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Autore: alex96ander    16/07/2012    5 recensioni
Questo è un mondo parallelo a PKNA e Pk2.
Un mondo in cui Paperino non è mai diventato Paperinik.
Un mondo sporco, corrotto e buio. Non vi basta?
Un mondo conquistato dagli Evroniani.
Una Paperopoli invasa dal terrore e con un esercito di evronz guidati nientemeno che da... Everett Ducklair!?
Come si è arrivati a tutto questo? Lo scoprirete seguendo le avventure di un piccolo, povero papero che lotta per la sopravvivenza!
Sempre qui, su 00Channel!
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci tutti qui convenuti per il secondo capitolo!

 

Siete pronti? Allacciatevi le cinture, che si parte!

 

 

 

-Zio, la cena è pronta!-

 

Il fetore dell’acqua marcia era stato sconfitto, per momento, dall’odore di una brodaglia pronta fumante.

 

-Non hai fame, zio?-

-Che succede? Qualcosa ti turba?-

 

Sì. Si era macchiato di un crimine contro Evron. E in zona videosorvegliata.

Il più grande errore della sua vita.

 

“Mi riconosceranno. Mi troveranno. E poi… glab!”

 

-Pianeta Terra chiama zio Paperino!-

 

-AAARGH! Eh… uh… sì, arrivo…-

 

 

Quella notte andò a letto senza cena.

 

Anche se, ad onor del vero, non andò neppure a letto, visto che non ne aveva, ma si stese su una stuoia vecchia e consunta.

 

Fu una notte piena di incubi, anche se la maggior parte erano ricordi.

 

Ricordi dei suoi primi passi in quel mondo sotterraneo, dove i cittadini si erano nascosti per avere maggiori possibilità di fuga in caso di attacco massiccio, in quel labirinto di cunicoli.

Avevano provato a percorrerli in lungo e in largo verso altri orizzonti, solo per ricevere una sorpresa molto più amara: gli Evroniani controllavano i confini, sia sopra che sotto.

 

Chissà quante altre città versavano in quelle medesime condizioni, e quanti si erano salvati.

 

Allora i suoi pensieri passarono alla ragazza che aveva appena liberato dalla morsa dell’evroniano.

Chi era? Da dove veniva? Cosa ci faceva, sola, nella città superiore?

 

 

E al corpo immobile dell’alieno, a terra,  a cui usciva liquido giallo ocra e maleodorante dal becco…

 

 

Si sentiva male. Non si addormentò, ma gli si offuscò la vista e perse i sensi.

 

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Buio.

 

Ducklair schioccò le dita all’uscita dell’evroniano. Al comando la stanza si illuminò di una luce fioca.

 

Era comparsa una grande sfera di colore grigio anonimo, al cui interno fluttuava una sorta di replica imperfetta della faccia di Everett, trasparente.

 

-Desiderate, padron Ducklair?-

-Ho una missione per te, Due. Devi rintracciare questo papero…-

 

-Uhm… avvio subito una ricerca… in base ai tratti somatici, sono portato ad affermare che con probabilità del 99,9 periodico % il soggetto corrisponde all’identità di Paolino Paperino, maschio, nato il ***, residente a Paperopoli, scapolo, alto ***m, figlio dei defunti Ortensia de’ Paperoni e Quackmore Duck , nipote dell’ex multimiliardario Paperon de’ Paperoni -scomparso in circostanze misteriose-, fratello di Della Duck -coolflamizzata nel 1996-, zio di tre nipoti preadolescenti, Qui, Quo e Qua, ovvero i figli della sopra citata sorella, cugino di Gastone Paperone –un tempo papero dalla proverbiale buona sorte, ma che fu trucidato dalle truppe  evroniane nel dicembre 1997 durante la rivolta-, imparentato inoltre con… -

 

-Basta, ho capito! Ordina ai droni di trovarlo. Ha commesso un crimine contro Evron e dovrà prendersi le responsabilità di ciò che ha fatto.-

-Come ordinate, padron Ducklair.-

 

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Buio.

 

La ragazza bionda se ne stava accovacciata nel buio, nascondendo ad occhi indiscreti la sua figura nuda.

 

Doveva ancora riprendersi dal trauma.

 

 

Ma che razza di posto era quello?

 

Così buio e oscuro…

 

 

così sporco, così insidioso…

 

 

 

 

 

così diverso da casa…

 

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-Allora noi andiamo da Tim, al secondo cunicolo a destra! Ciao, zio!-

 

“No, ragazzi, non lasciatemi da solo… vi prego…” –Ok, ma siate prudenti! Evron può essere ovunque…-

 

In fondo, sapevano badare a sé stessi. E poi forse era meglio che si allontanassero. Se un evroniano l’avesse scovato, sarebbero finiti pure loro nei guai…

 

 

Se non altro, la zona in cui erano spariti era sicura. I cunicoli erano troppo stretti per quei maledetti vampiri.

 

“L’unico a rischio sono io, che resto qua”-AAAAAAAAH!-

 

 

Aveva distinto dietro di sé una “mosca”: uno di quei trabiccoli apocalittici fluttuanti marcati Ducklair.

 

 

-Soggetto_corrispondente_ai_dati_individuato___Protocollo_kappa_ _ _-

 

Si sentì raggelare il sangue mentre l’insettaccio di metallo si avvicinava. Ma non abbastanza da rimanere congelato.

 

-Non ci tengo, grazie!-

 

Si gettò a terra evitando il raggio luminoso appena uscito da quella boccaccia; poi, con uno scatto fulmineo, trattenendo  il respiro, si gettò in acqua (leggasi: nella meLMa) e cominciò a nuotare più forte che poteva, costantemente braccato dal drone.

 

“Ma cosa mi è saltato in mente? Questo è un letamaio!”

 

In risposta, un altro raggio gli passò molto vicino alla fronte.

 

“Ok, se proprio devo morire… glab!”

 

 

Sfruttò la prima svolta per prendere una boccata d’aria, poi si gettò di nuovo in profondità, dove quella macchinaccia non poteva seguirlo e aveva anche meno possibilità di centrarlo (a causa del fenomeno della rifrazione luminosa, NdA).

 

Quello era il giorno in cui le nuotate nello stagno di Quack Town gli sarebbero tornate utili.

 

O forse no.

Il problema era che ormai da anni non si allenava per l’apnea, e l’ossigeno cominciava a scarseggiare… mentre il robottino se ne stava comodo ad aspettare. Aveva tutto il tempo del mondo.

 

 

“Addio, mondo crudele! Nipoti miei… vi ho voluto… bene…

 

 

Pensava che non sarebbe sopravvissuto. Ma la sorte teneva in serbo un altro destino per lui.

 

 

Mentre cercava di mantenersi in apnea per i suoi ultimi attimi, continuando a nuotare in avanti, venne travolto da un’enorme onda. Vide davanti a sé “l’insetto ad orologeria” che sprofondava nell’acqua, in corto circuito. Poi, solo gli scarti dei coolflames che annerivano l’acqua.

 

Riuscì a tirare fuori il becco per prendere aria, ma subito la corrente lo riportò giù. Molto giù.

 

 

Aprì gli occhi  giusto per vedere un’enorme buco nero che stava inghiottendolo.

 

 

Poi, buio.

 

 

 

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-E’… andato?-

 

 

-No. Sembra si stia riprendendo.-

-Bene. Cominciavo a preoccuparmi…-

 

Le due figure erano molto sfocate. Sembravano ombre.

Poi, pian piano, l’immagine si fece più nitida.

 

Il primo individuo era alto, sovrappeso, di colore, con grosse sopracciglia, tre peli in testa e un lungo becco aquilino.

Il secondo era un papero basso e smilzo vestito da Persiana Jones e con una vecchia fotocamera a rullini rotta legata al collo.

 

-D… dove mi trovo? Chi… siete?-

 

-Uhm… non seguivi molto i notiziari, eh, papero? Comunque hai l’onore di incontrare il grande Angus Fangus, (ex)reporter di 00News, nonché colui che ti ha appena salvato la vita con un eroico gesto…-

“Che poi in realtà sarei io…-Stefan Vladuck, piacere.-

 

 

Sembravano l’uno l’opposto dell’altro. Pur in quel versante drammatico, Paperino non riuscì a trattenere una risata.

 

 

Poi, smise di ridere fermando lo sguardo sull’enorme tubatura verticale che riversava in continuazione litri su litri d’acqua.

 

-Dev’esser stata una bella caduta…-

 

E i suoi pensieri andavano a Qui, Quo e Qua, così vicini e al contempo così lontani…

 

 

 

-Dev’essere un miracolo che sia ancora vivo.-

 

 

 

Certo che quella cascata non finiva mai! Non si era mai reso conto di quanta acqua scendesse in continuazione laggiù. Come facevano gli Evroniani a disporne in una quantità così grande da sprecarla in continuazione?

 

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Poco prima…

 

-Il soggetto è tenace. L’avevo individuato col drone ricognitore Y-14, ma è riuscito a fuggire. E deve averlo pure distrutto, perché ho perso i contatti due minuti, 20 secondi, 9 decimi, 5 centesimi e 7 millesimi fa (prendendo come istante finale il momento in cui avrei pronunciato la parola “fa”, ho fatto il calcolo del tempo basandomi sulla mia velocità di dialogo), padron Ducklair!-

Ha… distrutto un mio drone?! Porco Evron…!”-Te lo sei fatto sfuggire, inetto! Sai che Evron non tollera fallimenti; non vorrei essere costretto a terminarti! Per cui adesso vedi di darti da fare seriamente! Trovalo e fai il tuo dovere!

Non voglio che un piccolo, stupido papero interferisca! Sono stato chiaro??!-

 

-Come sempre, padron Ducklair.-

 

-Ah, e poi un’altra cosetta…-

 

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-Un sqrzz di yiostly con tanto sangue e due boccette di terrore umano. E cerca di sbrigarti, sacco di blopp!-

 

-C-come d-desiderate, c-c-colonnello.-

 

Quello di Agron era il volto più temuto nella fu Paperopoli, dopo quello di Everett Ducklair.

Tutti gli portavano gran rispetto, e gli Evroniani stessi –pure alcuni dei ranghi più elevati- lo temevano.

 

Era stato lui a organizzare il primo tentativo di conquista della città, due anni prima, seguito poi da un attacco massiccio in grande stile che aveva portato alla conquista di tutto il continente chiamato America e di gran parte dll’Europa e dell’Africa centro-settentrionale. Il pianeta si era da subito rivelato adatto all’insediamento e alla coltivazione delle spore, ma mai nulla avrebbe eguagliato ciò che era stato fatto a Paperopoli. Il regno del terrore, una grande cupola sotto la quale erano condensate forti energie emozionali, sorvegliata ovunque ai confini, sopra e sotto terra, per evitare fughe di cittadini.

Cittadini che venivano lasciati in pace apparente e prelevati a poco a poco, per favorire un mantenimento nel tempo della popolazione –a tale scopo erano previsti anche degli inserimenti da fuori con i carichi di rifornimenti alimentari-.

 

Agron guardò con soddisfazione il suo riflesso sul livello della sottospecie di zuppa che aveva ordinato.

 

“Sempre gloria.”

 

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-E così questa è una delle arterie centrali delle fogne. Davvero interessante (bleah!)…-

 

Era cento volte più sporca, buia e puzzolente del canale in cui era vissuto.

 

-Dopo un po’ ci si abitua. Ho visto posti ben peggiori.- rispose con voce piatta il papero col cognome da vampiro.

-Peggiori di questo?-

 

-E’ una vecchia storia. Una storia di quando facevo il fotografo di guerrAAAAAH!-

 

Nel pensare al passato era scivolato su… qualcosa di viscido, cadendo di becco sul pavimento.

 

-Igh! Igh! Ti vedo proprio sul campo di battaglia, Camera 9! Igh! Igh! Non ti smentisci mai…-

 

-Ma va’ a farti f******, Angus, che in quei tempi quelli come te erano ottimi per le esercitazioni di tiro al bersaglio!-

 

-Offende, l’insetto…-

 

-Ehi, voi due! Calmi! Stop! –

 

-Ehi, mi ha sputato in un occhiOUCH!-

 

SOCK

 

SBONK

 

-Aaahi! Quello era un colpo basso!-

 

-Scusa, pensavo di averti preso in faccia!-

 

STUNF

 

KA-POW

 

-AAAARGH!-

 

CRASH

 

CRACK

 

SPLASH!

 

Erano finiti tutti e due in acqua, e ora se ne stavano immobili a pensare a quello che avevano appena fatto e a fissare il nuovo arrivato, rimasto allibito.

 

 

“Ma con chi sono capitato…

 

 

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(Il comportamento insolito di Stefan è dovuto alla rabbia e allo stress repressi per anni e concentrati contro Angus, NdA)

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-Verificatore a base Due. Dai rilevamenti emerge che il soggetto ha attraversato il canale verticale 125-bis. Anche se con grande probabilità dovrebbe essere morto, procedo con la fase di ricerca.

Limitatore inerziale attivato. Inizia la discesa. Con me ci sono Hound-Red e Hound-Black.-

 

-Bene, Verificatore. Continua così.-

 

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Buio.

 

“La sua voce. La sento. Dove sei?”

 

 

 

Lontano da casa.

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-Anche noi abbiamo fatto un bel volo per arrivare fin qui, sai? Era un giorno di novembre del 1996 e una mia inchiesta privata su Ducklair cominciava a costarmi cara… e così, a furia di scappare, io e il mio operatore siamo finiti qua sotto, travolti da un’onda improvvisa. E’… da quel giorno… che non incontravamo anima viva…-

-Oltre ai topi, s’intende…-

 

-Mi dispiace… quindi, da qui non c’è modo di… di tornare su?-

 

-Esatto. Ci sarebbe in realtà una via, ma la botola è chiusa dall’esterno. Ed è di ferro.-

 

-Fa… fantastico. E ora come potrò rivedere Qui, Quo, Qua…-

 

-Chi sono?-

 

-I miei nipoti. Anzi, i miei… figli…-

 

Stava piangendo. A dirotto.

 

-Su, vedrai che…-

 

-CHEEEE?!!-

 

Si voltarono tutti nella direzione della “cascata”; erano apparse tre figure: un robottone rosso e giallo dall’aria minacciosa e altri due, più piccoli, uno rosso e uno nero.

 

 

-Verificatore a base Due. Individuato soggetto, ancora vivo. Attivo il Protocollo kappa. Hound-Red e Hound-Black in posizione di cattura.-

 

-E questi chi sono?-

 

Si sentì cadere le braccia.

 

-Sono di Ducklair! Scappate, presto!-

 

Si sentì ancora una volta il cuore battere a mille, che ancora un po’ ed esplodeva, e il respiro nuovamente accelerato.

 

Sentiva poi i passi pesanti dei tre droidi che lo seguivano, e delle grida di fondo.

 

 

Si voltò appena in tempo per vedere Fangus, vivo ma in una pozza di sangue, e il suo amico lì di fianco, che cercava di soccorrerlo.

 

Sentì una rabbia rodergli dentro, una sensazione di dolore dappertutto. Avrebbe voluto raggiungere i due, ma i robot gli impedivano il passaggio.

 

-Verificatore a Hound-Red e Hound-Black. Sparate. Ora.-

 

 

Dei raggi verdi  andarono a sfiorare il papero, ferendolo al fianco sinistro e squarciandogli la blusa –già di per sé malandata- in quello destro, e disintegrando il muro retrostante.

 

-Protocollo kappa. Ora.-

 

Dove era stato squarciato il muro si apriva una larga galleria con varie condutture metalliche, che partivano da quello stagno centrale. A terra c’era una pistola dalla strana forma, probabilmente caduta al droide rosso nello scontro con Fangus e rotolata fin lì.

 

La fortuna aiuta gli audaci.

 

“Forse è fattibile…”- Ora!-

 

 

E così dicendo si appropriò della pistola e si lanciò nell’intrico di tubi, aggrappandosi ad essi e cominciando a correre e a sparare alla cieca dietro di sé.

Sentiva i raggi laser colpire e fondere il metallo, e il vapore diffondersi nell’aria.

 

Vide il robot nero esplodere, e la stessa sorte sarebbe forse toccata anche al “gemello” rosso, mentre quello che si chiamava Verificatore si dimostrava refrattario ai laser, e continuava a seguirlo…

 

 

 

Era libero. Ma per quanto ancora?

 

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-Verificatore a base Due. Il soggetto ci sta fuggendo in direzione Z-15. Ed è armato. Ha terminato Hound-Black.-

 

-E cosa aspetti?! Sparagli!-

 

-No.-

 

La voce era quella di Everett Ducklair.

 

-Ordinagli di inseguirlo e basta. Senza sparare. Lo so che non comprenderai, ma è proprio lì che voglio che vada.-

 

-Ma… padron Ducklair… con tutto rispetto… questa è una missione di primaria importanza!

 Quel papero è maledettamente veloce e pieno di risorse… ha neutralizzato con la forza un Evroniano di casta alta… ora ha una pistola a laser, potrebbe causare notevoli disordini!-

 

 

Appunto…

 

 

E si mise a osservare una mappa di Paperopoli con la zona indicata dal Verificatore.

Per la prima volta dopo anni, un sorriso tornava a illuminare il volto cupo di Everett Ducklair.

 

Appunto…

 

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In modo assai enigmatico termina il secondo capitolo!

 

Ci tengo a ringraziare i lettori presenti, passati e futuri e tutti coloro che hanno lasciato o lasceranno recensioni e commenti, qui o sul Pk Fan Zone, e che continueranno a seguire lo sviluppo di questa fanf.

 

Quindi ora, predicendo il “ritorno” di altri due personaggi molto amati nel prossimo capitolo, vi lascio,

 

sempre gloria a Evron!

 

 

 

  
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