doveva sbrigarsi. 
   
 
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